2 Giugno, Meloni e Sangiuliano a mostra su Mazzini al Vittoriano – Foto
Oltre sessanta oggetti, suddivisi fra sculture, dipinti, incisioni, fotografie, manoscritti, documenti inediti e cimeli
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano (FOTO), ha visitato oggi al Vittoriano la mostra 'L'ultimo ritratto: Mazzini e Lega, storie parallele del Risorgimento' al termine della tradizionale Rivista militare su via dei Fori Imperiali per la Festa della Repubblica. Presente anche la Direttrice del Vive, Edith Gabrielli. L'esposizione, patrocinata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, è promossa e organizzata dal ministero della Cultura e dal Vive, d'intesa con l'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. In mostra oltre sessanta oggetti, suddivisi fra sculture, dipinti, incisioni, fotografie, manoscritti, documenti inediti e cimeli mazziniani.
Roma, visita di Meloni e Sangiuliano a mostra su Mazzini (FOTO)
Tra le opere principali esposte (FOTO) un busto di Giovanni Spertini, che raffigura Giuseppe Mazzini con la fascia recante uno dei suoi motti più celebri 'Dio e il popolo', recentemente acquisito dal Vittoriano, e il dipinto di Silvestro Lega dal titolo 'Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini', proveniente dagli Stati Uniti, dal Museum of Art, Rhode Island School of Design di Providence. "L'opera, una delle più iconiche del Risorgimento, è prestata temporaneamente grazie al lavoro del ministro Sangiuliano, che si è impegnato a riportarla definitivamente in Italia", si legge in una nota del Mic. La mostra accoglie anche l'ultimo e suggestivo ritratto di Mazzini ottenuto in prestito dagli States.
Meloni: "Patria e nazione idee ritrovate, uscite da cono d'ombra della Storia"
"Patria e Nazione sono società naturali, innate nel cuore degli uomini e dei popoli e prescindono da ogni convenzione - ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni -. Come lo è la famiglia, che non a caso lo stesso Mazzini ha definito la 'Patria del cuore'. Eppure, queste idee sono state spinte per molto tempo nel cono d’ombra della storia, perché considerate a torto obsolete e retrograde, se non addirittura pericolose. Oggi non è più così. Patria e Nazione sono 'idee ritrovate', che si sono riappropriate della loro centralità nel dibattito politico, storico, culturale e filosofico. Come un fiume carsico, non hanno mai smesso di scorrere nelle vene del nostro popolo e sono riemerse in superficie, in tutta la loro impetuosità, per splendere alla luce del sole".
"È nostro compito alimentare quel fiume, ed esserne sorgente - scrive Meloni -. Non basta riconoscere ciò che ci tiene uniti, ma è necessario nutrire ogni giorno quel senso di appartenenza a un comune destino. È fondamentale che sia declinato nelle scelte che facciamo quotidianamente, a qualunque livello e in qualunque ruolo. I legami non sono catene, e non ci rendono più deboli. Ci rendono, al contrario, più forti e consentono a ognuno di noi di riconoscerci parte di qualcosa di più grande. Solo una Nazione consapevole di questa forza ha la possibilità di rimanere viva e vitale, è in grado di rigenerarsi e di resistere agli inganni dello sradicamento, dell’omologazione e della disumanizzazione".
