Grecia, incendi in tutto il Paese: dichiarato stato di massima allerta
Vigili del fuoco affrontano "decine di fronti", alcuni dei quali "molto pericolosi". Fiamme ovunque, in azione anche i piromani
Le autorità hanno decretato lo stato di massima allerta a seguito degli incendi boschivi che si sono diffusi in tutta la Grecia, alcuni dei quali sono stati appiccati deliberatamente, come quello scoppiato vicino all'autostrada che conduce all'aeroporto internazionale di Atene.
"L'incendio si è propagato alla velocità della luce, ma ci sono prove documentate che la causa non è stata solo il meteo", ha affermato all'emittente Ert il ministro dell'Emergenza climatica e della Protezione civile, Vassilis Kikilias. "Ci sono video che mostrano chiaramente un piromane appiccare un incendio bruciando l'erba secca", ha aggiunto.
Kikilias ha sottolineato che le squadre dei vigili del fuoco si trovano ad affrontare "decine di fronti", alcuni dei quali "molto pericolosi". Il ministro ha quindi reso noto che da mezzogiorno "quasi ogni dieci minuti" è stata confermata la presenza di un nuovo incendio. Il servizio meteorologico prevede venti fino a 74 chilometri orari per il resto della settimana e temperature che raggiungeranno i 40 gradi in alcune parti del Paese.
Esteri
Bill Gates dona 50 milioni di dollari a Kamala Harris, Nyt:...
“Questa elezione è diversa, con un significato senza precedenti per gli americani e per le persone più vulnerabili di tutto il mondo”
Bill Gates, una delle persone più ricche del mondo, ha dichiarato in privato di aver recentemente donato circa 50 milioni di dollari a un'organizzazione no-profit che sostiene la corsa presidenziale della vicepresidente Usa Kamala Harris, si legge sul New York Times.
La donazione doveva rimanere segreta. Gates, uno dei fondatori di Microsoft, non ha appoggiato pubblicamente Harris e la sua donazione rappresenterebbe un cambiamento significativo nella strategia che in passato lo ha tenuto lontano da 'regali' come questo. Gates avrebbe espresso preoccupazione per una eventuale seconda presidenza di Donald Trump.
“Sostengo i candidati che dimostrano un chiaro impegno per migliorare l'assistenza sanitaria, ridurre la povertà e combattere il cambiamento climatico negli Stati Uniti e nel mondo”, ha dichiarato al New York Times. “Questa elezione è diversa, con un significato senza precedenti per gli americani e per le persone più vulnerabili di tutto il mondo”, ha aggiunto.
Esteri
Ucraina-Russia, Kiev: “Soldati Corea del Nord oggi a...
L'intelligence ucraina annuncia l'arrivo dei rinforzi nordcoreani che affiancheranno le forze di Mosca
I soldati della Corea del Nord oggi entrano in guerra accanto alla Russia contro l'Ucraina. Questa, almeno, è la convinzione di Kiev. I primi reparti che Kim Jong-un ha messo a disposizione di Vladimir Putin, nel conflitto in corso da quasi 1000 giorni, oggi arriveranno nella regione di Kursk, occupata dal 6 agosto dalle forze armate ucraine. La novità è stata anticipata da Kyrylo Budanov, capo del servizio di intelligence militare (GUR) ucraino, al canale Telegram The War Zone. Budanov non ha chiarito dettagli relativi al numero di soldati nordcoreani e al loro equipaggiamento: "Vedremo nel giro di un paio di giorni".
Prima di Budanov è stato il presidente Volodymyr Zelensky ad esprimersi sull'entrata in scena, imminente, dei soldati nordcoreani. "Stanno arrivando, siamo pronti alla sfida", ha detto Zelensky. L'intelligence ucraina e quella sudcoreana hanno monitorato movimenti e attività nelle ultime settimane. Circa 1500 uomini delle forze speciali nordcoreane, gli 'schiavi da combattimento' di Kim-Jong-un, sono state segnalati nell'estremo oriente russo per attività di addestramento.
Pyongyang smentisce, Seul in allerta
Secondo le informazioni in possesso delle autorità ucraine, la Russia potrebbe impiegare fino a 12000 soldati nordcoreani, suddivisi in due brigate. Le news sono state smentite da Pyongyang: la Corea del Nord si limiterebbe quindi a fornire armi e munizioni all'esercito di Putin. Kim Yo Jong, la potente sorella di Kim Jong Un, non ha esitato definire Kiev e Seul "cani cattivi allevati dagli Stati Uniti". Intanto, la Corea del Sud "valuta l'invio di personale in Ucraina per monitorare le truppe nordcoreane dispiegate a sostegno della Russia", come ha scritto l'agenzia sudcoreana Yonhap che cita fonti governative.
