Bce: Deloitte, con taglio tassi Direct Credit strumento chiave per finanziare transizioni
"La recente decisione della Bce di ridurre il Tasso Ufficiale di Sconto sembra indicare un ritorno alla 'normalità' per il mercato del credito, che porterà a un maggiore accesso e un minor costo dei finanziamenti per le Pmi Italiane, con effetti positivi sulla crescita e sulla redditività.
La transizione green e digitale delle imprese italiane non può essere finanziata solo dal settore pubblico o dal sistema bancario. Le risorse devono necessariamente passare anche dal risparmio privato e, in questo senso, il Direct credit rappresenta uno strumento finanziario fondamentale oltre che un’opportunità di crescita per imprese, investitori e banche". Ad affermarlo è Claudio Scardovi, Senior Partner e Private Equity Leader di Deloitte Italia, nel corso dell’evento 'Direct Credit, un’opportunità per il Paese', che si è tenuto oggi presso la sede di Deloitte di Milano.
"Della crescita del Direct Lending in Italia - sottolinea Scardovi -beneficerebbe in larga parte lo stesso settore bancario, che si sta riorientando sempre di più verso l’asset e wealth management, con progressiva diversificazione delle fonti di reddito e dei rischi patrimoniali assunti, con una minore dipendenza del valore economico creato dal Tasso Ufficiale di Sconto, destinato a scendere. Le banche Italiane, negli ultimi due anni, hanno largamente beneficiato della crescita dei tassi, soprattutto in termini di dividendi record e redditività. Le banche italiane potranno supportare lo sviluppo del direct credit, sia raccogliendo risparmi privati da investire sia lavorando in partnership con i fondi mid-market già attivi in questo settore attraverso attività di origination e co-finanziamento sui propri clienti".
Mentre in America del Nord (Usa e Canada) e Gran Bretagna oltre il 70% del credito erogato alle imprese proviene da financial sponsor tra cui i fondi di direct credit, con la quota rimanente finanziata dal sistema bancario, il rapporto di forza appare rovesciato in Europa: in Francia il credito bancario è al 55% del totale, in Italia al 47% e in Germania al 37%, rispetto al 22% per gli Stati Uniti. I volumi di credito diretto non bancario – il cosiddetto shadow banking – sono molto rilevanti a livello globale e caratterizzati da elevata crescita. Il 58% di questo stock è però concentrato in America del Nord, con un capitale disponibile per finanziamenti di direct lending che ammonta a 182 miliardi di dollari a livello globale, per AUM complessivi pari a 546 miliardi.
Guardando alle attività di investimento, la quota italiana di private debt risulta pari ad appena 2,9 miliardi di euro nel 2023, registrando, secondo Aifi, un calo del 12% rispetto al 2022, con oltre i due terzi dell’erogato concesso a grandi imprese. Il numero di operazioni è sceso del 37%, passando da 262 a 164, coinvolgendo 109 società. Di queste, il 55% sono stati finanziamenti, il 38% obbligazioni e il 7% di strumenti ibridi. Peraltro, oltre il 30% dei mini-bond è sottoscritto dalle stesse banche, con limitato uso di basket bond (portafoglio di mini-bond diversificato). Parallelamente, la raccolta degli operatori di private debt attivi in Italia è aumentata nel 2023 del 14%, raggiungendo 1.141 milioni di euro. La raccolta indipendente, che rappresenta il 96% del totale, proviene principalmente dal settore pubblico e dai fondi di fondi istituzionali (46%), seguita dalle banche (19%) e dai fondi pensione e casse di previdenza (16%).
"Considerando il vasto universo di oltre 10.000 aziende in Italia con un fatturato tra i 30 e i 100 milioni di euro, risulta evidente il notevole potenziale di crescita del mercato del private debt, che può essere colto sviluppando maggiormente la raccolta da investitori istituzionali, auspicabilmente supportandola con benefici fiscali. Ciò consentirebbe di aumentare la penetrazione del prodotto tra le piccole e medie imprese italiane e ridurrebbe la dipendenza dal settore bancario per finanziare progetti di crescita organica (principalmente investimenti) o per vie esterne (e.g. M&A)", commenta Luigi Cutugno, Partner Corporate Finance e Debt & Capital Advisory Leader di Deloitte Italia.
