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Esteri
Trump ‘vota’ Biden: “Sarà il candidato...
Trump ‘vota’ Biden: “Sarà il candidato democratico a novembre”
"Nel dibattito tv nessuno avrebbe fatto meglio contro di me"
![Donald Trump](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b3de1cb6b1a-40b654a4c41b-1000/format/big/000_34zm7cu.jpeg)
Donald Trump è convinto che Joe Biden "sarà il candidato" dei democratici alle elezioni per la presidenza degli Stati Uniti a novembre 2024 nonostante la performance preoccupante nel primo confronto tv tra i candidati. La prova di Biden, incerto e poco convincente, ha aperto tra i dem un dibattito sul possibile ritiro dalla corsa per la Casa Bianca del presidente 81enne. Intervistato da Fox News all'indomani del dibattito, Trump ha anche detto che "è stato un grande onore essere sul palco a rappresentare il popolo del nostro Paese".
"Penso che lui sarà il candidato" ha detto Trump ai microfoni dell'emittente vicina ai conservatori Usa, aggiungendo di "non credere" che i democratici lo sostituiranno con un altro candidato. "Non avrebbero potuto fare meglio, nessuno avrebbe potuto fare meglio", ha detto, spiegando che come ha "battuto" Biden nel dibattito avrebbe battuto ogni altro candidato.
I repubblicani invocano il 25esimo emendamento: cosa prevede
Nel campo repubblicano, dalla linea di Trump si discosta Mike Johnson. Lo Speaker della Camera afferma che il gabinetto di Joe Biden dovrebbe discutere se invocare il 25esimo emendamento, che prevede la possibilità di rimuovere il presidente quando non sia più in grado di esercitare i suoi poteri, dopo la disastrosa performance al dibattito della notte scorsa. "Io chiederei ai membri del gabinetto di guardare i nei propri cuori, e noi speriamo che facciano il loro dovere nel miglior interesse degli americani, questi sono momenti cruciali", ha dichiarato il leader repubblicano affermando che "ci sono molte persone che stanno chiedendo" di invocare il 25esimo emendamento.
Invocato da più parti contro Trump dopo l'assalto al Congresso, il 25esimo emendamento prevede che, per il passaggio dei poteri al vice presidente nel caso che il presidente sia "incapacitato", il vice presidente stesso e la maggioranza dei ministri concordino che il presidente "non è in grado di svolgere i compiti ed amministrare i poteri del suo ufficio" e comunichino questa convinzione, per scritto, al Congresso. In caso di opposizione del presidente alla misura, dovrebbe essere il Congresso, con un voto a maggioranza qualificata in entrambe le Camera, a confermare il passaggio dei poteri.
"Se io fossi un membro del gabinetto avrei discussioni su questo con i miei colleghi - ha aggiunto lo Speaker - vediamo che azioni adotteranno, è una situazione grave". Le dichiarazioni di Johnson arrivano dopo che il deputato repubblicano Chip Roy ha detto che presenterà una risoluzione alla Camera affinché la vice presidente Kamala Harris "immediatamente usi il suo potere sulla base della sezione 4 del 25esimo emendamento per riunire i principali membri del gabinetto per dichiarare il presidente non in grado di svolgere le sue funzioni".
Esteri
Biden e il flop tv, Casa Bianca: “Una brutta serata,...
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La portavoce Karine Jean-Pierre esclude la necessità di nuovi test medici
![Joe Biden](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4624646164-998350044bf6-1000/format/big/joebiden_duellotv_afp.jpeg)
Joe Biden non è malato. Nel dibattito tv con Donald Trump "non ha avuto una grande serata" e "aveva il raffreddore". La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha risposto alle domande della stampa dopo il flop televisivo del presidente nel confronto con il suo rivale. Biden non soffre di Alzheimer o demenza senile o di una malattia degenerativa. "No", ha risposto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, alla domanda posta dopo il duello tv con Donald Trump.
Biden "sa come fare il lavoro", ha detto. "E' stata una brutta serata", ha poi ripetuto più volte la portavoce, incalzata dai giornalisti. "Non è insolito per un presidente in carica avere una brutta serata al primo dibattito", ha aggiunto.
Biden in ogni caso è in grado di "riprendersi" dopo la performance al dibattito "Sa come riprendersi", ha detto la portavoce, ai giornalisti, aggiungendo che lo staff medico aveva già affermato che un esame cognitivo "non è necessario" per l'81enne presidente americano. "Siamo stati trasparenti e abbiamo diffuso i rapporti del team medico ogni anno da quando è in carica", ha aggiunto.
