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Turismo e ambiente, il Giro d’Italia della Csr si chiude a Genova

Dopo Roma, Torino, Gorizia, Teramo, Verona, Messina, Bologna, Bari e Cagliari, tocca a Genova chiudere il Giro

Turismo e ambiente, il Giro d’Italia della Csr si chiude a Genova

Anche quest’anno il Giro d’Italia della Csr è arrivato al traguardo. Con la decima e ultima tappa, in programma a Genova l’11 giugno, si conclude il lungo viaggio dell’evento itinerante del Salone della Csr e dell’innovazione sostenibile. Da febbraio a oggi, dieci grandi città italiane sono state protagoniste di questa lunga maratona, nata per valorizzare le esperienze concrete di imprese e territori e promuovere la cultura della sostenibilità. Dopo Roma, Torino, Gorizia, Teramo, Verona, Messina, Bologna, Bari e Cagliari, tocca a Genova chiudere il Giro.

Presso Palazzo Ducale in piazza Matteotti, nella sala del Minor Consiglio, i lavori della tappa prenderanno il via alle 10.15. Ad accomunare gli interventi in programma, come indicato dal titolo della giornata, saranno 'Cultura, turismo e territorio: le sfide della sostenibilità'. “Investire risorse in attività culturali e ambientali porta vantaggi a tutti gli attori sociali e mette in moto le energie delle comunità locali - commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone - Le imprese possono contribuire a migliorare l'attrattività del paese anche sul piano turistico: un impegno che rafforza la loro reputazione, sviluppa il marketing relazionale, permette di diffondere i propri valori e ottenere maggiori consensi”. L’incontro di Genova si svolgerà sia dal vivo che in streaming sul canale YouTube del Salone. Il programma dettagliato della tappa è consultabile online sul sito del Salone.

La tappa genovese del Giro d’Italia della Csr, organizzata in collaborazione con EticLab e con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, pone l’accento sul turismo sostenibile. Già dal 2022 Regione Liguria partecipa attivamente alla redazione del Tourism Transition Pathway, il percorso di transizione sostenuto dall’Unione Europea che punta a sviluppare piani d'azione per il clima, migliorare la fruizione dell'entroterra e innalzare la qualità dei flussi turistici per combattere l’overtourism. Un impegno che sta già dando i suoi frutti, come confermerà in apertura dei lavori Renato Rovida, presidente di EticLab. “Sono felice che EticLab abbia contribuito anche quest’anno a realizzare la tappa genovese del Giro d’Italia del Salone della Csr e dell’innovazione sociale - commenta Renato Rovida - La crescita dei flussi turistici che abbiamo riscontrato negli ultimi anni ci pone di fronte a molte opportunità, ma anche a qualche contraddizione: se da un lato non possiamo che essere felici che la vocazione turistica di Genova si consolidi di anno in anno, dall’altro occorre riflettere su come possano essere gestiti i flussi affinché abitanti e turisti possano convivere in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e delle persone”.

Anche la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale possono contribuire a promuovere la crescita della comunità locale, e allo sviluppo sociale ed economico del territorio ligure. A spiegare come, saranno Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, e Mario Calderini, professore ordinario della School of Management del Politecnico di Milano, nel corso dell’intervento di scenario che aprirà la tappa. "Le istituzioni culturali agiscono come catalizzatori di responsabilità e innovazione sociale - commenta Ilaria Bonacossa - intercettando le pratiche più innovative e di impatto che possono contribuire alla creazione di una cittadinanza consapevole e attiva. Quest’anno per la prima volta il team della Fondazione sta lavorando al Bilancio Integrato a dimostrazione di quanto queste tematiche siano importanti e urgenti alla luce delle trasformazioni che ci circondano. È un onore per la Fondazione poter segnare l’ultima tappa di questo importante tour che ha visto personalità ed esperienze convergere alla creazione di una visione futura".

La Liguria, anche per la sua conformazione geografica, è da sempre una regione ad alto rischio di sovraffollamento turistico. Le conseguenze dell’overtourism sul territorio sono ormai note: dal peggioramento della qualità della vita dei residenti al depopolamento, dall’erosione ambientale del territorio all’aumento dell’inquinamento. La tappa di Genova del Giro d’Italia della Csr vuole porre l’accento su queste problematiche e sulle possibili soluzioni: a parlarne saranno Agostino Petrillo, docente di Sociologia dell’ambiente e del Territorio del Politecnico di Milano; Lara Penco, docente di Economia e gestione delle imprese dell’Università di Genova e Roberta Milano, Travel&Tourism marketing strategist.

