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Cronaca
Camorra, Saviano: ”15 anni e ancora no sentenza...
Camorra, Saviano: ”15 anni e ancora no sentenza definitiva su ‘proclama’ Casalesi”
In corso a Roma il processo d’Appello per le minacce allo scrittore e a Rosaria Capacchione
![Camorra, Saviano: ''15 anni e ancora no sentenza definitiva su 'proclama' Casalesi''](https://www.adnkronos.com/resources/026a-128cfa743561-7f13bb36f26e-1000/format/big/saviano34_fg_ipa.jpeg)
“Quando le istituzioni parlano di lotta alla criminalità organizzata è retorica davanti a un processo che dura da 15 anni senza una sentenza definitiva. A settembre vedremo se questa odissea finirà”. Così lo scrittore Roberto Saviano al termine dell’udienza del processo in corso davanti alla Corte di Appello di Roma per le minacce rivolte in aula durante il processo di appello ‘Spartacus’ a Napoli, nel 2008, alla giornalista Rosaria Capacchione e allo stesso scrittore. In primo grado, il 24 maggio 2021, i giudici della Quarta sezione penale del Tribunale di Roma, che hanno riconosciuto le minacce aggravate dal metodo mafioso, hanno condannato il boss del clan dei Casalesi Francesco Bidognetti a un anno e sei mesi e l’avvocato Michele Santonastaso a un anno e due mesi.
“Questo processo va avanti da 15 anni, il messaggio che arriva alle organizzazioni quando i processi sono così lunghi è molto semplice: possono agire rinviando all’infinito le conseguenze. Mi chiedo - ha proseguito Saviano - è possibile che questo Paese possa portare avanti la battaglia antimafia? Sono sotto protezione da 18 anni, la mia scorta è diventata ‘maggiorenne’. Non c’è investimento sulla giustizia, non ci sono abbastanza magistrati, la strumentazione per il contrasto antimafia è sempre più fragile”.
Nel corso dell’udienza di oggi pomeriggio gli avvocati di parte civile di Saviano e Capacchione hanno sollecitato la conferma di primo grado, come già chiesto dalla procura generale. “L’avvocato Santonastaso in quell’aula non stava esercitando il suo ruolo di difensore - ha sottolineato nel suo intervento il legale di Saviano, l’avvocato Antonio Nobile - C’era una rivendicazione del contenuto e gli atti di appello non scalfiscono la sentenza”. Parte civile nel procedimento è anche Fnsi, rappresentata dall’avvocato Giulio Vasaturo. “Bidognetti ha ordinato all’avvocato Santonastaso di lanciare quel messaggio di minaccia, attraverso il processo, a giornalisti, scrittori e magistrati esposti. Minacce mafiose dirette a Saviano e Capacchione che hanno posto all’attenzione nazionale e internazionale la realtà criminale del clan dei Casalesi - ha evidenziato l’avvocato Vasaturo - Una condotta delittuosa che non può essere tollerata perché mai più si ascolti in un’aula di giustizia un proclama mafioso”. Nella prossima udienza, fissata per settembre, prenderanno la parola i difensori dei due imputati.
Cronaca
Appello del pediatra a ristoranti e spiagge: “Mezze...
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Le proposte del 'papà' delle Bandiere verdi Italo Farnetani per un'offerta a misura di baby-turisti
![Appello del pediatra a ristoranti e spiagge:](https://www.adnkronos.com/resources/0284-18bf68e14872-ca46ca81e51d-1000/format/big/bambini_estate_vacanze_mare_spiaggia_fg.jpeg)
Mezze porzioni nel menù, facendo attenzione a dimensioni e texture dei cibi, per soddisfare l'appetito dei bambini senza scoraggiarli con dosi eccessive o pietanze difficili da mangiare. Ma anche mini-assaggi formato 'amuse bouche' per solleticare il palato dei piccoli. Con in più il vantaggio del risparmio, sia per i genitori sia per le cucine che eviteranno sprechi. E poi accessibilità per passeggini e carrozzine, e punti allattamento aperti a tutti e ben segnalati. Il pediatra Italo Farnetani lancia un appello ai gestori di bar, ristoranti, hotel e stabilimenti balneari: inclusione e proposte studiate ad hoc per i baby-turisti e le loro famiglie. L'occasione è la settimana di incontri che a Fasano, in provincia di Brindisi, culminerà sabato 6 luglio con la consegna ufficiale delle Bandiere verdi 2024 alle località di mare a misura di bimbo, scelte ogni anno dai pediatri fin dal 2008.
