G7, sequestrata la nave che ospitava i poliziotti: criticità igieniche e sanitarie
Criticità igieniche e sanitarie sulla Mykonos Magic, i 2.000 agenti trasferiti sulla motonave Gnv Azzurra e in strutture. Piantedosi contrariato: "Presto ispezione interna per chiarire"
Tutto il personale delle forze di polizia è stato trasferito" dalla nave Mykonos Magic in diverse strutture ricettive del territorio''. Ne dà notizia il Dipartimento della Pubblica sicurezza che sottolinea: ''L’ultimo gruppo ha trovato sistemazione sulla motonave Gnv Azzurra noleggiata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza e già ispezionata dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato maggiormente rappresentative, i quali avevano espresso parere positivo all' idoneità alloggiativa per il personale''.
Il sequestro della Mykonos Magic, perché: cosa è successo
La polizia di Brindisi ha eseguito questa mattina il decreto di sequestro probatorio della motonave Mykonos Magic, rinominata Goddess of the Night, emesso dalla procura di Brindisi. La nave, di proprietà della società Mykonos Magica Inc, avrebbe dovuto ospitare oltre duemila agenti e ufficiali di polizia giudiziaria impiegati nei servizi di ordine e sicurezza pubblica necessari per lo svolgimento del vertice internazionale G7.
Il Servizio Centrale Operativo della Polizia e i poliziotti della Squadra Mobile di Brindisi hanno avviato le indagini a seguito delle gravi criticità segnalate dal personale delle forze di Polizia, assegnato ai servizi di sicurezza e di ordine pubblico, già salito a bordo della motonave per prendere alloggio. La tempestiva attività investigativa, condotta con la collaborazione delle varie articolazioni specialistiche della questura di Brindisi, ha documentato rilevanti criticità igieniche e sanitarie e gravi carenze alloggiative, tali da far ipotizzare il reato di frode nelle pubbliche forniture.
Gli elementi d’indagine finora raccolti dalla Polizia e la necessità di ulteriori approfondimenti investigativi anche di natura tecnica hanno reso necessaria l’adozione del decreto di sequestro della nave, che è stato eseguito in collaborazione, per gli aspetti di specifica competenza, con la Capitaneria di Porto e il Nucleo Antisofisticazione e Sanità dell’Arma dei Carabinieri. Il personale delle forze di polizia che aveva trovato alloggio sulla 'Mykonos Magic', circa 2.000 agenti, è stato già trasferito su un’altra nave e in altre strutture alloggiative.
Piantedosi profondamente contrariato: presto ispezione interna
Dopo il sequestro, Pd e Avs hanno depositato un'interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi. “Risponderò in Parlamento, ma non c’è nulla da rispondere perché la questione è già risolta”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, interpellato, a margine del question time alla Camera, dal deputato Francesco Emilio Borrelli.
A quanto apprende l'Adnkronos, il ministro è fortemente contrariato per la vicenda. Chi ci ha parlato riferisce che a breve potrebbe avviare un'ispezione interna per ''andare fino in fondo sulla questione''.
In ogni caso la situazione è in via di risoluzione grazie all'arrivo di una seconda imbarcazione, un traghetto, già consegnato e la cui presa in carico è avvenuta in mattinata in presenza di rappresentanti di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Nell’occasione sono state ispezionate tutte le cabine, le aree pubbliche e i servizi comuni del traghetto.
Interrogazione Pd e Avs
"Chiediamo al ministro Piantedosi di sapere se conferma il costo dell’operazione e come sia stato possibile noleggiare per le forze dell’ordine una nave in così pessime condizioni determinando un increscioso disagio al personale nonché all’immagine stessa dell'Italia alla vigilia del G7”, dicono Debora Serracchiani, responsabile Giustizia Pd, e Matteo Mauri, responsabile Sicurezza Pd.
Gli fanno eco i deputati di AVS Angelo Bonelli e Francesco Borrelli, secondo i quali "è inaccettabile e vergognoso quanto emerge in merito alle condizioni fatiscenti della Mykonos Magic". "Mentre al G7 c’è chi banchetta a caviale e champagne, le immagini e le testimonianze che ci giungono dalla nave dipingono un quadro indecoroso: ambienti insalubri, servizi igienici inadeguati e condizioni generali che non rispettano minimamente la dignità di chi lavora ogni giorno per la nostra sicurezza -proseguono-. È scandaloso che si possa pensare di trattare le nostre forze dell'ordine in questo modo, specialmente in occasione di un evento di tale rilevanza internazionale". "Chiediamo al Ministro dell'Interno Piantedosi di spiegare come sia stato possibile che le forze dell'ordine siano state collocate in ambienti assolutamente inadeguati e invito il Ministro Piantedosi a chiarire le responsabilità di questa decisione", aggiungono. "Le donne e gli uomini delle nostre forze dell'ordine meritano rispetto e condizioni di lavoro dignitose. Annunciamo, inoltre, che presenteremo un'interrogazione parlamentare per fare piena luce su questa vicenda, è dovere delle istituzioni tutelare chi quotidianamente si impegna per la sicurezza del nostro Paese, assicurando condizioni di lavoro che rispettino la loro dignità e professionalità”, concludono.
