Realme, in arrivo serie Flagship Killer realme Gt 6 con gli ultimi chipset Snapdragon
Congiuntamente al lancio degli smartphone, realme presenterà le Buds Air6 Pro, con tecnologia audio avanzata
Realme, il marchio di smartphone in più rapida crescita al mondo, si appresta a ospitare l'evento di lancio globale del nuovo flagship killer Gt 6, il 20 giugno, a Milano. In questa occasione, verranno svelate anche la novità per il comparto audio con realme Buds Air6 Pro, con tecnologia audio all'avanguardia. La serie realme Gt 6, si legge in una nota, sarà dotata di chipset Snapdragon, noti per le prestazioni e efficienza. In prima linea ci sarà il realme Gt 6, alimentato dall'ultimo Snapdragon 8s Gen 3 di Qualcomm che stabilisce un nuovo standard con il suo eccezionale punteggio di benchmark, oltre 1.650.000, che offrirà agli utenti velocità e reattività senza precedenti.
Realme Gt 6T introdurrà, invece, il chipset Snapdragon 7+ Gen 3, che eccelle nel conciliare potenza ed efficienza, rendendolo ideale per gli utenti che cercano un'esperienza ad alte prestazioni senza compromettere la durata della batteria. La partnership fra realme e Qualcomm si dimostra stabile e duratura. Emiliano Sottani, Senior Director of Product Marketing di Qualcomm Europe, interverrà all'evento di lancio per illustrare le prestazioni del nuovo chipset. Secondo dati ufficiali di Qualcomm, con Snapdragon 8s Gen 3 si ottiene un aumento del 20% delle prestazioni della Cpu e del 15% delle prestazioni della Gpu rispetto allo Snapdragon 8 Gen 1. Questo chipset nel realme GT 6 rappresenta un significativo passo avanti sia in termini di prestazioni che di efficienza nella gamma di prodotti Qualcomm.
Congiuntamente al lancio degli smartphone, realme presenterà le Buds Air6 Pro, con tecnologia audio avanzata. Dotate di un sistema a due microfoni con configurazioni feedforward e feedback, le Buds Air6 Pro rilevano ed eliminano efficacemente i rumori esterni e interni. Gli auricolari sono inoltre dotati di Smart Adaptive Noise Cancellation, che regola dinamicamente i livelli di cancellazione del rumore in tempo reale al fine di ottimizzare l'ambiente circostante all'utente.
Il cuore delle realme Buds Air6 Pro è il sistema a doppio driver Hi-Fi, che include un woofer da 11 mm e un tweeter microplanare da 6 mm. Questa configurazione garantisce bassi profondi e ricchi e alte frequenze cristalline. Inoltre, gli auricolari supportano la trasmissione wireless LDAC HD, che offre una velocità di trasmissione in bit tre volte superiore rispetto alla trasmissione wireless tradizionale, insieme alla certificazione Hi-Res Audio per un'esperienza audio coinvolgente e nitida.
A ulteriore testimonianza del suo essere un brand tecnologico profondamente attento alle esigenze dei giovani utenti, dopo il lancio di questi nuovi prodotti realme collaborerà con un gruppo di influencer del settore tecnologico provenienti dall'India, dal Sud-Est asiatico e dal Sud America per portare sul palco dell'evento di Milano un approfondimento dal titolo "AI for Young: Rivoluzionare le abitudini digitali dei più giovani”. Questa tavola rotonda si propone di esplorare come la tecnologia AI possa guidare l'innovazione, sviluppare il potenziale creativo e rivoluzionare i percorsi educativi e professionali dei giovani a livello globale.
L'evento sarà trasmesso in diretta streaming su YouTube, per offrire al pubblico globale di realme uno sguardo esclusivo sui più recenti smartphone e dispositivi AIoT. Inoltre, metterà in evidenza le iniziative strategiche del brand in materia di AI, sottolineando il proprio impegno nel favorire la crescita e lo sviluppo dei giovani in tutto il mondo.
Economia
Con Trump vittorioso vola il Bitcoin ma soffre…Trump Media....
Il mercato americano è in buona parte galvanizzato, ma un’azienda che non ha beneficiato del risultato è proprio quella del presidente
L’elezione di Donald Trump ha portato un certo subbuglio nei mercati finanziari. I “Trump trades”, le azioni e gli strumenti finanziari che gli analisti considerano avvantaggiati dal suo ritorno alla Casa Bianca, hanno registrato risultati notevoli. Tesla, la società del “ministro all’efficienza governativa” Elon Musk, ha aggiunto 250 miliardi alla sua capitalizzazione di borsa dal giorno del voto. Bitcoin, la criptovaluta che Trump potrebbe includere tra le riserve strategiche nazionali, ha toccato per la prima volta i 90mila dollari. E così molte società a piccola o media capitalizzazione, considerate avvantaggiate dall’agenda protezionistica di Trump rispetto alle grandi multinazionali che ne soffrirebbero le conseguenze. Allo stesso tempo, sono stati giorni complicati nelle borse di Paesi che potrebbero essere colpiti dai dazi della nuova amministrazione repubblicana.
