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Come nasce il pesto Barilla, basilico 100% da agricoltura sostenibile ingredienti di qualità e il Metodo Delicato

Da iconico condimento sulla pasta, il suo utilizzo si è via via evoluto

Come nasce il pesto Barilla, basilico 100% da agricoltura sostenibile ingredienti di qualità e il Metodo Delicato

Il pesto si conferma tra le dieci ricette italiane più apprezzate nel mondo. Lo rivelano i risultati di Google Trends 2023, secondo cui il pesto alla genovese è al decimo posto tra le ricerche italiane online nella classifica stilata annualmente dal motore di ricerca globale. Da iconico condimento sulla pasta, il suo utilizzo si è via via evoluto, rendendo il pesto adatto anche a tante altre preparazioni, come ingrediente per una pizza gourmet, o in abbinamento a piatti di carne e di pesce, oppure come salsa per un aperitivo. Parola d’ordine cha accomuna tutti gli appassionati del pesto è proprio la creatività, che rende intramontabile una delle ricette più amate della tradizione italiana.

Consapevole del valore che il pesto ha per gli italiani e per i consumatori di tutto il mondo, Pesto Barilla è preparato con cura, con ingredienti di qualità e con Basilico da agricoltura sostenibile. Attenta alla sostenibilità sociale e ambientale, la filiera del Basilico Barilla è italiana, certificata, di qualità e incontra le esigenze degli amanti del pesto di tutto il mondo, sempre più attenti all’impatto su territorio, pianeta e persone. Frutto di una lunga storia di passione, esperienza e saper fare, il segreto della cremosità unica di tutte le ricette di Pesto Barilla è nel loro processo di preparazione, il Metodo Delicato, che preserva la qualità di tutti gli ingredienti.

“È un ‘oro verde’ il nostro basilico, il cuore pulsante di quello che facciamo. Prenderci cura della filiera del basilico significa garantire la qualità dei nostri prodotti e del metodo produttivo” spiega Matteo Gori, Presidente della categoria sughi Barilla. “Ne sono il risultato le ricette di Pesto Barilla, capaci di unire intensità e delicatezza e di far spalancare gli occhi per la felicità ogni volta che vengono portate in tavola, grazie a un gusto che piace davvero a tutti. Ecco allora che alla sostenibilità della filiera e alla delicatezza del sapore si associano la creatività nell’utilizzo di nuovi ingredienti, la sorpresa per il mix di sapori e l’amore per il pesto – e in particolare per il Pesto Barilla – in Italia e in tutto il mondo”.

La linea 'Pesto Barilla' nasce dalla passione per le ricette italiane più amate di sempre e per gli ingredienti distintivi del Bel Paese: il basilico con il suo profumo inconfondibile, la prelibatezza del Parmigiano Reggiano Dop, il sapore dei pomodori italiani e il gusto dell’Aceto Balsamico Igp. Caratterizzate da un gusto delicato e unica cremosità unica, le ricette di Pesto Barilla sono l'ideale per portare ogni giorno sulla tavola il piacere di un piatto sfizioso.

Realizzata dall’agenzia Marimo brandlife designers, la linea è ben riconoscibile a scaffale grazie al vasetto elegante e funzionale, dotato di un’ampia imboccatura e 100% riciclabile nelle diverse filiere di carta, vetro e metallo, poiché tutti gli elementi sono facilmente separabili.

Il Pesto alla Genovese è l’eroe tra tutte le ricette di Pesto Barilla, quella che da 30 anni rappresenta la perfetta unione tra l’esperienza di Barilla, racchiusa nel Metodo Delicato, e ingredienti italiani di qualità. Un mix accuratamente selezionato di Basilico italiano, unito al Parmigiano Reggiano Dop, in una texture sorprendentemente cremosa.

Il pesto alla genovese senz’aglio è nato dall’esigenza di offrire l’esperienza unica del pesto alla genovese, anche a chi non piace l’aglio, senza comprometterne il gusto. Nel pesto basilico e Limone l’aroma intenso del basilico 100% italiano da agricoltura sostenibile, insieme al tocco fresco delle scorze di limone, regala un gusto inaspettatamente delizioso. Il Pesto Basilico e Pistacchio è un condimento ispirato alla tradizione culinaria siciliana. L’unione magica tra il basilico e il pistacchio, e la texture cremosa con croccanti pezzetti di frutta secca donano alle ricette un gusto avvolgente e inaspettato.

Nel pesto con basilico e rucola protagonisti al palato sono il basilico italiano e una piacevole nota di rucola, una variante che arricchisce la gamma di pesti verdi, per una ricetta ancora più verde, profumata e con una nota leggermente e piacevolmente amara.

