Siaarti, oltre 500 anestesisti e rianimatori al congresso Area culturale dolore
Il presidente Giarratano: "Occasione di confronto imperdibile per gestione del disturbo acuto persistente e cronico"
Si apre questo pomeriggio a Palermo il 23.esimo Congresso nazionale dell’Area culturale dolore (Acd) organizzato dalla Società italiana di anestesia analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti). L’evento, presieduto da Antonino Giarratano dell’Università di Palermo, riunisce, fino al 21 giugno a Palazzo Fondazione Sant’Elia, oltre 500 specialisti in anestesia e rianimazione che si dedicano alla medicina del dolore e alle cure palliative.
“Il Congresso Acd - spiega Giarratano, responsabile scientifico dell’evento - rappresenta un’occasione di confronto e accrescimento culturale e professionale imperdibile per tutti i professionisti interessati a gestire la complessità del paziente con dolore, nelle sue molteplici presentazioni: dall’acuto, al persistente, al cronico. Il comitato scientifico del congresso - aggiunge - ha coinvolto i maggiori esperti sul tema dolore in ambito nazionale” e vede “la partecipazione anche di ospiti internazionali che tratteranno i contenuti scientifici di maggior interesse per la disciplina di medicina del dolore nell’ambito di sessioni, tavole rotonde e letture distribuite in tre grandi sale”. Gli argomenti “seguiranno un filo logico, per coloro che sceglieranno un percorso monotematico, lasciando tuttavia la possibilità anche di spaziare tra i diversi approcci al dolore, acuto e cronico, nel paziente adulto e pediatrico, a seconda dell’interesse specifico”.
L’attenzione - si legge in una nota - sarà puntata su tematiche fondamentali come i livelli di riferimento nazionale nella disciplina di fisiopatologia e terapia del dolore, gli aspetti gestionali dei pazienti nei centri, le ultime linee guida e buone pratiche cliniche di Siaarti, ma anche gli aspetti medico-legali. Come spiega Alessia Violini, responsabile scientifica del Congresso, insieme al professor Giarratano, e responsabile Siaarti Area culturale Medicina del dolore e cure palliative, “si discuterà di medicina di genere, di dolore pelvico, di personalizzazione delle cure sia in ambito di dolore cronico benigno, sia nel paziente affetto da neoplasia, oltre che della gestione delle cure palliative in terapia intensiva, che riveste oggi un’importanza fondamentale e una competenza da acquisire”. Il Congresso prevede inoltre una sessione interattiva su casi clinici con la possibilità di interagire con i relatori e i colleghi per potersi confrontare e formare. Nell’ambito delle terapie interventistiche verranno presentate inoltre le tecniche più recenti, dalla neuromodulazione alla neurostimolazione, dalla microendoscopia, alla medicina rigenerativa.
“Questa edizione di Acd - sottolinea Silvia Natoli, responsabile della sezione Dolore cronico Siaarti- sarà anche l’occasione per condividere lo stato di avanzamento dei progetti supportati e promossi” dalla società scientifica “nell’ambito del dolore e delle cure palliative, tra cui i progetti di ricerca in essere, i documenti di buona pratica clinica e le linee guida. Inoltre, sarà un momento di confronto multidisciplinare sul trattamento del dolore sia osteoarticolare, sia neuropatico, grazie all’intervento di esperti di altre discipline coinvolte nella gestione dei pazienti”. Al congresso sono previsti anche momenti formativi teorico-pratici nell’ambito di workshop che si svolgeranno presso i locali dell’Università di Palermo e tratteranno gli approcci locoregionali, le tecniche interventistiche e la partoanalgesia.
L’evento Acd può avere anche un impatto sulla cittadinanza. “Il dolore acuto e cronico è la prima causa di accesso presso gli studi dei medici di medicina generale - illustra Laura Demartini, responsabile della Sezione Siaarti Tecniche invasive e interventistiche - e, con il passare degli anni, la consapevolezza che gli specialisti in terapia del dolore possano essere un nodo fondamentale nella gestione di questi pazienti ha fatto sì che vi sia stato un aumento delle richieste di visite e prestazioni con la necessità di incrementare l’offerta”.
