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L’aroma del caffè che profuma di innovazione: Zicaffé digitalizza i processi con l’automazione aperta di Schneider Electric

L’aroma del caffè che profuma di innovazione: Zicaffé digitalizza i processi con l’automazione aperta di Schneider Electric

• Zicaffé implementa un sistema di automazione aperto basato su EcoStruxure™ Automation Expert che abilita l’integrazione tra sistemi di campo, gestionali e informativi.

• Un progetto di innovazione a rapido ritorno sull’investimento e con l’accesso agli incentivi per la digitalizzazione dell’industria

Milano, 14 giugno 2024 - Zicaffé azienda che produce miscele di caffè per i veri cultori dell’espresso italiano, ha scelto EcoStruxure Automation Expert, il sistema di automazione aperta proposto da Schneider Electric, per innovare i suoi processi produttivi.

Zicaffè opera nel settore dal 1929, anno in cui la passione di Vito Zichittella ha condotto alla fondazione di una piccola torrefazione a Marsala. La città siciliana ha fatto da cornice alla crescita dell’azienda sapientemente guidata dalla famiglia Zichittella, che ha saputo combinare la cultura artigiana alle tecnologie all’avanguardia, a beneficio di un sistema di qualità, sicurezza e trasparenza alimentare.

Le quattro generazioni succedutesi nella conduzione della torrefazione hanno combinato l’impulso imprenditoriale all’attenzione per l’innovazione e l’ambiente. In questa ricerca, Zicaffé ha scelto Schneider Electric per proseguire lungo il suo percorso.

Per migliorare l'intero ciclo di vita del processo produttivo e favorire la convergenza tra le tecnologie digitali e operative, necessaria a supportare nel prossimo futuro l’integrazione di applicazioni e soluzioni digitali evolute, Zicaffè ha scelto di rendere concreto il proprio percorso di automazione scegliendo EcoStruxure™ Automation Expert, il primo sistema di automazione industriale incentrato sul software basato sullo standard aperto IEC 61499.

Questa scelta innovativa ha consentito di accompagnare tutti i passi di una trasformazione iniziata dalla conversione digitale della pesatrice analogica, anello di partenza della catena di produzione, e proseguita poi con l’integrazione tra sistemi in campo e sistemi gestionali e informativi aziendali.

Digitalizzare per controllare, gestire e tracciare la produzione

Tradizionalmente, i dati di carico e scarico dei sacchi di caffè a crudo, rilevati con la pesatura prima dello stoccaggio in magazzino e con la pesatura prima dell’invio del caffè alla fase di tostatura, erano inseriti a mano. Ciò comportava, inevitabilmente, la presenza di errori manuali, la perdita di dati, la mancanza di integrazione diretta al database di fabbrica e, non meno importante, un notevole consumo di carta. A queste si aggiungevano le difficoltà legate al tracciamento dei sacchi in arrivo e di quelli in invio alla torrefazione, con rischi di errore rispetto alle miscele di caffè.

La volontà di migliorare il sistema di pesatura per efficientare l’intero processo è stata la miccia del percorso di digitalizzazione di Zicaffé, che si è concretizzata nel progetto messo a punto dal system integrator Bit Control, partner di Schneider Electric.

Il progetto ha previsto l’installazione sulla pesatrice esistente di celle per la conversione dei dati in formato digitale. In questa forma i dati possono essere memorizzati nel database dell’impianto e restano disponibili per i successivi passaggi produttivi. Inoltre, la macchina è stata integrata nel sistema di monitoraggio e controllo tramite PLC; successivamente, è stata aggiunta la possibilità di registrare e stampare i dati in maniera diretta tramite la stampante presente nella torrefazione.

Oggi ciascun sacco che Zicaffé lavora è dotato di un sensore che usa tecnologia RFID, con cui è possibile garantire tracciamento e monitoraggio di ogni passaggio, fino alla spedizione. Ciò garantisce un maggior controllo rispetto al passato ed elimina il rischio di errore rispetto alle miscele di caffè.

L’automazione aperta

L’adozione di EcoStruxure™ Automation Expert in questi primi step del percorso ha garantito fin da subito la disponibilità di un’architettura di automazione in grado di integrare digitale e innovazione a tutti i livelli, non solo quindi nei processi produttivi, con la giusta flessibilità e apertura. Il sistema ha dimostrato di avere le carte in regola per essere l’abilitatore tecnologico di un percorso di digitalizzazione che è partito dal campo, con la conversione dei sistemi di pesatura, per coinvolgere progressivamente tutti i sistemi informativi aziendali.

