Carlo e Camilla accolgono imperatore Naruhito, cena di gala a Buckingham Palace
Il programma ufficiale della visita è iniziato con il benvenuto ufficiale a nome del re da parte di William che, con uno strappo al cerimoniale, ha indossato una cravatta rossa in onore del Giappone
Entra nel vivo la visita di Stato in Inghilterra dell'imperatore giapponese Naruhito e della moglie, l'imperatrice Masako. La coppia, alla seconda visita all'estero da quando l'imperatore 64enne è salito al trono nel 2019, è arrivata nel Regno Unito lo scorso fine settimana per un viaggio che ha avuto finora carattere esclusivamente privato. Tra i vari appuntamenti la coppia ha visitato la Barriera del Tamigi, della quale l'imperatore era rimasto affascinato durante i suoi studi a Oxford.
Il programma ufficiale della visita è iniziato stamane con il benvenuto ufficiale a nome del re da parte di William - che con uno strappo al cerimoniale ha indossato una cravatta rossa in onore del Giappone - nell'hotel dove fino a giovedì alloggeranno Naruhito e Masako. Il principe e la coppia si sono diretti all'Horse Guards Parade, nei pressi di Whitehall, dove sono stati ricevuti da Carlo e Camilla. Quest'ultima e Masako, entrambe con un abito 'total white', si sono trasferite a Buckingham Palace a bordo di una carrozza. Per tutto il tempo l'imperatrice ha indossato una mascherina, sempre bianca, a causa della sua forte allergia al crine di cavallo. Anche Carlo e Naruhito sono arrivati in carrozza, per la precisione una State Landau del 1902.
L' 'imperial couple' - come è stata ribattezzata dai media britannici - ha quindi pranzato a Buckingham Palace in compagnia del re, della regina e del principe del Galles. Non hanno partecipato all'evento invece Kate e la 74enne principessa Anna, che pochi giorni fa è stata ricoverata in ospedale a causa di un incidente domestico. Secondo la Bbc, a tradire la sorella del sovrano sarebbe stato uno dei suoi amati cavalli che l'avrebbe colpita facendola cadere a terra.
L'imperatore e l'imperatrice sono stati intrattenuti con una visita a una mostra di manufatti relativi alle relazioni tra Giappone e Regno Unito provenienti dal Royal Collection Trust. Ma sarà più tardi, con la cena di gala nella Sala da Ballo di Buckingham Palace , che la visita di Stato di Naruhito e Masako entrerà nel suo clou. All'evento super-mondano parteciperanno il primo ministro, Rishi Sunak, ed il leader dell'opposizione, Keir Starmer, che prenderanno posto attorno al tavolo a forma di ferro di cavallo per ascoltare i discorsi ed il brindisi di Carlo.
Alla cena dovrebbe partecipare anche William malgrado si svolgerà in contemporanea con l'ultima partita del girone dell'Inghilterra agli Europei in Germania. Il principe è il presidente d'onore della Federcalcio britannica ed era allo stadio durante lo scorso match dei Tre Leoni con la Danimarca, finito 1-1 e che ha scatenato feroci critiche in patria contro la nazionale ed il ct Southgate.
La visita si svolge circa una settimana prima delle elezioni generali del 4 luglio. Durante i 70 anni di regno di Elisabetta II mai si erano tenute visite di Stato in concomitanza con la campagna elettorale. Nel 2017, il viaggio di re Felipe VI venne rapidamente riprogrammato - dopo un accordo tra la defunta regina e lo stesso monarca - perché la data coincideva con le elezioni anticipate nel Regno Unito. Un portavoce del Palazzo ha detto che il programma della coppia giapponese è stato "leggermente adattato".
Prima di Naruhito, altri due imperatori giapponesi erano stati ricevuti nel Regno Unito durante l'era di Elisabetta: Hirohito nel 1971 e poi il figlio maggiore che gli succedette, l'imperatore Akihito, nel 1998. Naruhito ha legami di lunga data con la famiglia reale britannica e prima di arrivare a Londra ha raccontato alcuni aneddoti.
