Connect with us

Published

on

Israele-Hamas, Netanyahu apre a tregua a tempo. Bozza risoluzione Usa all’Onu

Biden: "Credibile che Netanyahu prolunghi guerra per propri interessi". Poi corregge il tiro. Mercoledì incontro Egitto-Qatar-Usa a Doha per rilancio negoziati. Hezbollah: "Pronti a guerra totale con Israele"

Carri armati israeliani al confine con Gaza - Afp

Per Hamas non è possibile accettare un accordo che non garantisca una posizione chiara da parte di Israele sul cessate il fuoco permanente e che non preveda un ritiro completo delle Forze di difesa israeliane dalla Striscia di Gaza. Così un alto funzionario di Hamas in Libano, Osama Hamdan, sottolineando che ''non ci sarà un accordo con Israele sullo scambio di prigionieri'' se l'Idf non ferma la guerra.

''Abbiamo chiesto ai mediatori di ottenere una chiara posizione israeliana per un cessate il fuoco permanente e un ritiro completo da Gaza'', ha dichiarato Hamdan in una conferenza stampa a Beirut. ''L'occupazione vuole solo raggiungere una fase in cui riavere i prigionieri e poi riprendere la guerra. Senza una posizione chiara da parte di Israele riguardo ai preparativi per un cessate il fuoco permanente e il ritiro da Gaza, non ci sarà alcun accordo. Noi la attendiamo'', ha ribadito.

Domani una delegazione egiziana incontrerà intanto le controparti del Qatar e degli Stati Uniti a Doha nel tentativo di rilanciare i negoziati, scrive Al Arabiya, citando la tv di Stato egiziana e il canale televisivo Al-Qahera News.

Anche il direttore della Cia, Bill Burns, sta viaggiando in queste ore verso Doha, mentre il consigliere del presidente Biden per il Medio Oriente, Brett McGurk, si sta dirigendo al Cairo nel tentativo di favorire l'intesa, ha riferito il portale di notizie Axios.

Qatar: "Non c'è ok a piano Biden"

''Non c'è una posizione chiara'', nessuna ''approvazione concreta'' né da parte israeliana, né da parte di Hamas rispetto al piano presentato dall'Amministrazione Biden per un cessate il fuoco nella Striscia, aveva dichiarato questa mattina il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari, secondo il quale è invece chiaro che ''nessuno può ottenere una vittoria totale in questa guerra''. E ''non ci sono altre opzioni sul campo'' per porre fine alla guerra se non quella di sedersi al tavolo delle trattative e raggiungere un accordo, sottolinea. ''Penso che sia molto chiaro alla comunità internazionale che affermare di poter spazzare via Hamas, o di mettere da parte del tutto la questione palestinese, non farà altro che produrre più violenza'', ha detto al-Ansari.

Nel corso di una conferenza stampa a Doha il portavoce del Qatar, Paese impegnato nella mediazione tra le parti, ha affermato che non ci sono ancora state ''approvazioni concrete'' di nessuna delle parti alla proposta sul tavolo. "Ci sono state dichiarazioni dei ministri israeliani che non ci danno molta fiducia riguardo al fatto che ci sia una posizione unitaria in Israele rispetto all'attuale proposta sul tavolo", ha detto al-Ansari. ''Possiamo però anche vedere uno slancio positivo da entrambe le parti'', ha aggiunto secondo quanto riporta al-Jazeera.

Quello che ''come comunità internazionale dobbiamo'' fare è ''esercitare pressione su entrambe le parti affinché accettino le proposte sul campo e pongano fine immediatamente a tutto'' quello che sta accadendo tra Hamas e Israele. Ma questo si può ottenere solo se, ha sottolineato, ''tutti noi lavorassimo insieme per assicurarci che entrambe le parti comprendano che hanno bisogno di ottenere una soluzione adesso".

Biden: "Principale disaccordo con Netanyahu riguarda post-guerra"

"Non ho intenzione di commentare", ma "ci sono tutte le ragioni per trarre questa conclusione". Lo ha detto al Time il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, rispondendo alla domanda se fosse d'accordo con chi in Israele ritiene che il primo ministro, Benjamin Netanyahu, stia prolungando la guerra a Gaza per i propri interessi politici.

