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Cronaca
Impiegato cade in deposito Atac a Roma, gravissimo
L'uomo ha sbattuto la testa e ha perso conoscenza ed è stato trasportato in codice rosso al Policlinico Tor Vergata
![Impiegato cade in deposito Atac a Roma, gravissimo](https://www.adnkronos.com/resources/028d-1af34d107bcc-54ddf1db6d2f-1000/format/big/carabinieri_ambulanza_ipa_fg.jpeg)
Un impiegato è caduto in un ponte a fossa per manutenzione mezzi nel deposito Atac di via di Tor Vergata, a Roma. L'uomo ha sbattuto la testa e ha perso conoscenza ed è stato trasportato in codice rosso al Policlinico Tor Vergata, dove è stato ricoverato in gravissime condizioni e in pericolo di vita. La fossa aveva un'altezza di 1,60 metri e una larghezza di un metro. L'area è stata delimitata. Sul posto i Carabinieri della Stazione di Tor Vergata e della Compagnia di Frascati. Sono in corso i rilievi.
Cronaca
Strage Bologna, confermato in appello ergastolo a Bellini
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Il difensore: "La città ha trovato la sentenza a misura, noi ricorreremo in Cassazione"
![Paolo Bellini - (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b5202f785a3-3ed4e2fc258b-1000/format/big/paolo_bellini_fg.jpeg)
Confermata in appello la condanna all'ergastolo per Paolo Bellini, l'ex di Avanguardia Nazionale, imputato per concorso nella strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna. Ribadita dalla Corte di Assise di Appello di Bologna la colpevolezza anche degli altri due imputati, l'ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, accusato di depistaggio e condannato a sei anni di reclusione e Domenico Catracchia, ex amministratore di condominio in via Gradoli, a Roma, accusato di false informazioni al pm al fine di sviare le indagini, condannato a quattro anni.
"Bologna è felice, ha trovato la sentenza a misura. Che altro posso dire? Non mi so spiegare le motivazioni di una pronuncia che arriva dopo sei ore di camera di consiglio ma certo ricorreremo in Cassazione. Bellini alla pronuncia era già via, ancora non lo abbiamo sentito", ha commentato all'Adnkronos il difensore di Bellini, l'avvocato Antonio Capitella.
In una nota, il sindaco di Bologna Matteo Lepore parla di "una sentenza importantissima che ci avvicina ancora di più alla verità di quello che è realmente accaduto il 2 agosto 1980. Una strage che aspetta dopo quarantaquattro anni giustizia. Condividiamo con i familiari delle vittime e con tutta la città di Bologna la soddisfazione di questa conferma in appello. Un grazie a chi ha con tenacia cercato e perseguito questo esito, dai familiari delle vittime, alla procura, agli avvocati di parte civile, che hanno lavorato in questi anni per offrire un quadro probatorio solido, che oggi trova un pieno riconoscimento dalla Corte d’Appello di Bologna".
Cronaca
Quarta ondata di caldo africano sull’Italia, le...
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L'apice tra giovedì e sabato con picchi tra 41-42°
Quarta ondata di caldo dell'estate sul Sud e sulle isole, ma le temperature saliranno questa settimana in tutta Italia. L'apice tra giovedì e sabato con picchi tra 41-42° nelle aree interni peninsulari e sulle isole.
Cronaca
Alex Marangon, gli investigatori ora cercano i due...
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Gli officianti del rito sciamanico potrebbero essere testimoni chiave della notte del delitto: "Alex si è allontanato con loro"
![Alex Marangon](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4be66aaa82-8f0757fb88cd-1000/format/big/marangon_alex_fb.jpeg)
Mentre la famiglia ora chiede “silenzio”, gli investigatori sono sulle tracce dei due ‘curanderos’ che la settimana scorsa conducevano il rito sciamanico all’abbazia di Vidor (Treviso) dove il 25enne Alex Marangon, a quanto emerso dall'autopsia, sarebbe stato aggredito con bastoni e pietre per poi finire, probabilmente già in fin di vita, nel Piave, dov’è stato ritrovato due giorni dopo.
I due potrebbero essere testimoni chiave in grado di rivelare cosa è successo quella notte, ma al momento non sono stati rintracciati. Uno è il colombiano Johnni Benavides, mentre dell’altro non si conoscono le generalità: proprio loro due hanno seguito Alex, che si era alzato per uscire all’esterno, tornando indietro dopo dieci minuti dicendo che il ragazzo era improvvisamente scappato e di averne perso le tracce. Sarebbero stati anche tra i primi, con una buona parte dei venti partecipanti, ad abbandonare Vidor ancor prima che alle sei arrivassero i carabinieri.
A raccontare il dettaglio è uno degli organizzatori del rito, già stato sentito dagli investigatori con altri cinque partecipanti, che avrebbe assicurato che i due “non sono scappati”. Il testimone, con un’altra decina di partecipanti - “quelli che erano svegli” –, ha partecipato quella notte alla ricerca di Alex: “Era un mio amico, lo conoscevo, io stavo suonando, l’ho visto che si allontanava e che i due ‘curanderos’, che sono preparati per questo, lo stavano accompagnando. Quando sono ritornati dicendo che era scappato e non lo trovavano più, tutti quanti ci siamo messi a cercarlo, dappertutto, fino a quando non abbiamo chiamato i soccorsi”.