Connect with us

Published

on

Ucraina, Medvedev: “Minaccia nucleare non è bluff”. Armi contro Russia, Germania dice sì

Medvedev avverte: "Minaccia nucleare non è bluff". Armi contro Russia, anche la Germania dice sì. Zelensky 'bacchetta' Biden: "Ritardo Usa su via libera ad uso armi è costato vite umane"

Nato, Stoltenberg a Praga - Afp

Il futuro dell'Ucraina? "E' nella Nato" e l'Alleanza è determinata a fare "progressi" su questo fronte. Così il segretario generale Jens Stoltenberg, oggi a Praga per una riunione informale dei ministri degli Esteri dei Paesi dell'Alleanza Atlantica. Per quanto riguarda invece il diritto all'autodifesa di Kiev questo "include colpire obiettivi militari legittimi in Russia". L'autodifesa, rimarca, "non è escalation, è diritto fondamentale".

"Vogliamo tutti fermare" la guerra in Ucraina, "ma il paradosso è che, meglio ci prepariamo per il lungo periodo, prima la guerra potrà finire", ha spiegato Stoltenberg al termine della Ministeriale Esteri convocata in vista del summit di Washington. "Le nostre discussioni - ha continuato - si sono incentrate sul sostegno all’Ucraina. La Russia deve capire che non può contare sui tempi lunghi. Oggi non sono state prese decisioni finali, ma abbiamo fatto progressi significativi su alcune questioni".

Innanzitutto sui "piani della Nato di svolgere un ruolo di maggiore coordinamento nella fornitura di attrezzature e nell'addestramento. Praticamente tutti gli aiuti militari all'Ucraina, il 99%, proviene dagli alleati della Nato. Quindi è logico che la Nato svolga un ruolo maggiore in questi sforzi: ciò ci consentirà di utilizzare le strutture della Nato per fornire sostegno su basi più solide, fornire maggiore prevedibilità a Kiev e affrontare le esigenze sia immediate che di lungo termine". Gli alleati Nato dovranno mantenere gli aiuti militari all'Ucraina a un livello di "almeno 40 miliardi di euro l'anno", per tutto il tempo necessario, è la proposta in vista del summit di Washington a luglio.

Difendendosi dagli attacchi russi l'Ucraina, lungi dal provocare una "escalation" del conflitto, non fa altro che esercitare un "diritto fondamentale", ha sottolineato Stoltenberg secondo il quale "l'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia ha dato inizio al conflitto più sanguinoso in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale".

"La Russia colpisce ospedali, scuole e centri commerciali - ha proseguito - la Russia bombarda le infrastrutture elettriche e idriche. La Russia uccide civili ucraini. L'Ucraina si sta difendendo dalla spaventosa brutalità russa, quindi sarò chiaro: la difesa non è un'escalation; l'autodifesa è un diritto fondamentale è sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. L'Ucraina ha il diritto e la responsabilità di proteggere il suo popolo e noi abbiamo il diritto di aiutare l'Ucraina a far valere il suo diritto all'autodifesa".

"Ovviamente - ha proseguito - alla Russia questo non piace. In ogni fase di questa guerra, la Russia si è lamentata di essere minacciata e spesso Vladimir Putin" ha tentato di dissuadere "gli alleati della Nato dal sostenere l’Ucraina. Ma noi non ci facciamo intimorire. La Russia è quella che attacca; la Russia è quella che sta intensificando" gli attacchi, "aprendo nuovi fronti nel regione di Kharkiv. Con l’evolversi della guerra, il nostro sostegno si è evoluto e continuerà ad evolversi. Sono lieto che gli alleati stiano fornendo diversi tipi di assistenza. Al vertice della Nato, il sostegno dell'Alleanza" a Kiev "verrà posto su una base solida, per il lungo termine", conclude.

