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Fratelli d’Italia, boom iscritti e contributi nel...

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Fratelli d’Italia, boom iscritti e contributi nel 2023: conti sorridono a Meloni

Il partito della premier ha chiuso l'anno con un "avanzo di gestione" pari a circa 5 milioni di euro

Giorgia Meloni - Afp

Non solo i sondaggi, anche i conti e gli iscritti sorridono a Fratelli d'Italia. Il partito di Giorgia Meloni ha chiuso l'esercizio 2023 con un "avanzo di gestione" pari a circa 5 milioni di euro, per l'esattezza 4 milioni 906mila euro. Questo il dato contenuto nella relazione gestionale del segretario amministrativo, Roberto Carlo Mele, che accompagna il bilancio chiuso al 31 dicembre scorso. Spulciando le carte visionate dall'Adnkronos, si scopre che la prima forza politica della maggioranza ha visto crescere anche il contributo annuale derivante dalla destinazione del 2x1000 Irpef che, secondo il tesoriere, rappresenta "la più importante e diffusa fonte di micro-finanziamento" di Fratelli d'Italia: se nel 2022 nelle casse di Via della Scrofa erano arrivati 3 milioni 132mila euro, nel 2023 l'ammontare complessivo è salito a 4 milioni 807mila, quasi 2 milioni di euro in più: una somma comprensiva di due tranche, la prima di 2 milioni 71mila 919,82 euro e la seconda di 2 milioni 735mila 631,67 euro.

Fdi ha registrato pure un boom di tesserati con un introito di circa 3 milioni di euro: nel dettaglio, le cosiddette quote associative annuali si attestano a 2milioni 878mila 980 euro. "Le quote di tesseramento", si legge nella nota integrativa, "hanno raggiunto un incremento rispetto al precedente esercizio rispecchiando la crescita delle adesioni su tutto il territorio nazionale". I proventi da "attività editoriali, manifestazioni e altre attività" sono stimati in 39mila euro. Notevoli le disponibilità liquide a disposizione: oltre 8 milioni 374mila 955 euro, di cui 8 milioni 371mila 527 euro in depositi bancari e postali, il rimanente in denaro.

Per quanto riguarda le 'erogazioni liberali', a rimpinguare le finanze meloniane ci pensano pure le 'donazioni' dei privati: i cosiddetti proventi da persone fisiche sono passati dai 3 milioni 715mila euro del 2022 agli attuali 3 milioni 900mila 168 euro a cui vanno aggiunti i contributi delle persone giuridiche pari a 81mila 800 euro. Quasi 210mila euro sono i 'crediti verso i locatari', mentre quelli tributari si fermano a 26mila 415 euro. Il patrimonio netto del partito è di 7 milioni 540mila 592 euro.

Quanto al passivo, i debiti di Fdi ammontano in totale a 355mila 813 euro, di cui 268mila 673 euro verso i fornitori. Le spese sostenute per le campagne elettorali relative all'anno scorso (per Lazio, Lombardia e Friuli Venezia Giulia) arrivano a poco di 750mila euro. Alla voce 'spese donne in politica' corrisponde la cifra di 389mila 589 euro, accantonata per le "iniziative volte a favorire la partecipazione attiva delle donne alla politica".

Un sostegno ai giovani del partito e una mano anche alla famiglia politica europea, quella dei Conservatori e riformisti. Fratelli d'Italia non dimentica la sua gioventù e nell'anno 2023 effettua un bonifico da 342mila euro a favore del movimento giovanile della destra. La cifra è scritta nero su bianco nella relazione al bilancio di Fdi firmata dal segretario amministrativo di Via della Scrofa, Roberto Carlo Mele, dove si ricorda il "rapporto federativo" tra il partito di Giorgia Meloni e 'Gioventù nazionale'.

"In virtù di tale rapporto", si legge nel documento, nel 2023 Fratelli d'Italia "ha riconosciuto" al movimento presieduto dal 2017 dal deputato Fabio Roscani un contributo di 342mila euro "per la promozione e il sostegno di iniziative politiche volte a diffondere nel mondo giovanile valori e ideali condivisi da Fratelli d'Italia". Ammonta invece a 137mila euro la somma riconosciuta da Fdi al Partito dei Conservatori e riformisti europei (Ecr), a cui Fratelli d'Italia è affiliato e di cui la stessa Meloni è presidente. La cifra elargita da Via della Scrofa è destinata al "supporto per le attività di Ecr".

Boom di 'donazioni' da 'persone fisiche' nel 2023, Meloni versa 12mila euro

Boom di 'donazioni' per Fratelli d'Italia nel 2023. Spulciando l'ultimo bilancio del partito di Giorgia Meloni, quello chiuso il 31 dicembre scorso, visionato dall'Adnkronos, si scopre che nell'elenco delle 'erogazioni liberali ricevute', la parte del leone la fanno le cosiddette contribuzioni da persone fisiche, cioè soprattutto privati e parlamentari, con circa 4 milioni di euro, per l'esattezza 3 milioni 900mila 168 euro. Al netto del 2xmille, i principali finanziatori di Via della Scrofa restano gli eletti, deputati e senatori.