Grazie alla separazione tra livello hardware e software e all’adozione di protocolli aperti, EcoStruxure™ Automation Expert fa da ‘amalgama’ tra tutti i componenti in campo e i sistemi, non solo quelli di produzione: dalla sensoristica di basso livello fino al sistema di Enterprise Resource Planning (ERP). Inoltre, la digitalizzazione e connessione di parte della produzione e l’automatizzazione del processo è stata facilitata dalla possibilità di integrare efficacemente diverse soluzioni tecnologiche, più o meno vetuste, che possono dialogare tra loro e in futuro potranno farlo anche con altre implementazioni.

Ad esempio, pensando alle possibili integrazioni future, con EcoStruxure™ Automation Expert sarà possibile potenziare e integrare anche la catena di fornitura, il monitoraggio del rendimento produttivo e dati provenienti da sistemi diversi; ad esempio, per ottenere il dato relativo al consumo energetico per la produzione del singolo prodotto.

Infine, nel quadro del progetto, le tecnologie di Schneider Electric sono state adottate anche per garantire alla torrefazione una maggiore continuità della fornitura elettrica: attraverso l’installazione in ridondanza di due UPS industriali da 160 kW/ampere sono stati risolti i problemi di qualità dell’energia adoperata.

Un rapido ritorno sull’investimento e prospettive future per una collaborazione di successo

Il percorso è stato realizzato grazie alle risorse disponibili tramite il bando Industria 4.0 e il Bonus Mezzogiorno, che hanno consentito a Zicaffè un ritorno dell’investimento inferiore a un anno. Soprattutto, il successo è stato favorito dal dialogo e dalla comprensione costanti tra Schneider Electric, il system integrator e il Cliente.

Nulla sarebbe stato possibile senza le competenze e la proattività di Zicaffè, che è stato l’interlocutore capace di illustrare chiaramente le proprie esigenze e farsi parte integrate del progetto, e dal canto sui il Cliente ha sottolineato il valore delle competenze fornite da Schneider Electric.

Informazioni su Schneider Electric

L'obiettivo di Schneider è quello di creare un impatto tangibile consentendo a tutti di sfruttare al meglio l’energia e le risorse disponibili, coniugando progresso e sostenibilità. Questo in Schneider lo chiamiamo Life Is On.

La nostra missione è quella di essere il partner di fiducia per la sostenibilità e l’efficienza. Siamo leader globali nelle tecnologie industriali con competenze d’avanguardia a livello mondiale nell'elettrificazione, nell'automazione e nella digitalizzazione per industrie smart, infrastrutture resilienti, data center a prova di futuro, edifici intelligenti e case intuitive.

Grazie alla nostra lunga esperienza in questi ambiti, forniamo soluzioni integrate, end to end per tutto il ciclo di vita, basate sull’ IoT industriale e abilitate dall'intelligenza artificiale, con prodotti connessi, automazione, software e servizi, fornendo gemelli digitali che consentano una crescita redditizia per i nostri clienti. Siamo un'azienda di persone con un ecosistema di 168.000 dipendenti e più di un milione di partner che operano in oltre 100 paesi per garantire la vicinanza ai nostri clienti e stakeholder. Abbracciamo i valori di diversità e inclusione in tutto ciò che facciamo, guidati dal nostro obiettivo di un futuro sostenibile per tutti. www.se.com/it

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Caterina Ferrara, Ivonne Carpinelli, Cristiana Stradella

caterina@primapagina.it; ivonne@primapagina.it; cristiana@primapagina.it

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Festival Nazionale dell’Economia Civile, Parke (ICAN):...

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Festival Nazionale dell’Economia Civile, Parke (ICAN): «Rischio nucleare mai così alto, urge agire»

“Partecipare e non rassegnarsi alla guerra e alle armi” è stato il titolo del panel dedicato al disarmo, tenutosi nel corso del Festival Nazionale dell’Economia Civile.

Francesco Vignarca (Coordinatore Campagne – Rete Italiana Pace e Disarmo) ha dialogato sul palco di Palazzo Vecchio a Firenze con Melissa Parke (Direttrice esecutiva della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari – ICAN, Premio Nobel per la pace 2017).

