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Bus precipitato a Mestre, la perizia: “Lo sterzo si è rotto”

Nell'incidente morirono 22 persone, mentre furono 14 i feriti

Il guard-rail dove si è verificato l'incidente (Fotogramma/Ipa)

È il sistema dello sterzo del bus a essere sotto accusa per la strage di Mestre del 3 ottobre scorso. È quanto emerge dalle perizie tecniche depositate in procura a Venezia. Una consulenza ha "verificato la rottura del giunto che collega il volante alle ruote". "Una rottura non derivata da altri urti, ma determinata dal cedimento di un perno del sistema di trasmissione" ha spiegato il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi. Il cedimento del perno avrebbe, quindi, causato l'ingovernabilità e l'impossibilità di frenata del mezzo che è 'scivolato', appoggiandosi lungo la barriera ammalorata, finché non ha incontrato il varco da cui poi è caduto giù ribaltandosi provocando 22 morti e 14 feriti. Molte delle vittime erano turisti stranieri.

Da quanto emerge, le perizie hanno escluso una qualche responsabilità di Alberto Rizzotto, l'autista che si trovava alla guida del bus. Non solo non ha avuto un malore alla guida, ma dall'esame del suo cellulare "non ha avuto alcuna distrazione a causa di telefonate, messaggi o notifiche, arrivati al suo smartphone, che avrebbero potuto distoglierlo dal suo lavoro" spiega il procuratore. L'esame del cellulare del conducente si è reso necessario anche perché le due telecamere interne del bus non inquadravano lui, ma solo i passeggeri.

Le indagini non sono ancora formalmente chiuse, ma non si ha notizia di ulteriori indagati oltre ai quattro già noti, ossia i tre funzionari del comune di Venezia Simone Agrondi, Roberto Di Bussolo e Alberto Cesaro, e il titolare della compagnia di autobus elettrici, tutti di produzione cinese, Massimo Fiorese.

La condizione delle barriere

Le condizioni delle barriere del cavalcavia di Mestre, risalenti agli anni Settanta, possono aver avuto un loro ruolo nella strage del bus. "Le condizioni delle barriere del cavalcavia di Mestre non erano buone. Per il consulente non erano in grado di sopportare un urto come quello che è avvenuto. Erano usurate e aveva sofferto di una mancata manutenzione" ha dichiarato il procuratore capo di Venezia.

Procuratore: "Immagini telecamere interne drammatiche"

Esistono delle immagini delle telecamere presenti del bus, che riprendono gli ultimi attimi vissuti dai passeggeri prima che vada giù dal cavalcavia, ma non sono state diffuse, se non alle parti, spiega il procuratore capo, "per la loro drammaticità". Lo spiega il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi. Una decisione dettata dal fatto che si coglie "il momento esatto dell'urto e la reazione di molti occupanti, compresi i minori. Per questo abbiamo deciso di vietarne la diffusione e la pubblica visione".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Economia

Andriani presenta il glossario della sostenibilità

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Prodotto editoriale che trascende gli orizzonti dell’alimentazione ed esplora la sostenibilità attraverso una selezione di 106 vocaboli

Andriani presenta il glossario della sostenibilità

Andriani S.p.A. Società Benefit, punto di riferimento dell’in- novation ed healthy food e promotrice di valori etici e sostenibili e di un approccio rigenerativo al business, presenta il Glossario della Sostenibilità, prodotto editoriale che ha l’obiettivo di supportare chiunque voglia comprendere meglio la sostenibilità attraverso una guida dettaglia- ta, concisa ed accessibile. Realizzato in collaborazione con Scuola Holden, il Glossario della Sostenibilità è uno strumento versatile e dinamico, adatto sia a un pubblico di stakeholder che a una platea di appassionati o, semplicemente, di curiosi che abbiano il desiderio di approfondire le parole chiave della sostenibilità e acquisire maggiore consapevolezza su questa così ampia, quanto estrema- mente attuale, tematica.