Pesto Ricotta e Noci: una ricetta semplice, con noci, ricotta e un tocco di basilico, ma dal risultato avvolgente: cremoso e vellutato con pezzetti di noci. Pesto rustico basilico e olive: il basilico italiano incontra il gusto intenso delle olive mediterranee verdi e nere. Pesto rustico basilico e olive è l’alleato perfetto per un aperitivo.

Pesto rustico verdure mediterranee: un’esplosione di verdure: l’emblema della dieta mediterranea. Ideale su una bruschetta per l’aperitivo, altrettanto buono sulla pasta. La sua consistenza rustica, insieme al mix bilanciato di verdure contribuiscono a creare il perfetto sapore agrodolce. Il pesto rosso combina alcuni ingredienti iconici della tradizione italiana: i pomodori, il basilico ed un tocco di aceto balsamico di Modena Igp.

Pesto alla calabrese: dolci peperoni rossi e ricotta formano una ricetta dalla cremosità unica, esaltata dalla nota piccante del peperoncino. Pesto al basilico vegan: un gusto intenso di basilico, con la stessa consistenza cremosa del pesto alla genovese, anche senza la presenza di formaggio o derivati del latte. Pesto Barilla vegan è la scelta perfetta per gli intolleranti al lattosio o per le persone che scelgono una dieta vegana.

Leader mondiale nella categoria pesto, Barilla è il primo brand a portare il Basilico da agricoltura sostenibile a livello globale, certificandone la produzione. Un impegno importante nel percorso di sostenibilità del marchio, con molteplici risvolti. “Prima ancora che nella filiera del Basilico, l’impegno di Barilla per la sostenibilità risulta evidente nel lungo percorso di responsabilità che, come Gruppo, portiamo avanti da anni. Un impegno delineato nel Codice di Agricoltura Sostenibile Barilla, dai molteplici obiettivi: supportare i nostri fornitori a migliorare l'efficienza e la competitività del sistema agricolo; agire con integrità, applicando il Codice Etico Barilla; ricercare la qualità e la sicurezza alimentare; ridurre l'impatto sull'ambiente; credere nell'ascolto e nella collaborazione per un miglioramento continuo” spiega Silvia Casali, purchaising manager basilico e responsabile Carta del Basilico. “Da questa eredità, in collaborazione con agricoltori e partner storici, abbiamo sviluppato un Disciplinare di produzione del Basilico Barilla in grado di assicurare una filiera del prodotto più sostenibile, sicura e certificata”.

Da giugno 2023, il pesto Barilla alla genovese (e la sua variante senza aglio), icona di uno dei condimenti più apprezzati della cucina italiana, ha acquisito un nuovo livello di sicurezza e affidabilità, grazie al progetto in collaborazione con Connecting food, la prima piattaforma per la tracciabilità e la trasparenza alimentare nata in Europa. Il QR code presente in etichetta consente di ripercorrere il viaggio del basilico dal campo alla tavola, grazie al sistema di tracciabilità con blockchain, raccontando direttamente ai consumatori la filiera italiana del basilico, svelandone l’origine, il valore e la sostenibilità. Un racconto che da luglio 2024 raggiungerà i consumatori anche fuori dai confini italiani, quando il QR code verrà applicato sui vasetti di Pesto alla Genovese e alla sua variante senz’aglio distribuiti in altri 14 mercati Europei. Da quest’anno (2024) Barilla ha, inoltre, esteso il progetto di tracciabilità anche alla filiera del basilico semilavorato. La tecnologia blockchain garantisce l’autenticità di ogni informazione, comunicando in maniera trasparente la qualità e la provenienza del basilico Barilla.

La dicitura 'Basilico da agricoltura sostenibile' porta con sé una serie di garanzie e prerequisiti: certificazioni, controlli, accordi di filiera e buone pratiche agricole.

In ottica di miglioramento continuo e garanzia degli standard connessi alla sostenibilità, Barilla ha scelto di adottare la certificazione ISCC PLUS (International Sustainability and Carbon Certification), uno standard internazionale ad adesione volontaria che si applica alla gestione sostenibile nel settore alimentare e si basa sullo Standard ISO 9001. RINA, l’ente certificatore indipendente scelto da Barilla, ogni anno verifica che ciascun attore della filiera rispetti le regole imposte dallo standard di sostenibilità. Barilla ha inoltre sviluppato criteri e pratiche agricole sostenibili in collaborazione con l’Università di Bologna – in particolare il Dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari e con il CeRSAA (Centro di Ricerca e Sperimentazione Agricola di Albenga, Liguria), uno dei principali centri italiani di competenza per la coltivazione del basilico. Sempre in ottica di Smart Farming, in collaborazione con CNR:IBE di Firenze, inoltre, è stato sviluppato un applicativo, Basilicum, che raccomanda il momento ottimale per la raccolta, avvisa in anticipo gli agricoltori riguardo al sopraggiungere delle malattie, migliora l’uso sostenibile dell’acqua e ottimizza la fertilizzazione.

