Pnrr, Meloni: “Smentiti pronostici negativi, avanti così”
La presidente del Consiglio: "Italia al primo posto in Ue per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario. Primi a chiedere sesta rata, doppio primato"
"Più di qualcuno, fuori da qui, aveva formulato pronostici negativi e aveva scommesso che con questo governo il Pnrr sarebbe fallito, e che avremmo perso i soldi dell’Europa. Con il nostro lavoro di questi mesi abbiamo smentito quei pronostici, e abbiamo dimostrato che si sbagliavano e che abbiamo tutte le carte in regola centrare un obiettivo molto ambizioso: portare a compimento l’intero Piano, e utilizzare nel modo meglio le risorse europee". Così Giorgia Meloni, in un passaggio del suo intervento in cabina regia a Palazzo Chigi sul Pnrr, sottolineando che "la Cabina di regia di oggi è chiamata ad avviare la procedura per richiedere alla Commissione europea il pagamento della sesta rata del Pnrr da 8,5 miliardi di euro".
"È un momento molto importante, perché questo ci consente di centrare un doppio primato e di essere la prima Nazione in Europa a richiedere il pagamento della sesta rata, dopo essere stati anche i primi a richiedere la quinta", ha quindi sottolineato affermando poi: "Arriviamo a questo appuntamento dopo un lavoro complesso e molto impegnativo, soprattutto negli ultimi giorni".
"Non aggiungo altro, se non ribadire che la messa a terra del Pnrr rimane una priorità assoluta dell’intero governo - ha proseguito Dobbiamo essere fieri di ciò che siamo riusciti a fare in questo anno e mezzo, e andare avanti così. E continuare a mettere nel nostro lavoro quotidiano quella stessa determinazione, costanza e la attenzione che ci hanno consentito di essere i primi in Europa per obiettivi centrati e avanzamento finanziario"
"I dati di questi giorni sul Pil e sull’incremento dell’occupazione, che vedono il Mezzogiorno crescere di mezzo punto in più rispetto alla media nazionale rappresentano un ulteriore stimolo ad intensificare la pianificazione di politiche virtuose, finalizzate a colmare concretamente i divari territoriali di competitività e produttività della Nazione. Anche per la sesta rata come accaduto per la quinta l’Italia è il primo a livello europeo a presentare la sesta richiesta di pagamento", ha detto inoltre la premier che ha ringraziato "il ministro Fitto e la Struttura di missione per aver coordinato una settimana particolarmente intesa di incontri tecnici con la delegazione della Commissione europea per il monitoraggio e la verifica dello stato di avanzamento del Piano".
"Ci lasciamo, quindi, alle spalle un lavoro estremamente produttivo, che ha permesso di confermare un risultato di cui andiamo orgogliosi: l’Italia è al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del Pnrr. Primato certificato dalla Valutazione a medio termine della Commissione europea, e che è frutto dei tanti traguardi che abbiamo superato in questi mesi, come la revisione e l’approvazione del nuovo del Pnrr comprensivo anche del REPowerEU e il pagamento della terza e della quarta rata, per un totale di 35 miliardi di euro. Siamo ora in attesa che la Commissione europea adotti la valutazione positiva per il pagamento della quinta rata, e se la valutazione sarà positiva come siamo sicuri che sia il via libera di Bruxelles ci consentirà di incassare altri 10,6 miliardi di euro e far salire complessivamente le risorse ricevute a oltre 113 miliardi sui 194,4 stanziati dalla UE per il Pnrr italiano", ha sottolineato il premier.
Politica
A Pontida Salvini canta con Vannacci ‘Generale’...
Abbracci tra l'eurodeputato e il leader della Lega. I due hanno mangiato anche arrosticini
Il generale ed eurodeputato Roberto Vannacci è arrivato a Pontida, accolto dalle note di 'Generale' di Francesco De Gregori. Brano che poi ha cantato insieme a Matteo Salvini. Il generale, alla sua prima al raduno storico della Lega, è arrivato nello stand del Veneto. Con il leader della Lega, non sono mancati abbracci e un piatto di arrosticini.
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Ius Italiae, cosa prevede la proposta di legge di Forza...
"Le regole puntano la loro sostanza sulla serietà e sui diritti. Essere cittadino italiano è una cosa seria'', ha detto il vicepremier Tajani presentando la proposta di legge
Si articola su tre punti cardine la proposta per l'ottenimento della cittadinanza presentata da Forza Italia, denominata Ius Italiae e illustrata oggi a Milano dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in chiusura della Giornata dell’Economia organizzata dal partito a Palazzo Lombardia. Il testo, ha tenuto a precisare Tajani, "non è contro qualcuno ma serve a risolvere un problema". Ius Italiae sarà presentato alla Camera e al Senato "ma prima di farlo ne parleremo con i nostri alleati", ha garantito il ministro, ai quali "abbiamo inviato il testo della proposta perché la possano valutare".
