Ucraina, soldati Francia in guerra? Macron ora frena: “Non domani”
"Non penso che ci sia una guerra in arrivo sul nostro territorio né che domani ci impegneremo sul suolo ucraino"
La Francia non manderà soldati in Ucraina per combattere nella guerra contro la Russia. Non lo farà, almeno, in tempi brevi. E' la parziale retromarcia del presidente francese, Emmanuel Macron, rispetto alle ipotesi prospettate nei mesi scorsi, quando l'impegno diretto nel conflitto era considerato un'opzione concreta.
Ora, a pochi giorni dalle elezioni, il leader transalpino tira il freno: non ritiene che l'esercito francese "si impegnerà" a breve termine sul suolo ucraino. Nel corso di un'intervista al podcast 'Generation Do It Yourself', Macron cerca anche di dissipare i timori di un rischio che la guerra degeneri o addirittura raggiunga la Francia.
"Non penso che ci sia una guerra in arrivo sul nostro territorio né che domani ci impegneremo sul suolo ucraino", precisa il presidente francese, sottolineando che "ciò che è in gioco in Ucraina, che si trova a 1.500 chilometri dal nostro confine, non è la fine del mondo, ma è il futuro dell'Europa e la nostra sicurezza". Secondo Macron, se si lascerà "prevalere la legge del più forte, non c'è alcun motivo perché la Russia si fermi". Recentemente, il presidente francese è stato uno dei leader a schierarsi in maniera più netta a favore dell'uso di armi occidentali, da parte di Kiev, contro obiettivi militari in territorio russo: "Pensiamo che dovremmo permettere" agli ucraini "di neutralizzare i siti militari da dove vengono lanciati i missili, da dove l'Ucraina viene attaccata", ha detto Macron a fine maggio incontrando il cancelliere tedesco Olaf Scholz e sottolineando che "non dovremmo permettere loro di toccare altri obiettivi in Russia, e ovviamente le strutture civili".
Stoltenberg a Parigi
Macron a Parigi ha ricevuto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in vista del vertice in programma dal 9 all'11 luglio negli Stati Uniti. "Siamo ad una svolta strategica, la guerra è tornata in Europa con l'aggressione della Russia. La Nato sta svolgendo un ruolo cruciale nel coordinamento degli alleati" di Kiev.
"Parleremo di questo ancora a Washington, come abbiamo fatto negli ultimi mesi. Il sostegno all'Ucraina deve rimanere forte", le parole del presidente francese, che evidenzia l'importanza di proseguire il percorso per integrare l'Ucraina nell'Alleanza. "La necessità di rinforzare le nostre difese nazionali è innegabile", aggiunge Macron riferendosi all'obiettivo fissato dalla Nato, che punta a ottenere investimenti pari al 2% del Pil da ciascun membro.
Il summit Nato a Washington, gli obiettivi
"Tra 2 settimane i leader della Nato si incontreranno per uno storico vertice a Washington per i 75 anni dell'Alleanza", dice Stoltenberg. "Il sostegno all'Ucraina sarà l'argomento principale. L'alleanza ha fornito un supporto senza precedenti, ma recentemente i ritardi nelle forniture hanno provocato conseguenze sul campo di battaglia. Dobbiamo garantire all'Ucraina le certezze necessarie per difendersi sul campo di battaglia. Mi aspetto che i membri dell'Alleanza siano d'accordo sul fatto che la Nato assuma la leadership e il coordinamento nella gestione delle forniture e dell'addestramento" per l'Ucraina. "Il nostro sostegno non mira a fare della Nato un attore del conflitto, si tratta di assicurare all'Ucraina il diritto fondamentale all'autodifesa".
Esteri
Attacco a Beirut, Hezbollah identifica secondo comandante...
Insieme a Ibrahim Aqil, morto anche Ahmed Wahabi, responsabile dell'unità d'elite al-Radwan . Inviato Usa: "Disaccordo con Israele su escalation"
Hezbollah ha identificato un secondo comandante ucciso nel raid israeliano di ieri alla periferia sud di Beirut insieme a Ibrahim Aqil e ad altri 12 importanti militanti del gruppo. Si tratta di Ahmed Wahabi, 60 anni, che, secondo quanto riferito dal Partito di Dio, "ha diretto le operazioni militari dell'unità d'elite al-Radwan fino all'inizio del 2024, assumendo poi la responsabilità dell'unità centrale di addestramento dopo la morte di Wissam Tawil" ucciso in un raid a gennaio.