Il direct credit è caratterizzato da durate medie ponderate dei prestiti più lunghe (oltre 5 anni la durata media negli Stati Uniti, oltre i 6 anni in Italia), a fronte di un costo medio competitivo rispetto a quello bancario (6,8% nel 2023, secondo Aifi). “Questa forma di credito garantisce alle imprese italiane più credito, più a lungo, a costi ragionevoli, e rappresenta un’opportunità d’investimento a basso rischio (sono ad oggi limitatissimi i tassi di default registrati), con rendimenti netti interessanti e decorrelati rispetto alle altre attività in portafoglio per gli investitori sia Istituzionali che retail” conclude Cutugno.
Economia
Eicma, innovazione e sicurezza con un’area dedicata...
Dopo 110 anni di storia, Eicma conferma ancora la sua apertura futuro e all’innovazione. L’edizione numero 81 dell’Esposizione internazionale delle due ruote, in programma a Rho Fiera Milano fino a domani, domenica 10 novembre, non sta solo facendo da palcoscenico per tutte le Case costruttrici più importanti e l’intera filiera industriale, ma dedica uno spazio esclusivo alle giovani realtà imprenditoriali e alla sicurezza in moto. Grazie alla collaborazione e al supporto dell’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e all’internazionalizzazione delle imprese italiane, il più importante appuntamento per l’industria del settore offre ai visitatori, al Padiglione 18, l’area denominata Start up & Sicurezza. Al suo interno imprese, istituzioni, forze dell’ordine, a cui Eicma offre in particolare una vetrina internazionale. Qui è possibile toccare con mano l’innovazione e i prodotti proposti delle giovani realtà aziendali ospitate e conoscere da vicino l’impegno della forza pubblica e di tutte le realtà istituzionali che concorrono alla promozione della sicurezza su due ruote. Tra le Forze dell’Ordine sono presenti Carabinieri Polizia, Guardia di Finanza ed Esercito, mentre sono sette le start up selezionate quest’anno.
Si va dall’innovativa Talet-e, che propone kit di elettrificazione e conversione di scooter con motore termico, per passare ai sofisticati sistemi acquisizione dati per sospensioni di BYB Tech, fino ad arrivare all’app italiana Wheelo con più di 30 funzioni di navigazione, sicurezza, pianificazione itinerario e manutenzione veicolo. Spazio poi ai materiali e componenti innovativi di Carbotech, alle manopole antivibrazioni di Prodamp Solutions, al lucchetto Hagane keyless bike lock gestito e sbloccabile dal telefono tramite app e all’e-bike di Bike&Gio in grado di leggere le asperità del terreno e dotata anche di sistema anticollisione.
“Il settore della mobilità – ha sottolineato il presidente di Eicma spa Pietro Meda - è oggi uno degli ambiti dove si concentrano sfide importanti e tutto quello che sta succedendo a livello di innovazione. In questa area è quindi possibile condurre un’esperienza di visita all’insegna della creatività e della capacità dei giovani imprenditori di dare risposte e interpretare i cambiamenti. Questo spazio, oltre alla preziosa presenza delle Forze dell’Ordine con i loro progetti legati alla sicurezza, rappresenta la scommessa di Eicma e di ICE sui giovani, un luogo esclusivo dove gli startupper presentano al grande pubblico idee, soluzioni e prototipi, ma anche un momento essenziale per sviluppare opportunità di business e relazioni con gli operatori, i media e le istituzioni”.
Economia
Pensioni, Fornero e Fava: “Occupazione e demografia...