L'impiego di rinforzi nordcoreani nella regione di Kursk consentirebbe alla Russia di contrastare l'invasione ucraina senza sguarnire altre zone del fronte. Le forze di Kiev hanno varcato il confine il 6 agosto arrivando a controllare circa 1200 km quadrati.
Zelensky ha detto e ripetuto, in questi 2 mesi e mezzo, che l'operazione procede secondo i piani: l'Ucraina ha di fatto creato una zona cuscinetto che ha impedito alla Russia di sferrare attacchi sempre più massicci contro la regione di Sumy. Kiev, d'altra parte, non ha ottenuto dagli Stati Uniti il via libera per utilizzare missili a lungo raggio Atacms contro obiettivi militari in territorio nemico. Il blitz a Kursk, quindi, si è trasformato in una sorta di stallo in cui ora dovrebbe intervenire il fattore nordcoreano.
La strategia della Russia
La Russia, in questo quadro, potrebbe continuare a concentrarsi sul proprio obiettivo principale, il fronte nel Donetsk. Le forze di Mosca nelle ultime ore sono riuscite ad attraversare il corso d'acqua che sfiora la città di Chasiv Yar e che fino a ora è stata la linea del fronte, hanno ammesso le fonti militari ucraine.
La località, in cui prima dell'inizio della guerra abitavano 12mila persone, si trova sulla cima di una collina considerata strategica, a ovest del canale. "Non stiamo per perdere Chasiv Yar. In questo momento proseguono i combattimenti intensi", ha precisato un portavoce della 24esima brigata, Ivan Petrychak.
La strategia complessiva della Russia, però, non si esaurisce qui. Secondo l'Economist, infatti, gli invasori si preparano a lanciare un'offensiva nella regione di Zaporizhzhia: questa, almeno, la previsione di una autorevole fonte ucraina.
Esteri
Israele: “Morto il successore di Nasrallah,...
L'annuncio delle Idf: "Con lui ucciso a Beirut anche il comandante del quartier generale dell'intelligence di Hezbollah"
Hashem Safieddine, capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah e successore designato di Nasrallah alla guida del movimento sciita, è morto durante un attacco al quartier generale principale dell'intelligence di Hezbollah nel sobborgo di Dahieh, a Beirut, circa tre settimane fa. Ad annunciarlo sono le Forze di difesa israeliane, che in una nota confermano anche la morte di Ali Hussein Hazima, comandante del quartier generale dell'intelligence di Hezbollah.
"Hashem Safieddine - si legge nel comunicato delle Idf - era membro del Consiglio della Shura, il più importante forum politico-militare di Hezbollah, responsabile del processo decisionale e dell'elaborazione delle politiche dell'organizzazione terroristica. Hashem era cugino di Hassan Nasrallah, l'ex leader di Hezbollah, e ha avuto un'influenza significativa sul processo decisionale all'interno di Hezbollah. Durante i periodi in cui Nasrallah era assente dal Libano - continuano le Idf -, Hashem ha ricoperto il ruolo di Segretario generale di Hezbollah".
"Nel corso degli anni, Safieddine ha diretto attacchi terroristici contro lo Stato di Israele e ha preso parte ai processi decisionali centrali di Hezbollah. Insieme a Hashem, è stato eliminato anche il terrorista Ali Hussein Hazima, comandante del quartier generale dell'intelligence di Hezbollah, responsabile di aver diretto numerosi attacchi contro i soldati dell'Idf", conclude la nota.
L’Idf, spiega quindi il Times of Israel, ha affermato che più di 25 membri della divisione di intelligence di Hezbollah erano nel quartier generale quando è stato effettuato l’attacco, compresi altri alti comandanti.
Safieddine non era più stato contattato dopo l'attacco, ma solo oggi l'Idf ha affermato di poter confermare la sua morte. Ancora nessuna conferma, invece, da parte di Hezbollah.
Chi era Hashem Safieddine
Safieddine, 59 anni, è stato a lungo considerato il "braccio destro" di Nasrallah, un uomo discreto ma potente, responsabile dell'amministrazione finanziaria e organizzativa di Hezbollah. Sebbene non sia stato un volto pubblico di primo piano, ha giocato un ruolo cruciale nella gestione interna del partito, lasciando al suo cugino maggiore la guida strategica e politica.
L'influenza di Safieddine non si è limitata al Libano, ma si è estesa anche all'Iran, dove ha trascorso anni studiando a Qom, centro nevralgico dell'istruzione religiosa sciita. I suoi stretti legami con Teheran si sono ulteriormente consolidati nel 2020, quando suo figlio Rida ha sposato Zainab Soleimani, figlia del generale Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds iraniana ucciso in un attacco statunitense.
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