Sostenibilità, il progetto ‘Da Chicco a Chicco’ arriva in Emilia Romagna
Grazie a Nespresso e Banco Alimentare in occasione della Giornata Mondiale per l’ambiente 2024
Da un chicco di caffè a un chicco di riso per chi ne ha più bisogno, grazie al recupero delle materie prime che compongono le capsule. In occasione della Giornata Mondiale per l’ambiente 2024 (5 giugno) Nespresso e Banco Alimentare dell’Emilia Romagna portano insieme il progetto 'Da Chicco a Chicco' nella regione, la quinta dopo Lombardia, Lazio, Piemonte e Puglia, proseguendo nell’impegno per il recupero e riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste che si trasformano in una nuova risorsa per il territorio e le comunità locali. Una collaborazione che permetterà di raggiungere 200 organizzazioni benefiche che assistono circa 22mila persone in difficoltà in tutta la regione attraverso un gesto semplice, come riciclare le capsule usate.
‘Da Chicco a Chicco’ nasce nel 2011 da un accordo siglato con Cial (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e Cic (Consorzio Italiano Compostatori) ed è il progetto di economia circolare con cui Nespresso dona una seconda vita alle capsule esauste attraverso il riciclo dell’alluminio e del caffè. Il progetto permette ai clienti, parte attiva dell’iniziativa, di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso e in isole ecologiche partner dell’iniziativa in tutta Italia. In particolare, in Emilia-Romagna i cittadini di tutte le province hanno a disposizione oggi un totale di 37 punti di raccolta (tra Boutique e isole ecologiche) ove poter riportare le capsule dopo l’uso. Un dato cresciuto del 76% da gennaio 2023 nella regione e che consente sempre una maggior semplicità e capillarità di smaltimento, per un totale di oltre 200 punti di raccolta distribuiti in più di 100 città su tutto il territorio italiano.
L’impegno a generare un impatto sempre più positivo in regione si è tradotto infatti in un coinvolgimento delle società di gestione presenti sul territorio. Tra queste, Alea Ambiente SpA con cui è stato appena siglato un accordo che, a partire da oggi, introduce 11 nuove isole ecologiche nella provincia di Forlì (tra la città e i comuni di Bertinoro, Castrocaro, Forlimpopoli, Galeata, Modigliana, Predappio, Rocca San Casciano e Tredozio) e quelli con Hera e Iren Ambiente che lo scorso novembre hanno permesso di aggiungere 5 ulteriori isole ecologiche (tra Bologna, Ferrara, Modena, Rimini e Savignano sul Rubicone). Un totale di 16 nuovi inserimenti per lo smaltimento delle capsule negli ultimi 6 mesi che si aggiungono alle 9 Boutique Nespresso e alle ulteriori 12 isole ecologiche già attive e funzionanti. Una copertura sempre più capillare su tutte le province che vede la regione al secondo posto, dopo la Lombardia, per numerosità dei punti di raccolta delle capsule.
È proprio a partire dalla riconsegna delle capsule usate che prende vita l’intero processo proprietario di Nespresso per trasformare il caffè al loro interno in riso da donare a chi ne ha più bisogno, grazie al supporto del Banco Alimentare. Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, sia dalle boutique che dalle isole ecologiche partner, le capsule esauste vengono lavorate e recuperate: l’alluminio viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè esausto viene inviato presso un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost e successivamente ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato a Banco Alimentare della Lombardia, a Banco Alimentare del Lazio, a Banco Alimentare del Piemonte, ai Banchi Alimentari della Puglia e della Daunia e da oggi, al Banco Alimentare dell’Emilia Romagna.
Un impegno che Nespresso porta avanti dal 2011, anno di attivazione del progetto, e che ha portato nella sola Emilia-Romagna al riciclo di oltre 930 tonnellate di capsule esauste, che hanno permesso a loro volta di ottenere più di 55 tonnellate di alluminio pronto per essere fuso e trasformato in nuovi oggetti come penne, coltellini, segnalibri, biciclette, e quasi 500 tonnellate di caffè esausto. La raccolta, in crescita costante nel corso degli ultimi anni, ha visto inoltre un incremento del +37% nel primo trimestre 2024.