La certificazione ISCC PLUS si fonda sul rispetto di specifici principi di sostenibilità: la protezione della biodiversità e dei suoli con un elevato stock di carbonio, il mantenimento di buone condizioni agronomiche e ambientali, il rispetto dei diritti umani, la limitazione delle emissioni di gas serra. Oltre all’adozione di questa certificazione volontaria, ‘Pesto Barilla’ si è spinto ancora più in là per prendersi cura del proprio basilico, dei campi e delle persone da cui è coltivato:

Barilla preserva la salute del suolo garantendo una rotazione continua delle colture nei campi dei propri basilicoltori, i quali sottoscrivono l’impegno ad adottare uno specifico piano di rotazione. Con l’obiettivo di preservare la struttura del suolo, aumentare la fertilità e ridurre la presenza di parassiti ed erbe infestanti, diverse specie vegetali vengono coltivate in uno stesso terreno in successione ricorrente, secondo una sequenza definita che evita la monocoltura. In questo modo il terreno non è sottoposto a progressivo esaurimento dei nutrienti. Al contempo, la rotazione colturale può ridurre la necessità di fertilizzanti ed erbicidi sintetici, migliorare la struttura del suolo e la sostanza organica, ridurre l'erosione e aumentare la resilienza del sistema agricolo.

A vantaggio di ambiente e natura, tutti i basilicoltori dedicano il 3% dei loro campi della filiera Barilla alla coltivazione di piante e fiori che promuovono la biodiversità, fornendo riparo agli insetti essenziali per l'ecosistema. I fiori non sono solo belli, ma sono anche indispensabili per la natura ed è per questo motivo che tutte le aziende agricole che forniscono basilico a Barilla devono destinare una parte dei propri seminativi alla coltivazione di un mix di piante a fiore composte da varie specie, tra cui la Sulla, la Facelia e le Margherite. Tutti insieme questi fiori formano ‘Aree di Biodiversità’ che incrementano la biodiversità dell’agroecosistema, favoriscono l’insediamento degli insetti impollinatori e forniscono habitat e nutrimento per insetti impollinatori e farfalle.

Barilla ha stretto con i propri basilicoltori legami pluriennali volti, da un lato, a garantire una produzione continuativa e di qualità, dall’altro a sostenere i coltivatori, l’economia e la produzione locale. I contratti a medio termine riducono l’incertezza economica e i rischi lavorativi per i coltivatori di basilico, supportandoli in investimenti e innovazioni con benefici concreti sulla produzione e risvolti sociali e ambientali positivi.

Testimoni di questa proficua e vantaggiosa collaborazione sono Debora e Simone Bernardi, che insieme guidano Agricola Bernardi. “Inizialmente l’attività era concentrata esclusivamente su produzioni Florovivaistiche in serra, mentre nel 2000 è iniziata la coltivazione dei campi e anche la produzione dei primi 2 ettari di basilico fresco. Oggi abbiamo circa 70 ettari coltivati a basilico, uno stabilimento di 5000 mq dedicato alla produzione e allo stoccaggio, compreso di 2 celle refrigerate per mantenere la materia prima fresca e integra prima della consegna che avviene entro 2 ore dalla raccolta e 4 mezzi di proprietà dedicati al trasporto. ‘Seminare oggi per raccogliere domani. Senza fretta ma senza sosta’ è il nostro motto, per dare al nostro basilico tutte quelle attenzioni che lo fanno crescere sano e bello, coltivandolo in maniera responsabile e sostenibile, investendo su attrezzature per l’irrigazione innovative, seguendo la rotazione dei terreni con aree fiorite dedicate per favorire la Bbiodiversità”.

Il Metodo Delicato è il processo di produzione di Pesto Barilla sviluppato e perfezionato negli anni dall’azienda per preservare al meglio la qualità originaria degli ingredienti. Alla base vi è un know-how di lungo corso che garantisce standard elevati e risultati costanti per tutte le ricette della gamma. Il Metodo si fonda su tre pilastri principali: una preparazione delicata, con miscelazione a freddo, che preserva l'integrità degli ingredienti; un trattamento termico veloce e non invasivo che garantisce una conservazione e una qualità sicure al 100% per tutta la durata di conservazione; tempi rapidi di preparazione (due ore circa), per preservare al meglio il gusto e le caratteristiche di alta qualità degli ingredienti.

