Biden-Trump, oggi il duello tv: tutto quello che c’è da sapere
Anche se si tratta di 'rematch' dei duelli del 2020, sono molte le novità rispetto ai dibattiti di quattro anni fa e delle precedenti presidenziali
Joe Biden e Donald Trump tornano a duellare in tv nel primo dibattito in vista delle elezioni presidenziali Usa 2024 che andrà in onda oggi sulla Cnn. Anche se si tratta di 'rematch' dei duelli del 2020, sono molte le novità rispetto ai dibattiti di quattro anni fa e delle precedenti presidenziali.
A cominciare dal fatto che è la prima volta - da quando dopo il primo scontro tv tra John F. Kenned e Richard Nixon nel 1960 i dibattiti sono diventati un caposaldo della corsa per la Casa Bianca - che si svolge così presto, prima delle convention estive, a luglio la repubblicani e ad agosto la democratica, che incoroneranno ufficialmente Trump e Biden.
Senza contare che per la prima volta non è stato organizzato da un'apposita commissione indipendente, ma con negoziati diretti tra i team dei due candidati e l'emittente per decidere le regole. Alcune di queste sono una novità, come l'assenza di pubblico nello studio di Atlanta dove domani alle 21 ora locale i due candidati si sfideranno per 90 minuti, rispondendo alle domande dei moderatori, i giornalisti della Cnn Jake Tapper e Dana Bash.
Inoltre, i microfoni dei due candidati si accenderanno solo quando verrà data loro la parola, evitando quindi che uno possa interrompere l'altro. Non è chiaro chi avrà il controllo dei microfoni, se la regia o gli stessi moderatori che, ha fatto sapere la Cnn quando ha annunciato le regole del dibattito, "useranno tutti i mezzi a loro disposizione per far rispettare i tempi e garantire un dibattito civile".
Per ogni domanda, i candidati avranno due minuti di tempo per rispondere. Poi l'avversario verrà dato un minuto per la replica, e poi ci sarà un altro minuto per la controreplica. Una luce rossa comincerà a lampeggiare quando saranno a cinque minuti dalla fine del tempo a disposizione, e la luce diventerà fissa quando il tempo sarà esaurito.
Sul podio Biden e Trump, che hanno rispettivamente 81 e 78 anni, non potranno portare nessuno appunto o dichiarazione preparata. Verrà messo a loro disposizione un blocchetto con una penna per segnarsi degli appunti durante il corso del dibattito.
Per decidere le posizioni dei due candidati sul palco, i team si sono "sfidati" a colpi di lancio di monetina, con il team di Biden che ha vinto ed ha scelto il podio sulla destra. Ma facendo così ha lasciato a quello di Trump la possibilità di scegliere di essere l'ultimo a fare la dichiarazione conclusiva, lasciando così all'ex presidente la parola finale. Infine, ci saranno due interruzioni pubblicitarie ma durante questi break i candidati non potranno parlare con il proprio staff elettorale.
Dopo il dibattito, i candidati si sfideranno solo un'altra volta prima del voto di novembre, il prossimo 10 settembre sulla Abcnews.
Esteri
Putin e il missile Oreshnik, Ucraina non ci crede:...
La Russia spaventa l'Europa con la nuova arma. L'Ucraina: "Non esiste nessun nuovo missile"
Un'arma letale o un bluff? La Russia minaccia l'Europa agitando lo spettro del nuovo missile Oreshnik, lanciato per la prima volta contro un impianto industriale di Dnipro. L'Ucraina, però, non crede agli annunci di Vladimir Putin e sembra non giudicare fondate le analisi di esperti e osservatori: il nuovo missile, dicono a Kiev, non esiste.
Putin, in un vertice con il ministero della Difesa e industrie del comparto militare, ha tessuto le lodi della nuova arma che "non può essere intercettata da nessuno oggi al mondo". Il missile Oreshnik, secondo i pochi dati diffusi dal presidente russo, supera la velocità di 10 Mach nella fase finale della sua traiettoria ed è ritenuto un'arma ad alta precisione. Potrebbe anche essere armata con testate nucleari. Ora, la Russia avvierà la produzione in serie e parallelamente testerà nuovi missili a corto e medio raggio.