"L’arte - esordisce la premier nel suo contributo - è lo specchio dentro il quale si riflettono l’energia e la profondità culturale di un popolo. Le sculture, i quadri e ogni opera artistica sono forme nelle quali si materializzano l’anima dell’artista e lo spirito del tempo della società in cui egli vive. Quando l’arte si sposa con la passione civile diventa fonte d'ispirazione e moto di rinascita umana, sociale e politica. È esattamente ciò che ritroviamo nelle opere di Giovanni Spertini e Silvestro Lega, due artisti ma anche due patrioti che hanno contribuito a rendere immortale l’immagine del loro punto di riferimento: Giuseppe Mazzini. Spertini e Lega hanno catturato il carisma di Mazzini in modi diversi, ma entrambi meravigliosi. Il primo ha mitizzato nel marmo i tratti fisici, l’austerità e la forza delle idee del Padre della Patria; il secondo ha impresso sulla tela gli ultimi istanti di vitalità dell’eroe e ne ha sottolineato il lato più intimo". "Forza e fragilità, marmo e pittura, mito e umanità. Ammirare queste due opere, insieme, nel luogo simbolo del nostro Risorgimento, il Vittoriano, è un dono estremamente prezioso che ci offre l’occasione di riflettere sull’attualità dei concetti di Patria e Nazione. Desidero ringraziare, per questo, il ministro Gennaro Sangiuliano, il ministero della Cultura e il VIVE, per aver promosso questa splendida iniziativa".
Cultura
Lady Diana, ‘the dancing queen’, in un libro i...
Anne Allan, autrice di 'Dancing With Diana' è un'ex danzatrice del London City Ballet. "La corte non voleva far sapere che prendeva lezioni di danza per non dare di lei un'immagine frivola e fatua - rivela in una intervista - 'Era innamoratissima e convinta che il suo matrimonio con il principe Carlo avrebbe funzionato. Non fu così'"
"La principessa del Galles adorava la danza. Un segreto che aveva coltivato per anni. Nessuno doveva saperlo, nulla doveva trapelare, secondo il dictat della corte. Lady Diana sarebbe diventata un giorno regina e sapere che prendeva delle lezioni di danza avrebbe dato della futura 'queen' un'immagine fatua, di frivolezza". Escono in Inghilterra le 'memorie' di Anne Allan, ex danzatrice del London City Ballet, dal titolo 'Dancing With Diana'. Per otto anni, un'ora a settimana, Allan ha seguito la madre del futuro re del Regno Unito nel suo training tersicoreo.
In una intervista al settimanale francese 'Point de Vue', l'autrice racconta che quello che l'ha realmente colpita di lady D è stata "la sua timidezza, il non sentirsi assolutamente a proprio agio, ma c'era in lei la volontà di superare le sue paure. All'inizio non è stato facile, pensavo ad un protocollo più rigido, ma la principessa del Galles in fondo era una allieva come le altre. Si parlava, si rideva insieme, era una giovane donna che sapeva sorridere di se stessa". Un legame esclusivo, il loro, una straordinaria intesa, fatta di silenzi e piccoli segreti. "Sono stata una delle prime a sapere che aspettava il suo primo figlio, il principe William - ricorda Anne Allan - Mi chiese di non divulgare la notizia. Tutto quello che ci dicevamo rimaneva chiuso all'interno della sala di danza. Forse per questo il nostro rapporto era cosi speciale".
Numerose le foto (ma anche alcuni vecchi filmini) che ritraggono la principessa del Galles mentre adolescente accenna ad alcuni passi di danza. Indimenticabile il valzer ballato in coppia con John Travolta, il 9 novembre 1985, quando era in visita ufficiale alla Casa Bianca con il principe Carlo, il pas de deux con il grande danzatore inglese Wayne Sleep ad una gala benefico organizzato alla Royal Albert Hall nel 1985, che destò scalpore e curiosità. Lady D amava poi inseguire Tersicore anche dietro le quinte, intrattenendosi spesso dopo gli spettacoli con gli artisti o con i giovani allievi di scuole e accademie.
E continua nei suoi ricordi Anne Allan. "La principessa del Galles si confidava spesso durante le nostre lezioni - spiega ancora- Non sopportava più la pressione della stampa. Non riusciva a capire quale potesse essere l'interesse, la curiosità nei suoi confronti. Aveva solo 20 anni all'epoca, in fondo la sua professione era quella di vestire i panni della principessa del Galles, lo voleva fare nel migliore dei modi, senza commettere errori. Forse a suo dire quello che la stampa desiderava. La danza? Una grande passione per lei- prosegue l'ex danzatrice del London City Ballet- Un giorno mi confessò che amava 'esibirsi' nei corridoi del palazzo di Kensington e che il principe Carlo non riusciva a capire questo suo amore per Tersicore, pensava fosse qualcosa di futile, inutile".