Si tratta ovviamente di tendenze suscettibili di grandi oscillazioni, proprio come le dichiarazioni del presidente-eletto, dunque è complesso disegnare uno scenario che abbia una scadenza oltre le 24 ore. Anche perché in mezzo c’è la Federal Reserve, la market-mover per eccellenza, che in questi giorni ha visto il suo presidente Jerome Powell reagire con un secco “no” alla domanda su una sua possibile uscita di scena in caso di richiesta esplicita di Trump. La Fed ha in programma una serie di tagli dei tassi, ma la velocità o l’intensità di queste operazioni potrebbe essere condizionata dalle politiche trumpiane, che sulla carta possono aggravare i conti pubblici americani e riaccendere l’inflazione.
Ma c’è un dato che emerge in questa grande confusione finanziaria: un titolo che decisamente non ha giovato dalla vittoria di Trump è…l’azienda di Trump. La Trump Media & Technology Group Corp, che controlla il suo social network Truth, registra un calo del 5% negli ultimi 5 giorni. Dopo essere cresciuta del 200% nelle settimane precedenti al voto, il trionfo del suo proprietario non si è riflesso in borsa. Sarà per il vecchio adagio “buy the rumor, sell the news”, per cui chi ha investito convinto della sua vittoria ha poi venduto dopo il verificarsi della previsione? Oppure saranno i rumor (di nuovo loro) che parlano di una vendita della società per evitare il conflitto di interessi? Lo stesso Trump ha negato di voler disfarsi della società, bollando come “illegali” le indiscrezioni su una cessione. In questo momento il suo 53% vale circa 3,7 miliardi di dollari, ma ovviamente se dovesse vendere la quota, il suo valore precipiterebbe essendo legato indissolubilmente al suo nome.
Come vanno i conti? Non benissimo: nell’ultimo trimestre i ricavi sono stati di circa 1 milione di dollari, a fronte di una perdita di oltre 19 milioni. La buona notizia è che l'anno scorso nello stesso periodo le perdite erano più alte (26 milioni), la cattiva è che nel frattempo sono calati anche i ricavi. La raccolta pubblicitaria di Truth Social è bassa, e ora che Trump è tornato sulle altre piattaforme (ovviamente, tra tutte svetta quella di Elon Musk), l’effetto-esclusiva che aveva creato interesse nel social del presidente si è diluito.
C’è chi parla di una possibile fusione proprio con X, anche se questo non aiuterebbe dal lato dei ricavi, visto che la piattaforma dopo l’acquisto di Elon Musk ha visto la raccolta pubblicitaria calare drasticamente. D’altronde, nessuno dei due ha investito nei social network per i potenziali utili, ma per avere un megafono con cui poter dire la propria fuori dai “mainstream media”. Una scommessa che entrambi hanno decisamente vinto.
I critici del presidente spiegano che Trump Media è una “meme stock”, un’azione che si gonfia e si sgonfia seguendo dinamiche che nulla hanno a che fare con i suoi fondamentali (modello di business, conti, prospettive di crescita), ma solo con l’entusiasmo di un gruppo di investitori – spesso di taglia piccola – che si dividono tra chi acquista i titoli per dimostrare sostegno al “bro” Donald e chi vuole fare qualche soldo facile cavalcando una notizia o un trend per poi uscire rapidamente dall’azionariato. Con le meme stock, insomma, in pochi possono fare grossi guadagni mentre molti rischiano di pagarla cara. Anche perché con i conti che registra oggi, non è chiaro se la società garantirà mai un dividendo.
C’è da segnalare che nei giorni seguenti la vittoria elettorale sono state cedute 16 milioni di azioni, e tra i venditori (lo hanno dovuto dichiarare alla Sec nella sezione ‘insider trading’) ci sono Eric Swider, Juhan Phillip e Glabe Scott. Chi sono? L’amministratore delegato, il direttore finanziario e il general counsel di Trump Media.
Economia
Manovra, Confservizi: “Bene impostazione, servono...