Al quadro delineato del presidente, oggi si aggiunge la 'chiosa' di Dmitry Medvedev. Il numero 2 del Consiglio di sicurezza si esprime con i toni ormai abituali: "I danni all'Europa per gli attacchi dei missili Oreshnik non saranno sopportabili. E' impossibile intercettarlo, meglio se smettono di sostenere la guerra", dice 'invitando' i paesi occidentali a sospendere la fornitura di armi a Kiev.
Nella guerra che si combatte anche con le informazioni, l'Ucraina prova a parare il colpo. Lo fa con le parole di Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky. "Non ci sono missili Oreshnik nella Federazione Russa, questa persona inadeguata si inventa qualche nome", dice facendo riferimento alle comunicazioni di Putin. "Questa è un'arma classica, un missile balistico intercontinentale previsto dai trattati. È chiaro quante armi di questo tipo abbia la Federazione Russa", dice Podolyak.
Esteri
Ucraina, centinaia di yemeniti reclutati dalla Russia:...
La mossa di una misteriosa compagnia legata ai ribelli dello Yemen per mandarli con l'inganno al fronte: la rivelazione del Financial Times
Reclutati con l'inganno, mandati con la forza a combattere in Ucraina. La Russia starebbe reclutando centinaia di yemeniti per combattere contro le truppe di Kiev, in una mossa che evidenzia i crescenti legami tra Mosca ed i ribelli Houthi, movimento filo-iraniano di fede zaydita che controlla ampie zone dello Yemen tra cui la capitale Sana'a. A rivelarlo è il Financial Times, secondo cui gli yemeniti verrebbero arruolati con la forza e quindi inviati in prima linea.
La promessa: stipendio alto e cittadinanza russa
Le reclute hanno raccontato al giornale della City di essere arrivate in Russia tramite una misteriosa società collegata agli Houthi, con la promessa di un impiego con stipendi elevati e persino della cittadinanza russa. La notizia, evidenzia il Ft, mostra il sempre maggiore allargamento del conflitto, mentre aumenta il numero delle vittime e il Cremlino cerca di evitare una mobilitazione generale. Tra le file russe ci sono già mercenari provenienti da Nepal e India e circa 12mila soldati dell'esercito regolare nordcoreano di stanza nella provincia russa di Kursk.
Il legame Russia-Houthi
L'inviato speciale degli Stati Uniti per lo Yemen, Tim Lenderking, ha spiegato che la Russia sta lavorando per aumentare i legami con gli Houthi e che tra le parti ci sono colloqui sui trasferimenti di armi. "Sappiamo che c'è personale russo a Sana'a che aiuta ad approfondire questo dialogo - ha precisato - I tipi di armi di cui si sta discutendo sono molto allarmanti e consentirebbero agli Houthi di colpire meglio le navi nel Mar Rosso e forse oltre".
Il mese scorso è emersa la notizia che la Russia ha fornito dati satellitari per aiutare gli Houthi ad attaccare le navi nel Mar Rosso. I ribelli da tempo prendono di mira le navi commerciali in questo tratto di mira in quella che definiscono un'azione solidale con i palestinesi nella Striscia di Gaza.
Esteri
Trovato corpo del rabbino scomparso negli Emirati, ira...
Trovato senza vita il corpo di rav Zvi Kogan, l'uomo era scomparso giovedì scorso. Netanyahu: "Troveremo assassini e mandanti". Katz: "Terrorismo antisemita". Spari nei pressi dell'ambasciata israeliana ad Amman, Giordania: "Attacco terroristico"
E' stato ritrovato il corpo del rabbino Zvi Kogan, scomparso giovedì negli Emirati Arabi Uniti e la cui auto era stata individuata ieri abbandonata ad Al-Ain, a circa 90 minuti da Dubai. Ad annunciarlo l'ufficio del primo ministro emiratino ed il ministero degli Esteri in una nota congiunta.
E "a tempo di record” le forze di sicurezza degli Emirati Arabi Uniti hanno arrestato tre persone in relazione all'omicidio del rabbino, ha annunciato il ministero degli Interni degli Emirati Arabi Uniti.
Dopo che la famiglia di Kogan ha denunciato la sua scomparsa, si legge in un comunicato, è stata avviata un'indagine. I risultati completi dell'indagine saranno resi noti al suo completamento.
Il corpo ritrovato ad Al Ain
Le autorità israeliane hanno annunciato oggi che il corpo di Kogan è stato trovato nella città emiratina di Al Ain, che confina con l'Oman, a circa 150 chilometri da Abu Dhabi. Secondo i media ebraici i funzionari sospettano che diversi cittadini uzbeki reclutati dall'Iran abbiano aggredito il rabbino e siano poi fuggiti in Turchia.