Intanto, all'indomani delle notizie sul via libera degli Usa all'uso da parte di Kiev delle armi americane per colpire obiettivi militari di Mosca, il Cremlino si dice a conoscenza dei tentativi di colpire con le armi statunitensi obiettivi che si trovano in territorio russo. A dirlo è il portavoce Dmitry Peskov in un briefing: "Sappiamo che stanno già provando a effettuare attacchi sul territorio russo con armi di fabbricazione americana", ha spiegato rispondendo a una domanda della Tass. E sottolineando che ''si tratta di una prova del coinvolgimento americano nel conflitto''.

Medvedev avverte Nato e Ucraina: "Minaccia nucleare non è bluff"

"La minaccia nucleare russa nei confronti dell'Ucraina non è un bluff o un'intimidazione". A dirlo su 'Telegram' è intanto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, mettendo in guardia dal rischio di ''calcolare male l'uso delle armi nucleari tattiche'' perché ''questo sarebbe fatale''.

Medvedev ha quindi sottolineato che ''non ha importanza quanto la Nato chiacchieri sul fatto che la Russia non utilizzerà mai armi nucleari contro l'Ucraina''.

Secondo Medvedev, il conflitto tra la Russia e l'Occidente si sta sviluppando secondo "lo scenario peggiore" e "nessuno può escludere che si possa arrivare all'ultima fase" perché si è verificata una "grave escalation". Secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, "i Paesi occidentali che hanno approvato l'uso delle loro armi a lungo raggio contro il territorio russo devono comprendere che tutto il loro equipaggiamento militare e gli specialisti che combattono contro di noi saranno distrutti". Anche perché, prosegue, "non si tratta affatto di assistenza militare, ma di partecipazione a una guerra contro di noi". Per cui "tali azioni potrebbero diventare un casus belli".

Medvedev ha quindi affermato che "sia che si tratti di missili da crociera a lungo raggio o dell'invio di truppe in Ucraina", si è verificata una "grave escalation del conflitto" e "l'Ucraina e i Paesi della Nato riceveranno una risposta distruttiva".

Germania, via libera ad armi tedesche contro Russia

Intanto anche la Germania dice sì a Kiev. Le armi che i tedeschi forniscono alle forze armate ucraine potranno infatti essere usate contro obiettivi militari in Russia, ha dichiarato il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit, come riporta la Dpa.

Armi Usa contro Russia, Zelensky 'bacchetta' Biden

Il ritardo di Joe Biden nel permettere l'uso di armi occidentali contro obiettivi in Russia ha lasciato le forze del Cremlino a ridere dell'Ucraina e a “cacciare” la sua gente, ha detto intanto Volodymyr Zelensky in un'intervista esclusiva al Guardian, aggiungendo che il ritardo della Casa Bianca è costato vite umane e ha esortato il presidente americano a superare le sue perenni preoccupazioni su una possibile “escalation” nucleare con Mosca.

Ieri, gli Stati Uniti per la prima volta avrebbero permesso che alcune armi di fabbricazione americana siano utilizzate dall’esercito ucraino per sparare all’interno della Russia in difesa della città di Kiev e Kharkiv. Il presidente ucraino ha chiarito che Kiev deve essere in grado di utilizzare armi “potenti” a lungo raggio in grado di colpire obiettivi all’interno del profondo territorio russo, una linea rossa che la Casa Bianca si è rifiutata di oltrepassare. Gli Stati Uniti, ha detto, devono “credere di più in noi”.

Senza questo via libera, secondo Zelensky, anche altri alleati, come il Regno Unito, potrebbero non consentire all’Ucraina di usare le sue armi a lungo raggio. “Credeteci, dobbiamo rispondere. Non capiscono altro che la forza. Non siamo né il primo né l’ultimo obiettivo”, ha detto della Russia.

Con il via libera Usa, in sostanza l'Ucraina può utilizzare armi americane solo per centrare obiettivi militari nella zona di confine in territorio russo. Resterebbe vietato l'impiego di missili Atacms, che possono centrare obiettivi a 300 km.

