M5S, post Grillo scuote parlamentari. Baldino: “Non si torni indietro di 15 anni”
La vicecapogruppo alla Camera dei 5 Stelle: "Scegliere se crescere o evaporare"
"Beppe dice sempre di essere più presente, ma poi... Il progetto del Movimento non può essere quello di 15 anni fa", dice all'Adnkronos la deputata 5 Stelle Vittoria Baldino dopo l'ultimo post del garante Beppe Grillo. L'auto-intervista dell'Elevato ha scosso il Movimento 5 Stelle. Sul suo blog Beppe Grillo è intervenuto per blindare, ancora una volta, la regola del doppio mandato, invocando "un'azione politica diversa". Parlare di sinistra e destra "è come parlare di ghibellini e guelfi", scrive il co-fondatore dei pentastellati, al quale piacerebbe tornare a fare "gli stessi incontri che facevamo con Casaleggio". "Quindi non solo con Conte, ma anche chi vuole darci una mano a tracciare la rotta dei prossimi anni". Parole che vanno in una direzione diversa dalla convinta collocazione nel campo progressista, immaginata dal M5S targato Conte.
A ribadire la linea dell'attuale dirigenza ci pensa la fedelissima contiana Baldino, vicecapogruppo alla Camera dei 5 Stelle: "Il Paese - afferma la deputata - ci chiede di scegliere da che parte stare. Non si chiama destra, non si chiama sinistra, ma da una parte c'è chi vuole tornare al passato e rinnegare un progresso e dall'altra c'è chi vuole guardare al futuro. Grillo ha sempre guardato al futuro". Il M5S, sostiene la parlamentare calabrese, "ha bisogno di tutti, se tutti abbiamo l'intenzione di crescere e non di evaporare. Ma bisogna capire qual è l'intenzione: crescere o evaporare". "Non capisco - osserva ancora Baldino - quale convenienza Grillo potrebbe avere a indebolire il Movimento. Conte in questo momento è un elemento di grande forza che noi abbiamo. Quindi, per me si può solo accrescere la forza che abbiamo con Conte attraverso la partecipazione di tutti alla crescita di un progetto, che non può essere un progetto di 15 anni fa...".
Secondo la pentastellata, "quando Grillo parla di temi conferma la sua vocazione di visionario e deve continuare a essere un impulso per noi, continuare a darci una visione che è la cosa più importante". A chi le chiede se le uscite di Grillo rappresentino un danno per il M5S, Baldino risponde: "Non vedo nulla di diverso da quello che Grillo è sempre stato". "Dobbiamo vederci tutti insieme nell'assemblea costituente per decidere insieme che direzione dare e crescere tutti quanti insieme", conclude.
Cronaca
Auto cada in scarpata a Monte Pellegrino, vivi i due...
Un'auto con a bordo una coppia, la notte scorsa, è precipitata in una scarpata a Monte Pellegrino, a Palermo. Intorno alle 1.20 della notte i Vigili del fuoco sono intervenuti in via Bietro Bonanno all'altezza del primo tornante. Sul posto sono intervenute tre squadre di Vigili del Fuoco, tra le quali il nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale), che hanno effettuato il recupero delle due persone che sono state affidate alle cure del personale 118 presente sul posto. Le operazioni si sono concluse intorno alle 2.30 del mattino.
Cronaca
Corruzione, perquisizioni in Tim e Ntt Data Italia
Le ha eseguite la Gdf nelle case e negli uffici di due manager
I finanzieri del Comando provinciale di Roma, su disposizione della procura di Roma, hanno eseguito un decreto di perquisizione locale, domiciliare e di sequestro nei confronti di due soggetti, rispettivamente procuratori delle società quotate Tim Spa e Ntt Data Italia Spa, per l'ipotesi di corruzione tra privati. Le perquisizioni sono state eseguite presso i domicili degli indagati e in alcuni uffici delle società.
Economia
Lavoro, settimana corta e smart working: cosa vogliono gli...
Una nuova indagine ha portato in luce i punti di vista dei lavoratori
Il mondo del lavoro è in costante evoluzione, e la possibile introduzione della settimana corta dopo l’affermazione ormai consolidata dello smart working, possono essere strumenti di salvaguardia del benessere dei lavoratori così come dell’ambiente. Una nuova indagine realizzata per Pulsee Luce & Gas, dalla società NielsenIQ, ha portato in luce i punti di vista su questo importante aspetto di un campione rappresentativo della popolazione italiana.