Durante i suoi due anni di studio all'Università di Oxford negli anni Ottanta, fu invitato per alcuni giorni al castello di Balmoral in Scozia. "Ho ricordi molto belli della Regina che guidava un'auto e mi invitava ad un barbecue e del Principe Filippo che mi portava in giro guidando lui stesso la carrozza", ha detto ai media giapponesi.
Carlo, all'epoca principe ereditario, aveva anche provato ad insegnare all'imperatore Naruhito l'arte della pesca a mosca, ma "non abbiamo avuto successo", ha ammesso sorridendo l'imperatore. Domani Naruhito e sua moglie visiteranno il Francis Crick Institute, un prestigioso centro di ricerca biomedica di Londra.
Economia
Nasce CircularYard, newco Fincantieri-Hera per gestione...
Previsti quasi 13 milioni di investimenti in progettazione e costruzione di nuovi impianti, riqualificazione e ottimizzazione di infrastrutture e attrezzature in ottica di economia circolare, che porteranno, già dal primo anno, una riduzione del 15% di scarti indifferenziati
Fincantieri, uno dei principali gruppi al mondo nella cantieristica ad alta complessità, e il Gruppo Hera, tra le maggiori multiutility italiane operanti nei settori ambiente, energia e idrico, annunciano la costituzione di CircularYard S.r.l, la newco volta a realizzare, negli otto cantieri italiani di Fincantieri, un innovativo sistema integrato di gestione rifiuti, finalizzato anche alla loro valorizzazione in ottica di economia circolare. In futuro si prevede di allargare l’operatività della newco anche ad altri siti di Fincantieri localizzati all’estero.
CircularYard, la nuova joint venture nata in seguito al Memorandum d’Intesa firmato a luglio 2024 - si legge in una nota congiunta - consolida ulteriormente l’impegno di Fincantieri verso pratiche industriali sempre più responsabili, contribuendo in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, riducendo del 15% i rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento e promuovendo un’economia circolare negli stabilimenti produttivi. Grazie alla messa a disposizione di know-how e competenze specifiche da parte delle società del Gruppo Hera, CircularYard introdurrà soluzioni innovative e sostenibili, al fine di garantire maggiore controllo sui fornitori e promuovendo trasparenza, sicurezza e qualità lungo tutta la filiera.
La compagine societaria di CircularYard è formata al 60% dal Gruppo Hera e al 40% da Fincantieri. Il Gruppo Hera sarà presente con Herambiente Servizi Industriali (Hasi) al 55% e Acr di Reggiani Albertino Spa (Acr) con il restante 5%, entrambe società controllate da Herambiente, tra i principali operatori nazionali nel settore ambiente e tra i primi sette in Europa.
Il progetto avrà due fasi di sviluppo, con il fine ultimo di gestire quasi 100mila tonnellate l’anno di scarti industriali prodotte nei cantieri navali di Fincantieri e di incrementare del 15% le frazioni valorizzabili, in particolare ferro, legno, plastica e carta, già dal primo anno. In parallelo saranno studiati specifici interventi che permetteranno al modello di andare a regime grazie alla realizzazione di impianti avanzati, come, ad esempio, quelli per il trattamento e riuso delle acque o per il recupero del rame, e alla gestione ottimizzata dei rifiuti.
“L’avvio della joint venture con un partner di assoluto valore come il Gruppo Hera - dice Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri - aggiunge un tassello nel nostro ulteriore impegno per l’adozione di pratiche virtuose di economia circolare all’interno dei nostri cantieri. In linea con il nostro piano industriale sull’eccellenza operativa, CircularYard rappresenta un progetto che unisce know-how complementari e ci consente di applicare le migliori pratiche e l’innovazione tecnologica nella gestione e nella valorizzazione dei rifiuti e degli scarti di produzione. L’obiettivo ultimo è di perseguire nello stesso tempo i nostri target sulla sostenibilità ambientale e sull’efficienza dei processi nel segno di una crescita responsabile sia dal punto di vista della sostenibilità che della economicità confermando il ruolo di Fincantieri come azienda leader mondiale anche nell’adozione di nuovi modelli operativi nella cantieristica”.
