Migranti, media: “Usa vogliono mandare in Italia 500 sudamericani”. Fonti P. Chigi: “Fuorviante”
Il piano Usa riportato dall'emittente Cbs News. Fonti di Palazzo Chigi: "Allo studio un'ipotesi di reciprocità, in Italia 20 venezuelani"
L'Amministrazione Biden intende inviare in Italia e in Grecia circa un migliaio di migranti sudamericani, 500 per ciascun Paese, nell'ambito della politica di reinsediamento e con l'obiettivo di scoraggiare le persone a varcare illegalmente il confine tra Messico e Stati Uniti. Lo riporta l'emittente Cbs News citando a condizione di anonimato due fonti informate sui piani del governo americano. Una delle fonti afferma che Italia e Grecia probabilmente accetterebbero un numero relativamente piccolo di migranti, circa 500 o meno ciascuna.
Fonti Palazzo Chigi: "Fuorviante"
Ma fonti di Palazzo Chigi riferiscono che la ricostruzione della Cbs, secondo la quale l’Italia avrebbe dato l’assenso alla ricollocazione sul proprio territorio di rifugiati sudamericani, è del tutto fuorviante. È attualmente allo studio, spiegano le stesse fonti, un'ipotesi di reciprocità, secondo la quale gli Usa ospiterebbero rifugiati presenti in Libia con la volontà di recarsi in Europa, mentre alcuni Stati europei del Mediterraneo ospiterebbero poche decine di profughi sudamericani. Per quanto riguarda la nostra nazione, si tratterebbe di circa 20 rifugiati venezuelani di origine italiana per avviare percorsi lavorativi in Italia. Discussione al momento solo allo studio e che risulterebbe, in ogni caso, molto vantaggiosa proprio per Italia e Stati europei di primo approdo, precisano le fonti di Palazzo Chigi.
“L’Italia non darebbe mai un assenso alla ricollocazione di centinaia di persone sul proprio territorio nazionale in considerazione dei già notevolissimi sforzi sostenuti sul fronte dell’accoglienza di migranti”, riferisce all’Adnkronos una fonte del Viminale.
Cosa dice la Cbs
Secondo Cbs News, i migranti da inviare in Italia e Grecia verrebbero selezionati negli uffici che lo scorso anno l'Amministrazione Biden ha istituito in Colombia, Costa Rica, Ecuador e Guatemala. Sono i cosiddetti 'Uffici per la mobilità sicura' introdotti a maggio 2023 dove le persone possono presentare legalmente la domanda per poter emigrare negli Stati Uniti o altrove. E grazie ai quali gli Stati Uniti hanno già reinsediato circa 10mila migranti.
In base ai nuovi accordi, Grecia e Italia si unirebbero a Canada e Spagna nel reinsediare alcuni migranti sudamericani. Una delle fonti citate dalla Cbs News ha affermato che Italia e Grecia probabilmente accetterebbero un numero relativamente piccolo di migranti, circa 500 o meno ciascuna. Gli 'Uffici per la mobilità sicura' rientrano in una strategia più ampia dell'Amministrazione Biden per ridurre l'immigrazione illegale. Rispetto al record segnalato a dicembre, gli ingressi illegali al confine tra Stati Uniti e Messico sono diminuiti di oltre il 50 per cento.
Un portavoce del Dipartimento di Stato ha spiegato che gli 'Uffici per la mobilità sicura' hanno "consentito di aumentare di sei volte il numero di rifugiati reinsediati dall'emisfero occidentale". E "dato il successo del programma siamo in trattative diplomatiche con altri Paesi sull'adesione a questa iniziativa per aumentare i percorsi legali di reinsediamento, ma non abbiamo ulteriori informazioni da condividere in questo momento".
Il 20 maggio, funzionari statunitensi hanno incontrato diplomatici di Canada, Italia, Spagna e dei Paesi che ospitano gli 'Uffici per la mobilità sicura' per discutere dell'iniziativa, riporta la Cbs citando documenti interni del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale. Inoltre, in un'intervista con Cbs News la scorsa settimana, il segretario per la Sicurezza nazionale Alejandro Mayorkas ha detto di ''lavorare con il Canada, la Spagna e, recentemente, con la Grecia, per costruire percorsi legali affinché le persone possano arrivare nei loro Paesi, fuori dalle mani dei trafficanti che cercano solo di sfruttare queste persone a scopo di lucro".