Il Metodo Delicato è il risultato di un percorso di miglioramento continuo che Barilla ha iniziato nel 2012 con l'apertura dello stabilimento di Rubbiano, il più grande e sostenibile impianto produttivo di sughi e pesti d’Europa, che ha proseguito con il suo ampliamento nel 2017 e che nel 2024 si è dotata di un’ulteriore linea di produzione grazie a un investimento di 30 Milioni di euro. È un processo specifico fatto di diverse tecnologie all’avanguardia e pratiche consolidate, di competenze tecniche e insegnamenti acquisiti negli anni, volti a preservare le caratteristiche organolettiche degli ingredienti e caratterizzare il pesto con un colore più brillante, una consistenza cremosa e un gusto equilibrato.

Il gusto equilibrato e inconfondibile di pesto Barilla deve la propria particolarità all’accurata selezione di specifiche varietà di Basilico. Come da tradizione, Pesto Barilla utilizza solo basilico della tipologia Genovese caratterizzato dall’assoluta assenza di sentore di menta, spesso presente in tante altre varietà. La tipologia Genovese ha un profumo molto intenso e gradevole al tempo stesso e una colorazione verde tenue. La tipologia Genovese non è una sola, in realtà ne esistono tantissime. Tra quelle selezionate per ‘Pesto Barilla’ troviamo, ad esempio, Prospera ed Eleonora scelte perché dimostrano una maggiore resistenza alle principali fitopatologie fungine che aggrediscono questa pianta. “Avere piante più forti significa ridurre i trattamenti, avendo quindi coltivazioni più sostenibili, anche per questo Barilla le ha scelte” spiega Flavio Bertinaria, agronomo Barilla.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Sostenibilità

Acea e governatorato della città del Vaticano inaugurano...

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Gli impianti sosterranno in modo significativo con una produzione di energia rinnovabile i consumi elettrici dei Musei e concorreranno ad abbattere la Carbon Foot Print dello Stato

Acea e governatorato della città del Vaticano inaugurano nuova vetrata fotovoltaica musei vaticani

È stata inaugurata oggi, ai Musei Vaticani, la nuova copertura vetrata fotovoltaica del Cortile delle Corazze. All’evento hanno partecipato il Cardinale Fernando Vérgez Alzaga e la Presidente di Acea Barbara Marinali. Gli impianti sosterranno in modo significativo con una produzione di energia rinnovabile i consumi elettrici dei Musei e concorreranno ad abbattere la Carbon Foot Print dello Stato.

L’intervento, realizzato in soli sei mesi da Areti, società del Gruppo ACEA che si occupa della distribuzione dell’energia elettrica a Roma, ha un ulteriore valore estetico e funzionale per un sito di per sé già iconico nell’immaginario collettivo: infatti la sostituzione dei vetri esistenti con i nuovi vetri fotovoltaici ha permesso di realizzare una copertura che garantisce un isolamento termico e un effetto di ombreggiamento che aumentano in modo significativo la vivibilità degli spazi.

Così come la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione, ha consentito di migliorare l’efficienza illuminotecnica e una conseguente valorizzazione estetica del sito. A rendere ancora più complessa la sfida per i tecnici, durante i sei mesi di lavoro, la necessità di non intralciare mai il flusso dei visitatori giornalieri attraverso l’ingresso dei Musei. Per questo motivo i tecnici hanno operato su ponteggi interni ed esterni progettati in modo tale da poter eseguire gli interventi in sicurezza e senza alcun intralcio ai visitatori.

Oltre al cortile delle Corazze, nel progetto è prevista anche la copertura con vetri fotovoltaici del magazzino della Vignaccia nei Giardini Vaticani, che verrà completata entro i primi mesi del prossimo anno. Complessivamente, i due impianti, prevedono la realizzazione di 350 KW di picco fotovoltaico per una produzione complessiva di circa 500 MWh di energia elettrica all’anno. Sempre oggi sono stati inaugurati anche 20 punti di ricarica “veloci” su 10 colonnine e 2 punti di ricarica “ultra fast”, su una ulteriore colonnina al lato dell’ingresso dell’Aula Paolo VI per incentivare la diffusione della mobilità elettrica.