Smart working
Dal rapporto emerge che 1 intervistato su 3 lavora in modalità full remote o ibrida. Lo smart working è mediamente concesso per il 37% delle ore totali di lavoro (uno o due giorni, su cinque). Complessivamente, il 49% del campione preferisce il lavoro agile, mentre il 42% l’ufficio. Tra i lati positivi del lavoro da casa figurano principalmente la riduzione dei tempi di spostamento per raggiungere il luogo di lavoro (77%), che in media ammonta a 41 minuti, e dei costi (72%), che ammonta a circa 124 euro al mese tra viaggi e pranzi di lavoro) insieme a una migliore gestione del work-life balance (64%). I maggiori rischi percepiti, invece, sono l’isolamento sociale (59%) (specie al Nord Ovest), la sedentarietà (58%) e la difficoltà a separare lavoro e vita privata (44%).
L’espansione dello smart working risulta particolarmente compatibile con professioni che non necessitano di troppi strumenti e materiali. Infatti, più di 7 intervistati su 10 ritengono di avere tutti i dispositivi necessari per svolgere il proprio lavoro da casa. Tuttavia, solo il 26% dichiara di avere una seduta ergonomica, il valore scende al 14% nel caso del piano di lavoro ad altezza regolabile e all’11% per i poggiapiedi.
Lavorare da remoto può voler dire ottimizzare il tempo per dedicarsi ad attività domestiche: l’89% del campione afferma infatti di approfittare delle pause per svolgere attività collaterali. Tra le più diffuse vi sono cucinare (66%), occuparsi delle faccende domestiche (45%), della lavatrice (44%) e guardare la televisione (29%).
La comodità di lavorare da casa ha anche un possibile risvolto della medaglia che riguarda proprio i consumi energetici: il 49% degli intervistati ritiene che con questa nuova modalità lavorativa i suoi consumi siano aumentati con conseguenze sulle bollette. Gli italiani si sono però subito attivati per porre rimedio a questo possibile costo maggiore e le principali contromisure dichiarate sono l’illuminazione, con l’utilizzo di lampadine a basso consumo (59%), il maggiore ricorso alla luce naturale (per il 58%), cui si uniscono alcune accortezze di risparmio energetico. Dallo spegnimento del pc con distacco dall’alimentatore quando non è impiegato (44%), all’ottimizzazione nell’uso di climatizzatori e di riscaldamento (42%).
Settimana corta
L’indagine offre spunti di riflessione anche sull’impatto sociale della settimana corta (quattro giorni di lavoro a settimana) voluta dall’80% degli intervistati. Circa la metà del campione (48%) dichiara di avere figli. Nella maggior parte dei casi (66%) sono gestiti in autonomia o con l’aiuto dei nonni (24%), solo l’11% si affida a figure esterne come baby-sitter o altre figure professionali, con una spesa media mensile di 115€. Tre intervistati su quattro ritengono che la settimana corta possa generare benefici, dando la possibilità di gestire con maggiore autonomia i propri figli. Tra le iniziative di welfare aziendale evidenziate dai lavoratori, le più comuni sono benefit di tipo economico, come l’assegno familiare (40% del campione), o di tempo retribuito, sotto forma di giorni di paternità e di permessi (34%).
Per quanto riguarda invece la cura di familiari anziani o con disabilità, il 35% degli italiani afferma di occuparsene da solo, contro il 65% che ricorre a un aiuto esterno. In particolare, chi riceve supporto conta su altri familiari (42%), mentre il 34% si rivolge a badanti, case di riposo o altre forme di sostegno, con una spesa di circa 540 euro al mese. Per l’85% degli intervistati ‘caregiver’ la settimana corta offre l’opportunità di curare i propri familiari con maggiore autonomia. Il bonus più offerto dalle aziende in questo ambito è la flessibilità (37%), seguita da ore di permesso (22%) e supporto psicologico (14%).
Per la cura domestica, solo il 13% del campione afferma di doversi rivolgere a professionisti, spendendo, in media, 107 euro al mese. Anche in questo caso la settimana corta viene percepita come un valido supporto, come dichiara l’80% degli intervistati. Avere un giorno libero in più, inoltre, permetterebbe di dedicare maggiore tempo al benessere personale, soprattutto per svolgere l’attività fisica (62%), ma anche fare gite e viaggi (54%).
Il desiderio di adottare la settimana corta coinvolge 4 intervistati su 5, con il 50% che si definisce “molto interessato”. Per ottenere questo beneficio, i compromessi che i lavoratori sono più propensi ad accettare sono una maggiore flessibilità sull’orario di lavoro durante la settimana lavorativa (52%), un aumento della produttività durante i giorni lavorativi (47%) e un minor numero di pause (45%). Soltanto il 10% sarebbe disposto ad una leggera riduzione dello stipendio. La settimana corta viene vista positivamente come modalità per accrescere l’equilibrio tra lavoro e vita privata (72% del campione), la soddisfazione personale (63%) e il tempo di qualità da dedicare alla famiglia e agli amici. Tra gli aspetti critici sono invece elencati l’aumento del carico di attività durante i giorni lavorativi (51%), la maggior pressione e stress associato al raggiungimento degli obiettivi (37%) e i problemi di coordinamento (27%).