Confronto a Elle Active 2024
Del presidente dell'Inps Gabriele Fava "ho apprezzato l’indipendenza di pensiero perché nella sua relazione ha riconosciuto che la mia riforma delle pensioni fu importante per la sostenibilità per i conti. Quella riforma non era fatta per 'cattiveria' come è stata rappresentata, ma solo per la sostenibilità che dipende da due presupposti: la demografia e il lavoro”. Lo ha sottolineato l'economista Elsa Maria Fornero, ex ministra del Lavoro nel governo Monti, nel corso del panel il panel intitolato ‘Approfondire e ispirare Pensioni, child penalty, gender pay gap. È possibile una nuova alleanza fra generi e generazioni?’, nel contesto della nona edizione italiana di Elle Active! 2024 ‘Il forum delle donne attive, 101 Modi per lavorare meglio’, la due giorni organizzata presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano.
Le fa eco lo stesso Fava spiegando che "se vogliamo arrivare a un sistema pensionistico sostenibile, c’è un'unica ricetta strutturale: aumentare la base occupazionale. Facendo questo, riusciremo finalmente ad avvicinarci o a raggiungere la sostenibilità del sistema. Ci vorrà tempo, ma questo è il percorso che dobbiamo prendere e, quindi, è necessario creare un nuovo patto col tessuto produttivo. Lo Stato e l’Inps sono presenti: aiutiamo le imprese a crescere, a essere competitive e non solo a livello domestico, ma anche globale, ma nei limiti in cui assumano e gli stipendi siano migliori coerentemente alla produttività”.
“In tal modo - conclude Fava - ci troveremo più contribuenti e più contributi. Questo darà la possibilità di arrivare a questa sostenibilità. A mio modo di vedere, questa è l'unica vera ricetta strutturale”.
Economia
Pensioni, Fava (Inps): “Vogliamo aiutare ridurre il...
Il presidente Inps nel suo intervento in occasione del panel intitolato ‘Approfondire e ispirare Pensioni, child penalty, gender pay gap. È possibile una nuova alleanza fra generi e generazioni?’, nel contesto della nona edizione italiana di Elle Active! 2024 ‘Il forum delle donne attive, 101 Modi per lavorare meglio'
“L’alleanza fra generi e generazioni è un’alleanza molto attuale, da concretizzare e migliorare. L'idea dell’Inps è quella di aiutare sempre di più l'integrazione, di eliminare o ridurre maggiormente il divario occupazionale, anche e soprattutto a favore delle donne. Affinché questo avvenga, però, è necessario un nuovo patto con le imprese, in modo da migliorare l'integrazione e rendere sempre più fluido il rapporto tra uomini e donne, che ancor oggi presenta un divario occupazionale e generazionale”. Con queste dichiarazioni, il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, è intervenuto in occasione del panel intitolato ‘Approfondire e ispirare Pensioni, child penalty, gender pay gap. È possibile una nuova alleanza fra generi e generazioni?’, nel contesto della nona edizione italiana di Elle Active! 2024 ‘Il forum delle donne attive, 101 Modi per lavorare meglio’, la due giorni organizzata presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano, in svolgimento fino a domani, con l’obiettivo di dar voce e spazio a chiunque desideri impegnarsi e avere un approccio attivo a favore di pari opportunità di genere e diversity in ambito lavorativo: donne e uomini di diverse generazioni ed esperienze, che con i propri atteggiamenti e comportamenti possono favorire o contrastare la diffusione di visioni stereotipate del femminile e del maschile.
Fava ha poi spiegato come l’Italia si stia avvicinando alla riduzione del divario occupazionale e generazionale: “Con la legge di Bilancio del 2025 c'è una sensibilità a ridurre ulteriormente questo divario, andare incontro alle donne, agli uomini e alla famiglia, di modo che non ci siano compromissioni sul luogo di lavoro e sulla carriera professionale delle donne e al tempo stesso sia possibile mettere al mondo una famiglia felicemente e serenamente per tutti”.