Per la Casa Bianca, quelle sulla salute di Biden sono "domande giuste" da porre a un presidente che ammette "non sono giovane" e "non dibatto come prima". "Crediamo in questo caso sia stata una brutta serata", ha ripetuto ancora, assicurando che il presidente non aveva preso farmaci per il "raffreddore" e insistendo sulla "trasparenza" nella comunicazione.
Il 'caso Biden non è chiuso, invece, per Nancy Pelosi, punto di riferimento del panorama dem. "Credo che sia legittimo chiedersi 'è stato un episodio o siamo di fronte ad una condizione?", ha detto l'ex Speaker della Camera democratica rispondendo ad una domanda di Msnbc riguardo al fatto che il presidente durante il dibattito si sia confuso con le parole e ha perso il filo del discorso.
La 84enne ex Speaker democratica, che continua ancora ad avere una grande influenza all'interno del partito, ha precisato che la domanda riguardo alla capacità "è completamente legittima, rispetto ad entrambi i candidati", sottolineando che bisogna interrogarsi anche riguardo a rump.
Pelosi poi ha detto di non aver parlato con Biden dopo il dibattito ma di essere stata in contatto con le persone a lui vicine, "quindi non si tratta di non avere l'opportunità di rendere note le nostre preoccupazioni o ricevere alcune risposte". La democratica ha poi ammesso che in questi giorni ha ascoltato opinioni "diverse" riguardo alla capacità di Biden di affrontare la difficile campagna che ha di fronte, con alcuni che ribadiscono che "Joe è il nostro candidato, lo amiamo, ci fidiamo di lui, della sua visione, capacità, giudizio, integrità".
"Io mi fido del suo giudizio", ha concluso Pelosi che ritiene comunque "essenziale" che il presidente faccia "non una, forse due" interviste con giornalisti per dimostrare la sua capacità senza un discorso scritto. Al dibattito, i candidati non hanno potuto portare sul podio nessun discorso preparato o foglio con appunti.
Esteri
Francia, scaduto il termine per le candidature: si ritirano...
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Dopo l'avanzata del Rassemblement National al primo turno si sono moltiplicati gli appelli alla "desistenza" per favorire gli aspiranti deputati che avrebbero più possibilità di battere i lepenisti
![Emmanuel Macron e Marine Le Pen - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b45f213ae47-71a6e5baebff-1000/format/big/macron-le-pen-fg.jpeg)
Schierato in Francia il 'fronte anti Le Pen'. Sarebbero 218 i candidati che si sono ritirati in vista del secondo turno delle legislative del 7 luglio in Francia. Alle 18 di oggi 2 luglio, ora ultima per presentare o meno la candidatura in vista del voto di domenica prossima che potrebbe consegnare le redini del Paese al Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella e il governo all'estrema destra, Le Monde ha contato 218 'ritiri', 130 dei quali da parte della sinistra e 82 nel campo della coalizione presidenziale (Ensemble).
Dopo l'avanzata del RN al primo turno di domenica scorsa si sono moltiplicati gli appelli alla "desistenza" per favorire gli aspiranti deputati che avrebbero più possibilità di battere i lepenisti.
Bardella: "Siamo noi il vero fronte repubblicano"
"Oggi il vero fronte repubblicano siamo noi". Così a 'Le Figaro' il leader del Rassemblement National, Jordan Bardella, a cinque giorni dal secondo turno delle elezioni legislative anticipate in Francia. "Se i francesi lo vorranno, avremo una maggioranza assoluta - scrive su X il delfino di Marine Le Pen rilanciando l'intervista - A differenza dei nostri avversari che vogliono solamente impedirci di vincere, noi abbiamo un'ambizione e un progetto per il Paese".
Esteri
Nomine Ue, Eickhout (Verdi): “Von der Leyen allarghi...
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La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, se vuole essere rieletta, deve allargare la maggioranza parlando con i “gruppi” politici, senza fare “shopping” di voti qua e là. Lo sottolinea il copresidente del gruppo dei Verdi/Ale Bas Eickhout, a margine della conferenza dei presidenti dei gruppi politici del Parlamento Europeo a Bruxelles, quando mancano poco più di due settimane dal voto a Strasburgo sull’elezione della presidente. Per essere rieletta, von der Leyen ha bisogno di almeno 361 voti e l’attuale maggioranza (Ppe, Socialisti, Liberali) non è sufficiente a darle la certezza della rielezione, visto l’alto tasso di franchi tiratori. I Verdi si sono detti ripetutamente disponibili ad entrare nella maggioranza che sostiene von der Leyen.