Doppio raid russo su Kharkiv

Almeno quattro persone hanno perso la vita e altre 25, tra cui due bambini, sono rimaste ferite a causa di un attacco missilistico russo su Kharkiv, nell'Ucraina nordorientale. Lo rende noto il governatore regionale Oleh Syniehubov spiegando che l'attacco sul distretto di Novobazarskyi è stato condotto con la tecnica della "doppia tappa", ossia un secondo raid sferrato dopo l'arrivo dei soccorritori sul sito del primo attacco.

Syniehubov teme che il bilancio potrebbe aggravarsi perché sotto le macerie degli edifici colpiti potrebbero esserci vittime.

Kiev colpisce Krasnodar in Russia

Le forze ucraine hanno intanto colpito durante la notte con missili un traghetto e un deposito petrolifero a Port Kavkaz, nel Krasnodar, in Russia. Lo ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Port Kavkaz si trova sullo stretto di Kerch , che divide la Russia dalla Crimea. Ieri l’esercito ucraino aveva riferito di un attacco contro traghetti nel porto di Kerch, con missili Atacms forniti dagli Stati Uniti.

I canali Telegram e le autorità russe hanno segnalato un incendio nel deposito petrolifero. Lo Stato Maggiore russo ha affermato che il deposito è stato danneggiato da diversi missili Neptune di fabbricazione ucraina, ma non ha fornito dettagli sull'entità del danno.

Le autorità russe affermano che a causa dell'attacco ci sono numerose vittime tra i dipendenti del deposito petrolifero. Un altro deposito petrolifero nel Kraj di Krasnodar è stato colpito da un attacco di droni, secondo la dichiarazione.

Scambio prigionieri Mosca-Kiev, mediano gli Emirati

"75 militari russi prigionieri in Ucraina sono stati trasferiti in Russia a seguito di negoziati mediati dagli Emirati Arabi Uniti", ha riferito il ministero della Difesa di Mosca, aggiungendo che in cambio, "altrettanti prigionieri di guerra ucraini sono stati trasferiti alle forze armate di Kiev. Il personale militare rilasciato sarà trasportato con aerei militari a Mosca per cure e riabilitazione negli istituti medici del ministero della Difesa russo. A tutti i soldati rilasciati viene fornita la necessaria assistenza medica e psicologica".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Esteri

Ucraina, attacco-terremoto: distrutto arsenale Russia, cosa...

Published

on

Oltre 100 droni colpiscono un deposito di munizioni, armi e missili: colpo durissimo per Mosca

Le esplosioni in Russia

Un attacco paragonabile a un terremoto per cambiare la guerra. L'Ucraina sferra un colpo durissimo alla Russia, con un'offensiva che rischia di condizionare le strategie di Mosca nel conflitto. Un'ondata di oltre 100 droni lanciata da Kiev, supera il confine e arriva nell'area di Toropets, a quasi 500 km dalla capitale ucraina, e riduce in cenere uno dei principali depositi di munizioni e missili del ministero della Difesa russo.

Le esplosioni in serie producono un effetto tale da 'svegliare' i sismografi, che si attivano come se si fosse verificato un terremoto. Gli incendi si diffondono per un'area larga oltre 6 km nella regione di Tver, tra gli 11mila civili che vivono nell'area sono molti quelli chiamati ad abbandonare la propria abitazione.

Armi e missili in fumo

Andriy Kovalenko, a capo del centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev, delinea la portata dell'azione ucraina: nei depositi, capaci di contenere armi e munizioni per centinaia di tonnellate, si trovavano missili S-300, S-400, sistemi Grad, Iskander e i Kn24 nordcoreani. Probabilmente, nelle strutture erano stoccate anche 'bombe plananti', che negli ultimi mesi hanno colpito obiettivi militari e civili.

L'arsenale colpito è una delle due strutture presenti nell'area. L'altra, già nei mesi scorsi, era stata colpita dai droni di Kiev. Il deposito di missili e munizioni era stato costruito a Toropets nel 2018 ed era stato presentato come una struttura di massima sicurezza.