Premesso che la quota mensile versata da ogni parlamentare iscritto a Fdi è pari a mille euro (e non ci sarebbero casi di morosi), carte alla mano, tra i parlamentari che hanno versato di più nelle casse del partito nel 2023 - come è riportato nella relazione sulla gestione firmata dal tesoriere - spiccano con 42mila euro a testa Michele Barcaiuolo, Paola Maria Chiesa, Marco Scurria e Andrea Volpi. Seguiti con un 'obolo' di 39mila euro da Maria Grazia Frija e di 38mila euro da Andrea De Priamo. Raggiungono quota 37mila Alessandro Amorese, Susanna Campione, Anna Maria Fallucchi, Silvio Giovine, Luigi Giovanni Maiorano, Maddalena Morgante, Umberto Maerna Novo, Emanuele Pozzolo, Paolo Pulciani, Angelo Rossi, Andrea Tremaglia.

Nella lista dei finanziatori ci sono la premier e leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni (12mila euro); il presidente del Senato, Ignazio La Russa (6mila euro); il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli (24mila euro); i ministri Raffaele Fitto (12mila euro), Daniela Santanchè (12mila euro), Luca Ciriani (12mila euro), Francesco Lollobrigida (12mila euro), Eugenia Roccella (32mila euro), Adolfo Urso (12mila euro); gli ex ministri Giulio Tremonti (12mila euro) e Giulio Maria Terzi Sant'Agata (12mila euro); il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari (12mila euro), il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo (13mila euro).

Nell'elenco compaiono inoltre, tra gli altri: il viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli (9mila euro); Alessio Butti, sottosegretario con delega all'Innovazione tecnologica (9mila euro); Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia (15mila). Il responsabile organizzazione del partito, Giovanni Donzelli, ha versato 11mila euro; dalla presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo sono invece arrivate donazioni per un totale di 32mila euro nel 2023.

Ammonta a 81mila 800 euro il contributo delle aziende, ovvero da parte delle 'persone giuridiche'. Si tratta delle società a responsabilità limitata 'Ingegneria Costruzioni Colombrita' (10mila euro), 'Publitaly International' (10mila euro), 'STS Mobili' (6mila euro), 'R.E.I. Recupero ecologico inerti' (5mila euro), 'Ducoli Achille' (10mila euro) e 'Edit Holding' (20mila euro). Completano la lista delle aziende 'finanziatrici' di Fdi la 'TS SRLS' (5mila euro) e la 'Dottor Gemmato snc' (8mila euro), la farmacia di cui è socio il deputato e sottosegretario alla Sanità Marcello Gemmato, che ha contribuito alla causa anche come parlamentare versando 5mila euro.

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Politica

Pnrr, via libera Ue a quinta rata da 11 miliardi

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Giorgia Meloni: "Smentito chi scommetteva contro per vantaggio elettorale. Ottenuti 113 miliardi su 194,5 previsti, il 58,4% del totale"

Giorgia Meloni

Via libera dalla Commissione Europea pagamento della quinta rata del Pnrr all'Italia. L'esecutivo comunitario ha approvato la valutazione preliminare positiva di 53 tappe fondamentali e obiettivi legati alla quinta richiesta di pagamento, per 11 miliardi di euro (al netto del prefinanziamento), nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, cuore del piano NextGenerationEu. Al momento della presentazione, la richiesta comprendeva 52 tappe fondamentali e obiettivi. La quinta richiesta di pagamento copre progressi nella realizzazione di 14 riforme e 22 investimenti in settori come il diritto della concorrenza, gli appalti pubblici, la gestione dei rifiuti e dell’acqua, la giustizia, il quadro di revisione della spesa, l'istruzione secondaria e terziaria. Degli 11 mld di euro circa, 7,9 mld sono prestiti, il resto trasferimenti a fondo perduto, specifica la Commissione.

Meloni: smentito chi scommetteva contro governo

In un video la premier Giorgia Meloni spiega: "Abbiamo raggiunto gli obiettivi previsti per questa rata, abbiamo fatto anche qualcosa di più: a dicembre avevamo inviato la richiesta per 10 miliardi 600 milioni, ma a maggio 2024 abbiamo raggiunto due ulteriori obiettivi e questo ci consentirà di ricevere 400 milioni in più e arrivare a 11 miliardi con il pagamento di questa quinta rata".