Cronaca
Torino, alle Ogr arrivano i sapori mediterranei di ‘Mamma’...
Una finestra sul mare si apre a Torino. Alle ex Officine Grandi Riparazioni, all’interno dello Snodo ora in gestione al Manfredi Fine Hotels Collection, arrivano, infatti, i colori e i sapori dell’isola di Capri. A portare sotto la Mole i profumi mediterranei della celebre isola azzurra con un occhio alle eccellenze del Piemonte, unendo tradizione e innovazione, e’ lo chef stellato Raffaele Amitrano con ‘Mamma’ Isola di Capri’ che alle Ogr ha rilocato ‘Mamma’’ ristorante una stella Michelin ospitato nella famosa piazzetta in cui accoglieva ospiti e visitatori internazionali coinvolgendoli nel famoso stile isolano conosciuto in tutto il mondo.
Se, così, sotto la Mole mancava solamente il mare, ora gli amanti della cucina possono trovarsi proiettati a Capri attraverso una creativa proposta gourmet scegliendo in un menu’ che racconta un itinerario di gusto dal mare alle Langhe realizzata dallo chef Amitrano che insieme alla sua brigade de cuisine crea piatti iconici, utilizzando materie prime di altissimo livello, fra cui la tagliatella di seppia con cremoso di nocciola o lo scorfano alla puttanesca con un tocco piemontese.
Sapori mediterranei, dunque, con un occhio alle eccellenze piemontesi in un inno alla Campania anche nelle ceramiche dei piatti e nel design, dove contemporaneo e tradizione del Golfo di Napoli si fondono. “La qualità e il rispetto delle materie prime sono al centro della mia cucina - racconta Raffaele Amitrano - in ogni piatto che creo, c'è una parte della mia storia e della mia famiglia. La mia cucina è un abbraccio ai sapori di una volta, quelli che mi hanno fatto sentire a casa, proprio come quelli di Mammà”. Anche la carta dei vini offre un’ampia scelta di etichette che, dal territorio campano, si trasferiscono verso i migliori terroir piemontesi, senza trascurare il resto dell'Italia e della vicina Francia. ‘Mamma’ Isola di Capri’ e’ aperto dal mercoledì al sabato pranzo e cena e la domenica a pranzo.
Cronaca
Rocca e Maselli aprono la 1a Giornata del caregiver e...
Si è aperta a Roma, all’interno dell’ASP-Fondazione Piccolomini, la due giorni di confronto tra istituzioni, associazioni delle famiglie, terzo settore, associazioni della cooperazione sociale e organizzazioni sindacali
Si è aperta a Roma, all’interno dell’ASP-Fondazione Piccolomini, la 1a Giornata del caregiver e dell’inclusione sociale, una due giorni di confronto tra istituzioni, associazioni delle famiglie, terzo settore, associazioni della cooperazione sociale e organizzazioni sindacali. Francesco Rocca (Presidente Regione Lazio), è intervenuto con particolare entusiasmo: "saranno due giornate importanti organizzate dalla Regione Lazio, con il prezioso contributo dell’Assessore Massimiliano Maselli, dedicate alla figura del caregiver e all’inclusione. La Regione Lazio sta facendo tanto su questo settore che mi sta particolarmente a cuore. Nel triennio, infatti, abbiamo messo in campo 15 milioni di euro per dare una risposta alle oltre 25.000 persone che si dedicano ai propri cari e devono avere la possibilità di essere e di sentirsi sostenute dalla Regione. Il 60% di queste persone, poi, sono donne ed è importante dare un segnale di attenzione per non far perdere loro opportunità di studio e lavoro. La legge per il riconoscimento della figura del caregiver è un passo in avanti che va nella direzione di una maggiore inclusione per riparare fratture sociali importanti. Questo è il nostro obiettivo per tutta la legislatura e sono sicuro che ci riusciremo con tante altre iniziative che sono in cantiere, per dare risposte a quanti si trovano in situazioni di fragilità".
L’iniziativa è stata fortemente voluta da Massimiliano Maselli (Assessore all’inclusione sociale e servizi alla persona della Regione Lazio), che ha spiegato: "sarà una due giorni importante, un grande confronto con tutto il mondo dell’associazionismo, delle famiglie, del terzo settore, della cooperazione sociale e delle organizzazioni sindacali. La Regione Lazio ha messo in campo tutta una serie di interventi per il sociale, che io voglio ricordare in questa circostanza. Quando si governa, infatti, si devono fare le cose, ma si devono anche raccontare. È fondamentale accompagnare interventi, azioni e atti amministrativi con una visione e un approccio culturale completamente diverso dal passato: bisogna lavorare insieme. Le istituzioni, quindi, lavorino insieme al mondo dell’associazionismo, del terzo settore e dei sindacati. Solo così si può co-programmare e co-progettare per raggiungere obiettivi importanti. Il nostro obiettivo primario è rendere la Regione Lazio pienamente accogliente e inclusiva entro il 2035".