Esteri
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Ucraina, Pd vota risoluzione all’Europarlamento:...
Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.
Esteri
Nasrallah: “Da Israele una dichiarazione di guerra...
Alta tensione dopo le esplosioni dei cercapersone e dei walkie talkie in Libano. I morti sono stati almeno 37. Raid dell'Idf nel Paese. Aerei israeliani sorvolano Beirut a bassa quota durante il suo discorso
"Questa potrebbe essere definita una dichiarazione di guerra", ma si può parlare anche di ''crimini di guerra'' oltre che di ''massacri e genocidio''. E' quanto ha detto il Segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah a due giorni dalle prime esplosioni di cercapersone e walkie talkie in Libano che hanno causato la morte di almeno 37 persone. Il ministro libanese della Sanità Firass Abiad, spiegando che 12 persone sono decedute in seguito all'ondata di esplosioni che si è verificata martedì e 25 per le esplosioni di ieri. Israele è ritenuto responsabile degli attacchi coordinati.
''E' una grave aggressione contro il Libano'', ha detto Nasrallah durante discorso pubblico trasmesso in tv. ''Qualsiasi possibile ingresso dell'esercito'' di Israele ''in Libano sarà un'opportunità storica che avrà grandi effetti sulla guerra''.''Israele ha superato tutte le linee rosse e ha violato tutte le leggi. Le esplosioni sono avvenute in luoghi in cui c'erano anche civili feriti''. Il ministro libanese della Sanità Firass Abiad, spiegando che 12 persone sono decedute in seguito all'ondata di esplosioni che si è verificata martedì e 25 per le esplosioni di ieri. "Parlo oggi a causa degli eventi degli ultimi due giorni, che richiedono riflessione, una valutazione e una risposta" spiega.
''Il nemico ha dato per scontato che i walkie-talkie, oltre quattromila, venissero distribuiti tra i fratelli e le sorelle di Hezbollah. E, quindi, questo significa che aveva l'intenzione di uccidere deliberatamente quattromila persone in un minuto''. ''Come possiamo definire questo tipo di azione criminale? E' una grande operazione? E' un genocidio? E' un massacro?'', si è chiesto il leader di Hezbollah.
''Gli ospedali sono sotto pressione'' e ''molte persone sono state ferite agli occhi'', ha aggiunto Nasrallah, ringraziando i donatori di sangue. In ogni caso, ha aggiunto, "gli obiettivi del nemico sono stati ampiamente sventati" grazie all'intervento divino, agli sforzi delle persone e alla loro determinazione.
"Abbiamo subito un colpo molto duro, un attacco senza precedenti, ma questo è lo stato di guerra. Attraverso questa esperienza e i suoi insegnamenti saremo più forti e più potenti''.
I walkie talkie, conclude, sono esplosi ''negli ospedali, nelle farmacie, nei nosocomi, nei mercati, nei negozi, nelle case, nelle auto e nelle strade dove si trovavano molti civili insieme a donne e bambini".
Aerei israeliani sorvolano Beirut durante discorso Nasrallah
Aerei militari israeliani hanno sorvolato Beirut, a bassa quota e a velocità superiori di quella del suono, mentre il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah teneva il suo discorso. Gli aerei hanno anche sparato razzi, come si vede dai video pubblicati sui social media dai residenti. Scene di panico sono state registrate fra i residenti, spaventati per una eventuale ulteriore escalation dello scontro, dopo le esplosioni dei dispositivi in dotazione a membri di Hezbollah dei giorni scorsi.
Raid di Israele in Libano
L'esercito israeliano ha annunciato che sta conducendo una serie di raid contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano, secondo quanto si legge su The Times of Israel. "L'organizzazione terroristica di Hezbollah ha trasformato il sud del Libano in una zona di guerra e per decenni armato le case dei cittadini con armi, scavato sotto di queste tunnel e usato i residenti come scudi umani", recita il comunicato dell'Idf che afferma che sta lavorando "per creare sicurezza nel nord per permettere ai suoi abitanti alle loro case e raggiungere gli altri obiettivi bellici".