I media ucraini attribuiscono i meriti ai servizi di sicurezza di Kiev, all'intelligence della Difesa e alle Forze speciali. L'attacco viene ampiamente discusso nei canali Telegram dei cosiddetti mil-blogger russi, esperti che monitorano il conflitto e spesso forniscono informazioni che non vengono ufficialmente diffuse. Il danno subito dalle forze armate russe, scrive in particolare Anastasia Kashevarova, è notevole: "Dopo 3 anni di operazione speciale siamo ancora a questo livello di idiozia".

Kiev ha usato droni o missili?

Ci si interroga sui mezzi utilizzati da Kiev: possibile che i droni siano riusciti a infliggere danni di portata così pesante? I depositi sono stati colpiti da missili a lungo raggio? Le domande si inseriscono nel dibattito di queste ultime settimane, caratterizzate dal pressing di Kiev per ottenere l'autorizzazione ad utilizzare i missili a lungo raggio - gli Atacms americani e gli Storm Shadwo anglofrancesi - contro obiettivi militari russi: basi e, appunto, depositi di armi.

La Russia, in ogni caso, continua a disporre di una macchina bellica capace di produrre ogni mese 42-56 missili balistici, 90-115 missili a lungo raggio e 500 droni, secondo le stime diffuse da Forbes.

Continue Reading

Esteri

Libano, esplodono walkie talkie. Hezbollah promette...

Published

on

Nuovo attacco con 20 morti e centinaia di feriti

Attacco con walkie talkie esplosivi

Un nuovo attacco contro Hezbollah in Libano. Dopo i cercapersone esplosivi, ecco i walkie talkie e le radio: altro esplosivo nei dispositivi, altri 20 morti e circa 450 feriti. Come per l'offensiva hi-tech attuata con i pager, nessuna rivendicazione da parte di Israele: né conferme, né smentite. Hezbollah, così come Hamas e Iran, non ha dubbi sulle responsabilità.

Cosa è successo

Tra le ricostruzioni, spicca quella del canale saudita all news al-Sharq, che cita una fonte di alto profilo della sicurezza libanese: "Sono stati piazzati dal Mossad" gli esplosivi all'interno dei walkie talkie saltati in aria. Ci sarebbero state 15-20 esplosioni nei sobborghi meridionali di Beirut ed altre 15-20 esplosioni nel sud del Paese.

I walkie talkie sono nettamente meno diffusi tra i militanti di Hezbollah rispetto ai cercapersone esplosi in massa martedì. Vengono distribuiti, infatti, solo alle persone che organizzano eventi come funerali e marce. Nonostante ciò, il bilancio dell'attacco è considerevole e secondo fonti israeliane i numeri sarebbero superiori a quelli comunicati dalle autorità libanesi.

"Questi attacchi saranno certamente puniti, ci sarà una vendetta sanguinosa", dice Hashem Safieddine, capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah, oltre che cugino del leader del gruppo, Hassan Nasrallah, che oggi dovrebbe tenere un discorso. "Condanniamo fermamente la rinnovata e continua aggressione sionista contro il fraterno popolo libanese", la posizione assunta da Hamas, con una nota nella quale si denuncia che le esplosioni degli ultimi due giorni "ora minacciano la sicurezza e la stabilità della regione".

Israele prepara la nuova fase della guerra

L'attenzione di Israele si sta spostando da Gaza verso il fronte settentrionale ed il confine con il Libano dal momento che sta iniziando una "nuova fase" della guerra, dice il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, rivolgendosi al personale dell'aeronautica militare israeliana presso la base aerea Ramat David, situata non lontano da Haifa.

"Il centro di gravità si sta spostando verso nord. Stiamo dirottando forze, risorse ed energie verso nord", dice il ministro, secondo quanto riferito dal suo ufficio. "Credo che siamo all'inizio di una nuova fase di questa guerra e dobbiamo adattarci", aggiunge Gallant, ribadendo che gli obiettivi di Israele nel nord sono "chiari e semplici: riportare gli abitanti nelle loro case in sicurezza".