“Siamo orgogliosi di mettere al servizio del primo shipbuilder occidentale le nostre elevate competenze, l’eccellenza impiantistica e la pluriennale professionalità nel processo di gestione circolare dei rifiuti, per promuovere la rigenerazione delle aree urbane e industriali - afferma Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera - Acceleriamo il nostro percorso che porterà il Gruppo Hera a diventare il motore dell’economia circolare del tessuto industriale italiano, accompagnando le grandi aziende nel loro percorso di transizione ambientale con la riduzione degli scarti di produzione e la massima valorizzazione nel loro recupero”.
Cultura
Da Papa Francesco a Roberto Andò, le novità in libreria
Le uscite della settimana
Ecco una selezione delle novità in libreria, tra romanzi, saggi, libri d'inchiesta e reportage, presentata questa settimana dall'AdnKronos.
'Spera', l'autobiografia di Papa Francesco
Sarà in libreria dal14 gennaio con Mondadori 'Spera', l'autobiografia di papa Bergoglio. Per volontà di Francesco questo eccezionale documento avrebbe dovuto in un primo momento vedere la luce solo dopo la sua morte. Ma il nuovo Giubileo della Speranza e le esigenze del tempo lo hanno risolto a diffondere ora questa preziosa eredità. 'Spera' è la prima autobiografia mai pubblicata da un papa nella storia. Un’autobiografia completa, la cui stesura ha impegnato gli ultimi sei anni, che procede dai primi del Novecento, con le radici italiane e l’avventurosa emigrazione in America Latina degli avi, per svilupparsi attraverso l’infanzia, gli entusiasmi e i turbamenti della giovinezza, la scelta vocazionale, la maturità, fino a coprire l’intero pontificato e il tempo presente.
Nel raccontare con intima forza narrativa le sue memorie (non tralasciando affatto le proprie passioni), Francesco affronta senza alcuna dissolvenza anche i nodi cruciali del pontificato e sviluppa con coraggio, schiettezza e profezia i più importanti e dibattuti temi della nostra contemporaneità: guerra e pace (compresi i conflitti in Ucraina e Medio Oriente), migrazioni, crisi ambientale, politica sociale, condizione femminile, sessualità, sviluppo tecnologico, futuro della Chiesa e delle religioni.
Ricco di rivelazioni, di aneddoti, di illuminanti riflessioni, un memoir emozionante e umanissimo, commovente e capace di umorismo, che rappresenta il “romanzo di una vita” e al tempo stesso un testamento morale e spirituale destinato ad affascinare i lettori di tutto il mondo e a incarnare il suo lascito di speranza per le generazioni future. Il volume è arricchito da alcune straordinarie fotografie, anche private e inedite, provenienti dalla disponibilità personale di papa Francesco. Il volume è stato scritto con Carlo Musso, già direttore editoriale non fiction di Piemme e Sperling & Kupfer e poi fondatore del marchio indipendente Libreria Pienogiorno.
'Il coccodrillo di Palermo' di Roberto Andò
Arriverà in libreria con La Nave di Teseo' il 16 gennaio 'Il coccodrillo di Palermo' di Roberto Andò. Rodolfo Anzo è un regista di documentari che abita a Roma. Da più di dieci anni non torna nella sua città natia, Palermo, con cui ha un rapporto conflittuale tanto che sarebbe felice di non farvi più ritorno. Improvvisamente, però, è costretto a cambiare i suoi piani: la vicina di casa dei genitori, ormai defunti, lo avverte che qualcuno si è introdotto nell’abitazione, dileguandosi senza trafugare alcun oggetto di valore.