“Siamo davvero felici di poter accogliere il Banco Alimentare dell’Emilia Romagna nel nostro progetto Da Chicco a Chicco - spiega Silvia Totaro, Sustainability&She Manager di Nespresso Italiana - nonché di annunciare un nuovo incremento di punti di raccolta. Il nostro obiettivo di continuare a stimolare il corretto smaltimento delle capsule di caffè in alluminio ci porta a continuare a investire sul territorio per rendere sempre più facili e possibili comportamenti virtuosi in questo senso. La forte partecipazione anche delle aziende di gestione della raccolta sul territorio e l’impegno della regione sui temi ambientali e di impatto sociale è un messaggio importante che ci ha portato a questo nuovo pezzo di percorso anche in Emilia Romagna, e che vedrà la prima consegna di riso il prossimo dicembre”.
“Questa partnership con Nespresso - dichiara Gianluca Benini, direttore di Banco Alimentare Emilia Romagna - ci consentirà di donare 10mila kg di riso ad organizzazioni benefiche convenzionate con il Banco sul nostro territorio. Siamo grati a Nespresso per averci resi partecipi di questo progetto di economia circolare, tema da sempre presente nella nostra azione quotidiana per combattere lo spreco alimentare. Da oltre 30 anni, infatti, siamo impegnati nel recupero e nella distribuzione del cibo che, mediante l’ampia rete di associazioni ed enti convenzionati, arriva capillarmente a persone in difficoltà nella nostra regione”.
Grazie alla collaborazione ormai consolidata tra Nespresso e Banco Alimentare, nei 13 anni di vita del programma ‘Da Chicco a Chicco’ sono stati donati 5.500 quintali di riso, equivalenti a oltre 6 milioni di piatti. Mentre nel solo 2023, tramite i banchi alimentari della Lombardia, del Lazio, del Piemonte e della Puglia, è stato possibile donare circa 900 quintali di riso, l’equivalente di 1 milione di piatti di riso (1 piatto = 90gr), che hanno raggiunto più di 2.500 strutture caritative, tra case di accoglienza, unità di strada, mense e spazi dedicati al supporto, e oltre 500mila persone in difficoltà, attraverso consegne dedicate e pacchi solidali. Un impegno che, con il nuovo ingresso del Banco Alimentare dell’Emilia Romagna, permetterà un supporto sempre maggiore alle organizzazioni che in Italia si adoperano per prestare aiuto ai più fragili.
‘Da Chicco a Chicco’ fa parte del programma ‘Nespresso per l’Italia’, un insieme di iniziative concrete e di varia natura, tutte accomunate dall’obiettivo di rendere ogni tazza di caffè Nespresso sostenibile per l’ambiente, per la cultura e per le persone.
Sostenibilità
A Roma Toyota inaugura murale ‘mangiasmog’...
L'opera - sostenuta nell'ambito della WeHybrid Race - è parte del progetto "Aria a Colori" realizzato dall’artista Amalia Tucci
E' stato inaugurato a Roma il murale 'Transmission' nell'ambito della WeHybrid Race Toyota, in collaborazione con Retake ETS, come parte del progetto "Aria a Colori" realizzato dall’artista Amalia Tucci. L'opera sorge nel sottopasso della Metro San Paolo, con l’obiettivo di migliorare concretamente la qualità della vita nelle città italiane attraverso l'arte urbana. Infatti l’opera non solo arricchisce esteticamente uno degli snodi più frequentati della città, precedentemente caratterizzato da uno stato di decoro non all’altezza della rilevanza del luogo, ma contribuisce in modo tangibile a rendere l'aria più pulita grazie a speciali vernici fotocatalitiche "mangia smog", capaci di neutralizzare le sostanze nocive come gli NOx. Queste vernici, completamente naturali e inodori, trasformano ogni 100 mq di murales in un'area con effetti benefici pari a quelli di 100 mq di bosco. Questo intervento migliora la qualità dell’aria in una zona ad alta densità di traffico, offrendo un beneficio diretto ai residenti e a chi frequenta quotidianamente la metro.