Un matrimonio senza happy end quello tra la principessa del Galles e l'erede al trono. "Lady D era innamoratissima del principe Carlo - risponde a 'Point de Vue' l'autrice di 'Dancing With Diana'- Voleva essere alla sua altezza, renderlo felice e orgoglioso di lei, pensava che si potesse sempre fare meglio. Ed era soprattutto convinta che il matrimonio avrebbe funzionato, che le cose sarebbero cambiate, ma nn fu così. Un giorno la principessa Diana mi confessò, 'ho l'impressione che Carlo desideri che ognuno di noi faccia la propria vita. Non perde occasione di correre ad incontrare Camilla'. Una donna autentica, generosa, carismatica - conclude- Amava la danza, è vero, ma nel suo cuore c'era posto solo per i principini William e Harry".
Cultura
Addio a Renzo Bistolfi, brillante autore di gialli di...
Aveva 70 anni. Tutti i suoi romanzi sono pubblicati dalla casa editrice Tea
Lo scrittore Renzo Bistolfi è morto all'età di 70 anni. Narratore di storie drammatiche, popolate di personaggi vividi e affascinanti, è stato un brillante autore di gialli di provincia ambientati spesso nella sua Liguria.
I funerali si sono svolti nella chiesa di San Nicola a Sestri Ponente (Genova) dove viveva. La casa editrice Tea, che pubblica i suoi libri, ha annunciato la scomparsa dello scrittore "rimpiangendone la distinzione, l'ironia e lo stile inconfondibili, e ricordandone i molti, amatissimi romanzi".
La vita e le opere
Nato a Genova nel 1954, dal 1981 Bistolfi ha vissuto a Milano, dove ha lavorato come manager in una società internazionale. Tornato a vivere in Liguria, dal 2007 ha cominciato a scrivere e pubblicare le storie che lo hanno sempre appassionato, ispirato dai romanzi di Georges Simenon, che considerava un vero maestro.
Il suo primo romanzo, 'I garbati maneggi delle signorine Devoto. Ovvero un intrigo a Sestri Ponente' è uscito per Tea nel 2015. Tutti i suoi successivi romanzi sono pubblicati da Tea: 'Il coraggio della signora maestra. Ovvero, Storia partigiana di ordinario eroismo', 'Lo strano caso di Maria Scartoccio. Ovvero, Un brutto fatto di cronaca a Sestri Ponente', 'Il segreto del commendator Storace. Ovvero, Quando si dice morire sul più bello', 'Le spedizioni notturne delle Zefire', 'L'ultima briscola. Ovvero quando i nodi vengono al pettine', 'Il dubbio delle signorine Devoto, ovvero Come spennare le oche senza farle gridare', 'In vacanza con zia Colomba, Quel signore così per bene Ovvero, Tanto rumore per nulla'. (di Paolo Martini)
Cultura
Fraffrog: “I social sono opportunità ma gli affetti...
La youtuber si racconta: dal suo canale, che oggi conta oltre un milione e mezzo di iscritti, alla nuova sfida della casa editrice Gigaciao, fondata insieme a Sio, Dado e Giacomo Bevilacqua
"I social sono una grande opportunità ma non bisogna distaccarsi dal mondo reale: le persone che si hanno accanto sono la cosa più importante". Così Francesca Presentini, in arte Fraffrog, illustratrice, fumettista e youtuber, racconta all'Adnkronos come è iniziata la sua avventura online e quali sono le insidie che si nascondono dietro la possibilità di un facile successo. Nata a Cortona nel 1993, Fraffrog ha iniziato la sua carriera per gioco nel 2010 durante un San Valentino di noia. "Era il 14 febbraio, avevo 16 anni e mi annoiavo molto. Allora ho deciso che la cosa più sensata da fare fosse aprire un canale YouTube per caricare i miei fotomontaggi. Ho fatto un fotomontaggio di Hilary Duff trasformandola in un avatar del film Avatar e così è iniziato tutto", racconta. Da allora la famosa youtuber ne ha fatta di strada e oggi il suo canale per far avvicinare i giovani al mondo del disegno e della creatività conta oltre un milione e mezzo di iscritti.