I segnali vengono colti dal Libano, che si prepara a "possibili scenari" di guerra con Israele come dice il premier ad interim libanese, Najib Mikati, dopo una riunione della Commissione la gestione delle crisi e dei disastri.

A capo della Commissione, il ministro dell'Ambiente Nasser Yassin afferma che in vista di un attacco di Israele stanno approntando rifugi per la popolazione e che ci sono un centinaio di scuole a disposizione. Quanto alle scorte di cibo, secondo Yassin "sono sufficienti per oltre tre mesi e una nave con 40mila tonnellate di cereali e farina sta per arrivare in Libano".

Si muove l'Onu

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà venerdì per discutere dell'ondata di esplosioni. Lo ha indicato un portavoce della presidenza slovena del Consiglio. La riunione, richiesta dall'Algeria, è in programma alle 15 ora locale (le 9 in Italia). Intanto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres chiede uno stop agli attacchi hi-tech. "Penso che sia molto importante che ci sia un controllo effettivo degli oggetti civili, che non vengano armati. Questa dovrebbe essere una regola che i governi di tutto il mondo dovrebbero essere in grado di attuare", dice durante una conferenza stampa a New York.

Secondo il segretario generale, "la logica di far esplodere tutti questi ordigni" sembra essere quella di "un attacco preventivo prima di una grande operazione militare”, motivo per cui questo incidente, attribuito a Israele, dimostra che esiste un "serio rischio" di escalation regionale.

Da Washington, infine, la Casa Bianca ribadisce l'estraneità degli Usa: "Non siamo stati coinvolti in alcun modo negli incidenti" in Libano, dice il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, in un briefing con i giornalisti, ribadendo: "Vogliamo che la guerra finisca, tutto quello che abbiamo fatto è destinato a impedire l'escalation del conflitto".

Continue Reading

Esteri

Elezioni Usa, lo spettro di un altro 6 gennaio in caso di...

Published

on

Forse meno violento di quello di quattro anni fa, quando migliaia di sostenitori di Trump assaltarono il Congresso, ma con un impatto ancora più allarmante sulla tenuta istituzionale

Donald Trump e Kamala Harris - Afp

Kamala Harris continua a salire nei sondaggi, ma i democratici sono agitati dallo spettro di un altro 6 gennaio in caso di sua vittoria alle elezioni presidenziali di novembre. Forse meno violento e insurrezionale di quello di quattro anni fa, quando migliaia di sostenitori di Donald Trump assaltarono il Congresso nel tentativo di impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden. Ma potrebbe avere un impatto ancora più allarmante e dilaniante sulla tenuta istituzionale e costituzionale degli Stati Uniti, fondata sul trasferimento pacifico dei poteri.

Lo scenario da incubo per i dem

Secondo Politico, lo scenario da incubo per i democratici prevede che nonostante la vittoria di Harris alla Casa Bianca, i repubblicani mantengono la maggioranza alla Camera, dando così allo Speaker Mike Johnson la possibilità di trovare i modi di ostacolare, se non bloccare del tutto la conta dei voti elettorali, cosa che farebbe ricadere sulla Camera l'ultima parola sull'elezione presidenziale, come previsto dal 12esimo emendamento della Costituzione.

Non bisogna dimenticare che l'allora poco conosciuto deputato della Louisiana nel 2020 guidò il ricorso dei repubblicani alla Corte Suprema in cui si chiedeva di rovesciare i risultati degli stati chiave, che sancivano la vittoria di Biden.

L'iniziativa fu benedetta personalmente da Trump, che anche in virtù di questo lo scorso ottobre ha dato il placet all'elezione di Johnson a Speaker. Ed ora a meno di due mesi dal voto, il leader repubblicano sta cercando di far passare una legge per impedire quelle che definisce la manovre dei dem per far votare in massa immigrati illegali. Accuse che fanno capire come la leadership del partito repubblicano, ormai largamente allineato su posizioni Maga, in caso di nuova sconfitta del tycoon, potrà appoggiare con forza le eventuali nuove denunce di brogli da parte di Trump.