I dati sono eloquenti. In Italia, “su un campione di mille pazienti con dolore cronico non oncologico di intensità moderata o grave, della durata di almeno tre mesi - precisa Violini - la prevalenza è del 19,7%, che equivale a 9.800.000 italiani affetti da questa condizione, di cui il 18,1% sono uomini e il 21,2% donne”. In particolare “ il dolore - elenca - è localizzato al livello lombosacrale (30,5%), al collo (16,7%), alla parte alta della schiena (15,6%), al ginocchio (13,2%), alla testa (12,7%), alle spalle (12,6%), alle gambe (11,6%) e ai piedi (8,1%) ed ha origine da patologie (50,8%) o da traumi fisici (25,5%), mentre in un numero significativo di casi (27,9%) le cause del dolore non sono identificabili. Questi numeri evidenziano quanto la trattazione delle tematiche sul dolore abbiano una importante ricaduta non solo sui professionisti della salute che si trovano a gestire il sintomo in qualsiasi momento del percorso clinico del paziente, ma anche sui cittadini”.
Il Congresso rappresenta dunque un’importante occasione di aggiornamento scientifico e, al tempo stesso, una piattaforma di dibattito e di confronto, con un occhio particolare al contesto delle diverse realtà regionali. Come descrive Clelia Esposito, responsabile Siaarti Macroarea Sud Italia, “il presidente Giarratano aprirà il Congresso assieme al dottor Antonio Corcione, responsabile Siaarti del Comitato Congressi, e alla presidente designata, professoressa Elena Bignami, con una sessione istituzionale che si terrà alla presenza del direttore generale Iss”, Istituto superiore di sanità, “Andrea Piccioli e nella quale si discuteranno gli aspetti organizzativi dei centri e delle reti di terapia del dolore con uno sguardo critico ed analitico al panorama normativo vigente. Le Reti - ricorda Esposito - sono nate per migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono di dolore cronico o acuto e rappresentano un'aggregazione funzionale e integrata delle attività terapeutiche erogate nei diversi setting assistenziali. L’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore deve prevedere, quindi, la creazione di processi di cura e di interventi che favoriscano l’uniformità, la congruità e la continuità di interventi così come previsto dalla legge 38/2010, che riconosce la dignità di ‘malattia’ a tutte le forme di dolore cronico”.
La partecipazione al congresso nazionale Acd “è cresciuta fortemente nell’ultimo triennio - conclude Giarratano - grazie a un prezioso lavoro di squadra e anche questo evento vedrà la partecipazione di centinaia di professionisti che ogni giorno si dedicano a migliorare la qualità della vita dei pazienti e auspicano una riorganizzazione delle reti ospedaliere e territoriali non più differibile”.
Cronaca
Equinozio d’autunno 2024, quando inizia la nuova...
Ogni anno è diverso il momento in cui si passa dall'estate all'autunno
E' tempo di dire addio ufficialmente all'estate. Domenica 22 settembre alle 14.43 cade l'equinozio d'autunno 2024 e inizia l'autunno astronomico. Quel giorno ci saranno quindi esattamente 12 ore di buio e 12 ore di luce in tutti i luoghi della Terra.
Cos'è l'equinozio
L'equinozio deriva dall'espressione latina 'aequa nox', ossia 'notte uguale (al dì)', perché indica proprio quel momento in cui "il Sole, attraversando l’equatore celeste (proiezione dell’equatore terrestre sulla volta celeste) lascia l’emisfero celeste boreale per entrare in quello australe", come spiega l'Istituto Nazionale di Astrofisica. "In qualunque luogo del mondo - si legge - il dì (la parte del giorno di 24 ore in cui il Sole è sopra l’orizzonte) ha praticamente la stessa durata della notte".
Il giorno e la notte si alternano grazie alla rotazione del nostro pianeta su se stesso. Il suo asse di rotazione di solito è inclinato di circa 23,27 gradi rispetto al piano immaginario che segue mentre ruota attorno al Sole. In base al momento dell'anno, cambia l'emisfero più inclinato verso il Sole e per questa la ragione si alternano mesi più caldi ad altri più freddi.
Perché l'equinozio d'autunno cambia di anno in anno
Molti pensano che l'equinozio d'autunno cada il 21 settembre ma non è così. Nel 2024 l'equinozio d'autunno cade il 22 settembre ed è effettivamente la data più comune per questo fenomeno ma non è fissa: può variare tra il 21 e il 24 settembre. Questo perché l'anno solare non dura esattamente 365 giorni: c'è uno scarto di qualche ora e, complice l'introduzione degli anni bisestili per compensare questa differenza di tempo, le date e gli orari degli equinozi cambiano di anno in anno.
