Tornano gli psichedelici, psichiatri: “Cautela ma potenziale enorme”
Sostanze come quelle da funghetti e peyote sempre più sotto il faro della scienza, protagoniste a Verona al Congresso Sip
A volte ritornano. Psilocibina (i 'funghetti' magici), mescalina (dal Peyote cactus), Dmt, Lsd, ecstasy e ketamina, sostanze psichedeliche bollate come 'droghe' e messe al bando nel secolo scorso, nel terzo millennio sono tornate sotto i riflettori della scienza come possibili farmaci per le malattie mentali. Lo spiega Rick Doblin, presidente del Multidisciplinary Association for Psychedelic Studies (Maps), nel volume 'Essential Guide to Psychedelic Renaissance'. E lo conferma il fatto che la Società italiana di psichiatria (Sip) ha deciso di dedicare a questo tema un'intera sessione del congresso nazionale con cui a Verona, al Palazzo della Gran Guardia, sta festeggiando in questi giorni i suoi primi 150 anni di vita. Serve "cautela", dicono, ma "il potenziale terapeutico è enorme".
Gli studi
Grazie alla mole crescente di studi sperimentali promossi da istituzioni scientifiche di prestigio - dalla Johns Hopkins University alla New York University, dall'università della California di Los Angeles alla University of New Mexico, dall'Imperial College of London allo Psychiatric University Hospital of Zurich o all'Hospital Sau Pau of Barcelona, elenca la Sip - si sta facendo sempre più strada un'apertura delle agenzie regolatorie europee, americane, inglesi e australiane rispetto a un utilizzo terapeutico di sostanze per lungo tempo bandite da qualunque tipo di sperimentazione. Lo sviluppo delle neuroscienze, l'impiego di rigorose metodologie di ricerca, nonché l'interesse dell'opinione pubblica e dell'industria, sembrano agli specialisti altrettanti elementi di speranza.
"Dopo un viaggio molto lungo e strano, gli psichedelici potrebbero infine fare ritorno per rimanere", sono le parole di Doblin. "Queste molecole, bandite negli anni '70-80 perché ritenute dotate di un alto potenziale di abuso e prive di un apprezzabile valore medico - afferma Liliana Dell'Osso, presidente Sip - col nuovo millennio sono tornate al centro dell'interesse scientifico, rimanendo tuttavia in bilico tra chi cautamente frena e prende le distanze dagli errori del passato e chi invece, con toni entusiastici, si spinge in avanti intravedendo un enorme potenziale terapeutico". Ma "come sempre - sottolinea Emi Bondi, presidente uscente della Sip - la verità sta nel mezzo".
"Sugli psichedelici classici sono presenti numerosi studi in letteratura", evidenzia Bondi. "In particolare per la psilocibina, che risulterebbe efficace nella depressione resistente, una condizione che coinvolge circa il 30% di tutti coloro che soffrono di depressione maggiore. Con un rapido calcolo, sapendo che la prevalenza di questa malattia si aggira intorno al 6% della popolazione, potremmo riferirci al 2% della popolazione generale che potrebbe beneficiare di questo tipo di trattamento", calcola l'esperta.
"L'effetto è immediato e va supportato da un intervento di tipo psicologico, e la somministrazione va effettuata in un ambiente sanitario - tiene a precisare Giancarlo Cerveri, primario di Psichiatria a Lodi e responsabile della sessione sugli psichedelici al congresso Sip - I benefici persistono per mesi e la psilocibina non appare a rischio di dipendenza. I meccanismi con cui agisce sono del tutto diversi rispetto ai tradizionali antidepressivi. Per gli psichedelici atipici - illustra poi lo specialista - la ketamina è stata ampiamente utilizzata per la depressione resistente e un suo derivato (esketamina) è già usato anche in Italia per questa tipologia di disturbo. Infine, esiste una condizione clinica di complesso trattamento, il disturbo post-traumatico da stress (Ptsd), in cui i pazienti permangono legati a una sintomatologia fortemente connessa all'evento traumatico", in cui "l'utilizzo di un empatogeno come Mdma (meglio noto come ecstasy), associato a psicoterapia, sembra produrre risultati molto promettenti. In Australia è già cominciato il trattamento di alcuni pazienti con questa molecola".
La storia
La risurrezione degli psichedelici è iniziata da un po'. La Sip ne riassume la riscoperta scientifica in alcuni passaggi regolatori: nel 2017 e nel 2019 l'Agenzia americana del farmaco Fda identifica l'Mdma come possibile terapia sperimentale per il Ptsd e la psilocibina per la depressione resistente; nel giugno 2023 la stessa Food and Drug Administration esce con una guida per l'industria del farmaco intitolata 'Psychedelics Drugs Considerations for Clinical Investigations'; nel luglio 2023 l'ente regolatore australiano autorizza l'uso di Mdma e psilocibina a scopo medico; è datata settembre 2023 una sezione sugli psichedelici inserita nelle linee guida dell'Agenzia europea del farmaco Ema per la depressione resistente; nel dicembre 2023 la sottomissione alla Fda per cambiare la classificazione e avviare la terapia assistita con Mdma per il Ptsd; a gennaio 2024 il primo Grant Ue per una ricerca clinica sulla terapia assistita con psichedelici.
Cronaca
Processo Open Arms, naufrago chiede risarcimento di 50mila...
