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Calafiori, chi è la fidanzata: dal bacio in diretta al tatuaggio condiviso
Benedetta Boeme ha 27 anni, 5 in più del suo compagno, e di professione fa la modella
E' salita agli onori della cronaca lo scorso 20 maggio, quando è corsa a baciare il suo Riccardo, impegnato in un'intervista televisiva al termine della partita Bologna-Juventus, nella quale ha realizzato la sua prima doppietta in Serie A. Lei è Benedetta Boeme, la fidanzata di Riccardo Calafiori, stella rossoblù e della Nazionale azzurra, tra i giovani difensori più interessanti di Euro 2024.
Benedetta ha 27 anni, 5 in più del suo ragazzo, di professione fa la modella. In questi giorni è in Germania come tante 'wags' azzurre ed era ieri sera sugli spalti della Red Bull Arena di Lipsia dove ha potuto assistere dal vivo alla grande prova di Calafiori, fondamentale in occasione del pareggio con l'assist per Zaccagni.
Dal profilo Instagram che ha un seguito di oltre 16.000 follower si evince la sua passione per i viaggi e per i tatuaggi. Dei tattoo uno è in condivisione con la sua dolce metà, quello con la scritta 'Koi no Yokan', espressione giapponese che significa premonizione d'amore, la consapevolezza che la persona incontrata in quel momento sarà la propria anima gemella.
Una coppia innamorata, riservata ma che comunque ama condividere la propria storia sui social. "+27, la mia forza" e un cuore, la romantica dedica via social del difensore in occasione del 27esimo compleanno di Benedetta che nei giorni seguenti replica via social: "Sarò la tua spalla per tutta la vita. Tu sei la mia poesia".
Sport
Atp Rotterdam, Medvedev attacca il giudice: “Non ci...
Il tennista russo, numero 7 del ranking, è tornato a far parlare per un pesante sfogo nel match in Olanda contro Wawrinka
Daniil Medvedev perde la testa. Ancora una volta. Il tennista russo, uscito contro pronostico al secondo turno degli Australian Open, ha battuto Stan Wawrinka nel suo esordio all’Atp 500 di Rotterdam. In un match in cui non sono mancate le polemiche, con Medvedev che ha attaccato a più riprese il giudice di sedia.
Lo sfogo di Medvedev a Rotterdam
Il primo sfogo di Medvedev è arrivato nel primo set, dopo essere stato richiamato per perdita di tempo: "Perché mi hai dato una time violation? Hai qualche problema, il raccattapalle non mi ha dato la pallina. Ci vedi? Hai gli occhi aperti? No, non ce li hai. Sei terribile”. E ancora: “Mi ricordo di te con Khachanov, mi ricordo che non ci vedi mai. Tu hai un problema. Io sono calmo, mentre tu stai cercando problemi. Devi avere qualche problema molto serio. Non ti ho parlato, non ti ho detto niente e poi ti comporti così. Apri gli occhi e fai funzionare il cervello”. Insomma, uno sfogo non proprio morbido da parte del numero 7 del mondo, che sta attirando diverse critiche sui social.
Il divorzio da Gilles Simon
All'indomani della vittoria al primo turno del torneo di Rotterdam, Daniil Medvedev ha iniziato l'interruzione del suo rapporto di lavoro con Gilles Simon, allenatore che lo seguiva da nemmeno un anno: "Con Gilles abbiamo deciso di non lavorare più insieme. Gli sono grato per tutto quello che ha portato nel team. Sicuramente resteremo amici e gli auguro soltanto il meglio, ha scritto il russo sul proprio profilo X.
Hey guys, Gilles Simon and I mutually decided to stop working together. I am really thankful for everything that he brought to the team. We will absolutely stay friends and wish him nothing but the best.
— Daniil Medvedev (@DaniilMedwed) February 4, 2025
"Onestamente è stata una bella esperienza, con alcune cose buone, ma ora io e Gilles Cervara possiamo continuare a lavorare da soli", ha poi specificato Medvedev durante il media day, "con Simon, le cose non sono andate esattamente come volevo, soprattutto in termini di risultati. Non abbiamo vinto titoli, nessun torneo dello Slam o cose simili, ma ho imparato nuove cose sul tennis che potranno sicuramente aiutarmi in futuro".
Sport
Como, nuova big in Serie A? Mercato record, spesi più soldi...