Per rendere fruibile la lettura, permettendo a ciascuno di selezionare gli argomenti di maggiore interesse, il Glossario contiene una Mappa della Sostenibilità, simile a quella della metropoli- tana, che mette in connessione linee e parole collegate da valori condivisi per essere immedia- tamente identificate. Partendo dalle tre direttrici chiave della mappa della sostenibilità, Envi- ronment, Social, Governance (ESG), il viaggio si snoda su altre sei linee complementari del per- corso verso una sostenibilità sempre più consapevole: Carbon, Climate, Recycle, Energy, Food, Economy Finance.

Il Glossario della Sostenibilità realizzato da Andriani si inserisce tra le numerose iniziative di natura educational dell’azienda, per un impatto positivo su società e territorio, ed è scaricabile gratuitamente in formato digitale dal sito di Andriani S.p.A. Società Benefit. Nella prefazione, Michele Andriani, Presidente e AD di Andriani S.p.A Società Benefit, ha dichiarato: “…La mia speranza è che questo glossario possa fungere da guida per chiunque de- sideri intraprendere un percorso verso una maggiore consapevolezza e azione sostenibile, e che possa essere uno strumento utile per studenti, professionisti e “agenti del cambiamento” che de- siderano orientarsi nel linguaggio della sostenibilità. Insomma un aiuto per comprenderne i con- cetti fondamentali e per poter affrontare in modo consapevole le sfide che si presentano al no- stro pianeta e alla nostra società”.

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Cronaca

Dengue, perché tanti casi proprio nelle Marche? Cosa dice...

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Clementi: "Primo imputato resta il vettore zanzara tigre, indispensabili disinfestazioni che vanno fatte con rigore superando ogni reticenza"

Una zanzara tigre - (Afp)

Perché quest'anno le Marche sono state così colpite dalla Dengue? C'è un motivo per cui i focolai autoctoni dell'infezione si sono concentrati principalmente nell'area del Centro-Nord Italia (considerando anche i focolai più contenuti di Emilia-Romagna e a seguire Lombardia)? Sulla carta "non c'è un motivo in particolare", analizza il virologo Massimo Clementi.

Mentre l'ultimo bollettino certifica un settembre con punte record di casi e aggiorna a quota 124 le infezioni autoctone nelle Marche (di cui 121 a Fano), la premessa, evidenzia l'esperto all'Adnkronos Salute, è che "a favorire la diffusione della Dengue è la presenza, da almeno 30 anni, della zanzara tigre, che è il vettore della Dengue. E se è presente la zanzara tigre vuol dire che ci sono le condizioni per cui nel momento in cui si verifica la presenza di uno o più soggetti infettati, questi possano essere punti e consentire all'insetto di veicolare il virus e trasmetterlo ad altri".

Cosa è successo a Fano

Primo imputato resta dunque sempre lei: la zanzara tigre. "Quello che è successo a Fano, però - precisa Clementi, che per anni ha diretto il Laboratorio di microbiologia e virologia dell'ospedale San Raffaele di Milano - non lo sa nessuno. Lo presumiamo. Probabilmente è arrivato un soggetto infettato dall'estero, da uno dei Paesi in cui la Dengue è presente, e poi in virtù del fatto che lì ci sono le condizioni", cioè è presente il vettore, "si è acceso il focolaio. Ma può succedere lì come da un'altra parte" in Italia. "C'è anche da dire che la Dengue alla prima infezione in genere non è grave. E' molto fastidiosa, c'è un malessere generale, febbre alta e dolori muscolari e articolari. Diventa più pericolosa nella seconda infezione, quando una persona che è già stata contagiata viene reinfettata da un virus simile, ma non identico a quello della prima volta".

"La vera novità di quest'anno - continua l'esperto - dal punto di vista della diffusione del virus in Europa è che noi avevamo visto soltanto casi di importazione", salvo eccezioni. "Da un punto di vista della diffusione, questa è legata soprattutto al fatto che in una certa area esista il vettore". Clementi osserva un ultimo aspetto: premesso che la disinfestazione, in presenza di casi, viene fatta secondo i protocolli, in generale "c'è una certa reticenza, emersa in questi ultimi tempi, a eseguire operazioni di disinfestazione" di routine, "per vari motivi. E senza interventi adeguati la zanzara rimane, e rimangono le larve. Timori di questo tipo sono stati espressi per esempio da persone attive in associazioni di animalisti che temono che animali da compagnia - cani, gatti - possano in qualche modo essere contaminati dalla presenza di disinfettanti o da chi teme che ci possa essere anche una contaminazione di frutta, verdura, ortaggi".

