Trump e la promessa choc: “Pronto a bombardare Russia e Cina”
Il candidato repubblicano si sarebbe espresso così durante una riunione con i possibili finanziatori della sua corsa elettorale
Donald Trump si sarebbe detto pronto a bombardare la Russia in risposta all'invasione dell'Ucraina e la Cina in caso di invasione di Taiwan. Nelle dichiarazioni, anche iperboliche, che il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti sta facendo ai miliardari per convincerli a fare massicce donazioni alla sua campagna elettorale, insistendo principalmente sulla questione dei tagli fiscali per i ricchi da lui varati che sarebbero a rischio con la rielezione di Joe Biden, ci sono anche dichiarazioni belliciste nei confronti di Russia e Cina. E' quanto scrive il Washington Post, rivelando che durante un evento elettorale l'ex Presidente ha detto che avrebbe bombardato la Russia in risposta all'invasione dell'Ucraina e la Cina in caso di invasione di Taiwan. Esternazioni che hanno suscitato non poca sorpresa tra i 'donors', aggiunge il Post.
Del resto poco più di un mese fa era stato lo stesso Trump a lanciare l'allarme sul rischio terza guerra mondiale innescata dalle guerre in corso puntando il dito contro Joe Biden. "Si potrebbe arrivare a una guerra mondiale tra Russia e Ucraina e a tutto il caos che ne consegue, ed è una cosa che non sarebbe mai dovuta accadere", aveva tuonato. "Credo che Biden abbia interagito in modo pessimo con Putin. Putin non sarebbe mai dovuto andare in Ucraina e nei 4 anni in cui ci sono stato io non è andato. Io vado molto d'accordo con Putin",
E del resto, fin dall'inizio del conflitto, il Tycoon continua a ripetere che con lui alla Casa Bianca la guerra si risolverebbe in pochi giorni grazie alla sua mediazione. Mediazione che secondo quanto svelato dal Post su un presunto piano di pace firmato Trump, consisterebbe nel costringere l'Ucraina a cedere Crimea e Donbass, premiando quindi Vladimir Putin e condonando la sua violazione di confini riconosciuti a livello internazionale. Una ricostruzione tuttavia bollata come fake news dall'ex Presidente che ora che si tratta di incassare fondi per tornare alla Casa Bianca apre addirittura a scenari apocalittici.
Esteri
Ucraina, von der Leyen: “Prestito Ue da 35 miliardi...
"Sarà garantito dagli extraprofitti degli asset russi"
La Commissione Europea "ha adottato una proposta volta a prestare all'Ucraina 35 miliardi di euro" nell'ambito dei prestiti concordati dai leader del G7. "E' un passo avanti enorme" dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Kiev insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Sono fiduciosa che potremo erogare il prestito all'Ucraina molto velocemente", un prestito che sarà "garantito dagli extraprofitti derivanti dagli asset russi congelati".
Esteri
Spunta un topo dal pasto di una passeggera di un volo...
Il velivolo ha dovuto fare una 'tappa imprevista' a Copenaghen
Sarebbe sbucato un topo vivo dal pasto di una passeggera di un aereo di linea Sas, costringendo l'equipaggio all'atterraggio. A raccontare quanto accaduto mercoledì sul volo Oslo-Malaga della Scandinavian Airlines è il Guardian. "Abbiamo dovuto fare una sosta non prevista a Copenaghen" spiega la compagnia aerea. "I roditori sono vietati sui nostri voli perché possono rosicchiare i cavi elettrici dell'aereo. Stiamo facendo delle verifiche per capire come possa essere accaduto. I passeggeri sono stati trasferiti in un altro velivolo" spiega un portavoce della Sas, Ystein Schmidt.
"Che ci crediate o no. E' successo" ha scritto uno dei passeggeri Jarle Børrestad su Fb. "Una signora accanto a me ha aperto il cibo ed è saltato fuori un topo", racconta.
Esteri
La minaccia di Mosca, missili russi possono colpire...
L’approvazione da parte del Parlamento europeo del paragrafo 8 della risoluzione sul sostegno all'Ucraina che “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull'uso delle armi occidentali consegnate all'Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo”, non ha mancato di provocare una a pronta reazione di Mosca per bocca del presidente del Parlamento russo, Viaceslav Volodin.