Il legale del migrante: "La condotta dell'imputato ha aggravato i danni già subiti in Libia da Musa, che aveva 15 anni"
Un naufrago chiede 50mila euro di risarcimento a Matteo Salvini nel processo Open Arms. La somma è stata chiesta nell'udienza di oggi del processo a carico del leader della Lega, imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, dall'avvocata Serena Romano, legale di parte civile di Musa, uno dei naufraghi soccorsi dalla Open Arms nell'agosto del 2019.
"La condotta dell'imputato ha aggravato i danni già subiti in Libia da Musa, che aveva 15 anni, per le sofferenze fisiche ed emotive e per l'ingiustificato prolungamento della permanenza in mare, per il timore di essere riportato in Libia, per la violazione di tutti i diritti riconosciuti dalla nostra carta costituzionale che tutelano l'infanzia, che andava tutelata", ha detto Romano.
La nave della ong spagnola Open Arms "ha salvato decine di migliaia di persone" e nell'agosto 2019 , quando il ministro dell'interno di allora Matteo Salvini impedì lo sbarco di 147 persone a bordo della imbarcazione, "la ong si è trovata non solo a non avere il supporto che avrebbe dovuto avere e che è previsto dalla convenzione Sar da parte dello Stato rivierasco, ma si è trovata di fronte a questo muro", ha detto ha detto l'avvocato Arturo Salerni, legale di parte civile della ong spagnola Open Arms.
"E' evidente il danno che si è creato all'armatore umanitario Open Arms, il danno prodotto al suo equipaggio alla sua funzionalità, alle attività che perseguono con un fine esclusivamente umanitario che tanti frutti ha dato", ha aggiunto.
"L'udienza di oggi del processo Open Arms a Palermo conferma la totale insussistenza delle tesi dell’accusa, che pure ha chiesto 6 anni per Matteo Salvini perché ha difeso i confini: nell'indifferenza clamorosa degli immigrati presunti sequestrati, sarà interessante verificare quanti finanziamenti pubblici hanno incassato le realtà, a partire da Legambiente e Arci, che hanno speso soldi e tempo per partecipare a questo teatrino. Verificheremo con grande attenzione. E ancora: quanto sta costando ai contribuenti questo processo, voluto dalla sinistra contro Salvini?", la posizione espressa dalla Lega in una nota.
Cronaca
Capo Gendarmeria francese: “Cooperazione con...
"Conosciamo solo il 20 per cento di quello che avviene nel cybercrime. I criminali del cybercrime sono molto duttili e dinamici, dobbiamo trovare il modo per potere rispondere adeguatamente. Il cybercrime non ha confini, è fondamentale lavorare in cooperazione con l'Italia per potere contrastare adeguatamente questi crimini. Tra i Carabinieri e la gendarmeria francese c'è una relazione quotidiana. Con degli scambi regolari". Lo ha detto il direttore generale della Gendarmeria francese Gen. Christian Rodriguez, parlando a Palermo con i giornalisti, durante un incontro con il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, generale di corpo d'armata Teo Luzi. "Bisogna lavorare insieme per contrastare i gruppi criminali che operano in diverse zone del mondo- dice ancora Rodriguez - Per questo abbiamo una formazione condivisa con scambi regolari. E' fondamentale per cercare di contrastare questi fenomeni riuscire a gestire i Big Data". "Con la gendarmeria condividiamo i valori. L'unico grande limite è la lingua. Per il resto c'è grandissima intesa. Noi abbiamo mandato per la formazione una compagnia di marescialli in Francia e una compagnia di marescialli francesi è venuta in Italia. La stessa cosa la facciamo con la guardia civil spagnola e con la gendarmeria portoghese - ha spiegato il generale Luzi - C'è un network che di chiama Fiep un'associazione internazionale della gendarmerie a cui partecipano 21 paesi che si scambiano tra loro informazioni in modo constante. Quest'anno il presidente sono io e a ottobre cederò la guida alla Francia. Un modo anche per tessere delle visioni di lotta al crimine e assistenza alle rispettive popolazioni con questi apparati, che hanno molto in comune".
"Abbiamo molto in comune con la Francia - ha detto ancora il genarel Luzi -. Ad esempio il quartiere palermitano dello Zen, che conosco bene. L'idea di aprire lì una caserma, dove non si riusciva ad entrare, è stata del generale Vittorio Tomasone, poi io l'ho portata avanti e non è stato semplice e per lungaggini amministrative e gli ostruzionismi che ci sono stati. Dopo oltre 10 anni, si può dire che è stato uno dei piccoli segnali vincenti in questa città. Il fatto che 70/80 mila persone ora accettino lo Stato è importante. La Francia ha le Banlieues, che sono tanti Zen messi insieme dove la gendarmerie riesce a farsi accettare per cultura e umanità".
Cronaca
Totò Schillaci, gremita la Cattedrale di Palermo per i...
Un lungo applauso accoglie il feretro
Un lungo applauso ha accolto l'ingresso in una Cattedrale di Palermo gremita del feretro di Totò Schillaci, il bomber di Italia '90 morto, dopo una lunga malattia.
In tanti non hanno voluto rinunciare a dare l'ultimo saluto all'eroe delle Notti magiche. Tifosi ma anche semplici cittadini, visibilmente commossi, alcuni in lacrime per testimoniare l'amore non solo di Palermo all'ex attaccante azzurro. "Ciao Totò, figlio di Palermo", si legge su uno striscione della Curva nord.
In chiesa sono circa mille le persone presenti, 800 posti a sedere e 200 in piedi nei transetti, la maggior parte delle persone è rimasta fuori, oltre le transenne. A officiare il rito delle esequie monsignor Filippo Sarullo, parroco della cattedrale. Al termine della celebrazione, la benedizione delle spoglie sarà impartita dall'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.