Al centro dell'opera, un volto respira aria pulita, mentre i circuiti elettrici, simbolo della connessione tra uomo, natura e tecnologia, si trasformano in fiori. Questo sistema rigenerativo armonioso simboleggia la capacità della cittadinanza di affrontare le sfide della sostenibilità attraverso una continua evoluzione, supportata dalle nuove tecnologie e dall'intelligenza artificiale. L'opera invita a riflettere sull'importanza di trasmettere conoscenze e valori per creare un futuro più consapevole e sostenibile. Il progetto "Aria a Colori", presentato a Roma con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e di cittadini, ha già visto il suo debutto in città come Milano, Salerno, Bari e Arezzo, con risultati positivi che porteranno il coinvolgimento anche altre città italiane. Ogni nuova installazione segna un passo significativo nella trasformazione degli spazi urbani, rendendoli più vivibili e sostenibili per le comunità locali.
L’iniziativa nasce dal coinvolgimento dei clienti Toyota nella WeHybrid Race, una competizione amichevole che ha incoraggiato i partecipanti a percorrere chilometri in modalità elettrica, impegnandosi in una mobilità più responsabile e dando loro la possibilità di scegliere la realizzazione di progetti concreti per l’ambiente e la collettività. Come ha sottolineato Alberto Santilli - Amministratore Delegato Toyota Motor Italia "il Murale che inauguriamo oggi è un regalo ai romani da parte degli oltre 110 mila nostri clienti che aderiscono al programma WeHybrid" con quale "chi inquina meno vince. Non solo perché risparmia e ottiene una serie di vantaggi per se, ma anche perché può donare qualcosa alla sua città".
Sostenibilità
Economia circolare e Terre Rare, inaugurato impianto di...
Sarà in grado di trattare in un anno oltre 20 tonnellate di magneti permanenti, materiali ampiamente utilizzati nei dischi rigidi dei computer e nei meccanismi di azionamento di motori elettrici e ibridi
È stato inaugurato oggi, presso lo stabilimento Itelyum Regeneration di Ceccano (FR), l’innovativo impianto pilota capace di trattare in un anno oltre 20 tonnellate di magneti permanenti (Pm), materiali ampiamente utilizzati nei dischi rigidi dei computer e nei meccanismi di azionamento di motori elettrici e ibridi. Si tratta del progetto europeo New-Re, supportato da Eit RawMaterials, volto a migliorare la circolarità delle Terre Rare a livello europeo, garantendo una maggiore sostenibilità economica e ambientale della filiera. Il programma triennale (2022-2024) è sviluppato da un Consorzio coordinato da Erion e formato da altri sette partner: Itelyum, Osai, Ku Leuven, Treee, Smart Waste Engineering, Glob Eco e Università degli Studi dell’Aquila.
In questa cornice, si è svolta anche la 20esima tappa della campagna nazionale di Legambiente 'I Cantieri della Transizione ecologica', un viaggio itinerante lungo tutta la Penisola, partito a maggio dello scorso anno con l’obiettivo di raccontare cantieri, progetti ed esperienze che hanno avviato un percorso virtuoso per contrastare la crisi climatica, promuovere l’economia circolare e costruire un futuro migliore. Progetti riportati anche sul sito, cantieridellatransizione.legambiente.it, con schede, approfondimenti, foto e video.
La nuova infrastruttura di Ceccano tratterà Pm derivati dal disassemblaggio sia di motori elettrici (effettuato da Glob Eco), sia dai Raee provenienti dagli impianti di trattamento (come Treee), nonché dalla linea di smontaggio automatizzato di hard disk realizzata da Osai e Ku Leuven, integrata nel dimostratore stesso, e che si avvale di tecnologie di Ia. Nell’impianto pilota verranno trattate oltre 20 tonnellate all’anno di magneti permanenti grazie a un processo idrometallurgico, sviluppato e brevettato dall’Università degli Studi dell’Aquila, che prevede una pulitura (lisciviazione) a basso impatto ambientale delle Terre Rare, attraverso soluzioni acide organiche riutilizzabili fino a cinque volte.