Dieci anni di scuola dell'obbligo e altri requisiti
La proposta introduce lo Ius Italiae e prevede che lo straniero nato in Italia o lo straniero che arriva in Italia entro il compimento del quinto anno di età, che risiede ininterrottamente per dieci anni in Italia e frequenta e supera con profitto le classi della scuola dell'obbligo (5 anni elementari, 3 anni di medie, 2 di superiori) può ottenere la cittadinanza italiana (a 16 anni). Finché è minorenne la richiesta deve essere fatta da un genitore. Se il genitore non esercita questa facoltà, il ragazzo potrà chiedere la cittadinanza al compimento del diciottesimo anno. "Abbiamo lavorato intensamente per dare nuove regole per l'acquisizione della cittadinanza italiana - ha detto Tajani -. Non si tratta di regole permissiviste e non vogliono favorire l'immigrazione illegale nel nostro Paese ma le regole puntano la loro sostanza sulla serietà e sui diritti. Essere cittadino italiano è una cosa seria''.
"Per essere cittadini italiani - ha detto il vicepremier - bisogna conoscere l’italiano, la storia e la geografia italiana, la Costituzione e l’educazione civica: ecco perché diciamo nella nostra proposta che dopo 10 anni di scuola dell’obbligo condotta con profitto puoi diventare cittadino italiano”.
Il principio dello 'ius sanguinis'
Il secondo punto riduce la possibilità di trasmissione della cittadinanza per lus sanguinis. Lo straniero con sangue italiano non potrà più avere la cittadinanza se genitori, i nonni e i bisnonni sono nati all'estero. Questa disposizione si applica esclusivamente ai nati dopo l'entrata in vigore di questa legge. "Abbiamo deciso di ridurre l'albero genealogico: il principio è valido fino al bisnonno e poi basta, non fino al 1861 come in precedenza - ha spiegato il ministro -. Quello che vogliamo evitare sono le truffe: la cittadinanza non è un business né una barzelletta: vogliamo veri italiani, non persone che chiedono la cittadinanza solamente per avere un passaporto comunitario".
Le pratiche in Comune
Il terzo punto la proposta azzurra riconosce ai Comuni la facoltà di aumentare a 600 euro il contributo per le pratiche relative al riconoscimento della cittadinanza richiesta dagli oriundi e allo stesso tempo prevede il medesimo innalzamento a 600 euro del costo della documentazione che deve essere prodotta dai consolati per le medesime richieste di cittadinanza. Previsto anche un anno di tempo per i Comuni per lo smaltimento delle pratiche giacenti.
I tempi di attesa
La proposta riduce poi i tempi di attesa, portandoli dagli attuali tre anni (24 mesi prorogabili fino a un massimo di 36 mesi) a uno anno prorogabile di ulteriori 6 mesi (12 mesi prorogabili fino a un massimo di 18 mesi), previsti per dare risposta alle domande di ottenimento della cittadinanza richiesta a seguito di matrimonio, adozione di maggiorenne, residenza (decennale o quadriennale a seconda che il richiedente sia extracomunitario o comunitario) sul territorio italiano.
Politica
‘Ius scholae, Tajani scafista?’: la...
"Quei ragazzi sono 4 o 5 scemi, chiedo scusa a nome loro. Ogni alleato è un amico" ha detto il leader del Carroccio
A Pontida i giovani della Lega attaccano il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, sullo striscione che portano in corteo spunta la scritta 'Ius scholae in vista, Tajani scafista?'. Uno striscione che vede i giovani della Lega aggiungere il coro 'Tajani vaff...'. Tra gli striscioni si legge anche 'Salis, Orban ti aspetta'. Una volta arrivati nel tendono scatta poi lo slogan 'secessione, secessione'.
"Slogan volgari e frasi fatte di miserabile livello", così sono state definite da Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia e il capogruppo azzurro al Senato, Maurizio Gasparri che, in una nota, hanno chiesto alla dirigenza della Lega di "prendere le distanze". Poco dopo è stato lo stesso leader del Carroccio Matteo Salvini a scusarsi.
Le scuse di Salvini
"Quei ragazzi sono 4 o 5 scemi, chiedo scusa a nome loro. Tajani è un alleato, ogni alleato è un amico" ha detto Matteo Salvini a Pontida. "E' un alleato, in un momento in cui c'è il rischio di una guerra mondiale devastante, lavoro perché non si arrivi allo scontro totale, no si può perdere tempo per beghe interne che non interessano a nessuno", aggiunge Salvini. "Noi lavoriamo contro quelli che stanno a sinistra, mi spiace che qualcuno sul prato sacro della Lega abbia mancato di rispetto a qualcuno".
"Non dobbiamo sbagliare niente, non stiamo giocando, rischio sei anni di carcere perché ho fatto quello che credevo, quindi non possiamo scherzare, gli avversari sono fuori, Tajani è un amico e un alleato, Meloni è una amica e un'alleata, se qualcuno vuole giocare il mondo è grande, ci sono tanti parchi gioco". "Gli attacchi alla maggioranza facciamoli fare alla Schlein e a Conte", aggiunge. "Se qualcuno - dice - vuole giocare, fuori dalle palle".
Tajani: "Grazie Salvini, anche per me ogni alleato è un amico"
"Grazie Matteo Salvini. Anche per me ogni alleato è un amico. La lealtà è il principio sul quale si regge la coalizione di centrodestra al governo dell’Italia" scrive su X Antonio Tajani, vicepremier e leader di Fi apprezzando le scuse del segretario nazionale della Lega che ha condannato i cori ingiuriosi dei giovani leghisti a Pontida.