Nel comunicato, riporta il Times of Israel, si precisa che l'ambasciata di Israele nel Paese del Golfo è in contatto con la famiglia del rabbino Chabad, che è cittadino israeliano e moldavo. Secondo Channel 12, Kogan è imparentato con il rabbino Gavriel Holtzberg, assassinato insieme alla moglie in un attacco terroristico alla Nariman Chabad House di Mumbai nel 2008.
I media israeliani ieri evidenziavano i timori dei servizi di intelligence e sicurezza, i quali sospettavano che Kogan fosse stato rapito da tre cittadini uzbeki - presumibilmente incaricati dall'Iran e poi fuggiti in Turchia - e assassinato.
Netanyhau: "Attacco terroristico criminale e antisemita"
L'omicidio del rabbino Zvi Kogan negli Emirati è un "crimine terroristico antisemita codardo e spregevole", il commento del ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, sul social X. "Lo Stato di Israele non si fermerà né rimarrà in silenzio finché i responsabili di questo atto criminale non pagheranno per le loro azioni", ha aggiunto.
"L'omicidio di Zvi Kogan, sia benedetta la sua memoria, è un atto abominevole di terrorismo antisemita. Lo Stato di Israele userà tutti i mezzi e tratterà i criminali responsabili della sua morte con il massimo rigore della legge". Così l'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha commentato la notizia del ritrovamento.
"Profondo shock - a nome mio, di tutti i membri del governo e dei cittadini di Israele" è stato espresso quindi dal primo ministro per il "rapimento" e l' "omicidio" di rav Kogan. Prendendo la parola durante una riunione del governo, Netanyahu ha definito l'omicidio del cittadino israeliano "un attacco terroristico criminale e antisemita".
Israele, ha assicurato, "agirà con tutti i mezzi e consegnerà alla giustizia gli assassini ed i loro mandanti". Netanyahu ha quindi detto di aver "molto" apprezzato la cooperazione degli Emirati Arabi Uniti nelle indagini sull'omicidio. "Rafforzeremo i legami tra noi proprio di fronte ai tentativi dell'asse del male di danneggiare le nostre relazioni pacifiche" e "lavoreremo anche per espandere la stabilità nella regione", ha aggiunto.
"Questo vile attacco antisemita è un promemoria della barbarie dei nemici del popolo ebraico", le parole su X del presidente israeliano, Isaac Herzog, esprimendo "dolore e indignazione" per la morte del rabbino. Quanto accaduto "non ci impedirà di continuare a far crescere comunità fiorenti negli Emirati Arabi Uniti o altrove, specialmente con l'aiuto dell'impegno e del lavoro degli emissari Chabad in tutto il mondo", ha aggiunto Herzog, il quale ha quindi ringraziato gli Emirati per la loro "rapida azione", confidando che faranno tutto il possibile per assicurare alla giustizia i responsabili.
Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha intanto ribadito l'invito ai suoi connazionali ad evitare i viaggi non essenziali negli Emirati. Il Consiglio, riporta il Times of Israel, attribuisce agli Emirati un livello di allerta 3 in quanto persiste una minaccia per gli israeliani e gli ebrei che si trovano nel Paese.
"Evitate di visitare attività commerciali, luoghi di ritrovo e luoghi di intrattenimento identificati con la popolazione israeliana ed ebraica", si sottolinea nel 'warning' in cui si chiede anche di "mantenere una maggiore vigilanza nei luoghi pubblici (inclusi ristoranti, hotel, bar, ecc.) ed evitare di esporre simboli israeliani". I viaggiatori sono inoltre invitati ad evitare di pubblicare sui social media e a bloccare i loro profili online.
Spari vicino ambasciata israeliana ad Amman: "E' terrorismo"
La sparatoria avvenuta nei pressi dell'ambasciata israeliana ad Amman, in Giordania, è stata un "attacco terroristico" che ha preso di mira le forze di sicurezza del Paese arabo, ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni del governo giordano, Mohamed Momani, precisando in una nota che sono in corso indagini sull'attacco.
Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Petra, nelle scorse ore la polizia ha sparato e ucciso un uomo armato che aveva aperto il fuoco contro una pattuglia nel quartiere Rabiah. Tre agenti sono rimasti feriti.