Le esperienze dal territorio, tutte nel segno dell’innovazione e della creatività, verranno raccontate al pubblico nella tavola rotonda conclusiva, a cui parteciperanno Paolo Bassetti, responsabile del primo Eco B&B ligure certificato CasaClima, Ca’ del Buio a Finale Ligure; Enrico Pedemonte, responsabile del B&B La sosta della Tartaruga di Genova, improntato sul turismo accessibile e responsabile; Caterina Natale, presidente dell’agenzia viaggi Turismo Sostenibile 5 Terre dedicata a promuovere il turismo sostenibile nella zona delle Cinque Terre e nei suoi dintorni e Marco Montoli, presidente della Cooperativa sociale Il Ce.sto, che promuove progetti educativi, creativi e culturali nel centro storico di Genova. Dopo la decima e ultima tappa genovese del Giro d’Italia della Csr, il Salone della Csr e dell’innovazione sociale non va in vacanza: in attesa dell’edizione nazionale in programma il 9, 10 e 11 ottobre a Milano con il titolo 'Sfidare le contraddizioni', continuano gli appuntamenti con il Salone Extra, che prevede iniziative programmate durante tutto l’anno a disposizione di chi vuole restare aggiornato sull’evoluzione delle strategie e delle pratiche sostenibili.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Economia

Dai trasporti alla scuola, è venerdì nero degli scioperi:...

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Dopo il weekend difficile dei treni, giornata complicata per chi si muove con i mezzi pubblici: cosa succede da Milano a Catania

Sciopero a Milano - Fotogramma

E' il giorno dello sciopero nazionale. Dai trasporti alla scuola, e dopo il weekend difficile dei treni, questo venerdì 18 ottobre si preannuncia complicato per chi si muove con i mezzi pubblici, alla luce delle 24 ore di stop proclamate dai sindacati Al-Cobas e Si-Cobas da mezzanotte alle 23.59.

Ma le agitazioni non finiscono qui: lo sciopero riguarda anche i lavoratori pubblici e privati che aderiscono al sindacato. E nella stessa giornata scenderanno in piazza, infatti, anche i metalmeccanici dell'automotive per una agitazione proclamata da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm.

Trasporti, lo stop nelle città: orari e possibili disagi

Milano. Secondo quanto comunicato da Atm sul suo sito ufficiale lo sciopero potrebbe “avere conseguenze sulle nostre linee dalle 8.45 alle 15 e dopo le 18, fino al termine del servizio". Sempre in Lombardia, continua At, per quanto riguarda la funicolare Como-Brunate, lo sciopero potrebbe creare disagi a chi viaggia “dalle 8.30 alle 16.30 e dopo le 19.30, fino al termine del servizio”.

Roma. La capitale sembra esclusa dai disservizi sui trasporti visto che l'Atac e gli operatori privati che gestiscono le linee periferiche comunicano di non aver ricevuto proclamazioni di agitazioni da parte di sigle sindacali. Ma i problemi, per chi si muoverà in centro, non mancheranno per la concomitante agitazione dei sindacati dell'automotive che dalle ore 9.00 alle ore 14.00 terranno una manifestazione, che partendo da piazza Barberini giungerà a piazza del Popolo dopo aver percorso via Sistina e piazza Trinità dei Monti. Previste deviazioni e rallentamenti per numerose linee bus.

Trento. Allo sciopero ha aderito il personale di Trentino Trasporti e sono possibili problemi sulla linea Trento – Bassano del Grappa.

Torino. Attese modifiche nel servizio urbano, suburbano e della metropolitana del capoluogo piemontese. Previste comunque due fasce di garanzia: dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15. Coperte anche le autolinee extraurbane da inizio servizio fino alle 8, e poi dalle 14.30 alle 17.30. La Sfm1 Pont-Rivarolo-Chieri e Sfma Torni-Aeroporto-Ceres saranno attive da inizio servizio fino alle 8 e poi dalle 14.30 alle 17.30.

Catania. In città Amts Catania vedrà un'astensione dal servizio di 4 ore, dalle 10 alle 14, con possibili disagi e disservizi.

Chi altro sciopera: dalla scuola ai vigili, si ferma anche l'Inps

Scuola. L'agitazione di 24 ore potrebbe interessare istituti di qualsiasi ordine e grado. Anche qui molto dipenderà dal livello di adesione.

Inps. L'istituto ha segnalato la possibilità di interruzioni e limitazioni nelle attività: il rischio quindi è di difficoltà nell’accesso ai servizi, con potenziali ritardi e lunghe attese.