"Le mezze porzioni - spiega all'Adnkronos Salute Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell'Università Ludes-United Campus of Malta e 'papà' delle Bandiere verdi - almeno fino ai 10-12 anni d'età rappresentano la quantità ideale di cibo che il bambino mangia volentieri e che gli è sufficiente per uno sviluppo sano e armonico. Inoltre dimezzano i costi per i genitori e permettono agli esercenti di evitare sprechi alimentari". Attenzione, però: non basta, e non serve nemmeno, dividere per 2 tutte le ricette previste dalla carta. Le mezze porzioni che teorizza Farnetani sono mirate: "Vanno offerte per gli alimenti più amati dai bambini e, oltre alle giuste quantità, devono garantire anche forme e consistenze adatte. Cibi morbidi e di dimensioni contenute, perché il bambino - ricorda il pediatra - ha una bocca piccola e un'arcata dentaria più debole, non completamente sviluppata fino all'età di 11-12 anni. Di conseguenza ha difficoltà a introdurre e masticare alimenti grossi o tenaci".
Qualche esempio a cominciare dalla pizza, "immancabile". Farnetani consiglia di dimezzare "sicuramente la Margherita, che resta la versione più gradita fino all'età di 6 anni; poi la "Würstel, prediletta successivamente", senza dimenticare "quella con le patatine fritte" che è trasversale e "piace sempre a tutti. Per le altre pizze è superfluo preparare mezze porzioni". Lo stesso per i primi: l'esperto suggerisce di proporre in versione dimezzata "solo quelli che prevedono riso o pasta corta tipo farfalle, molto gradite ai bambini. Inutili invece le 'mezze' per formati lunghi o corti voluminosi tipo paccheri, più complicati da mangiare per i piccoli". Passando ai secondi, via libera del medico alle mezze porzioni "per tutti i cibi impanati e fritti (rigorosamente in olio d'oliva), soprattutto le polpette. Sono perfette e vanno fatte possibilmente piccole, grandi quanto un'oliva ascolana". Idem "l'hamburger: piace molto, ma meglio servirlo come mezza porzione e piccolo, sempre perché si mette in bocca più facilmente e si mastica bene". Per concludere con "la garanzia di un vero successo", nel piatto dei formaggi "pezzettini di parmigiano" e per dolce "crostata con la crema di nocciole o gelato in mini-coni. Uno o più gusti, come vorrà il bambino".
Oltre alle mezze porzioni, secondo il pediatra "andrebbe prevista anche qualche porzione singola: una polpetta, un involtino, piccoli assaggi. I bambini sono abitudinari e poco inclini alle novità - avverte infatti Farnetani - quindi, specialmente se una pietanza non l'hanno mai provata, anche la mezza porzione potrebbe risultare eccessiva".
Sistemata la questione menù, il medico passa in rassegna un paio di "altri 'optional' che consiglio. Innanzitutto, prevedere la possibilità di raggiungere il punto di ristorazione anche con passeggino e carrozzine. Grazie alle rampe per i diversamente abili in genere è possibile farlo", ma spesso resta il 'nodo parcheggio': "Andrebbe previsto anche un posto dove potersi fermare con passeggino o carrozzina". Ancora, occhio alla 'mise en place': "E' consigliabile che gli esercizi di ristorazione abbiano anche delle stoviglie adatte ai bambini" da portare in tavola, apparecchiandola magari con "tovagliene colorate dei personaggi più amati dai bimbi".