«Immaginate – ha detto Melissa Parke – una guerra nucleare tra Russia e USA: la civiltà verrebbe distrutta. Sfortunatamente il rischio nucleare non è mai stato così alto, la minaccia nucleare non è mai stata così alta. La cosa agli armamenti nucleari è sempre più rapida. Quindi adesso è il momento che la comunità internazionale e che la società civile agiscano contro questi rischi perché non c'è più tempo.

Il disarmo è una questione che riguarda l’umanità intera. Una guerra nucleare non sarebbe solo genocida, ecocida ma anche suicida. La storia ci insegna che le armi nucleari non hanno fatto nulla per la pace o per evitare conflitti, visto che anziché fornire sicurezza e stabilità sono usate per intimidire e costringere. La concezione egoistica della sicurezza nazionale, propria delle potenze nucleari, si basa sull’errata concezione della deterrenza nucleare, mentre contemporaneamente mette a rischio la sicurezza dell’intera umanità. La realtà è che finché le armi nucleari esisteranno, ci sarà la possibilità che vengano usate anche solo per incidente, come già è accaduto. Oggi possiamo e dobbiamo scegliere di eliminare le armi nucleari e il rischio che rappresentano, perché noi le abbiamo costruite e noi le possiamo smontare, serve solo volontà politica».

Parke ha poi esortato i partecipanti e soprattutto i giovani alla partecipazione. «Ci sono molte cose che possiamo fare a livello individuale e collettivo. Più di 800 città nel mondo hanno firmato l'appello di Ican per il disarmo nucleare, abbiamo 100 città italiane che hanno aderito all'appello, anche Roma e speriamo che anche Firenze aderisca presto. È importante - ha concluso Parke - che qualsiasi siano le nostre possibilità tutti noi ci rendiamo conto che possiamo mettere piccoli pezzetti del puzzle per pretendere dai nostri governi di rispettare gli accordi internazionali, come quelli sui diritti umani e sulla sostenibilità».

Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.

https://www.adnkronos.com/festival-nazionale-delleconomia-civile-parke-ican-rischio-nucleare-mai-cosi-alto-urge-agire_1x6FuMu8bZKytU1OYIN4fk

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Festival Nazionale dell’Economia Civile, Bellucci...

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Festival Nazionale dell’Economia Civile, Bellucci (Viceministro lavoro e welfare): «Su non autosufficienza una riforma epocale»

Nel corso dei lavori per la 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile si è parlato anche di welfare. La comunità locale, infatti, può ancora contribuire a rafforzare un nuovo sistema di welfare locale accessibile e di prossimità. Ne hanno discusso, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, Maria Teresa Bellucci (Viceministro del lavoro e delle politiche sociali) e Luca Di Lorenzo (Sviluppo cooperazione, Terzo settore e consumo responsabile Assimoco).

La Viceministro Bellucci ha dichiarato: «Vogliamo cambiare il paradigma delle politiche sociali, non più da intendere semplicemente come assistenzialismo e sussidiarietà. Per anni siamo stati abituati ad un trasferimento economico diretto verso il basso, ma che lasciava un po’ troppo poco a tutti, soprattutto ai più fragili. Questo non è nel nostro indirizzo politico, per questo abbiamo ribaltato da subito questa visione. Terzo settore e cooperazione in sono strumenti strategici del welfare di prossimità, perché dal basso danno la possibilità di rispondere alle necessità della comunità e dei cittadini. Per questo noi vogliamo costruire uno Stato di politiche sociali che favoriscano l’iniziativa dei cittadini come singoli e collettività».

Bellucci ha rimarcato l’importanza della riforma della non autosufficienza rivolta alle persone anziane: «Abbiamo approvato un disegno di legge delega in tempi record, abbiamo approvato il conseguente decreto legislativo, stiamo scrivendo i provvedimenti attuativi di questa riforma epocale che cerca di dare risposte alle persone anziane che hanno costruito la nostra nazione e che oggi devono vedere uno stato che è in grado di poterle accompagnare in questa fase della vita. Con questa riforma stiamo parlando di diritto di ogni persona di poter rimanere a casa per avere lì le cure, quindi l’assistenza domiciliare, la possibilità delle nuove tecnologie quindi della telemedicina, e anche tutta una serie di azioni che permettono di promuovere una migliore qualità della vita».

