Accuse Netanyahu su armi, Usa cancellano incontro con Israele
Il messaggio sui social dopo l'attacco del premier israeliano agli Usa. Sull'incontro ad alto livello tra Stati Uniti e Tel Aviv saltato arriva la smentita di una fonte della Casa Bianca: "Nulla è stato cancellato"
"L'ambasciatore americano in Israele, Jack Lew, ha detto al primo ministro Netanyhau ieri che le munizioni e le armi a cui ha fatto riferimento il premier sono in procinto di essere consegnate a Israele", scrive sul social X l'ufficio del primo ministro israeliano dopo il video in lingua inglese in cui il capo del governo di Tel Aviv ha definito "inconcepibile" il fatto che negli ultimi mesi l'Amministrazione Usa abbia bloccato "armi e munizioni per Israele".
Fonte Casa Bianca: "Incontro Usa-Israele? Nulla è stato cancellato"
Una fonte della Casa Bianca citata dal Times of Israel ha intanto smentito che l'Amministrazione Biden abbia annullato un incontro ad alto livello tra Stati Uniti e Israele sull'Iran, previsto per domani, dopo la diffusione di un video in cui il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, definiva "inconcepibile il fatto che negli ultimi mesi l'Amministrazione abbia negato armi e munizioni a Israele".
"Come abbiamo detto ieri nel briefing, non abbiamo idea di cosa stesse parlando il primo ministro, ma questo non è un motivo per riprogrammare un incontro", ha affermato un funzionario della Casa Bianca al portale israeliano, secondo cui non sono stati ancora "finalizzati i dettagli" della riunione in questione, tenendo conto delle necessità di entrambe le parti, e quindi "nulla è stato cancellato". Stando al funzionario, incontri tra Israele e Usa continuano a svolgersi a livelli di esperti e non solo "su una serie di argomenti".
Un altro funzionario della Casa Bianca ha detto a Nbcnews che l'incontro non era finalizzato e "quindi nulla è stato cancellato". Ed ha aggiunto che incontri con funzionari israeliani si sono avuti per tutta la settimana su "una vasta gamma di questioni".
Riguardo poi alle affermazioni del premier israeliano, la fonte ribadisce che "come abbiamo detto nel briefing ieri, non abbiamo idea di cosa stia parlando il primo ministro, ma questa non è una ragione per spostare l'incontro".
Secondo invece due funzionari statunitensi citati da Axios, i consiglieri del presidente Joe Biden hanno reagito al video di Netanyahu con un messaggio che l'inviato americano, Amos Hochstein, ha consegnato personalmente al primo ministro e in cui si annunciava l'annullamento della riunione. "Questa decisione lascia intendere chiaramente che ci sono conseguenze per chi compie simili bravate", ha dichiarato un funzionario statunitense. "Gli americani sono furiosi. Il video di Bibi ha fatto molti danni", ha precisato un alto funzionario israeliano citato sempre da Axios.
In pubblico, intanto, la Casa Bianca ha espresso sconcerto. La portavoce Karine Jean-Pierre ha fatto notare che dall'inizio della guerra è stata sospesa una sola spedizione di armi, mentre miliardi di dollari di armi sono arrivati senza ostacoli. "Non sappiamo davvero di cosa stia parlando", ha affermato.
"Biden ritarda la vendita di F-15 a Israele"
L’amministrazione Biden non ha portato avanti la vendita a Israele di una flotta di caccia F-15, anche dopo che i leader del Congresso hanno dato il via libera ad un importante accordo sulle armi il mese scorso, ha intanto riferito il Wall Street Journal, citando sempre funzionari statunitensi. La vendita di 50 aerei da guerra per 18 miliardi di dollari è uno dei più grandi accordi di armi con Israele negli ultimi anni.
Esteri
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E' di oltre 70 morti e 200 feriti il bilancio di un duplice attacco sferrato dai jihadisti di al-Qaeda a Bamako, in Mali. Lo riferiscono fonti della sicurezza maliana parlando di 77 morti e 255 feriti. Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana. Il quotidiano Le Soir de Bamako ha seguito oggi un ''funerale di una cinquantina di studenti della gendarmeria''.
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Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.