Una carriera che l'ha portata a esplorare diverse forme artistiche. "La cosa che mi piace di più è proprio la somma di tutte le cose che faccio. Mi piace molto passare da una cosa all'altra e creare un contenuto multimediale che unisca tante forme di intrattenimento e comunicazioni differenti, come il disegno, l'animazione, la scrittura, il voiceover e la musica". Un lavoro che adesso porta avanti con team: "Negli anni ho imparato molto il lavoro di squadra". Ma da bambina Fraffrog sognava di diventare una scrittrice: "Ero una grande lettrice e pensavo che il mio futuro si potesse declinare in un'unica direzione". Ma poi sono arrivati internet, l'editing, i video, l'illustrazione e l'animazione: "Grazie a tutte queste forme di espressione mi sono resa conto che, in realtà, quello che desideravo non era incanalabile in un solo percorso".
Molti dei suoi video sono recensioni di prodotti di cancelleria, una passione che Fraffrog coltiva con attenzione, selezionando accuratamente i brand con cui collabora e privilegiando la trasparenza con il suo pubblico. "Ci tengo molto che quando siano collaborazioni sia esplicitato", precisa, ribadendo di acquistare e recensire molti prodotti in autonomia, mantenendo sempre un atteggiamento critico e onesto. Un capitolo importante della sua carriera è rappresentato da Gigaciao, la casa editrice fondata un anno e mezzo insieme a Sio, Dado e Giacomo Bevilacqua. "E' difficile fare un bilancio perché per la prima volta mi sono dovuta confrontare con tante cose nuove, come non essere più soltanto l'autore, ma anche l'editore".
Un'esperienza che Fraffrog definisce "entusiasmante. E' stato bellissimo essere a contatto con tantissimi professionisti esperti del loro settore, ho imparato tantissimo e si è rafforzato tantissimo il legame di amicizia che già c'era con tutti gli altri colleghi". L'intento di questa nuova casa editrice è quello di affrontare temi importanti come diversità, uguaglianza e bullismo. "Ci piacerebbe raccontare queste storie senza paternalismi. I giovani hanno bisogno sicuramente di un supporto, di una guida, di un aiuto, però hanno bisogno anche di qualcuno che riesca a vedere le cose col loro sguardo".
Consapevole delle difficoltà che i giovani affrontano oggi, tra la pressione dei social media e la costante esposizione a modelli irrealistici, Fraffrog si impegna a creare contenuti che offrano un punto di riferimento e alimentino passioni positive. "Per i ragazzi penso che sia tanto difficile crescere in questo momento. Viviamo un periodo molto complesso e per questo c'è bisogno di attenzione anche nella creazione di contenuti". Secondo la youtuber, "bisogna dare loro un punto di riferimento che sia una passione o qualcosa a cui si possano aggrappare".
A proposito dell'influenza dei social, e in particolare del cyberbullismo, l'artista invita i ragazzi a non sentirsi sbagliati e a dare valore alle relazioni reali, pur riconoscendo le opportunità offerte dal mondo digitale "Internet ha tantissimo da offrire ma contate tanto sulle persone che avete vicino. Le persone che ho attorno sono il punto saldo della mia", conclude, ribadendo l'importanza di trovare un equilibrio tra il virtuale e il reale, tra le opportunità online e la solidità dei rapporti umani. di Loredana Errico