Sembrerebbe un furto andato a vuoto, ma in casa Rodolfo si imbatte in sei bobine di intercettazioni telefoniche che il padre poliziotto aveva illegalmente conservato, insieme a un messaggio in cui si chiede di restituirle alle persone intercettate. L’uomo decide di mettersi alla ricerca dei misteriosi intercettati, ma non sa fin dove questo incarico lo porterà: con la complicità di una Palermo stregata, dai contorni sinistri e surreali, Rodolfo affronterà la verità tra le ombre della memoria di suo padre.
Seguendo l’indagine di un figlio sui misteri di un padre, Roberto Andò accompagna i lettori tra le strade e gli incontri di una città fascinosa e malata, sospesa tra il peso della colpa e il desiderio di redenzione e giustizia. Un labirinto magico di voci e volti che emergono da un passato ambiguo e reticente.
'Long Island'di Colm Tóibín
Einaudi manda in libreria dal 14 gennaio 'Long Island' di Colm Tóibín. Nella casa di Eilis Lacey, a Long Island, suona il campanello. Alla porta c’è uno sconosciuto, irlandese come lei, che viene a portarle una notizia sconvolgente. La vita di Eilis negli ultimi vent’anni è scorsa piuttosto tranquillamente: i due figli ora adolescenti, Larry e Rosella, il marito idraulico Tony, e nelle casette adiacenti due dei suoi cognati, Enzo e Mauro, con le rispettive famiglie, oltre alla torreggiante suocera Francesca.
Una tipica famiglia italo-americana degli anni Settanta, che lavora, mangia, dorme, decide, vive insieme, molto presente e disponibile ma almeno altrettanto voluminosa e invadente. Per quella famiglia, per quell’uomo, Tony Fiorello, vent’anni prima a Enniscorthy, in Irlanda, Eilis ha lasciato un mondo intero: una madre ora anziana che non ha mai accettato la separazione dalla figlia, i tre fratelli che le sono rimasti, Jack, Pat e Martin, dopo la morte dell’amata sorella Rose, l’amica d’infanzia Nancy, e poi quell’uomo, Jim, di cui si era innamorata troppo tardi. Ora le parole dello sconosciuto alla porta la spingono a riconsiderare le sue scelte di allora.
Si avvicina l’ottantesimo compleanno di sua madre, è un’ottima occasione per tornare in Irlanda e cambiare aria per un po’. I suoi figli la raggiungeranno a breve e conosceranno quel mondo che scorre loro nelle vene e di cui nulla sanno. A Enniscorthy, Eilis ritrova un modo di vivere, di pensare e di amare che non era sopito in lei. Ritrova gli affetti di un tempo e, con una chiarezza acuita dalla distanza e dal torto subito, percepisce l’insostenibile pressione della famiglia Fiorello. E poi ritrova Jim, che non l’ha dimenticata…Con la tipica cifra stilistica di Colm Tóibín, Long Island riunisce Eilis Lacey ai molti lettori di Brooklyn, raggiungendo nel contempo nuove vette di pathos trattenuto e finezza psicologica lancinante. Chi ha detto che leggere la Divina Commedia sia un’impresa per pochi? Èvero che leggerla è arduo per la lingua in cui è scritta e l’enorme varietà di temi trattati, ma è un’avventura straordinaria. Giuseppe Patota, che ha dedicato parte dei suoi studi alla lingua di Dante, ha trovato il modo di rendere accessibile quest’opera magnifica e complessa perché possa essere capita e apprezzata anche da chi non la conosce, da chi la conosce poco e da chi l’ha conosciuta, ma non se la ricorda.