La Presidente di ACEA Barbara Marinali ha dichiarato: “La bellezza dell’arte e l’innovazione tecnologica, un binomio che si concretizza perfettamente nel progetto che inauguriamo oggi ai Musei Vaticani. È un’occasione per ACEA per fornire il proprio contributo, grazie alle altissime professionalità del Gruppo, ad uno dei musei più importanti al mondo, supportando così il settore artistico-culturale. Oggi possiamo dire che il Vaticano diventa sempre più green. Continua così il nostro impegno nel migliorare le infrastrutture e offrire soluzioni che vanno nella direzione delle smart city in un futuro in cui la grande sfida passa attraverso i temi della new technology, della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale”.

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Sostenibilità

Consumi: Subito, da ogni compravendita di usato un...

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 - (Foto Agenzia Fotogramma)

Ogni acquisto o vendita di usato su Subito consente mediamente un risparmio potenziale di 28 kg di CO2 non immessi nell'atmosfera, pari alla quantità di anidride carbonica che un albero assorbe in un anno.

Grazie al partner Vaayu, Subito è tornato a quantificare l’impatto ambientale dell’attività di compravendita sulla piattaforma, andando inoltre a perfezionare la metodologia di calcolo delle emissioni potenzialmente evitate dall'acquisto di prodotti di seconda mano, sulla base delle linee guida più recenti della comunità scientifica.

Questo nuovo approccio ha l’obiettivo di rendere ancora più accurato e trasparente il calcolo delle emissioni, affiancando al metodo Lca una mappatura ancora più granulare delle emissioni legate al business e una survey per indagare i comportamenti degli utenti in termini di trasporto e imballaggio. Grazie alla nuova metodologia, Subito per la prima volta è riuscita a stimare l’impatto medio potenziale di una ‘compravendita tipo’ in piattaforma.

“Il 60% degli italiani ha dichiarato di aver fatto acquisti second hand, allungando così la vita di un bene e riducendo la necessità di acquistare oggetti di nuova produzione - ha dichiarato Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito - Crediamo che il movimento verso un futuro più sostenibile passi anche attraverso iniziative concrete, che hanno al centro il potere delle persone: comprare e vendere oggetti usati è un gesto semplice, alla portata di tutti e che aiuta, allungando la vita dei prodotti, a contribuire a un'economia più circolare”.

Chi sceglie l’economia dell’usato, infatti, da una parte regala una seconda vita alle cose, riducendo la produzione di rifiuti, dall’altra evita potenzialmente le emissioni di CO2 e i costi ambientali della produzione di un bene nuovo (dall’estrazione delle materie prime, alla loro lavorazione, fino alla distribuzione). Questo emerge anche da una survey che Subito ha sottoposto ai suoi utenti e dalla quale si evidenzia come nella maggior parte dei casi (52%) l’usato sostituisca l’acquisto del corrispettivo bene nuovo, percentuale che cresce ancora di più nel caso di beni come quelli della categoria Elettronica (55%).

Per la prima volta, sempre attraverso la survey sottoposta agli utenti della piattaforma, è stato indagato anche il comportamento dei consumatori rispetto alle azioni che completano la compravendita e che contribuiscono a determinarne l’impatto, ovvero trasporto e imballaggio. Dalle risposte emerge che entrambe le azioni hanno un impatto ridotto sull’ambiente perché quando si compra o vende un bene pre-loved, l’80% di chi spedisce un prodotto lo fa utilizzando un imballaggio già presente in casa o comunque già utilizzato per altro (come ad esempio confezioni di precedenti acquisti); mentre rispetto al trasporto l’80% degli utenti preferisce effettuare la compravendita e lo scambio di persona prediligendo l’utilizzo di mezzi pubblici o spostandosi a piedi ottimizzando così il tragitto anche per fare altro e, di questi, il 63% dichiara di non utilizzare alcun tipo di imballaggio e il 30% di riutilizzare un packaging già usato in precedenza.

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Sostenibilità

Energia, Bertini (Enea): “Con efficienza in 2023...

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Ilaria Bertini, Direttrice dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica Enea

“Vale circa 3,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) il risparmio ottenuto al 2023, da conteggiare negli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima. Centrale il ruolo che l'efficienza energetica ha assunto anche nel nostro paese, grazie a nuove tecnologie e metodologie innovative. Determinanti anche la formazione e all'informazione, volute dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e attuate dall'Enea coinvolgendo imprese, cittadini e istituzioni. Ora ci aspetta un lavoro importante che riguarda il recepimento delle nuove direttive europee, a partire da quella sulla prestazione energetica degli edifici. Siamo orgogliosi di aver ottenuto dal Ministero il coordinamento del relativo gruppo di lavoro. Si tratta di definire le misure da mettere in campo nei prossimi dieci anni”. Così Ilaria Bertini, Direttrice dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica Enea, in occasione della presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica.

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