Inviato Usa: "Disaccordo con Israele su escalation"
Gli Stati Uniti non stanno versando alcuna lacrima per l'uccisione del comandante di Hezbollah Ibrahim Aqil, tuttavia ribadiscono di non essere d'accordo con Israele sull'escalation e sul fatto che una guerra con il Libano faccia raggiungere gli obiettivi prefissati. "Ibrahim Aqil era responsabile dell'attentato all'ambasciata di Beirut 40 anni fa. Quindi nessuno versa una lacrima per lui”, ha detto McGurk intervenendo alla conferenza del Consiglio israelo-americano a Washington.
"Detto questo - ha subito aggiunto - abbiamo dei disaccordi con gli israeliani sulle tattiche e su come si misura il rischio di escalation. È una situazione molto preoccupante. Sono molto fiducioso che attraverso la diplomazia, la deterrenza e altri mezzi riusciremo ad uscirne". Ma poi ancora McGurk ha ribadito la posizione degli Stati Uniti: "Non pensiamo che una guerra in Libano sia il modo per raggiungere l'obiettivo di riportare le persone nelle loro case... Vogliamo una soluzione diplomatica a nord. Questo è l'obiettivo, ed è quello per cui stiamo lavorando”.
Hamas: "Israele pagherà a caro prezzo follia Beirut"
Israele pagherà a caro prezzo "il crimine" e la "follia" commessi a Beirut, con il raid di ieri nel quale sono stati uccisi due importanti comandanti di Hezbollah - Ibrahim Aqil e Ahmed Wahabi - e altri militanti del gruppo. Lo fa sapere Hamas, che già ieri aveva condannato "la brutale aggressione sionista".
Esteri
Elezioni Usa, più sicurezza per Trump e Harris: stessa...
La Camera approva all'unanimità il disegno di legge, ora il voto al Senato. L'ultimo sondaggio: sostanziale parità in Pennsylvania tra la dem e il tycoon
Dopo il nuovo presunto tentato omicidio di Donald Trump, la Camera Usa ha approvato all'unanimità un disegno di legge bipartisan per rafforzare il ruolo dei Secret Service nel garantire la sicurezza dei candidati alla presidenza, il tycoon e la dem Kamala Harris, nonché per i candidati alla vicepresidenza. Il disegno di legge, che è stato approvato con 405 voti e nessun contrario né astenuto, passerà al Senato. E, se venisse trasformato in legge, permetterebbe a Trump e Harris di avere lo stesso standard di protezione del presidente Joe Biden.
L'Enhanced Presidential Security Act, presentato dai deputati Mike Lawler e Ritchie Torres, chiede infatti al Secret Service di "applicare gli stessi standard per determinare il numero di agenti necessari per proteggere presidenti, vicepresidenti e i principali candidati alla presidenza e alla vicepresidenza". Il disegno di legge dà al Secret Service ampia discrezionalità su come stabilire i livelli di personale.
"Noi come governo federale abbiamo la responsabilità di garantire la sicurezza di questi candidati. Uno di loro diventerà presidente e l'elezione dovrebbe essere decisa dagli elettori alle urne, non dal proiettile di un assassino", ha detto Lawler ai giornalisti. "E se l'argomentazione dei servizi segreti è che non hanno abbastanza risorse o non hanno abbastanza personale - ha aggiunto . allora la questione deve essere affrontata immediatamente".
L'ultimo sondaggio: parità tra il tycoon e la dem in Pennsylvania
La vice presidente e candidata dem e l'ex presidente e candidato repubblicano sarebbero intanto sostanzialmente in parità in Pennsylvania, uno degli Stati che molti analisti considerano chiave per determinare l'esito delle elezioni di novembre. E' quanto emerge da un sondaggio del Washington Post a una settimana dal dibattito che gli elettori della Pennsylvania ritengono sia stato nettamente vinto da Harris. Secondo il sondaggio, la candidata dem è al 48% sia tra i probabili elettori che tra gli elettori registrati, mentre il tycoon è sostenuto dal 48% dei probabili elettori e dal 47% degli elettori registrati.
Oltre otto elettori registrati su 10 in Pennsylvania, prosegue il quotidiano, hanno riferito di aver seguito almeno una parte del dibattito presidenziale della scorsa settimana ed il doppio di loro ha assegnato la vittoria del duello a Harris, 54% contro il 27%, con il 17% che ha parlato di sostanziale pareggio.