Le conferme nei sondaggi

Una posizione diffusa anche tra la base elettorale, dal momento che un sondaggio di World Justice Project, rilanciato da The Hill, mostra che il 46% degli elettori repubblicani non è pronto ad accettare i risultati elettorali come legittimi in caso di vittoria dem. E il 14% di questi si dice pronto ad intraprendere azioni per rovesciare i risultati. Va comunque sottolineato che anche un 27% di elettori democratici si dice non disposto a riconoscere una vittoria repubblicana, con un 11% pronto a passare dalle parole ai fatti.

Interpellate da Politico, fonti dell'entourage dello Speaker liquidano i timori dei democratici come parte di una strategia tesa a raccogliere più fondi per la campagna per la riconquista della Camera. E di una "narrativa allarmista" riguardo ad una vittoria Gop che ha contribuito a portare ai due tentati assassinii di Trump. Un altro repubblicano vicino a Johnson poi afferma di dubitare che lo Speaker potrebbe cedere così facilmente ai desideri di Trump.

Non bisogna dimenticare poi che, in caso di vittoria dem alla Casa Bianca, Harris, che fino al 20 gennaio continuerà ad essere vice presidente, si troverà, in qualità di presidente del Senato, a presiedere la seduta per la certificazione di voti elettorali. Come il 6 gennaio 2021 fece, una volta sgombrato il Congresso dei rivoltosi, Mike Pence, reo agli occhi di Trump e dei suoi sostenitori di non aver accolto la richiesta del presidente uscente di bloccare la certificazione.

La nuova legge sulla conta dei voti, cosa può accadere

Inoltre, nel 2022 è stata passata una nuova legge che rende più difficile bloccare la conta dei voti elettorali: se prima bastava l'opposizione di un singolo membro per accogliere un'obiezione ora è richiesto il 20% di ciascuna delle due Camere. Ma tra i timori dei democratici c'e' anche quello che Johnson possa ottenere abbastanza repubblicani per bloccare alcuni voti elettorali cruciali, o cercare di riscrivere le regole che governano la sessione per la certificazione dei voti elettorali del 6 gennaio, con l'obiettivo di rendere più facili le contestazioni.

O addirittura cercare di ritardare la seduta che per legge deve essere convocata per il 6 gennaio. Il tutto avendo bene in testa che nessun candidato riceve almeno 270 voti elettorali certificati, la Costituzione prevede quella che viene chiamata la "contingent election", una sorta di elezione di emergenza, con la Camera che elegge il presidente e il Senato il vice presidente. Un procedimento che favorirebbe i repubblicani dal momento che ogni stato deve esprimere un solo voto - quindi anche i tanti piccoli stati a guida Gop avrebbero lo stesso peso di quelli più popolosi, come California e New York, di orientamento dem - e quindi è necessaria una maggioranza di almeno 26 stati.

Continue Reading

Ultime notizie

Esteri3 ore ago

Ucraina, attacco-terremoto: distrutto arsenale Russia, cosa...

Oltre 100 droni colpiscono un deposito di munizioni, armi e missili: colpo durissimo per Mosca Un attacco paragonabile a un...

Cronaca3 ore ago

Rigopiano, ‘l’ultimo sopravvissuto’...

Giampaolo Matrone è stato estratto vivo, ma con pesanti menomazioni, e lo strazio di aver perso la moglie e madre...

Spettacolo3 ore ago

Agatha All Along, tutto quello che c’è da sapere...

Trama, cast e quali serie tv e film vedere per capire al meglio questo nuovo titolo Arriva una nuova serie...

Esteri3 ore ago

Libano, esplodono walkie talkie. Hezbollah promette...

