Stile moderno, classico o industriale: cosa scegliere per il proprio soggiorno
in collaborazione con Behomecasa
Il soggiorno è il cuore pulsante della casa, uno spazio centrale dove trascorriamo la maggior parte dei momenti più preziosi con familiari e amici, per questo motivo è importante che sia una totale espressione di noi e dei nostri gusti.
Vivere in salotto deve essere un momento di gioia e relax, in pieno rapporto con il nostro spirito, capace di dare beneficio al corpo ma anche all’anima. E per ottenere questi effetti lo stile gioca un ruolo fondamentale.
Riuscire ad arredare soggiorno in modo adeguato è qualcosa che richiede impegno ma che può risultare anche estremamente divertente, perché mette in gioco la nostra creatività e voglia di scoprire.
Sono principalmente tre gli stili più utilizzati e in questo articolo ne parleremo in maniera approfondita.
Stile moderno: il connubio perfetto tra comfort e funzionalità
Lo stile moderno offre un'interpretazione fresca e innovativa del design d'interni, caratterizzato da linee pulite, minimalismo e l'uso audace di materiali contemporanei come vetro e metallo.
È un approccio estetico che mira a creare un luogo visivamente accattivante. Le linee pulite e l'assenza di dettagli superflui contribuiscono a dare una sensazione di zona aperta e ariosa, rendendo la stanza accogliente e invitante.
Uno dei vantaggi principali è in particolare la capacità di offrire un ambiente confortevole senza compromettere la funzionalità. La semplicità del design moderno si traduce in una maggiore facilità di mantenimento, poiché gli spazi sono organizzati in modo efficiente e privi di elementi di disturbo.
Inoltre, viene fatto ampio uso di materiali durevoli e facili da pulire, rendendo questo genere di arredamento ideale per chi conduce uno stile di vita attivo e dinamico.
Stile classico: per un arredamento senza tempo
Una tipologia di arredamento che “non muore mai” è lo stile classico, fatto di linee sinuose e dettagli elaborati, in grado di creare un'atmosfera di lusso e sofisticatezza.
I mobili eleganti, spesso realizzati in legno massello con intarsi decorativi, aggiungono un tocco di raffinatezza all'ambiente, mentre i tessuti pregiati come velluti e sete conferiscono una sensazione di comfort e opulenza.
Gli elementi decorativi e i mobili tradizionali trasmettono inoltre un'aria di calore e ospitalità, rendendo il soggiorno un luogo ideale per accogliere gli ospiti e trascorrere momenti piacevoli in famiglia.
Inoltre, lo stile classico si presta bene a una varietà di interpretazioni personali, permettendo ai proprietari di aggiungere tocchi unici e personalizzati per riflettere il loro gusto e stile di vita.
Stile industriale: efficienza alla moda
Per concludere, parliamo di uno degli stili più alla moda degli ultimi tempi: quello chiamato “industriale”. Questo si distingue per un’estetica urbana, caratterizzata dall'uso di materiali grezzi come il metallo e il legno invecchiato, nonché dall'accento su elementi come travi a vista e tubature.
L’ispirazione viene proprio dagli ambienti industriali, cosa che rende gli spazi domestici rifugi moderni e di carattere. L'uso audace di materiali robusti e di dettagli rustici conferisce al soggiorno un'atmosfera unica e stimolante, che cattura lo spirito delle metropoli moderne.
Le zone aperte e le superfici in metallo a vista creano dinamismo e contemporaneità, adattandosi perfettamente a un lifestyle urbano e moderno.
L'illuminazione è un altro elemento chiave, con lampade a sospensione in metallo o dettagli che aggiungono un tocco di drammaticità e stile, rendendo la luce parte stessa dell’arte della propria casa.
Moda
Le città d’Oriente secondo Jil Sander
Per la prossima stagione estiva i direttori creativi Lucie e Luke Meier si ispirano al lavoro del fotografo canadese Greg Girard e ne rileggono l'immaginario
Guardano all'Oriente e alla vita delle grandi metropoli asiatiche Lucie e Luke Meier per la nuova collezione di Jil Sander. Partendo dal lavoro del fotografo canadese Greg Girard, che ha esaminato la trasformazione sociale e fisica nelle più grandi città asiatiche per più di tre decenni, i due direttori creativi si ispirano alle sue stampe fotografiche, ai neon e alla vita notturna nascosta di una Hong Kong pre-tecnologica, tratteggiando una collezione estremamente curata, tra pennellate di colore, stampe e tessuti cangianti.