Cronaca
‘Metti la psoriasi fuorigioco’, domani la...
Uno stand dedicato e un team di esperti a disposizione per fornire informazioni utili sulla patologia.
Arriva a Roma la campagna 'Metti la psoriasi fuorigioco', l'iniziativa multicanale di sensibilizzazione sulla psoriasi promossa da Ucb Pharma, con il patrocinio della Regione Lazio. Giunta alla seconda edizione, la campagna mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sui sintomi e le cause della malattia, a promuovere comprensione e supporto per chi è affetto da psoriasi, a combattere lo stigma ad essa associato, favorendo il dialogo con medici e specialisti. E così domani 21 settembre, in piazza San Lorenzo in Lucina, dalle 10 alle 13 - informa una nota - i cittadini avranno l'opportunità di visitare lo spazio dedicato all'iniziativa patrocinata da Sidemast (Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e di malattie sessualmente trasmesse), Adipso (Associazione per la difesa degli psoriasici), Apiafco (Associazione psoriasici italiani amici della Fondazione Corazza) e Anap (Associazione nazionale per gli amici per la pelle), e che ha come testimonial Claudio Marchisio, ex calciatore e da anni affetto da questa patologia.
Nel 2023 è stato lanciato un sito dedicato (mettilapsoriasifuorigioco.it), con profili social collegati su Facebook, Instagram, X e YouTube, per diffondere informazioni corrette e utili sulla patologia con un linguaggio chiaro e accessibile a tutti. Finora la campagna ha raggiunto risultati significativi, con 185mila visite al sito e 97mila utenti unici. Le impression hanno toccato quota 15.252.329, con una copertura di 6.046.666. Sono stati ricevuti 1.437 commenti, molti dei quali contenevano domande e curiosità sulla psoriasi o sui centri per la diagnosi, e ai quali è sempre stata fornita risposta e assistenza. Le iniziative messe in campo quest'anno prevedono, inoltre, un 'road show'.
Roma è la seconda tappa dopo Napoli, cui seguiranno Bologna (27 ottobre) e Torino (9 novembre), dove verranno allestiti spazi informativi e di ascolto, in cui saranno presenti specialisti, rappresentanti di associazioni pazienti e alcuni degli influencer che collaborano alla campagna. Durante l'evento di Roma, in particolare, oltre alla diffusione di materiale informativo, ci sarà un momento di approfondimento rivolto al pubblico, con interventi di Nancy Dattola, specialista in dermatologia presso il Policlinico Umberto I di Roma, di Elpidio Cecere, psicoterapeuta, di Valeria Corazza, presidente di Apiafco, Valter Meloni, vicepresidente di Adipso, e Ida Galati, creator digitale ed esperta di moda.
La psoriasi è una malattia infiammatoria, cronica, non contagiosa della pelle, che in Italia colpisce circa 2 milioni di persone. Ha la stessa incidenza nei due sessi e può insorgere a qualsiasi età. I sintomi più comuni sono: secchezza della cute, arrossamento, prurito ed eritema, sensazione di bruciore e sanguinamento. La psoriasi, però, non deve essere considerata solo una malattia della pelle. Si tratta, infatti, di un'affezione ad interessamento sistemico, associata a molte altre patologie, prima fra tutte l'artrite psoriasica che interessa fino al 30% dei malati, oltre a disturbi articolari, metabolici, cardiovascolari e intestinali. La diagnosi è prevalentemente clinica e la sua gravità si misura in base all'estensione delle lesioni, al grado di eritema, desquamazione e infiltrazione, alla risposta alle terapie e al livello di disabilità sociale e psicologica che causa a chi ne è affetto. La psoriasi può avere, infatti, conseguenze rilevanti non solo fisiche, ma anche personali, sociali e di relazione, con un impatto negativo sulla qualità di vita del paziente. Oltre alle soluzioni terapeutiche, per adeguare le aspettative delle persone affette da psoriasi con quelle della comunità medico-scientifica, è importante promuovere un dialogo costruttivo tra tutti i soggetti coinvolti nel miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti.