Lo scale-up industriale
Le tecnologie messe in campo nell’impianto New-Re saranno impiegate per uno scale-up industriale nell’ambito di un altro importante progetto denominato Inspiree, finanziato da Cinea all’interno del programma Life e partecipato da un Consorzio formato da Itelyum, Erion, Eit RawMaterials, Glob Eco e Università degli Studi dell’Aquila. Inspiree sfrutterà il processo idrometallurgico sostenibile con l’obiettivo di trattare, a regime, fino a 2mila tonnellate di magneti permanenti all’anno, equivalenti a quelle presenti in più di 600mila motori elettrici e ibridi. Da questi materiali potranno essere recuperate oltre 500 tonnellate di composti di Ree (Rare Earth Elements, ovvero Terre Rare). Considerando che la produzione europea di magneti permanenti annua è di 1.600 tonnellate, l’Italia sarebbe già in grado di sviluppare una catena del valore circolare del riciclo degli stessi all'interno dei confini europei, riducendo così la dipendenza dalle importazioni extra-Ue, soprattutto da Russia e Cina.
“La sfida strategica del recupero delle Terre Rare - dichiara il Ceo di Itelyum, Marco Codognola - rappresenta un’opportunità cruciale per l'Italia e l'Europa nella transizione ecologica. Il riciclo delle Terre Rare, attraverso pratiche come l'urban mining e l’idrometallurgia, può ridurre la vulnerabilità geopolitica, limitare l’impatto ambientale e favorire l’indipendenza economica. Per centrare gli obiettivi del Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea le aziende innovative saranno centrali, favorendo l’indipendenza dell'Europa dalle importazioni e la nascita di un’industria del riciclo competitiva a livello globale. L'Italia, con il suo tessuto industriale dinamico e innovativo, può giocare un ruolo di primo piano in questo processo, contribuendo a costruire una filiera europea delle Terre Rare e rafforzando la propria leadership nella transizione ecologica”.
“Per Erion è un motivo d’orgoglio aver sviluppato un progetto che sicuramente apporterà benefici ambientali ed economici non solo all’Italia, ma anche ad altri Paesi europei - dichiara Marco Sala, direttore Generale di Erion Compliance Organization - L’impianto che oggi si inaugura a Ceccano si candida ad essere un modello di sostenibilità e di innovazione nei processi di riciclo e recupero delle Terre Rare che, lo ricordiamo, rappresentano elementi fondamentali ai processi di produzione in diversi comparti industriali. Da sempre Erion si impegna nel diffondere in Italia una cultura della circolarità e quello che abbiamo compiuto oggi rappresenta un bel passo verso lo sviluppo di questo nuovo modello”.
“Con la nostra campagna itinerante vogliamo far conoscere i progetti più innovativi sul fronte della transizione ecologica affinché vengano replicati, creando una vera e propria rete virtuosa di esempi nel campo dell’economia circolare, mobilità sostenibile, qualità dell’aria e conversione energetica - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente - Ci auguriamo che il progetto New-Re sia il primo di una lunga serie di programmi innovativi per il recupero delle Terre Rare da componenti elettriche ed elettroniche, un percorso anche in grado di invertire la tendenza verso l’attività estrattiva di materie prime critiche. La nuova frontiera su cui bisogna puntare in Italia e in Europa è la ‘miniera’ urbana, ad esempio aumentando la raccolta di Raee e favorendo la realizzazione di più impianti di riciclo, anche attraverso l’accelerazione degli iter autorizzativi”.