Per Maria Luisa Scattoni (Istituto superiore di sanità, coordinatrice osservatorio nazionale autismo) "l’integrazione socio sanitaria è la risposta più accurata per tutte le tematiche e i bisogni socio sanitari complessi. A partire dalle persone con disabilità, per poi proseguire con anziani non autosufficienti e persone con problematiche di salute mentale. In tal senso riveste un ruolo importante la figura del caregiver, che va ascoltata essendo depositaria delle necessità e dei bisogni della persona".
Giovanni Libanori (Presidente ASP Istituto Romano San Michele) ha sostenuto: "Attraverso queste iniziative si possono dare risposte concrete alle esigenze dei nostri cittadini. Quello del caregiver è un problema per tante famiglie che non sanno a chi chiedere aiuto. La legge della Regione Lazio, voluta dall’Assessore Massimiliano Maselli, è di fondamentale importanza in tal senso". La 1a Giornata del caregiver e dell’inclusione sociale è organizzata dalla Regione Lazio con il sostegno di EBTL (Ente Bilaterale Turismo del Lazio), Banca del Fucino e Poste Italiane.
Cronaca
Drone batte ambulanza anche su brevi distanze e aumenta...
Gara per portare il defibrillatore in scenario di arresto cardiaco improvviso nel quarto test di volo per il progetto della Sis118. Balzanelli: "Si è intervenuti sul paziente 2 minuti prima, questo significa restituirgli almeno il 20% in più di probabilità di tornare a vivere"
Drone batte ambulanza anche sulle brevi distanze, per portare soccorso in caso di arresto cardiaco improvviso. Questo l'esito del quarto test di volo, oggi a Palagianello (Taranto), del progetto sperimentale di cardioprotezione aerea Sanitary Emergency Urban Air Mobility (Seuam), della Società italiana sistema 118.
"In uno scenario di arresto cardiaco improvviso simulato, nella masseria Sacramento di Palagianello, sono stati contemporaneamente attivati dalla Centrale Operativa 118 di Taranto una ambulanza del 118 e il drone “Prometeus” dotato di defibrillatore - spiega Mario Balzanelli, presidente nazionale Sis118 - Percorrendo una distanza similare di 4 km circa dalla sede dell'evento, il drone è arrivato dopo 1 minuto e 31 secondi, mentre l’ambulanza ci ha impiegato 4 minuti e 37 secondi. Calcolando all’incirca 1 minuto perché il primo soccorritore occasionale prenda il defibrillatore, colleghi gli elettrodi al torace del paziente ed eroghi la scarica elettrica, grazie al trasporto iperveloce del defibrillatore tramite drone, la scarica elettrica sul torace del paziente è stata erogata 2 minuti circa prima dell’arrivo dell’ambulanza".
"Anticipare, su un tragitto così breve, la scarica elettrica del debrillatore al paziente in arresto cardiaco di almeno 2 minuti – sottolinea con soddisfazione - significa restituirgli almeno il 20% in più di probabilità di tornare a vivere. Stiamo dimostrando che negli scenari di arresto cardiaco improvviso che si verifichino anche a brevissima distanza chilometrica dalla sede di stazionamento di un mezzo mobile di soccorso del 118 su gomma (ambulanza o automedica) il defibrillatore arriva dal paziente con il drone significativamente molto tempo prima che con l’ambulanza o con l’automedica".
Per Balzanelli, "questo significa, in concreto, che in una visione di scenario futuro del soccorso da parte del Sistema di emergenza territoriale 118, che ipotizziamo potersi realisticamente realizzare nei prossimi anni in Italia e nel mondo, in caso di arresto cardiaco improvviso l'invio da parte delle Centrali Operative 118 di un drone con un defibrillatore può anticipare il tempo di erogazione della scarica elettrica, arrivando molto tempo prima di qualsivoglia altro mezzo di soccorso, sia sulle lunghe distanze di percorso rispetto alla sede dell’evento (12 km nell’ultimo test effettuato ad Altomonte) ma anche sulle corte (4 km da Palagianello). Questo importantissimo guadagno temporale consente, in ogni caso, di aumentare in modo rilevante le probabilità di ripristino della circolazione spontanea", chiosa "ringraziando Enac, l’azienda Asl di Taranto, Autostrade per l’Italia, la Polizia, i Carabinieri, il Comune di Palagianello, il consorzio aerospaziale Caltec, DLdroni, Gec Software".
“Il futuro ha messo qui radici importanti nel presente - commenta Vito Gregorio Colacicco, direttore generale della Asl di Taranto – perché quando le vocazioni, umane e professionali, e le competenze salvavita valorizzano l’impiego delle nuove tecnologie, i risultati inaugurano nuove e rivoluzionarie dimensioni del soccorso tempo dipendente, e quindi di servizio reso alla comunità, e devono pertanto diventare, al più presto, prassi nei percorsi operativi di tutela della salute della comunità".