Incontro a Palazzo Chigi tra il presidente di Confservizi e una delegazione governativa sul Disegno di legge di Bilancio
Contributo delle utilities alla competitività industriale, misure prioritarie per il trasporto pubblico locale e regionale, fondi di solidarietà. Questi i punti essenziali affrontati dal presidente di Confservizi (Confederazione formata da Asstra e Utilitalia) Francesco Macrì, nell’incontro a Palazzo Chigi con una delegazione governativa sul Disegno di legge di Bilancio. Mostrando apprezzamento sull’impostazione generale del Ddl, nonché su un approccio pragmatico e realistico rispetto alle tematiche green, Macrì ha evidenziato "come i nuovi obiettivi europei in materia di riduzione del costo dell’energia, resilienza idrica e mercato integrato delle materie prime seconde, imporranno alle utilities ingenti investimenti infrastrutturali. Per questo occorrerebbe la data di effettiva attuazione del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, accelerando inoltre l’attuazione del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico, destinando nuovi fondi – pari ad almeno un miliardo di euro all’anno – agli interventi sulla resilienza idrica; è necessario inoltre rimuovere gli ostacoli che rallentano la realizzazione dei progetti Pnrr e implementare a livello nazionale il Piano UE per le reti elettriche".
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale e regionale, per Confservizi "è indispensabile adeguare la dotazione annua del Fondo nazionale Tpl per almeno 800 milioni di euro, prevedendo un meccanismo strutturale ed automatico di adeguamento all’inflazione, per tutelare l’equilibrio economico delle imprese e la garanzia degli attuali livelli di servizio e per compensare l’aumento dei costi di produzione in particolare per il rinnovo del Ccnl di settore. È necessario inoltre assicurare la revisione periodica delle tariffe dei servizi di Tpl per favorire l’equilibrio economico delle gestioni, non solo in fase di affidamento ma per tutta la vigenza del contratto di servizio".
Per quanto riguarda infine i Fondi di solidarietà, Macrì ha evidenziato "come nel trasporto pubblico locale così come nei servizi ambientali ci sia un’assoluta necessità di prestazioni di sostegno al reddito peculiari, che attualmente non riescono ad essere soddisfatte con i due Fondi di solidarietà esistenti, che sono stati istituiti nei due settori. Servono prestazioni finanziate dai Fondi che consentano il prepensionamento dell’alto numero di inidonei e garantiscano la staffetta generazionale e la riqualificazione professionale di parte del personale. In questo senso occorre modificare la disciplina dei Fondi di solidarietà bilaterale, o consentendo l’uscita dall’Inps o sbloccando rapidamente prestazioni che soddisfino le reali esigenze aziendali".
Economia
Vino, Righini (Regione Lazio): “Fivi impegnata a...
L’assessore alla presentazione dell’indagine di Nomisma sul modello socio-economico di Fivi, la Federazione italiana vignaioli indipendenti.
"Condivido gli obiettivi dei vignaioli indipendenti, ovvero prossimità delle coltivazioni, difesa delle specie autoctone e conservazione del territorio. Presìdi straordinariamente importanti. La Regione Lazio sta facendo la sua parte”. Lo ha dichiarato, stamattina a Roma, l’assessore al Bilancio, Agricoltura e Sovranità alimentare del Lazio, Giancarlo Righini, intervenendo in occasione della presentazione dell’indagine “Il modello socio-economico dei Vignaioli indipendenti per la sostenibilità della filiera vitivinicola italiana”, realizzata da Nomisma wine monitor - l’osservatorio di Nomisma dedicato al mercato del vino - in collaborazione con Fivi - la Federazione italiana vignaioli indipendenti.
La ricerca scatta una fotografia ai produttori associati a Fivi ed evidenzia i risvolti del modello socio-economico collegato a tale tipologia di impresa, che riflette valore non solo sulla filiera vitivinicola italiana, ma sull’intero Paese. L’assessore Righini fa sapere: “Abbiamo recentemente approvato i regolamenti attuativi e stanziamenti di bilancio importanti per il sostegno alla nostra legge sull'eno-olio turismo”, cioè la legge regionale num. 14 del 27 ottobre 2023 ‘Disciplina delle attività enoturistiche e oleoturistiche’.
“Stiamo ora per attivare un portale sulla diversificazione agricola - continua l’assessore - perché abbiamo scoperto quanto il tema del turismo enogastronomico e dell'enoturismo possa rappresentare uno straordinario pilastro di sostegno alle aziende vinicole del nostro territorio. Stiamo inoltre rilanciando, in termini straordinari, la promozione della nostra regione e le sue eccellenze nel suo territorio. I vignaioli indipendenti e la loro federazione stanno svolgendo un ruolo straordinariamente importante nel percorso di queste attività”, le sue parole.