L'esplosione durante operazioni di sgombero del terreno e dopo una nuova violazione della zona smilitarizzata. Sparati colpi di avvertimento
Soldati nordcoreani sono rimasti uccisi o feriti nell'esplosione di mine mentre erano impegnati in operazioni di sgombero del terreno o altre operazioni nelle aree al confine con il Sud in un incidente avvenuto dopo che altri militari di Pyongyang avevano superato la frontiera prima di rientrare nelle loro basi in seguito a colpi di avvertimento sparati da Seul.
La notizia delle vittime è stata data da un ufficiale dello Stato maggiore sudcoreano, secondo cui Pyongyang sta installando "strutture non identificate" che sembrano essere barriere anticarro, collocando mine e ripulendo l'area per rafforzare la sicurezza lungo la zona smilitarizzata dall'aprile scorso. Secondo l'ufficiale, l'obiettivo sarebbe quello di impedire ai soldati dispiegati al confine e ai residenti dell'area di scappare al sud.
Prima di questo incidente, l'agenzia di stampa di Seul Yonhap aveva dato notizia dell'ingresso nel sud di alcuni soldati nordcoreani nella seconda violazione di questo tipo dopo quella del 9 giugno scorso. Secondo lo Stato maggiore, tra 20 e 30 militari con strumenti di lavoro hanno superato la zona smilitarizzata lungo il 38mo parallelo, prima che i soldati sudcoreani sparassero cinque colpi di avvertimento, costringendo i militari di Pyongyang a tornare indietro.
Esteri
Mali, attacco al-Qaeda a Bamako: oltre 70 morti e 200 feriti
Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana
E' di oltre 70 morti e 200 feriti il bilancio di un duplice attacco sferrato dai jihadisti di al-Qaeda a Bamako, in Mali. Lo riferiscono fonti della sicurezza maliana parlando di 77 morti e 255 feriti. Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana. Il quotidiano Le Soir de Bamako ha seguito oggi un ''funerale di una cinquantina di studenti della gendarmeria''.
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Esplosione da 1,8 chilotoni, annientato deposito di...
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Ucraina, Pd vota risoluzione all’Europarlamento:...
Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.