Nuovo attacco con 20 morti e centinaia di feriti Un nuovo attacco contro Hezbollah in Libano. Dopo i cercapersone esplosivi,...

Esteri3 ore ago

Elezioni Usa, lo spettro di un altro 6 gennaio in caso di...

Forse meno violento di quello di quattro anni fa, quando migliaia di sostenitori di Trump assaltarono il Congresso, ma con...

Cronaca3 ore ago

Allerta meteo rossa in Emilia Romagna, oggi chiuse le...

Ancora piogge e nubifragi nella Regione con l'arrivo del ciclone Boris. Il Comune di Bologna invita aziende ed enti a...

Cronaca4 ore ago

Stop a cellulari in classe, Valditara: “In 50mila non...

Il ministro dell'Istruzione parla del provvedimento che vieta l'uso dello smartphone nelle classi elementari e medie Il provvedimento che vieta...

Sport4 ore ago

Champions League, Manchester City-Inter 0-0

I nerazzurri reggono sul campo dei campioni d'Inghilterra Prova autorevole e di grande maturità da parte dell'Inter che pareggia 0-0...

Spettacolo5 ore ago

Fedez, un rap contro Tony Effe: “Infame, scrivevi a...

Nel brano 'L'infanzia difficile di un benestante' Fedez scioglie tutti i dubbi sulla lite con Tony Effe Basta ipotesi e...

Moda5 ore ago

Le città d’Oriente secondo Jil Sander

Per la prossima stagione estiva i direttori creativi Lucie e Luke Meier si ispirano al lavoro del fotografo canadese Greg...

Cronaca5 ore ago

Bologna, allerta maltempo e allarme per torrente Savena

Situazione critica a Modigliana, Faenza e Castel Bolognese: "Peggio di un anno fa" L'Emilia Romagna alle prese con l'emergenza maltempo,...

Moda5 ore ago

Venuja, il brand beachwear che celebra femminilità...

Dalla visione comune di Paola Zoli, Chiara Da Ronch e Virginia Spadini nasce il nuovo marchio di soft luxury Dalla...

Moda5 ore ago

Il tributo di Puglisi a Cavalli: “Roberto nel cuore,...

Per la spring-summer 2025 lo stilista omaggia il creativo toscano scomparso ad aprile con 7 pezzi d'archivio, in passerella le...

Moda5 ore ago

Gli anni Sessanta secondo N.21: “Ecco le mie ragazze...

Nella collezione di Alessandro Dell'Acqua abiti di paillette con parka, broccati e lunge sciarpe sporty: "Ho osato tanto con il...

Economia7 ore ago

Italia Economia n. 38 del 18 settembre 2024

LIDL IN SARDEGNA, IL DIRETTORE REGIONALE LUCA BASILE: "QUASI 150 POSTI DI LAVORO SBLOCCATI CON IL NUOVO HUB"; Formazione: Scuola...

Cronaca7 ore ago

Foggia, chi è il vigile del Fuoco morto dopo aver salvato...

Si chiamava Antonio Ciccorelli. Dal presidente della Repubblica alla premier, il cordoglio di tutta Italia Si chiamava Antonio Ciccorelli e...

Economia7 ore ago

Rotocalco n. 38 del 18 settembre 2024

Rapporto Coop 2024, presentato a Milano il report su consumi e stili di vita degli italiani; Famiglia e solidarietà: crescono...

Economia7 ore ago

Fed taglia i tassi di 50 punti

La decisione, si sottolinea, perché il comitato di politica monetaria "ha acquisito maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia...

Esteri7 ore ago

Onu, risoluzione chiede ritiro Israele da Territori...

La risoluzione non vincolante chiede il ritiro entro un anno: 124 voti a favore, 43 astenuti. Usa, Israele e altri...

Ultima ora7 ore ago

Lido di Camaiore, auto investe 8 persone: 2 morti

La vettura passa col rosso, uccise 2 ragazze tedesche. Poi brucia un altro semaforo rosso e investe 5 ragazzi Tragico...