"Il mio principale disaccordo con Netanyahu è: cosa succederà dopo" la guerra a Gaza, ha dichiarato poi Biden, precisando di averne parlato con i governi di Egitto, Arabia Saudita, Giordania ed Emirati. Se lo scenario prevede un ritorno delle forze israeliane nell'enclave palestinese "non può funzionare", ha affermato Biden, sottolineando la necessità di "una transizione verso una soluzione a due Stati".

"L'ultima offerta che Israele ha fatto è stata molto generosa in termini di chi sarebbe disposto a rilasciare, di cosa darebbe in cambio, eccetera. Bibi (Netanyhu, ndr) è sottoposto a una pressione enorme sugli ostaggi quindi è pronto a tutto pur di riportarli indietro", ha detto il presidente degli Stati Uniti.

"Non lo penso. Sta cercando di risolvere un problema serio che ha", ha poi affermato il presidente, correggendo il tiro nella risposta alla domanda se il primo ministro israeliano stia "facendo politica con la guerra".

Netanyahu dà ok su tregua a tempo

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di ''non essere d'accordo con la fine della guerra'' nella Striscia, sottolineando che "il piano presentato da Biden è parziale" e "non accurato", con alcuni "gap" rispetto alla proposta di Israele. Intervenendo davanti ai membri del comitato per gli affari esteri e la sicurezza della Knesset, Netanyahu ha sottolineato infatti che ''la guerra verrà fermata allo scopo di restituire gli ostaggi e poi discuteremo".

E rimane ancora incerta la data in cui Netanyahu interverrà al Congresso americano, mentre sembra accantonata quella del 13 giugno - di cui ieri aveva parlato un assistente alla leadership del Congresso - perché coincide con la festività ebraica di Shavuot, oltre che con la visita in Italia del presidente americano Joe Biden per il G7.

Lo speaker della Camera, Mike Johnson ha annunciato che all'esame ci sono varie opzioni. "Stiamo cercano di organizzarlo per un periodo di tempo compreso entro le prossime due settimane e avvertiamo un senso di urgenza, sia da parte nostra sia da parte del primo ministro, quindi spero che riusciremo", ha affermato, precisando: "Abbiamo un paio di opzioni che stiamo valutando il suo staff e il mio, quindi risolveremo".

Una fonte a conoscenza dell'organizzazione, citata dalla Cnn, sostiene che probabilmente Netanyahu verrà al Congresso a luglio. Il premier israeliano era stato invitato pochi giorni fa dai 4 leader - Repubblicani e Democratici - di Camera e Senato a intervenire. Nulla era stato detto di un possibile incontro alla Casa Bianca per l'occasione.

Herzog: "Pieno sostegno ad accordo che rilasci ostaggi e garantisca sicurezza"

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha detto che darà il suo ''pieno sostegno a qualsiasi accordo'' che possa portare al rilascio degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza e che preservi ''gli interessi di sicurezza di Israele''. Intervenendo su 'X', Herzog ha ''ribadito la mia posizione chiara e ferma: non esiste mitzvah (buona azione, ndr) più grande del ritorno dei prigionieri".

Israele ritiene che oltre un terzo degli ostaggi sia morto

Israele ritiene che più di un terzo degli ostaggi a Gaza siano morti. Delle circa 250 persone catturate il 7 ottobre, decine sono state liberate durante la tregua di novembre, mentre alcuni corpi sono stati recuperati dalle truppe israeliane all'interno della Striscia.

Secondo il governo israeliano, rimangono 120 prigionieri, 43 dei quali sono stati dichiarati morti sulla base di varie fonti di informazione. Hamas ha affermato che diversi prigionieri sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani o sono morti a causa delle ferite non curate per l'assenza di assistenza sanitaria a Gaza.

Richiesta arresto Netanyahu, ok Camera Usa a sanzioni per Corte internazionale

La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per sanzionare la Corte penale internazionale per aver richiesto mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant. Il ddl è passato con 247 voti favorevoli contro 155: a votare a favore con 205 repubblicani anche 42 democratici.

Gaza: 36.550 persone uccise dal 7 ottobre

Il numero delle persone uccise negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre è salito ad almeno 36.550, di cui 71 nelle ultime 24 ore. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza. Almeno 82.959 persone sono rimaste ferite, di cui 182 nell'ultimo giorno, secondo gli ultimi dati.

