Russia, nuove sanzioni Usa. Da Borsa Mosca stop a transazioni in dollari
Il segretario di Stato americano Blinken ha affermato che le sanzioni colpiscono “molti settori essenziali per lo sforzo bellico della Russia”, tra cui l’energia, i metalli e la produzione mineraria
Dal 13 giugno la Borsa di Mosca non effettuerà più transazioni in dollari ed euro. La decisione è arrivata dopo che gli Stati Uniti hanno fatto sapere che imporranno sanzioni a più di 300 individui e persone giuridiche collegate alla guerra della Russia contro l’Ucraina, comprese aziende cinesi.
L’annuncio è arrivato un giorno prima che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si unisca agli altri leader del G7 in Puglia, nel quale si prevede che la guerra in Ucraina sarà in cima all'agenda. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che le sanzioni colpiscono “molti settori essenziali per lo sforzo bellico della Russia”, tra cui l’energia, i metalli e la produzione mineraria.
La Cina è stata scelta per il suo sostegno a Mosca. "Gli Stati Uniti restano preoccupati per la portata e l'ampiezza delle esportazioni dalla Repubblica popolare cinese che riforniscono la base militare-industriale della Russia", si legge nella dichiarazione di Blinken. A tal fine, gli Stati Uniti stanno sanzionando le aziende cinesi che forniscono beni che “colmano le lacune critiche nel ciclo di produzione della difesa russa”, ha affermato.
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Mali, attacco al-Qaeda a Bamako: oltre 70 morti e 200 feriti
Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana
E' di oltre 70 morti e 200 feriti il bilancio di un duplice attacco sferrato dai jihadisti di al-Qaeda a Bamako, in Mali. Lo riferiscono fonti della sicurezza maliana parlando di 77 morti e 255 feriti. Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana. Il quotidiano Le Soir de Bamako ha seguito oggi un ''funerale di una cinquantina di studenti della gendarmeria''.
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Esplosione da 1,8 chilotoni, annientato deposito di...
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Ucraina, Pd vota risoluzione all’Europarlamento:...
Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.