Per Di Lorenzo «Quella assicurativa è un tipo di impresa che per definizione deve svolgere un ruolo sociale, una sorta di ammortizzatore al fianco di persone famiglie imprese e organizzazioni in eventi improvvisi. Col passare del tempo è diventata sempre più un’impresa chiamata al fianco dello stato al verificarsi di fenomeni di portata significativa. Ha anche, non secondariamente, il grande dovere di svolgere formazione, preparazione e prevenzione per gestire queste evenienze. In queste attività come Assimoco siamo e saremo vicini soprattutto a tutte quelle imprese che operano nel perimetro dell’economia civile».

Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.

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Festival Nazionale dell’Economia Civile, presentata la...

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Presentata, nel corso del Festival Nazionale dell’Economia Civile che si sta tenendo a Firenze fino a domenica 6 ottobre, la sesta edizione del Rapporto sul BenVivere e la Generatività delle province italiane 2024. La ricerca – coordinata da NeXt Economia, con il supporto del Festival Nazionale dell’Economia Civile, di Federcasse BCC-CR e di Avvenire e il finanziamento di Fondo Sviluppo – contiene le nuove classifiche sul BenVivere e sulla Generatività delle Province italiane.

Per quanto riguarda la classifica 2024 del BenVivere, Bolzano perde, per la prima volta in sei anni, la prima posizione sul podio, scendendo di nove gradini fino al decimo posto. Il primato dunque passa a Pordenone (+1 posizione rispetto al 2023), il secondo posto è occupato da Siena, che sale di 4 gradini e terza in classifica è Milano (+1). Nella top 10 ci sono quattro nuovi ingressi: Trieste - quarta (+19), Rimini - settima (+23), Udine – ottava (+11), Parma – nona (+2). Ad uscirne, invece, sono le province di Bologna (-3), Prato (-8), Gorizia (-3) e Ancona (-11). A completare la top 10 Firenze (stabile al quinto posto) e Trento in sesta posizione (+1).

Ai piedi della classifica si collocano alcune delle province del Sud Italia: Crotone e Reggio Calabria occupano rispettivamente l’ultimo e il penultimo posto. Taranto perde due posizioni rispetto al 2023 e scende al terzultimo gradino. Nella Flop 10 anche Caltanissetta (+1), Foggia (+3), Catania (-3) e Napoli (+3).

Alla presentazione della classifica hanno preso parte Sergio Gatti (Direttore generale Federcasse-BCC), Vincenzo Pacelli (Professore associato in Economia degli intermediari finanziari Università degli Studi di Bari) e Salvatore Capasso (Direttore del Dipartimento CNR di Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale).

Gatti ha detto: «C’è un genere di finanza, quella dello sviluppo, che si pone come obiettivo l’inclusione finanziaria. Questa è fondamentale nelle transizioni in corso, come dimostra il fatto che in Europa sia obbligatoria l’inclusione ambientale, ma probabilmente servirebbe più attenzione anche per quella sociale. Ora c’è bisogno di capire cosa accade nei territori accanto a questa progressione, che deve senz’altro essere virtuosa, ma che come ogni cambiamento ha un costo. Proprio per questo, questo VI rapporto, rispetto a quelli precedenti, punta molto di più sulle proposte di policy».

Per Pacelli «I mercati oggi sono il perno dello sviluppo economico mondiale, perché guidano il capitale, determinando gli investimenti. Pensiamo ai prezzi delle materie prime o quelli influenzati dalle meccaniche speculative. Se in origine l’economia finanziaria era a supporto di quella reale, oggi non è più così e questo accentua disuguaglianze di ricchezza, di reddito, di potere e di sviluppo. I mercati finanziari sono armi di chi ha il potere di usarli per generare disuguaglianze e trarne profitti, i cui strumenti sono anche elementi come conflitti e crisi».

Capasso ha spiegato: «Con la complessità e la crescita economica, l’economia diventa sempre più “specializzata”. Indicatori di sintesi specifici sono fondamentali, perché catturano dati che quelli di sintesi generali - come il PIL - non riescono a percepire. Qualità del lavoro, impatto ambientale e salute sono solo alcuni di questi elementi. Ci sono ovviamente ancora margini di miglioramento per questi indicatori grazie alle nuove tecnologie, che usano grandi database e permettono di catturare e strutturare dati in maniera più sofisticata».

Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.

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