E sono circa 15.000 i minori uccisi secondo il ministero dell’Istruzione gestito dall’Autorità Palestinese a Ramallah, aggiungendo che la maggior parte di essi è morta a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est ed era composta per lo più da studenti o da bambini in età prescolastica. "Israele ha distrutto scuole e asili nido e ha preso di mira i civili, in particolare i bambini, che sono stati sfollati con la forza, detenuti o privati dell’accesso al cibo e alle cure mediche", ha affermato il ministero.

Bozza risoluzione Usa all'Onu

Gli Stati Uniti hanno presentato una risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in sostegno della proposta del presidente Biden. "Numerosi leader e governi, anche della regione, hanno appoggiato il piano e chiediamo al Consiglio di sicurezza di unirsi a loro nel chiedere l'attuazione di questo accordo senza rinvii e senza ulteriori condizioni", ha detto l'ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Linda Thomas-Greenfield, annunciando il testo.

L'ambasciatrice ha ricordato che "i membri del Consiglio hanno sempre chiesto i passi delineati in questo accordo: riportare gli ostaggi a casa, garantire un cessate il fuoco completo, consentire l'aumento di assistenza umanitaria a Gaza e la ristrutturazione dei servizi essenziali, e porre le basi per un piano di ricostruzione a lungo termine per Gaza". Dunque, ha concluso, "i membri del Consiglio non dovrebbero lasciarsi sfuggire questa opportunità".

Hezbollah: "Pronti a guerra totale con Israele". La replica di Israele

Il numero due di Hezbollah, Sheikh Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo libanese ha deciso di non espandere la portata delle sue operazioni ma è pronto a farlo qualora ne fosse costretto. Parlando con al Jazeera, Qassem ha detto che "Hezbollah è pronto per la battaglia e che non permetterà a Israele di ottenere alcuna vittoria". "Qualsiasi espansione israeliana della guerra al Libano si scontrerà con devastazione, distruzione e sfollamento in Israele - ha aggiunto - Se Israele vuole combattere una guerra totale, siamo pronti".

Le forze israeliane hanno completato "un ottimo processo di addestramento" e ora sono pronte a muovere "un attacco" contro Hezbollah, che già "sta pagando un prezzo molto, molto alto", ha quindi replicato il capo di Stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, durante una visita nel nord dello Stato ebraico. "Ci stiamo avvicinando al punto in cui dovrà essere presa una decisione e le Idf sono molto preparate per questa decisione", ha aggiunto Halevi, citato dal Jerusalem Post.

8 agenti della polizia di Hamas uccisi a Gaza

Otto membri delle forze di polizia gestite da Hamas sono stati uccisi in un attacco di droni dell'Idf mentre viaggiavano all'interno del loro veicolo nel centro di Gaza. Lo riporta Ynet News.

Israele acquista terzo squadrone di F-35 da Usa

Israele ha intanto acquistato un terzo squadrone di F-35 dagli Stati Uniti. L'accordo, che include 25 caccia stealth costruiti dalla Lockheed Martin, ha un valore di tre miliardi di dollari ed è stato ufficializzato dal ministero della Difesa di Tel Aviv.

Gli aerei saranno consegnati a partire dal 2028, in gruppi di tre-cinque ogni anno, e farà salire a 75 il numero di F-35 a disposizione dello Stato ebraico. La firma dell'intesa è arrivata dopo una disputa tra il ministro della Difesa, Yoav Gallant, e il ministro delle, Finanze Betzalel Smotrich, con quest'ultimo che aveva posto il veto sull'operazione finché non fosse stata convocata una commissione della Knesset sul bilancio della difesa.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Esteri

Hamas e il dopo-Sinwar, come funziona la successione e chi...

Published

on

Sette i possibili candidati a sostituire il leader ucciso da Israele

Yahya Sinwar - Fotogramma

"Eliminato" Yahya Sinwar si apre la corsa alla successione ai vertici di Hamas. Secondo la tv saudita Al Sharq è attesa a Doha, in Qatar, una riunione della leadership del gruppo all'estero per scegliere il successore di Sinwar, ma Hamas anche potrebbe optare per un "consiglio direttivo", ovvero una guida collegiale. A confermare la morte di Sinwar è stato Khalil al-Hayya, leader di Hamas a Gaza ma che vive in Qatar.

