As Roma, il ‘silenzio’ dei Friedkin alimenta voci di vendita: cosa si muove
L'acquisizione dell'Everton, il ritardo sullo stadio e i tagli al personale possono essere letti come segnali di disimpegno. Al contrario, il rinnovo di De Rossi e l'arrivo di Ghisolfi sostengono la tesi del rilancio
Le voci sulla vendita della As Roma ricorrono. Sicuramente a un ritmo maggiore rispetto a quello delle smentite di rito che arrivano dai vertici e aziendali e mai direttamente dalla famiglia Friedkin. Sono solo indiscrezioni incontrollate e rumors strumentali oppure il tradizionale 'silenzio' degli imprenditori americani serve a coprire un'operazione che si sta delineando? Due diverse fonti riferiscono all'Adnkronos dell'interesse concreto di un fondo arabo, ovviamente provvisto di importante liquidità. Altre fonti assicurano, invece, che i Friedkin siano impegnati in un'operazione di ristrutturazione e rilancio che non prevede l'opzione di un disimpegno.
Rimettere in fila i principali fatti delle ultime settimane può aiutare a orientarsi. Si può partire dalla mancata qualificazione alla Champions league, che ha sicuramente ridimensionato le entrate attese e i piani per la prossima stagione. C'è stato poi l'arrivo di un nuovo responsabile dell'area tecnica, Florent Ghisolfi, con un profilo ritenuto adatto a una fase di ricostruzione della rosa. Restando sul piano sportivo, è arrivata l'ufficialità del rinnovo triennale di Daniele De Rossi in panchina, un passo che assicura stabilità per gli aspetti di campo ma anche nel rapporto con la tifoseria, come dimostra la risposta eccezionale con 35mila rinnovi degli abbonamenti solo nella prima fase della campagna.
Sul piano societario, sono invece diversi i fattori che possono alimentare dubbi sulle reali intenzioni dei Friedkin di proseguire la loro avventura romana. L'operazione che dovrebbe ormai portare all'acquisizione dell'Everton, la seconda squadra di Liverpool che milita in Premier League, può distogliere energie finanziarie e attenzione dal progetto Roma. Questo, perché Roma ed Everton sono simili per dimensione calcistica e la convivenza all'interno dello stesso portafoglio di investimenti, insieme al Cannes che gioca nella serie B francese, potrebbe imporre la scelta di privilegiare uno dei due club come riferimento.
Il progetto per il nuovo stadio procede a rilento. Eloquenti le parole di Alessandro Onorato, assessore ai Grandi eventi del Comune di Roma: "Il Comune di Roma ha fatto tutto quello che doveva fare in tempi record per permettere alla Roma di fare lo stadio a Pietralata. Aspettiamo il progetto esecutivo, più di fare quello che abbiamo fatto, non possiamo costruirlo noi...". Anche se un colloquio telefonico fra il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’amministratore delegato della As Roma Lina Souloukou, stando alla nota diffusa dal Campidoglio, è servito "a ribadire la volontà di arrivare quanto prima alla realizzazione del progetto dello stadio di Pietralata, confermando la piena intenzione della società di di raggiungere questo storico risultato".
Ma ci sono altri segnali da interpretare. I tagli al personale, la chiusura degli uffici dell'Eur e il conseguente spostamento di tutti i dipendenti a Trigoria, l'incertezza sui rinnovi di contratto di diverse figure manageriali apicali sono argomenti che possono sostenere la tesi di chi prospetta un disimpegno.
L'altro capitolo da considerare è quello della comunicazione. L'ultima smentita ufficiale rispetto all'ipotesi cessione è quella affidata un mese fa a Souloukou: "Grazie agli investimenti e all’impegno a lungo termine della famiglia Friedkin, la Roma punta a occupare una posizione sempre più rilevante nell’elite del calcio europeo e italiano". Poco, anche rispetto alla quantità di indiscrezioni che continuano a circolare. La scelta di affidarsi sempre e comunque alla 'strategia del silenzio' può funzionare quando i percorsi sono lineari, i risultati soddisfacenti e la prospettiva di sviluppo è chiara. Al contrario, quando vanno gestite fasi di trasformazione, come è evidente che sia quella in atto, parlare potrebbe portare un beneficio. A meno che, come sostiene chi vede vicina una cessione, il silenzio non sia funzionale alla strategia complessiva. (Di Fabio Insenga)
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Wta Pechino, Errani e Paolini in finale nel doppio
Le due azzurre, sempre più vicine alle Wta Finals, hanno sconfitto 6-4, 1-6, 10-4 le statunitensi Sofia Kenin e Bethanie Mattek-Sands
Sara Errani e Jasmine Paolini volano in finale nel doppio al torneo Wta 1000 di Pechino (cemento, montepremi 8.955.610 dollari). Alla sesta semifinale stagionale le due azzurre hanno sconfitto 6-4, 1-6, 10-4 le statunitensi Sofia Kenin e Bethanie Mattek-Sands, che le avevano battute in semifinale a Miami Manca ormai solo la certificazione matematica per la qualificazione alle Wta Finals di Riyadh. Sarebbe la prima partecipazione per una giocatrice o una coppia italiana nel torneo di fine stagione dal 2015.
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MotoGp Giappone, Bagnaia vince la gara sprint
Ha preceduto il suo compagno di squadra sempre sulla Ducati Enea Bastianini. Terzo posto per Marc Marquez
Francesco Bagnaia ha vinto la gara sprint del Gp di Motegi, in Giappone. Pecco Bagnaia ha preceduto il suo compagno di squadra sempre sulla Ducati Enea Bastianini. Terzo posto, invece, per Marc Marquez.
Con il successo sul circuito di Motegi Bagnaia si porta a 15 punti dal leader iridato, lo spagnolo Jorge Martin, quarto al traguardo. Scivolata senza conseguenze per Pedro Acosta mentre si trovava al comando della corsa, Problemi tecnici e ritiro per il sudafricano Brad Binder mentre era 4°. Domani si torna in pista alle 7 per la gara.
"Non è stata una gara semplice ma sono molto contento. Dovevamo capire le condizioni prima della gara e ho dovuto farla con una mappa meno potente. Il weekend per ora sta andando bene, non era semplice vincere in queste condizioni. Ora continuiamo a lavorare in questa direzione: ringrazio il mio team", ha affermato Bagnaia dopo la vittoria nella gara sprint del Gp del Giappone.
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Atp Shanghai, Sinner al terzo turno e Alcaraz ok
L'azzurro, numero 1 del mondo, debutta al secondo turno superando il giapponese Taro Daniel per 6-1, 6-4 in 1h18
Jannik Sinner al terzo turno dell'Atp Masters 1000 di Shanghai. L'azzurro, numero 1 del mondo, debutta al secondo turno superando oggi il giapponese Taro Daniel per 6-1, 6-4 in 1h18'. Tutto liscio anche per Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, testa di serie numero 3, batte il cinese Juncheng Shang per 6-2, 6-2.