Sostenibilità
Park Litter, nei parchi urbani 5 rifiuti ogni metro quadrato
Indagine di Legambiente in 35 aree verdi in 12 città: oltre 20mila rifiuti raccolti. Torna la campagna Puliamo il Mondo
Rifiuti abbandonati nei parchi urbani, una piaga che non si ferma. Secondo i dati della nuova indagine di Legambiente Park Litter, nel 2024 sono stati 20.757 i rifiuti raccolti e catalogati dai volontari nei 42 transetti eseguiti in 35 parchi urbani in 12 città: Ancona, Bari, Caltanissetta, Codigoro (FE), Firenze, Milano, Moncalieri (TO), Napoli, Perugia, Pineto (TE), Roma, Torino. Circa 5 rifiuti ogni metro quadrato monitorato. Tra i rifiuti più trovati si confermano al primo posto i mozziconi di sigaretta (11.077, il 53%), seguiti da tappi di bottiglia/barattoli e dalle linguette di lattine (1.436, il 7%). A segnalarlo l'associazione in vista dell'avvio ufficiale della 32esima edizione di Puliamo il Mondo (dal 20 al 22 settembre), la storica campagna di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente per ripulire dai rifiuti abbandonati aree verdi, strade, piazze, sponde di fiumi e spiagge.
Torna Puliamo il mondo, si parte da Napoli
Migliaia gli eventi in programma dal nord al Sud del Paese e che anche quest’anno avranno come protagonisti cittadini di tutte le età, studenti, amministrazioni e aziende, impegnati per fare un gesto concreto per l’ambiente. Ad aprire il weekend di Puliamo il Mondo sarà domani 18 settembre, alle 10:30, l’anteprima organizzata a Napoli presso piazza Garibaldi. Un luogo simbolico, altamente frequentato, protagonista di un progetto di rigenerazione urbana e sociale che vedrà all’azione, muniti di guanti e sacchetti, i volontari e le volontarie di Legambiente e di 13 associazioni di volontariato aderenti all’iniziativa: Croce Rossa Italiana, Caritas, Dedalus cooperativa sociale, Erasmus Student Network, Azione Cattolica, i segni dei tempi, Un Ponte Per, Agesci, Focsiv, Centro Astalli, la comunità palestinese, Action Aid, Libera. Tutte insieme unite anche per lanciare un messaggio di pace.
I dati dell'indagine, i materiali
Raggruppati per categorie di materiali, i rifiuti dispersi nei parchi sono riconducibili per il 74% ai polimeri artificiali (plastiche) per un totale di 15.452 rifiuti, per l’8,6% al metallo (1.787 rifiuti), l'8% a carta e cartone (1.603), il 6% a vetro e ceramica (1.154), il 4% ad altre tipologie di rifiuti. Segnala Legambiente: "La categoria 'altri oggetti in plastica identificabili ma non in lista' è costituita da coriandoli (1.101, il 5% del totale dei rifiuti), oggetti che si usano per festeggiare ma che si diffondono molto facilmente nell’ambiente, anche trasportati dal vento".
Legambiente, inoltre, sottolinea che le principali zone di accumulo dei rifiuti nei parchi urbani restano perlopiù sotto o nelle vicinanze di panchine e tavoli da picnic e dei cestini. Il vento resta la principale causa della dispersione dei rifiuti nell’ambiente, unita al fatto che spesso i cestini sono privi di copertura. Solo in 19 transetti su 42 (46,3%) Legambiente ha trovato questa caratteristica utile a prevenire la dispersione di materiale. Rifiuti che, spesso, attraverso tombini e canali di scolo dai parchi urbani arrivano fino al mare.
“In Italia non si arresta la piaga dei rifiuti abbandonati - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - Da 32 anni, con Puliamo il mondo, promuoviamo l’informazione e la sensibilizzazione sul tema dei rifiuti abbandonati e dispersi promuovendo strumenti e soluzioni per ridurne sempre di più la presenza e organizzando iniziative di cittadinanza attiva in difesa dell’ambiente, restituendo, grazie alle volontarie e ai volontari, alla comunità luoghi più puliti, accoglienti e anche più inclusivi. Infatti, con il motto 'Per un clima di pace', la campagna vuole farsi promotrice e sostenitrice di una società che promuove la pace e l’inclusione, secondo il principio che è cittadino di un luogo chi se ne prende cura, attraverso il rispetto della diversità, rifiutando la guerra, ogni forma di pregiudizio, violenza, di odio e discriminazione. Vi aspettiamo questo weekend, insieme possiamo fare la differenza".