'A tu per tu con la Commedia' di Giuseppe Patota
E' appena arrivato in libreria 'A tu per tu con la Commedia', il nuovo saggio di Giuseppe Patota professore ordinario di Linguistica italiana nell’Università di Siena. "Capire la Divina Commedia - ammette Patota - è difficile. Della lingua in cui la scrisse, diventata la nostra soprattutto grazie a lui, Dante sperimentò tutte le possibilità espressive, comprese quelle che sembrano andare al di là dell’umano, sia verso il basso sia verso l’alto, e non è facile seguirlo in questo vertiginoso saliscendi. Poi ci sono i contenuti. Teologia e interpretazione dei testi sacri, filosofia, logica, morale, politica, diritto, letteratura e storia antica, scienza dei numeri e delle misure, musica, ottica, medicina, arte della guerra e della navigazione: non c’è aspetto della cultura antica e medievale di cui Dante non abbia appropriatamente detto qualcosa, nel suo enciclopedico poema".
"Infine, ci sono i personaggi che popolano l’oltremondo che il Poeta ha costruito. Tralasciando quelli appartenenti al mito o alla storia, e limitandoci a quelli che hanno popolato la cronaca dei tempi di Dante e di quelli di poco precedenti, l’unico motivo per cui continuiamo ad avere memoria dei nomi di Ciacco, Francesca da Rimini, Farinata degli Uberti o Ugolino della Gherardesca è dato dal fatto che i versi scritti da Dante li hanno resi figure immortali: se quei versi non fossero stati scritti, i loro nomi sonnecchierebbero in qualche documento d’archivio o in qualche cronaca medievale".
"Sì: capire la Commedia è veramente difficile. Per questo - conclude Patota - ho scelto i versi più significativi, curiosi o sorprendenti dei cento canti di cui si compone e li ho distribuiti in 114 presentazioni (per qualche canto ho avuto bisogno di qualche presentazione in più). Ho cercato di spiegare quei versi parola per parola, senza dare niente per scontato, collegando i fatti con gli antefatti. In questo modo, leggendoli canto dopo canto, farete lo stesso viaggio che ha fatto Dante: questo, almeno, è quello che spero".
'Nudo di padre' di Rossano Astremo
"Quando venni al mondo, in una domenica di primavera del 1979, ad accogliermi non ci furono due genitori festosi, ma il volto subdolo dell’abbandono". Comincia così 'Nudo di padre', il libro di Rossano Astremo pubblicato da Solferino. Un incipit che dà il via alla vita del protagonista di questa storia, con una madre sola e depressa che alla sua terza gravidanza avrebbe desiderato una femmina.
Non c’è un padre, che lavora in Germania e che torna a Grottaglie, in Puglia, solo mesi più tardi. A testimonianza di quel rapporto, esiste un’unica polaroid che ritrae sorridenti genitore e figlio, per il resto domina tra i due una gelida indifferenza che negli anni si trasforma in sottile soggezione. Il bambino della foto si fa ragazzo e comincia ad annaspare tra i flutti della vita, nudo di padre, cercando la salvezza in altre figure maschili, in altre guide, in una fuga geografica e sentimentale che lo porta a immergersi nel mondo letterario, lontano dalle sue radici imbevute di assenza e di silenzio. Eppure, un tale vuoto non può essere privo di conseguenze. Torna a chiedere il conto di continuo, anche dopo che il ragazzo sarà diventato uomo e padre a sua volta, abbandonando la casa d’origine e imparando un nuovo modello d’amore.
Con una prosa lucida e sofferta, carica di interrogativi irrisolti e distesa tra due narrazioni che si rincorrono nel tempo, Rossano Astremo indaga il mistero della famiglia e il potere, costruttivo e distruttivo, delle relazioni. La capacità – tutta umana – di frantumarsi e ricomporsi, di guarire dagli abbandoni e dagli errori o di trovare, almeno in parte, un antidoto al loro veleno.
'Cara pace' (Ponte alle Grazie) di Lisa Ginzburg
'Cara Pace' è il titolo del romanzo di Lisa Ginzburg pubblicato da Ponte alle Grazie. Maddalena, la maggiore, è timida, sobria, riservata. Nina, di poco minore, è bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due sorelle, legate dal filo di un’intima indistinzione, hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un’assenza difficile da accettare.