La Pennsylvania è stata assegnata di misura ogni volta che il nome di Trump è stato sulla scheda elettorale. Nel 2016, l'ex presidente ha vinto lo Stato con meno di un punto percentuale. Quattro anni dopo, il presidente Joe Biden lo ha conquistato con un punto percentuale di vantaggio. Anche la corsa al Senato sembra essere serrata. Il senatore democratico Bob Casey ha il sostegno del 47% dei probabili elettori, mentre lo sfidante repubblicano, Dave McCormick, è sostenuto dal 46%.
Esteri
Ucraina, Russia sapeva di attacco a Kursk. Mosca: “Ce...
L'inchiesta del Guardian basata su una serie di documenti che l'esercito ucraino ha dichiarato di aver sequestrato da posizioni russe abbandonate nella regione
L'Ucraina ha invaso la regione russa di Kursk da oltre un mese. Un'azione a sorpresa, apparentemente. In realtà, Mosca sapeva che le forze armate di Kiev avrebbero tentato la spallata. Nonostante tutto, però, la Russia non è riuscita a proteggere il confine. Risultato: l'Ucraina è arrivata a controllare oltre 1000 km quadrati sottratti a Vladimir Putin.
E' il Guardian ad offrire un 'dietro le quinte' inedito, basato su documenti che l'esercito ucraino ha dichiarato di aver sequestrato da posizioni russe abbandonate nella regione.
Mentre Mosca assicura che riprenderà il controllo della regione di Kursk "in modo tempestivo" ("I nostri militari se ne stanno occupando. Ci riusciranno. Il controllo sarà ripristinato", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov), la rivelazione - secondo il quotidiano britannico - rende ancora più imbarazzante il caos che è dilagato tra le forze russe dopo l'attacco ucraino all'inizio di agosto. I documenti rivelano anche le preoccupazioni russe per il morale dei militari nel Kursk, che si erano intensificate dopo il suicidio di un soldato al fronte che, secondo quanto riferito, era in uno "stato prolungato di depressione a causa del suo servizio nell'esercito russo".
Il Guardian non ha potuto effettuare verifiche indipendenti sull'autenticità dei documenti del ministero dell'Interno russo, dell'Fsb e dell'esercito che si dice siano stati sequestrati in alcuni edifici della regione dalle forze speciali ucraine. Alcuni sono datati fine 2023, mentre quelli più recenti risalgono a sole sei settimane prima che l'Ucraina lanciasse la sua incursione. I documenti provengono principalmente da unità del 488esimo reggimento di fucilieri motorizzati.
I segnali ignorati
L'attacco ucraino ha colto di sorpresa gli alleati occidentali di Kiev, ma i documenti militari russi contengono mesi di avvertimenti su una possibile incursione nell'area e un tentativo di occupare Sudzha, una città di 5mila abitanti che è ora sotto occupazione ucraina. Un report già il 4 gennaio parlava del "potenziale di una svolta al confine di Stato" da parte di gruppi armati ucraini e ordinava un addestramento più intenso per prepararsi a respingere qualsiasi attacco.
Un altro avvertimento di un attacco dalla regione di Sumy fino a una profondità di 80 chilometri in territorio russo risale al 19 febbraio. A metà marzo, poi, alle unità al confine venne ordinato di rafforzare le linee difensive e di "organizzare esercitazioni aggiuntive" in preparazione di un attacco transfrontaliero ucraino. A metà giugno, c'è stato un avvertimento più specifico sui piani ucraini "in direzione Yunakivka-Sudzha, con l'obiettivo di prendere il controllo di Sudzha", cosa che effettivamente è accaduta ad agosto. C'era anche una previsione che l'Ucraina avrebbe tentato di distruggere un ponte sul fiume Seym per interrompere le linee di rifornimento russe nella regione, cosa puntualmente accaduta.
Il documento di giugno lamentava che le unità russe di stanza al fronte erano "composte principalmente da riserve con un addestramento debole". Quando l'attacco ucraino è avvenuto il 6 agosto, molti soldati russi hanno abbandonato le loro posizioni e nel giro di una settimana l'Ucraina ha preso il pieno controllo di Sudzha. "Sono scappati, senza nemmeno evacuare o distruggere i loro documenti", ha affermato un membro della squadra delle operazioni speciali.