Negli spazi di via Perin del Vaga, a Milano, gli ospiti sono accolti da una tenda di velluto marrone drappeggiata e continua, con un tappeto floreale a contrasto e un'illuminazione fredda a completare la scenografia. La colonna sonora è tutta sintetizzatori, drum machine e testi stridenti. Un luogo apparentemente inquietante, che intrinseca paesaggi urbani e motivi orientaleggianti. In passerella il racconto parte dai tessuti cangianti e termina là dove il femminile e il maschile si fondono. Formale e casual, con quel tocco di intellettuale eleganza che da sempre è la cifra stilistica del marchio.
Gli abiti da sera sono morbidi e lunghi in georgette, con fiori lavorati a maglia e all'uncinetto. Le silhouette e le forme sono più reali e concrete. Frange di seta fanno capolino dai polsi delle giacche dei tailleur o si muovono sui lunghi orecchini. Le spalle di giacche e cappotti sono ampie, i pantaloni lunghi e sottili morbidi e voluminosi. Le spalline over degli lunghi abiti camicia si coprono di paillettes argentate o corallo. Tra i pezzi più iconici un impermeabile nero di vinile con dettagli floreali che conferiscono un tocco di romanticismo al capo. In prima fila l'iconica artista serba Marina Abramovic assiste allo show soddisfatta. (di Federica Mochi)
Moda
Venuja, il brand beachwear che celebra femminilità...
Dalla visione comune di Paola Zoli, Chiara Da Ronch e Virginia Spadini nasce il nuovo marchio di soft luxury
Dalla visione comune di Paola Zoli, Chiara Da Ronch e Virginia Spadini nasce Venuja, il nuovo brand di soft luxury che rivoluziona il concetto di beachwear. Paola Zoli (ceo del brand) assieme a Chiara Da Ronch, e Virginia Spadini, designer con passate esperienze moda nel settore beachwear, forti delle loro conoscenze che spaziano dal design, marketing, visual e retail, hanno trasformato l’amicizia e il talento in un qualcosa di nuovo e autentico che rispecchiasse al meglio il trio e l’anima caleidoscopica e dinamica che lo contraddistingue.
Il marchio si ispira alle seduzioni del passato per creare capi versatile e moderni dai tagli sportivi e decisi, con focus di partenza sull’universo beachwear ma pensati per accompagnare le donne day to night. Il nome deriva dal latino 'Venus', Venere, il gioiello del nostro sistema solare, il quale risplende di un'affascinante tonalità dorata. Questo bagliore etereo induce l'immaginazione, evocando mistero e meraviglia nel cielo notturno.
La collezione, pensata e immaginata immersa in una dinamica Downtown baciata dalla luce di L.A., arricchisce con dettagli gioiello, ricami e applicazioni western i tagli contemporanei dei capi. L’attenzione e la cura con cui sono stati scelti materiali e dettagli combina stile e comfort per regalare al pubblico un prodotto di qualità. Venuja diventa così un invito a scoprire il lato più autentico di sé stesse, valorizzando la bellezza innata della femminilità rappresentando tutte le donne che brillano, celebrando la propria forza e unicità.
Moda
Il tributo di Puglisi a Cavalli: “Roberto nel cuore,...
Per la spring-summer 2025 lo stilista omaggia il creativo toscano scomparso ad aprile con 7 pezzi d'archivio, in passerella le super top Mariacarla Boscono, Karen Elson ed Eva Herzigova
Occhi lucidi e applausi scroscianti. E tante lacrime per chi ha avuto la fortuna di partecipare a una celebrazione così importante. Si chiude così la sfilata di Roberto Cavalli tratteggiata dal direttore creativo Fausto Puglisi, che ha voluto rendere omaggio al glamour sexy e rock del fondatore della maison, scomparso nell’aprile scorso. Niente riedizioni o reinterpretazioni: quelli che escono sul finale della sfilata sono sette pezzi d’archivio che tornano a vivere in passerella mentre l’immagine commemorativa dello stilista viene proiettata sulla scenografia di Palazzo Mezzanotte.