"Penso che questa reticenza vada superata - prosegue Clementi - perché se non si fanno queste operazioni" per arginare il vettore della Dengue "diventa un problema. Basterebbe agire preventivamente, informando le persone in maniera più efficace possibile, rassicurandole e invitandole a proteggere gli orti o a tenere in casa i propri animali domestici per un paio di giorni. Ma va compreso che le disinfestazioni sono indispensabili se vogliamo in qualche modo controllare queste infezioni. E poi ci sono i monitoraggi epidemiologici, quelli sempre presenti, che vengono fatti dai laboratori specializzati e dall'Istituto superiore di sanità, che in qualche modo aiutano a controllare la presenza del virus nelle zanzare, il numero di casi nelle varie zone d'Italia".

Anche il clima non basta da solo a spiegare perché i casi si concentrino in una particolare area, conclude Clementi. "Non credo incida più di tanto. Anzi, forse altre zone sarebbero a livello ideale più esposte" di quelle colpite quest'anno, "zone dove ci sono per esempio risaie - ipotizza - Ci può essere" un fattore predisponente alla "importazione" del virus "da parte di persone che arrivano dall'estero". Dietro un focolaio, "quel che è certo è che c'è stato l'innesco giusto".

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Economia

Presentato in Campidoglio il ‘Brand Journalism...

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Il Festival si terrà a Roma il 12 novembre presso Talent Garden Ostiense sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e porta la firma di Social Reporters, startup specializzata in Brand Journalism e Live Communication

Presentato in Campidoglio il 'Brand Journalism Festival', focus su comunicazione etica e responsabile

Questa mattina, nella Sala Laudato Sì del Campidoglio alla presenza di Francesco Carpano, Consigliere Assemblea Capitolina, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Brand Journalism Festival, evento che mira a promuovere il dialogo e la collaborazione tra editoria, giornalismo e aziende per assicurare l’integrità e l’accuratezza dell’informazione, nonché per promuovere la sostenibilità del giornalismo. Il Festival si terrà a Roma il 12 novembre presso Talent Garden Ostiense sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e porta la firma di Social Reporters, startup specializzata in Brand Journalism e Live Communication.

Editori, giornalisti e comunicatori aziendali analizzeranno l’evoluzione del mondo dell’editoria e del giornalismo aziendale per definire i punti di contatto e le possibili sinergie, con l’obiettivo di garantire una comunicazione aziendale più etica e responsabile e restituire al pubblico un’informazione più indipendente e sostenibile. Diversi gli spunti su cui i protagonisti si confronteranno: dalle possibilità che un approccio giornalistico offre alle aziende per presentarsi in modo credibile e rilevante per il proprio pubblico di riferimento, alle possibilità offerte dall’AI per veicolare la comunicazione dei brand, e le relative limitazioni legali e morali per non creare ancor più confusione tra comunicazione e informazione. Il tutto con un occhio di riguardo al coinvolgimento delle nuove generazioni.

“Il brand journalism è una tecnica di comunicazione che porta l'approccio giornalistico nella comunicazione corporate”, ha sottolineato questa mattina da Ilario Vallifuoco, Ceo di Social Reporters e organizzatore del Brand Journalism Festival. “Questo evento è volto a disambiguare il rapporto tra aziende e media per una maggiore trasparenza verso i destinatari dei contenuti. È una discussione che coinvolge editori, giornalisti e comunicatori aziendali a trovare traiettorie più etiche e più responsabili. È un evento di scopo che vuole raccogliere tutte le sensibilità e proporre una sintesi prospettica e programmatica su assetti normativi, organizzativi, strategici che ridisegnano la catena del valore dell’informazione e della comunicazione in chiave redistributiva della conoscenza”. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations, Corporate Reputation & Digital Pr di Unipol, Lavinia Spingardi, moderatrice dell’evento e giornalista Sky e Fabio Insenga, Vice Direttore Adnkronos. Per maggiori informazioni relative al Brand Journalism Festival: www.brandjournalismfestival.it

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