Ancora adesso, molti anni dopo, cercano di colmarla con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphilj, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma. È proprio a Roma che Maddi, da sempre chiusa nel suo carapace, decide di tornare, fuggendo dai ruoli che la sorella, prima, e la famiglia poi, le hanno imposto.
Finalmente sola con sé stessa e con i suoi ricordi, lascia cadere le difese e, rivivendo i luoghi del passato, inverte le parti e si apre alle sorprese che riserva la vita. Padri e madri, amicizie e passioni, alberi e fiumi fanno da cornice a una storia d’amore e di abbandono che, come ogni storia viva, offre solo domande senza risposta. E misura con il metro felice della letteratura la distanza che intercorre tra la ferita originaria e la pace sempre e solo sfiorata della maturità.
'100 cose che fanno piangere Tolstoj' di Katia Gushina
Sarà in libreria il 28 gennaio '100 cose che fanno piangere Tolstoj' di Katia Gushina, edito da Rizzoli. Non tutti sanno che da bambino Lev Nikolaevic Tolstoj era soprannominato “Leone il frignone”. E a buona ragione: lui stesso racconta che scoppiava in lacrime continuamente. Ma forse ancora meno persone immaginano che Tolstoj continuò a piangere anche da adulto e per i motivi più diversi, come testimoniano le memorie dei suoi contemporanei e i diari che tenne fino alla morte.
Katja Gušcina ne ha individuati 100 e li ha illustrati con uno stile ironico e originale, utilizzando foto dell’epoca. Ora anche voi conoscerete questo lato nascosto di Tolstoj. Che forse proprio grazie alle sue lacrime - di rabbia, felicità, paura, vergogna, compassione - è diventato il grande scrittore che sappiamo. Ma non vi preoccupate, il fazzoletto non serve. Questo libro, piuttosto, vi strapperà un sorriso.
'Cinema e consumi nelle riviste italiane' di Fabio Andreazza e Eleonora Sforzi
Sarà sugli scaffali dal 17 gennaio con Marsilio 'Cinema e consumi nelle riviste italiane. Dal dopoguerra agli anni Settanta' di Fabio Andreazza e Eleonora Sforzi.Il ruolo del cinema è stato tanto rilevante nel Novecento da rendere necessario lo studio della sua influenza sugli stili di vita e di consumo. La sua pervasività ha coinvolto tutti i mezzi di comunicazione, anche quello che più ha segnato l’età moderna, la stampa, e in particolare le riviste illustrate, il settore che è cresciuto maggiormente nel secondo dopoguerra.
Spaziando dai rotocalchi d’attualità alle riviste femminili, dai periodici giovanili a quelli cattolici e comunisti, e affrontando le relazioni con la fotografia e la televisione, questo libro offre per la prima volta uno sguardo ad ampio spettro sui modi in cui il medium per antonomasia del Novecento, attraverso le riviste illustrate, ha dato impulso alla cultura dei consumi, prima della perdita della sua centralità negli anni settanta, quando la concorrenza televisiva è diventata sempre più irresistibile.
'La svolta sei tu' (Sperling&Kupfer) di Roberto D'Incau
Sarà in libreria dal 21 gennaio, 'La svolta sei tu' (Sperling&Kupfer) di Roberto D'Incau. Che tu stia cercando di ricominciare in amore, nello studio, nel lavoro o nel rapporto con te stesso, questo libro è la guida che ti ricorderà una cosa semplice ma essenziale: il cambiamento non accade per caso, ma per scelta. E quella scelta può partire da te, adesso.
Hai mai avuto la sensazione di vivere una vita che non ti appartiene, che la tua storia sia immutabile, che non ci sia più spazio per i tuoi desideri e le tue passioni? Questo libro ti invita a mutare prospettiva e a prendere in mano le redini della tua esistenza. Non ci sono età, circostanze o limiti che possano davvero impedirti di cambiare e ricominciare negli studi, in amore, nel lavoro: la vera chiave per trasformare la tua esistenza sei tu. Roberto D'Incau, executive coach ed esperto nello sviluppo del capitale umano, ti guida in un viaggio emozionante e concreto, fatto di riflessioni, storie e strumenti pratici per smontare il mito che vede il destino già scritto.