Chi sono i candidati

Il suo nome circola per la 'promozione' così come quelli di Mohammad Sinwar, fratello di Yahya Sinwar, e di Khaled Meshal. Di seguito tutti i possibili 'eredi' di Sinwar:

KHALIL AL-HAYYA: nato a Gaza nel 1960, è il leader del gruppo a Gaza, ma vive in Qatar. Ad agosto è stato scelto come numero due dell'ufficio politico di Hamas. I media israeliani ricordano come mantenga stretti legami con l'Iran e come abbia lasciato la Striscia di Gaza prima dell'attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas in Israele. Ha avuto un ruolo di primo piano nei mesi di negoziati, tuttora in stallo, per un cessate il fuoco e un accordo per la liberazione degli ostaggi trattenuti da oltre un anno nell'enclave palestinese.

KHALED MESHAL: è considerato una delle figure più potenti all'interno del Politburo di Hamas. Nato in Cisgiordania nel 1956, è il responsabile di Hamas all'estero e ne ha guidato per 21 anni l'ufficio politico (1996-2017) di cui ancora oggi fa parte. Ha vissuto in Kuwait, per poi trasferirsi in Giordania, dove nel 1997 è sopravvissuto a un tentativo di avvelenamento. 'Fuggito' in Qatar, ha poi vissuto in Siria dal 2000 al 2012, prima di tornare in Qatar, dove vive ancora oggi. Nell'ultimo anno è stato coinvolto nei negoziati indiretti tra Israele e Hamas. Fonti israeliane sottolineano la divergenza di opinioni tra Meshal e Sinwar, soprattutto in merito ai rapporti con l'Iran. Secondo notizie mai confermate diffuse ieri sera dalla libanese Lbci, che citava fonti non meglio precisate, potrebbe aver già assunto la guida 'ad interim' del movimento, anche per quanto riguarda i contatti con le parti coinvolte nei negoziati.

MOHAMMAD SINWAR: è il fratello minore di Yahya Sinwar. Nato a Khan Yunis, oggi 49enne, è considerato un veterano del braccio armato del gruppo. Apparso raramente in pubblico, secondo la stampa israeliana, sarebbe il 'candidato' con meno possibilità di raccogliere l'eredità di Yahya Sinwar. Secondo Channel 13, Israele ha tentato per cinque volte di uccidere Mohammad Sinwar.

MOUSA ABU MARZOUK: nato nel 1951 a Rafah, ha contribuito alla fondazione di Hamas nel 1987. E' uno degli esponenti dell'ala politica del movimento, siede nell'ufficio politico.

MUHAMMAD ISMAIL DARWISH: è il capo del Consiglio della Shura di Hamas dall'ottobre dello scorso anno. Il suo nome era circolato ad agosto, dopo l'uccisione di Ismail Haniyeh. Secondo la tv saudita Al Sharq, sarebbe sotto la sua presidenza un eventuale "consiglio direttivo" per il dopo-Sinwar.

HUSAM BADRAN: nato a Nablus nel 1996, vive a Doha ed è nel Politburo di Hamas. In passato era uno dei leader di spicco del braccio armato di Hamas in Cisgiordania.

MOHAMMED NASR: è nell'ufficio politico di Hamas e secondo media sauditi potrebbe aspirare alla 'promozione'.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
Continue Reading

Esteri

G20, Putin non va in Brasile. Ucraina ha chiesto il suo...

Published

on

Il presidente russo in teoria rischierebbe l'arresto nel paese sudamericano

Vladimir Putin

Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto sapere che non prenderà parte al G20 di Rio de Janeiro che si terrà a metà novembre, spiegando che il suo arrivo "rovinerebbe" il vertice. "In pratica rovineremmo il lavoro del G20, perché?", ha detto Putin, aggiungendo che "troveremo qualcun altro (in Russia) che presenterà degnamente gli interessi del nostro Paese in Brasile". L'Ucraina recentemente ha chiesto al Brasile di procedere all'arresto di Putin, in caso di arrivo del presidente russo nel paese sudamericano. Il leader del Cremlino è stato colpito da un mandato d’arresto emesso l'anno scorso dalla Corte penale internazionale.

Putin, accusato di crimini di guerra per aver deportato illegalmente bambini ucraini in Russia, ha voluto sottolineare che il mandato di arresto della Corte penale internazionale non è un fattore determinante nella sua decisione di non andare a Rio, affermando che "le sentenze di questo tipo possono essere aggirate molto facilmente".