Ultima idea: i 'baby pit stop' per mamme e bebè. "Suggerisco di allestire dei punti di allattamento negli stabilimenti balneari, nei bar, nei ristoranti o negli alberghi, aperti anche ai non clienti dell'esercizio. Non servono grandi lavori - osserva l'esperto - basta una stanza anche piccola, ma riservata, possibilmente fresca, arredata con gusto e gioiosa, in cui la mamma si possa fermare per allattare il suo bambino. Ogni esercente potrà poi attrezzare l'ambiente come preferisce, con fasciatoio, lavandino, acqua fresca. E' un grosso servizio che si farebbe alle famiglie, alle madri e all'infanzia - conclude Farnetani - ma è anche un modo semplice per promuovere la propria attività indicando il punto allattamento sul sito e con apposita segnaletica".
Cronaca
Sandokan torna al 41 bis, Procura Napoli interrompe...
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Schiavone avrebbe riferito circostanze e fatti molto datati nel tempo, già noti o addirittura senza riscontri oggettivi
![Francesco Sandokan Schiavone](https://www.adnkronos.com/resources/028b-1a86565338a4-12755c14cf92-1000/format/big/schiavone_arresto_sandokan_fg_ipa.jpeg)
Mancano riscontri e attualità: la Procura di Napoli interrompe la collaborazione con il boss dei Casalesi Francesco Sandokan Schiavone, che torna al 41bis. Secondo quanto apprende Adnkronos, la collaborazione con la giustizia è stata interrotta poiché Sandokan avrebbe riferito circostanze e fatti molto datati nel tempo, già noti o addirittura senza riscontri oggettivi.
Dunque, negli ultimi giorni sono state ultimate le procedure per la revoca del programma di protezione cui era stato sottoposto, dunque Schiavone è tornato al regime del carcere duro riservato ai boss. La decisione è stata assunta di concerto tra la Procura di Napoli e la Direzione Nazionale Antimafia, con i magistrati del pool assegnato alla collaborazione di Schiavone che hanno valutato l'inutilità delle dichiarazioni rese dallo scorso marzo ad oggi.
Cronaca
Tumore seno, Iadanza (IncontraDonna): “Nuova...
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"Importante anche la biopsia liquida, test non invasivo e preciso nel migliorare la selezione di terapie da parte di specialisti"
![Antonella Iadanza, Patient Advocate di Fondazione IncontraDonna](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b47d634cc17-cf6465b070cc-1000/format/big/iadanza_comm.jpeg)
"La nuova terapia mirata del carcinoma della mammella metastatico Er+ Her2-, ovvero la molecola elacestrant attiva per via orale, per noi pazienti rappresenta una speranza che si realizza. Ma ancora più importante è che ci sia la possibilità di fare la biopsia liquida che consiste in un semplice prelievo di sangue. Il test ha dei grandi vantaggi e importanti potenzialità, non è invasivo ed è preciso nel migliorare la selezione delle terapie da parte degli specialisti". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Antonella Iadanza, Patient Advocate di Fondazione IncontraDonna, in occasione di una conferenza stampa promossa oggi a Roma, con il contributo non condizionante di Menarini Stemline, con esperti di Fondazione Aiom e Fmp (Fondazione per la medicina personalizzata) per chiedere che le nuove ormonoterapie orali siano disponibili anche in Italia.
Per Iavanza la qualità di vita di una paziente con carcinoma della mammella metastatico Er+ Her2- "può essere ottima, quasi normale a parte le cure. Cure che ad alcune causano disturbi, ad altre meno. Il tumore è soggettivo. C'è chi per una semplice pillola si sente debilitata e chi, invece, nonostante terapie più pesanti continua a fare una vita normale. Indubbiamente, il fatto che ci sia una nuova ormonoterapia ci dà speranza, e questo è un balsamo per la qualità di vita anche dal punto di vista psicologico", conclude.