Ogni scelta può essere rivista, ogni percorso ricalibrato, ogni cambiamento è sempre possibile e in queste pagine troverai le risorse per farlo. Scoprirai come la resilienza, il coraggio e la capacità di uscire dalla zona di comfort possano trasformare anche le situazioni più difficili in occasioni di rinascita. E soprattutto che non è mai troppo tardi per ascoltare sé stessi, superare pregiudizi e paure che ti tengono ancorato al passato e costruire un futuro che rispecchi davvero chi sei e chi vuoi diventare.
'A Roma non ci sono le montagne' di Ritanna Armeni
Arriva in libreria con Ponte alle Grazie dal 14 gennaio 'A Roma non ci sono le montagne', il nuovo saggio della giornalista Ritanna Armeni. Uno spazzino gioviale che spinge il suo carretto. Una ragazza semplice ma elegante, con la borsa della spesa e un impermeabile sul braccio. Un giovane uomo, l’aria assorta, la cartella di pelle, forse un professore. Una Mercedes, scura e silenziosa come l’ufficiale tedesco seduto sul sedile posteriore. Una compagnia di soldati che marcia cantando.
Perché nel 1944 le compagnie naziste cantano sempre quando attraversano Roma. In quei pochi metri, in quei secondi di trepidazione e attesa passa la Storia. E le storie dei singoli individui che formano i Gruppi di azione patriottica, fondati qualche mese prima contro l’occupante tedesco. Per lo più ragazzi borghesi, spesso universitari, che si tramutano in Banditen, capaci di sparare e di sparire, di colpire il nemico ogni giorno, senza dargli tregua.
In quel breve - e infinito - pomeriggio di primavera, dove passato e presente si intrecciano, c’è chi si prepara e chi viene sorpreso, chi muore e chi sopravvive, chi scappa e chi ritorna. E c’è anche chi, sui corpi dei 33 tedeschi uccisi, firma la condanna a morte di 335 italiani. Ritanna Armeni, con l’intelligenza di chi vuole comprendere, e ricordare, conduce i lettori in via Rasella e mette in scena uno degli episodi più emblematici della Resistenza romana.
Cronaca
Lega: ”Striscione e murales al liceo Manara di Roma,...
“Rispettiamo il diritto a manifestare ma non i saccheggi, le distruzioni, il sopruso condito da insulti allo Stato e dalla ripetuta compromissione del diritto allo studio che certa sinistra estrema impone nelle scuole romane, come accaduto al liceo Manara di Monteverde. Chiediamo vengano individuati e perseguiti non soltanto tutti i responsabili dei danni che la scuola ha già subito, non bastano le sospensioni, ma anche coloro che hanno affisso presso la palestra uno striscione con una scritta oltraggiosa contro lo Stato prendendo a pretesto la tragica vicenda del giovane Ramy, e dipinto un murale inneggiante alla violenza. La palestra, tra l’altro, era stata appena ristrutturata con fondi europei, ma è stata vandalizzata dall’occupazione e ora tutto l’istituto porta il segno di ulteriori danni, di un clima inquietante e di un tentativo di sopraffazione dello stesso ordine pubblico”. Lo dichiarano in una nota congiunta Fabrizio Santori e Giovanni Picone, capigruppo della Lega rispettivamente in Campidoglio e in Municipio XII, che annunciano a breve un sopralluogo al liceo Manara.
“L’ubriacatura di conformismo e la nostalgia della violenza e dell’ottusità dei loro nonni che ha colpito una parte degli alunni non è giustificabile, ma anzi è aggravata da sconclusionati e ritorti volantini in cui si chiede un dialogo poi negato dai fatti”, concludono i leghisti.