"E' un'ottima notizia per l'Italia, è un'ottima notizia per i cittadini, ed è una notizia - rimarca - che ancora una volta smentisce quanti avevano scommesso sul fallimento di questo governo, quanti speravano in cuor loro che l'Italia potesse perdere i soldi dell'Europa per ottenere magari un vantaggio elettorale mentre lo dicevano, ma non è andata così. E con il lavoro di questi mesi noi abbiamo dimostrato che tutti quei pronostici erano sbagliati. Lo abbiamo dimostrato facendo quello che sappiamo fare meglio, e cioè studiare i dossier, lavorare, portare a casa i risultati concreti. Questo ci ha permesso anche di raggiungere dei record che sono stati riconosciuti dalla Commissione europea. L'Italia è al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del PNRR - rivendica la presidente del Consiglio -, siamo lo Stato membro che ha ricevuto finora l'importo maggiore, 113 miliardi e mezzo di euro a fronte dei 194 miliardi quasi e mezzo previsti, ovvero il 58,4% del totale del nostro PNRR".

"Ovviamente il nostro lavoro non si ferma qui, va avanti senza sosta. Solo pochi giorni fa abbiamo inoltrato la sesta richiesta di pagamento da 8 miliardi e mezzo di euro e anche su questo siamo i primi in Europa. Abbiamo convocato per domani un'altra cabina di regia per verificare lo stato d'attuazione degli obiettivi previsti per chiedere il versamento della settima rata da 18,2 miliardi di euro. La messa a terra del PNRR rimarrà una priorità assoluta dell'intero governo perché ogni obiettivo raggiunto è un passo avanti per rendere la nostra nazione più forte, più moderna, più attenta ai bisogni delle famiglie e delle imprese. Lo avevamo promesso ai cittadini e stiamo mantenendo fede anche a quest'impegno", conclude.

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Politica

Inchiesta Fanpage, Commissione Segre acquisisce i filmati

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La struttura si occupa in Senato di razzismo e antisemitismo

Inchiesta Fanpage (Fotogramma)

Saranno acquisiti dalla Commissione Segre, che in Senato si occupa di razzismo e antisemitismo, i filmati, resi noti da Fanpage, con le immagini di militanti ed esponenti di circoli di Gioventù nazionale del partito Fratelli d'Italia che fanno il saluto fascista, inneggiano al Duce e pronunciano frasi antisemite e di odio razziale. A quanto apprende l'Adnkronos, è quanto stabilito dall'ufficio di presidenza della Commissione, appena terminato a Palazzo Madama. La richiesta è stato concordato che sia fatta da tutti i gruppi presenti, come proposto da Fratelli d'Italia.

L'ufficio di presidenza, che ha visto in video-collegamento Segre, era stato convocato dopo la lettera inviata proprio alla stessa Segre - che della Commissione è presidente - dall'ex parlamentare Elio Vito, che chiedeva di acquisire i video dell'inchiesta giornalistica per "avviare tutte le iniziative che riterrà necessarie e opportune per contrastare adeguatamente tali manifestazioni evidentemente incompatibili con la nostra Costituzione e con le nostre istituzioni democratiche".

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Politica

Meloni: “Costruire Europa dove convenga investire....

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La premier: "Abbandonare la logica dell’iper-regolamentazione, compito dello Stato è costruire l’ambiente più favorevole possibile a chi fa impresa"

Giorgia Meloni - Afp

"Il nostro obiettivo è costruire un’Europa dove sia conveniente investire e fare impresa. E questo vuol dire anche abbandonare la logica dell’iper-regolamentazione che, in questi anni, ha reso il quadro normativo una selva burocratica e amministrativa e ha finito per limitare, invece che favorire, la competitività delle nostre imprese". Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un passaggio del suo messaggio all’Assemblea annuale dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici.

"È una sfida decisiva, ma che è alla nostra portata e che possiamo vincere se continueremo a fare gioco di squadra e a lavorare, insieme, per difendere il nostro interesse nazionale", spiega la premier.

"L’economia italiana - continua Meloni - sta crescendo più di altre Nazioni europee, nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e la delicata situazione internazionale. I dati macroeconomici nazionali sono positivi e l’andamento di alcuni indicatori, dalla crescita dell’occupazione all’aumento degli investimenti, rappresentano importanti segnali di fiducia nel futuro della nostra economia".

"Il governo - assicura la premier - è determinato a valorizzare questi segnali, e a darne continuità. Intendiamo farlo con la stessa visione che ha orientato la nostra azione in questo anno e mezzo, e che ha dimostrato di ottenere risultati significativi: non è lo Stato a creare ricchezza e occupazione, spetta alle imprese e ai loro lavoratori farlo, ma è compito dello Stato costruire l’ambiente più favorevole possibile a chi fa impresa".

"Questo - ricorda - è l’approccio che ha ispirato, finora, il lavoro del governo e che ha trovato concretezza nei tanti provvedimenti approvati. Mi riferisco, ad esempio, alla decisione di valorizzare il contributo delle compagnie di assicurazione nella gestione dei danni da catastrofe naturale e al conseguente ridisegno del quadro di sostegno e tutela delle imprese e dei cittadini. Questa è la strada che intendiamo continuare a percorrere in futuro, anche a livello europeo".

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