Vigili del fuoco. Lo sciopero in questo caso sarà di durata limitata e le eventuali astensioni avverranno nella fascia dalle 8 alle 14.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Economia

Come si sfida la concorrenza dei grandi? Territorio e...

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In un'intervista di Rewriters parla Enrico Moretti Polegato, ad dell’azienda di Montebelluna

Enrico Moretti Polegato

Enrico Moretti Polegato, figlio d’arte (il padre Mario ha fondato e dirige la Geox), è alla guida di Diadora. E’ un ottimista. E la sua azienda si fa strada su un terreno difficile, con concorrenti dai nomi che fanno paura, come Adidas e Nike. Ma con progressività costante si avvicina al suo obiettivo: rappresentare l’eccellenza italiana nello sport. E per farlo punta sul lavoro di squadra: azienda, dipendenti e territorio. Assieme, per il bene comune. Ne parla in un'intervista di Fabio Bogo per Rewriters , testata edita da ReWorld, startup innovativa femminile a vocazione sociale.

Polegato, chi cerca occupazione chiede qualcosa di più che la sola retribuzione, e allora chi la offre mette sul tavolo anche i suoi valori. Il mondo del lavoro sta cambiando?

“Si sta cambiando, ma non è una novità. I cambiamenti possono accelerare o rallentare, ma non si è mai visto che il mondo torni indietro. L’importante, per chi è in azienda, è che lo si intuisca prima che il tutto accada. E spesso i cambiamenti sono accelerati quando c’è un ricambio generazionale alla guida, un passaggio di testimone. Noi in Diadora abbiamo cambiato marcia e non ci siamo limitati ad adattarci ma abbiamo svoltato e puntato su prodotti che parlino di più ai millenials. Cambiando la filosofia alla base dell’azienda”

E come?

“Con il concetto di proximity. Perché fuori devono vedere come sei dentro. Come lavori al tuo interno è esattamente come rappresenti l’azienda all’esterno. Diadora vuole simboleggiare l’eccellenza italiana nello sport e allora deve essere un’azienda che si relaziona con tutt* gli altr* attor*, che siano i collaboratori e le collaboratrici interni e interne o quell* estern* o i clienti che sono gli utilizzator* finali. Proximity significa che dobbiamo rapportarci con tutte queste persone e, per quanto possiamo , avvicinarsi all’idea di prenderci cura gli uni degli altri. Il marchio, insomma, deve essere la carta di identità di valori ben chiari nei quali il consumatore, o la consumatrice, si possa identificare. E per questo curiamo lo sportivo e la sportiva professionista: perché lui, o lei, non è solo il/la testimonial di un logo, ma quello con cui lavoriamo per migliorare la performance del prodotto. Questa è la proximity che riguarda l’esterno. Che è quella, speculare, che c’è all’interno”.

L'intervista completa è pubblicata su Rewriters.

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Economia

Ia, Barachini: “Rischio disinformazione percepito da...

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Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria, durante il suo intervento al convegno ComoLake 2024

Ia, Barachini:

Il rischio deepfake e disinformazione "è percepito dal 46% degli italiani. Di questi, il 46% non ha mai sentito parlare di deepfake, il 24% poco e il 30% conosce genericamente il termine. Ci sono alcuni cittadini che non hanno mai sentito parlare di intelligenza artificiale". Lo ha detto oggi Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria, durante il suo intervento al convegno ComoLake 2024.

La situazione si ribalta se le stesse domande vengono poste alle aziende. "3 delle 4 aziende più importanti a livello globale - ha aggiunto Barachini - sono d’accordo sul fatto che le fake news siano un reale rischio per il proprio business. il 64% delle imprese conosce i rischi che i deepfake possono portare alla propria reputazione".

Nel settore dell'intelligenza artificiale è necessario affrontare anche la tematica energetica. "I data center - ha sottolineato - hanno consumi di energia altissimi e dobbiamo lavorare per sostenere questi investimenti in termini energetici. Non è possibile non pensare alla frontiera dello sviluppo dei consumi energetici che accompagnano questo sviluppo tecnologico".

"È arrivato il momento che a livello europeo si arrivi a un equilibrio di tassazioni per far sì che si produca benessere nei Paesi dove vengono portati gli investimenti. Gli investimenti in tecnologia in Italia sono fondamentali e necessari, ma bisogna riflettere anche sul potere che questi investimenti hanno sul nostro Paese e sui ricavi e le tassazioni che possono produrre".Ha concluso

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