Sulla pedana una parata di super top, capitanate da Mariacarla Boscono, marcia sulle note di ‘Living on My Own’ di Freddie Mercury. Tra loro Karen Elson, Eva Herzigova, Natasha Poly, Alek Wek, Isabeli Fontana e la supermodella portoricana, Joan Smalls. Le modelle si abbracciano, sorridono e vengono accolte da applausi scroscianti e urla tra gli ospiti presenti. Tutti si alzano in piedi, prendono in mano il telefono, provano a immortalare questo momento magico. Del resto, è il primo show dopo la morte dello stilista fiorentino, e niente potrebbe essere più perfetto di così.
"Roberto è nel nostro cuore, e meritava assolutamente un regalo speciale - racconta Fausto Puglisi -. Ricordo quando ero molto giovane e vivevo a New York. Facevo il cameriere, quello era il periodo di massima gloria di Roberto Cavalli, tutte vestivano Cavalli, aveva una distribuzione eccezionale, era veramente un Dio. Questi sono i pezzi più iconici e ho voluto rendere omaggio anche ad Eva (l'ex moglie di Cavalli, ndr) con la quale Roberto ha creato questo sogno meraviglioso”.
I pezzi cult sono tre sottovesti in taglio sbieco con stampa zebrata della collezione autunno-inverno 2000, un abito da sirena in pelle nera e chiffon della collezione autunno-inverno 2003 e tre abiti piumati dell’autunno-inverno 2004. Creazioni che oltre a catturare lo spirito selvaggio di Cavalli rappresentano un momento iconico nei primi anni 2000, nella moda e nella cultura pop. Un flashback nella storia del brand dalla quale è stata sviluppata una capsule collection contemporanea di dieci pezzi con stampe zebrate, chiamata ‘Zebra 2000’ e composta da sottoveste lunga e corta, camicia, t-shirt, body e due forme di jeans in tre colori, e già disponibile per l'acquisto.
E non è tutto. Il genio creativo di Fausto Puglisi per la spring-summer 2025 è un richiamo alle sue origini. Intitolata ‘Views from Zancle’ la collezione riprende l’antico nome della città di Messina, nella quale lo stilista è nato e cresciuto, prima di diventare uno dei nomi preferiti dallo star system hollywoodiano. “L’ispirazione nasce nel 2023 - spiega Puglisi - ero a Messina, sin da bambino sono innamorato degli intonaci delle ville in stile moresco costruite dopo il terremoto del 1908. Ho lavorato sulle texture, sui tessuti naturali come lino, cotone e juta con pigmenti e lavorazioni che dessero tridimensionalità a questi materiali naturali in modo da renderli moderni e semplici”.
La passerella si apre con questa sinfonia di abitini bianchi, avorio ed ecru, simbolo della collezione. Ma non dimentichiamo che Roberto Cavalli era il re delle stampe animalier. “Il pitone è il più neutro degli animalier - ammette Puglisi - Roberto era il genio della stampa fotografica. Ha immortalato tantissime pelli di animali, i fiori, il mare”. Così, in Sicilia, il creativo ha scattato tramonti e alcune foto sul Caronte (il traghetto che da Messina porta in Calabria), poi riprodotti su lunghi abiti, pantaloni e strascichi. “Queste stampe sono diventate tessuti dai serici ai cotoni, alle lavorazioni con lurex e vari trattamenti very Cavalli tra cui il plissé e il dévoré”.
Il segnale che manda Puglisi è forte e chiaro: Roberto Cavalli vive ancora nello spirito della maison, e continua a emozionare gli estimatori della prima ora e le nuove generazioni che non hanno mai avuto la fortuna di ammirare dal vivo le sue fantastiche creazioni ma che ancora oggi riescono a comprenderne il valore e l'eredità. (di Federica Mochi)