"Una patologia come la psoriasi comporta un pesante disagio emozionale oltre che fisico - afferma Federico Chinni, amministratore delegato di Ucb Italia - E' importante che il pubblico abbia informazioni chiare e sia consapevole dei rimedi esistenti, in modo da facilitare anche il dialogo con i medici. Ucb, oltre a proporre soluzioni terapeutiche sempre più innovative ed efficaci, dimostra particolare attenzione ad aspetti che ruotano attorno alla patologia, che sono altrettanto importanti per il benessere della persona, incluso l'equilibrio psicologico. Consapevole dell'importanza della comunicazione diretta alle persone", l'azienda "ha più volte promosso iniziative di divulgazione e campagne come questa, che si inserisce, dunque, in un ambito multidisciplinare, finalizzato a creare un percorso di supporto a 360 gradi per il paziente".
Cronaca
Lo studio, più di 1 anno per una diagnosi di sindrome di...
Al congresso europeo sull'epilessia i dati che evidenziano il peso della malattia
La sindrome di Lennox-Gastaut (Lgs) ha necessità di diagnosi più rapide e accurate. E' quanto emerso da uno studio europeo real life presentato nel corso del 15esimo Congresso europeo sull'epilessia (Ecc) che si è svolto recentemente a Roma. I dati, ricavati utilizzando l'Adelphi Lgs Disease Specific Programme* (Dsp), hanno evidenziato che 454 pazienti pediatrici e adulti affetti da Lgs, in tutta Europa, hanno dovuto attendere in media 12,3 mesi per ricevere una diagnosi corretta della malattia, dopo il primo attacco a 4 anni (età media). Nonostante i pazienti assumano mediamente più di 3 farmaci antiepilettici al giorno, permangono continue sfide per un trattamento efficace della Lgs.
Nel dettaglio - si legge in una nota infusa da Ucb - i risultati sottolineano la necessità di nuovi trattamenti che abbiano come bersaglio sia le crisi resistenti ai farmaci, sia i sintomi non convulsivi della Lgs. Il 71% dei pazienti (324 su 454), infatti, aveva almeno una comorbilità concomitante, tra cui problemi psicomotori o cognitivi, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), disturbi del sonno o insonnia. Il 19% e il 28% dei pazienti presentava, rispettivamente, gravi o gravissime menomazioni fisiche e mentali, molte delle quali persistenti con l'età. Il 47% dei pazienti ha riferito di avere una qualità di vita, almeno in parte, mediocre. Le crisi diurne hanno avuto il maggiore impatto sulla qualità della vita per il 39% dei pazienti.
"L'impatto della Lgs va oltre le crisi epilettiche e può includere gravi disturbi cognitivi, difficoltà di comunicazione, problemi psichiatrici, sfide comportamentali e problemi di mobilità. Tutti fattori - afferma Konrad Werhahn, Global Medical Affairs di Ucb - che costituiscono un onere importante per i pazienti e i loro familiari/caregiver. In Ucb siamo consapevoli della necessità di un approccio multidisciplinare e personalizzato, che affronti le esigenze mediche, educative, psicologiche e sociali di ciascun paziente nel corso della propria vita".
La Lgs colpisce circa 1 milione di persone in tutto il mondo. Tuttavia, la diagnosi rimane complessa e impegnativa, a causa della mancanza di marcatori biologici, specifici delle numerose possibili cause, e per la presenza di diversi sintomi. Sebbene siano disponibili molti farmaci approvati per la Lgs, persistono ancora esigenze di trattamento non soddisfatte. Questi farmaci inducono un miglioramento, ma di solito non hanno un effetto duraturo e a lungo termine, il che rende necessaria l'introduzione di nuove terapie che mirino efficacemente alle crisi epilettiche e allevino gli esiti non convulsivi, per migliorare la prognosi dei pazienti con la malattia.
Sempre durante l'Eec è stato presentato un nuovo dispositivo elettronico di supporto alla diagnosi della Lgs, basato sui criteri della Lega internazionale contro l'epilessia (Ilae). Sviluppato da un gruppo di 10 esperti in epilessia, con processo di digitalizzazione finanziato da Ucb (senza alcun intervento sul suo contenuto), lo strumento è stato progettato per aiutare i medici a valutare la possibilità che il loro paziente abbia la Lgs. Il questionario prende in considerazione le caratteristiche che possono essere una discriminante tra la presenza o l'esclusione della malattia, fornendo un risultato che guiderà la gestione futura. Il prototipo - conclude la nota - sarà ora testato e validato prima di essere utilizzato dagli operatori sanitari in ambito clinico.