Infatti, Russia e Brasile hanno "relazioni molto buone - ha detto il leader del Cremlino - Perciò, quando si arriva al dunque, basta scrivere un accordo intergovernativo e nessuno si trova in una posizione difficile". Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, al termine del G20 in India, aveva già anticipato che avrebbe accolto Putin qualora avesse deciso di andare a Rio, e che il suo arresto era una "decisione giudiziaria che non spetta al presidente della Repubblica".

Recentemente il ministro degli Esteri brasiliano, Mauro Vieira, ha ammesso che la magistratura potrebbe ordinare l'arresto di Putin pur ammettendo che, per i capi di Stato, nel Brasile vige "un'immunità". "Io non posso limitare un giudice, né immaginare o indovinare cosa farà. Potrebbero succedere tante altre cose", le parole del ministro a Cnn Brasil.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
Continue Reading

Esteri

Meloni in Libano: “Missione Unifil va rafforzata,...

Published

on

La presidente del Consiglio: "Tutti facciano la propria parte per garantire la sicurezza dei soldati"

Mikati e Meloni - Afp

"Considero inaccettabile prendere di mira l'Unifil, tutte le parti coinvolto devono fare la loro parte per garantire la sicurezza dei soldati". Lo ha ribadito dal Libano la premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte con il primo ministro libanese Najib Mikati, dopo l'incontro bilaterale a Beirut. "Sono convinta che Unifil debba essere rafforzata - ha aggiunto la presidente del Consiglio -. Solo rafforzando la missione si potrà voltare pagina, garantendo imparzialità e perseguendo risultati importanti. Dobbiamo tornare alla missione originaria di Unifil" che passa dal "programmare e ricostruire

"L'Italia insieme agli altri partner della comunità internazionale ha lanciato un appello affinché ci sia un cessate il fuoco di 21 giorni. Sono arrivata qui in Libano da Bruxelles dove ho partecipato al Consiglio europeo e chiaramente la crisi nel Medio Oriente è stato il fulcro dei lavori" del summit e "posso assicurare che stiamo tutti lavorando per un sostenibile cessate il fuoco a Gaza e in Libano, sosteniamo i negoziati per il rilascio degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas e gli sforzi per sostenere nel modo migliore per dare assistenza ai civili che si sono trovati coinvolti in questa guerra".

"L'Italia è anche in prima linea per mitigare la crisi umanitaria a Gaza, lo abbiamo già fatto e abbiamo consegnato 47 tonnellate di aiuti alimentari e chiaramente adesso intendiamo concentrarci anche sul Libano dove l'escalation militare ha creato dei bisogni di assistenza umanitaria. Abbiamo messo a disposizione iniziative finanziate con diversi milioni di euro per permettere alle persone che si occupano dei più vulnerabili di potersi prendere cura di loro. Ovviamente il nostro pensiero va anche a tutti i soldati della missione bilaterale italiana che fanno parte dell'Unifil, questi soldati per anni hanno contribuito alla stabilità all'interno del Libano".

"Sono orgogliosa di essere qui oggi - ha affermato Meloni - speriamo che la stabilità possa tornare presto in questo Paese".

"In questo complesso contesto credo che sia fondamentale sostenere anche le istituzioni libanesi, incluso il processo per rafforzarle queste istituzioni. Io non sono il genere di leader che vuole dire agli altri che cosa dovrebbero fare, come dovrebbero comportarsi, ma questo Paese sta sicuramente soffrendo e avere delle istituzioni funzionanti è la chiave per essere in grado di difendere i propri interessi. È una riflessione che credo valga per la leadership di questo Paese e quello che posso garantire è che l'Italia è pronta a offrire tutto l'aiuto che potrebbe essere necessario, se richiesto, anche su questo fronte".

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
Continue Reading

Ultime notizie

Ultima ora28 minuti ago

Buchmesse, Baricco: “Politica non controlli ma...

Lo scrittore torinese al panel ‘Tra letteratura e impegno civile’, al padiglione Italia, durante la III giornata della Fiera del...

Spettacolo40 minuti ago

Cinema, Mattarella ‘festeggia’ gli 80 anni di...

Il presidente della Repubblica atteso il 22 ottobre nella sede di Viale Regina Margherita a Roma Sarà il Presidente della...

