Spettacolo
E’ morto Donald Sutherland, l’attore aveva 88...
E’ morto Donald Sutherland, l’attore aveva 88 anni
Dal Casanova di Fellini al 'Novecento' di Bertolucci, la sua lunga carriera
L'attore canadese Donald Sutherland, interprete prodigioso diretto dai più grandi registi, indimenticabile Casanova per Federico Fellini e protagonista di "Novecento" di Bernardo Bertolucci accanto a Robert De Niro e Gérard Depardieu, è morto all'età di 88 anni oggi a Miami dopo una lunga malattia. L'annuncio della scomparsa è stato dato da Missy Davy della Creative Artists Agency che rappresentava l'attore a "The Hollywood Reporter".
La carriera
Nato Donald McNichol Sutherland a Saint John, New Brunswick (Canada), il 17 luglio 1934, dopo la laurea in ingegneria all'Università di Toronto nel 1956 si trasferì in Inghilterra per studiare recitazione presso la London Academy of Music and Dramatic Art. L'esperienza maturata nei teatri londinesi, nei quali lavorò regolarmente fino al debutto cinematografico - avvenuto nel 1964 nel film horror italiano "Il castello dei morti vivi" di Herbert Wise (Luciano Ricci) e Warren Kiefer (Lorenzo Sabatini), in cui ebbe un doppio ruolo -, permise a Sutherland di affinare il suo stile interpretativo grazie a una notevole consapevolezza scenica.
Dopo aver lavorato in produzioni prevalentemente inglesi, Sutherland ottenne a Hollywood il primo ruolo di un certo prestigio in "Quella sporca dozzina" (1967) di Robert Aldrich in cui diede vita allo stravagante soldato Vernon Pinkley. Ottenne il successo con l'interpretazione di uno strampalato capitano, Benjamin Franklin "Occhio di Falco" Pierce, chirurgo in un ospedale da campo durante la guerra di Corea e sempre pronto a ogni tipo di scherzo, in "Mash" (1970) di Robert Altman, al fianco di Elliott Gould, con il quale formò un duo d'irresistibile comicità. Sutherland ottenne così la possibilità di cimentarsi in ruoli diversi, con una ricchezza di offerte interpretative che ha poi segnato tutta la sua carriera. E' stato un dubbioso e travagliato regista in crisi di identità in "Il mondo di Alex" (1970) di Paul Mazursky, uno scrupoloso e irreprensibile detective privato in "Una squillo per l'ispettore Klute" (1971) di Alan J. Pakula, un Cristo onirico in "E Johnny prese il fucile" (1971) di Dalton Trumbo, fino all'incisiva interpretazione di un paranoico restauratore inglese con poteri soprannaturali nel thriller parapsicologico in "A Venezia… un dicembre rosso shocking" (1973) di Nicolas Roeg. Dopo aver ripristinato la coppia comica di "Mash" in "S.P.Y.S." (1974) di Irvin Kershner, ancora al fianco dell'amico Gould, Sutherland raggiunse l'apice della sua carriera con tre ruoli: in "Il giorno della locusta" (1975) di John Schlesinger disegnò mirabilmente un omicida ucciso dalla folla dopo aver assassinato un ragazzino; in "Novecento" (1976) di Bertolucci delineò con grande maestria l'indimenticabile parte di Attila, feroce e turpe fascista di provincia nell'Italia di Mussolini; in "Il Casanova" (1976) Fellini (1976) ebbe il ruolo del celebre seduttore veneziano reso con ironica malinconia.
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Venezia 81, Almodovar: “Adesso non potrò più vivere...
"Non pensavi di ricevere questo premio, ma poi quando ce l'hai diventi dipendente"
"Non pensavi di ricevere questo premio, ma poi quando ce l'hai diventi dipendente. Adesso penso che non potrò più vivere senza questo Leone d'Oro" ha detto Pedro Almodovar durante la conferenza stampa di chiusura dell'81esima Mostra del cinema di Venezia. "Ho visto alcuni film di questa edizione e penso sia stata straordinaria. Non ho parole".
A vincere il Leone d'Oro 'The Room Next Door' che è il primo film in lingua inglese del maestro spagnolo. La pellicola, incentrata sul delicato tema dell'eutanasia, vede come protagoniste Tilda Swinton e Julianne Moore, che interpretano rispettivamente Martha, una reporter di guerra e Ingrid, una scrittrice: due amiche di vecchia data che si riuniscono dopo anni di silenzio con la malattia terminale di Martha.
"E' un film a favore dell'eutanasia"aveva detto Almodóvar nei giorni scorsi. "La malattia - spiega il regista - fa parte della storia, ma ciò che ammiro del personaggio interpretato da Tilda (Swinton, ndr.) è la sua determinazione: liberarsi dal cancro diventa la sua scelta consapevole. Vuole andarsene prima che sia la malattia ad avere la meglio, e trova il modo di raggiungere il suo obiettivo. La cosa terribile è che lei e chi la aiuta siano costretti a comportarsi come dei criminali".
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Venezia 81, Delpero: “Vermiglio agli Oscar? Chi lo...
Le sue prime parole dopo la vittoria del Leone d'Argento
"'Vermiglio' agli Oscar? Chi lo sa. Per adesso non penso a nulla. Per me è stata una gioia essere qui e condividere questo palmares con persone che stimo". Quanto agli Oscar "vediamo. Per le regole ci siamo". Così Maura Delpero, regista del film Italiano 'Vermiglio' commenta la vittoria del Leone d’Argento alla 81esima edizione della Mostra del cinema di Venezia.
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Venezia 81, Buttafuoco: “Clamoroso successo, +12%...
"In queste giorni nelle sale c'è stato un viaggio di conoscenza del mondo"
"E' stato un clamoroso successo con il 12% in più tra biglietti e abbonamenti venduti". Un successo "testimoniato dagli applausi tributati dal pubblico. E a tutti film visti in queste sale noi auguriamo lunga vita artistica". Così Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia, nel suo discorso di chiusura dell'81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
"La mostra non è mai stata separata dall'attualità: sullo schermo sono state rappresentate testimonianze del dolore e della vita che riguarda ognuno di noi. In queste giorni nelle sale c'è stato un viaggio di conoscenza del mondo", afferma Buttafuoco che ringrazia autori, artisti, stampe e il pubblico che "torna ad abitare la sala e ad impossessarsi del nostro presidio". Ed è proprio al pubblico che Buttafuoco lancia un appello: "Difendere con le mani e con i denti altri due presidi: i teatri e le librerie".
L'appuntamento, dunque, è per la 82esima edizione che si terrà dal 27 agosto al 6 settembre 2025.