Il club della famiglia Hartono ha dominato l'ultima sessione di trattative con quasi 50 milioni. Tra le ambizioni della proprietà anche il progetto del nuovo stadio, presentato oggi in Comune
Una pioggia di milioni iniettati nell’ultimo mercato e una salvezza da centrare per pianificare un futuro di successo. Il Como è la squadra che più di altre ha impressionato nella sessione di trattative appena conclusa, spendendo poco meno di 50 milioni (più di Milan e Juve) e guardando tutti dall’alto in termini di investimenti. Una cifra che, considerando anche il mercato estivo post-promozione, sfiora i 100 milioni. Notevole per un club tornato in Serie A solo pochi mesi fa. E che non si pone limiti.
Como, mercato da record
Il Como si è mosso in maniera ragionata e la ricca proprietà indonesiana non ha badato a spese. Sul Lago è arrivato in primis il mediano classe 2000 Maxence Caqueret, dal Lione: con 17 milioni, bonus inclusi, è l’acquisto più caro della storia del club. Altro colpo da non sottovalutare è l’attaccante classe 2005 Assane Diao, senegalese naturalizzato spagnolo pescato dal Betis per circa 11 milioni. Quello della squadra di Fabregas è stato un mercato fatto di idee e talenti da lanciare, ma anche di scommesse e giocatori di categoria per centrare la salvezza. Da Ikoné, prelevato dalla Fiorentina, a Vojvoda, dal Torino. Senza dimenticare Dele Alli, il colpo più mediatico e affascinante della sessione per il club lombardo (tesserato per il rilancio dopo un mese di prova e alla ricerca del riscatto da un periodo negativo) e Anastasios Douvikas, punta presa dal Celta per 13 milioni.
La proprietà del Como
Il Como, insomma, ha agito da big. Forte di un budget consistente e di una proprietà solida e ambiziosa. Già, perché la società ormai dal 2019 fa capo al socio unico Sent Entertainment Ltd, legato alla holding indonesiana Djarum, della famiglia Hartono. E la curiosità è che i fratelli Robert e Michael Hartono, miliardari, sono ad oggi i proprietari più ricchi di una squadra di Serie A. Merito di un impero fondato sulla produzione di sigarette kretek (aromatizzate ai chiodi di garofano), ma non solo, visto che tra le tante attività bisogna considerare anche che la famiglia detiene il 51% delle azioni della Banca dell'Asia Centrale.
Il patrimonio personale dell’83enne Robert Hartono supera i 24 miliardi di dollari, cifra che lo colloca al 61° posto della classifica degli uomini più ricchi del pianeta. Suo fratello Michael, 85 anni, occupa invece la posizione 65. Facile dunque intuire come il Como sia oggi la squadra più ricca d’Italia, con ambizioni da grande per il futuro.
Como, nuova big in Serie A?
Sul futuro è intervenuto non a caso a Sky Sport Carlalberto Ludi, il direttore sportivo del club, che nell’ultimo giorno della sessione invernale di mercato ha spiegato la visione del Como: "L'ambizione della proprietà è illimitata, ma quest'anno vogliamo la salvezza. Tra la Serie B e la Serie A c'è un mondo, ora pensiamo a salvarci e poi vedremo”. Idee chiare, che delineano un progetto. Il Como, tornato tra le grandi solo pochi mesi fa, vuole restare nella massima serie (la squadra è al momento 15esima, con 22 punti). Per farlo ha investito molto e riuscire nell’impresa permetterebbe di fissare altri step per il futuro. Il primo è stato fatto in sede di trattative. Basti pensare al sondaggio fatto per il milanista Theo Hernandez. Uno scatto in termini di aspirazioni, impensabile solo poche settimane fa.
Il progetto stadio
Il Como non si ferma però ai milioni spesi sul mercato. Oggi, martedì 4 febbraio, è stato presentato in Comune il progetto del nuovo stadio Sinigaglia, con il presidente Mirwan Suwarso e il sindaco Alessandro Rapinese. Si tratta di un passaggio iniziale, una bozza presentata prima di avanzare nell'iter per avere l'innovativo impianto entro il 2028. Eccolo il nuovo sogno del Como, con una capienza di 15.000 posti secondo un concept sviluppato dal noto studio Popoulous, che ha già curato i progetti di altri grandi stadi in Europa (Wembley su tutti). Per contenere un tifo sempre più caldo. (di Michele Antonelli)
Sport
Alla Federazione medici sportivi il Collare d’Oro del...
La Federazione Medico Sportiva Italiana, nella persona del suo Presidente On. Maurizio Casasco, ha ricevuto oggi dal Presidente del Coni, Giovanni Malagò, alla presenza del Presidente del Cio, Thomas Bach, la prestigiosa onorificenza del Collare d’Oro al Merito Sportivo come meritato riconoscimento per la straordinaria attività svolta al servizio della collettività, durante il difficile periodo di emergenza sanitaria del Covid-19. Lo fa sapere la Fmsi con una nota.