Spettacolo40 minuti ago

Claudio Gioè è Mike Bongiorno nella serie tv: “Ero...

'Mike' andrà in onda su Rai1 in prima serata il 21 e 22 ottobre ed è stata presentata in anteprima...

Ultima ora56 minuti ago

Statisticall, seconda giornata a Treviso: focus su Patto di...

“La misura della spesa netta e il nuovo Patto di stabilità” questo il titolo del panel che ha aperto il...

Salute e Benessere59 minuti ago

Vaccino covid-influenza, stop sperimentazione dopo effetto...

Negli Usa, sperimentazione in fase 3 in stand by. Sospensione anche per antinfluenzale da solo La sperimentazione del vaccino combinato...

Tecnologia1 ora ago

Ia: Reinisch (Meta): “Lentezza e incertezza Ue...

La mancanza di chiarezza normativa e la difficoltà nell’avere risposte 'coordinate e bilanciate' dai regolatori europei sta ostacolando l’adozione di...

Politica1 ora ago

Migranti in Albania, Meloni: “Decisione giudici...

La presidente del Consiglio tira dritto: "Cdm lunedì per affrontare il problema. Non è competenza delle toghe decidere quali sono...

Cronaca1 ora ago

Torino, alle Ogr arrivano i sapori mediterranei di ‘Mamma’...

Una finestra sul mare si apre a Torino. Alle ex Officine Grandi Riparazioni, all’interno dello Snodo ora in gestione al...

Spettacolo2 ore ago

Viggo Mortensen sul red carpet della Festa di Roma:...

“Ci sono tanti registi che mi piacciono del cinema italiano ed europeo. Del western italiano mi piacciono ovviamente personaggi come...

Economia2 ore ago

Terni Digital Week, Festival sull’Innovazione Digitale del...

Dopo l’importante successo dello scorso anno, il Direttivo organizzativo della manifestazione ideata da Edoardo Desiderio, ha proseguito l’infaticabile lavoro annuale...

Cronaca2 ore ago

Rocca e Maselli aprono la 1a Giornata del caregiver e...

Si è aperta a Roma, all’interno dell’ASP-Fondazione Piccolomini, la due giorni di confronto tra istituzioni, associazioni delle famiglie, terzo settore,...

Cronaca2 ore ago

Drone batte ambulanza anche su brevi distanze e aumenta...

Gara per portare il defibrillatore in scenario di arresto cardiaco improvviso nel quarto test di volo per il progetto della...

Economia2 ore ago

Digitalmeet 2024, De Poli: “Rapporto etica – AI è...

“Credo che il rapporto tra etica e intelligenza artificiale faccia parte sempre di più della vita quotidiana di tutti noi....

Lavoro2 ore ago

Enogastronomia: tra casari, cheese bar e Spa è boom di...

Presentato il primo Rapporto sul turismo e il mondo caseario ideato da Roberta Garibaldi Ci sono malghe e casari dove...

Lavoro2 ore ago

Food: La Luigi Diotaiuti Foundation protagonista italiano...

In un congresso internazionale organizzato a Maratea il 23/24/25 ottobre in collaborazione con l’istituto statale di istruzione superiore Giovanni Paolo...

Sport2 ore ago

Serie A, le probabili formazioni: Juve senza Koopmeiners,...

Ecco tutte le probabili formazioni per il prossimo turno di campionato La Serie A torna in campo. Dopo la pausa...

Cronaca2 ore ago

Difesa Salvini chiede assoluzione, il 20 dicembre la...

"Chiedo per il ministro Salvini l'assoluzione perché il fatto non sussiste". Mancano pochi minuti alle 14, quando l'avvocata Giulia Bongiorno,...

Economia2 ore ago

Digitalmeet 2024, Sperduti: “AI strumento potente, per la...

“L'intelligenza artificiale è uno strumento molto potente perché per la prima volta ha invaso la sfera cognitiva, cosa che altri...

Cronaca2 ore ago

Sassari, B&B Hotels apre la sua prima struttura in...

B&B Hotels, catena internazionale con oltre 850 hotel in Europa, inaugura la sua prima struttura in Sardegna con l’apertura del...

Economia2 ore ago

Digitalmeet 2024, dal Pozzo: “Combattere stereotipo...

Per avere più laureati in materie Stem e uscire dalla vecchia mentalità che vede tutt'oggi ancora poche donne impiegate nelle...