Approvata dalle authority nazionali dei 27 Paesi dell'Unione la fusione tra le due compagnie. Spazio a due concorrenti su rotte da Roma e Milano a Europa Centrale. "Oggi chiudiamo storica annosa vicenda", il commento del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti
La Commissione Europea ha dato via libera, con condizioni, all'operazione che porterà gradualmente Ita sotto il controllo di Lufthansa. Lo annuncia l'esecutivo Ue, in una nota avara di dettagli. Contrariamente a quanto accade di solito per casi simili, non sono disponibili le Q&A. "Oggi chiudiamo una storica annosa vicenda", il commento del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. "E' stato un percorso travagliato e difficile" ma "è un grande successo italiano, tedesco ed europeo", aggiunge. "La vicenda degli aiuti di Stato si riferisce ad Alitalia. Ita nasce per mettere fine agli aiuti di stato e questo è un altro grande risultato, perché Ita e Lufthansa non avranno più bisogno di aiuti di stato, non avranno più problemi di questo tipo che si riferiscono al passato".
I rimedi offerti, conferma l'esecutivo Ue, riguardano anzitutto le rotte a corto raggio da Roma e Milano e "alcuni aeroporti dell'Europa Centrale". Come anticipato, Lufthansa e il Mef renderanno disponibili a due compagnie aeree concorrenti gli asset necessari ad avviare collegamenti non-stop su queste rotte.
Sulle rotte a lungo raggio che destano preoccupazioni per la concorrenza, cioè quelle verso il Nordamerica, la compagnia prenderà accordi con i concorrenti per consentire loro di offrire voli alternativi sulle medesime rotte, per esempio tramite accordi di linea o scambi. Per Milano Linate, verranno trasferiti degli slot a un concorrente, in quantità tale da consentirgli di formare una base nello scalo e di operare voli diretti verso l'Europa Centrale.
Il comunicato contiene almeno un passaggio singolare. Nella valutazione dei rimedi riguardanti le rotte a lungo raggio, si spiega che la Commissione "ha tenuto conto del fatto che il Mef manterrà una partecipazione di controllo in Ita dopo l'operazione e continuerà ad avere incentivi affinché Ita competa contro i partner della joint venture di Lufthansa in Nord America, almeno fino a quando Ita non sarà integrata nella joint venture". Secondo la Commissione, dunque, il Mef avrebbe interesse a che Ita, di cui Lufthansa diverrà nel tempo azionista di controllo, facesse concorrenza ai partner del suo azionista di riferimento, destinato ad assumere il controllo della compagnia.
Spohr: "Con Lufthansa, Italia sarà connessa meglio"
"L'Italia sarà meglio connessa"; il "mercato italiano è il più importante, dopo Usa", sottolinea conferenza stampa al Mef il ceo di Lufthansa Carsten Spohr durante che, ad una domanda sul brand Alitalia risponde: "Per ora il focus è far tornare Ita alla profittabilità. Ne parleremo in futuro".
Turicchi: "Rimedi Ue non ostacolano né crescita, né profittabilità"
Dal canto suo il presidente di Ita Antonino Turicchi evidenzia come "i remedies non sono un elemento che ostacola crescita, né la possibilità di essere profittevole e non viene compromessa il piano di sviluppo”. “Le rotte in sovrapposizione non rappresentano neanche l’1% del fatturato e quando ci siamo confrontati sul lungo raggio non si è mai messa in discussione la capacità di crescita” dell’azienda, spiega.
Giorgetti: mai più aiuti di stato, non ci sarà più bisogno'
Questa settimana l'Italia è diventata oggetto di attenzione dei mercati finanziari'', prima con Tim e oggi con Lufthansa''. ''Oggi chiudiamo positivamente una storica e annosa vicenda, quella del vettore nazionale e poi Ita''. ''La soluzione positiva con Lufthansa ci conforta e ci consente di sviluppare il traffico aereo da e per l'Italia''. ''Roma diventerà l'hub di riferimento per Usa e Africa''. Ed è stato un ''percorso travagliato e difficile'' ma ''coronato dal successo, grande successo italiano, tedesco ed europeo'', afferma il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, sottolineando come "la vicenda degli aiuti di Stato si riferisce ad Alitalia. Ita nasce per mettere fine agli aiuti di stato e questo è un altro grande risultato, perché Ita e Lufthansa non avranno più bisogno di aiuti di stato, non avranno più problemi di questo tipo che si riferiscono al passato”. “Da contribuente italiano la cosa che più mi aggrada è che lo Stato e gli italiani non metteranno miliardi per coprire le perdite di Ita”.
Economia
Manovra, Confsal: “Prevedere meccanismo di...
"Il piano di bilancio a medio termine prevede una serie di misure che andranno a declinarsi all’ombra del Pnrr, cogliamo l’occasione per sollecitare non solo l'erogazione di nuovi fondi, ma soprattutto la spesa effettiva, anche introducendo meccanismi premiali per gli implementatori virtuosi". Ad affermarlo è il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta dopo che ieri presso la Sala Mappamondo della Camera dei deputati, si è svolta l’Audizione formale della Confsal davanti alle Commissioni riunite Bilancio dei due rami del Parlamento in ordine all'esame del Piano strutturale di bilancio di medio termine.
"Il fatto che si sia assunta una nuova variabile di riferimento, la spesa netta aggregata - sottolinea Margiotta - deve fungere da stimolo per il governo a perseguire gli obiettivi di politica economica a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, in linea con le disposizioni europee per realizzare una spending review oculata, accompagnata da un’efficace compliance fiscale e da investimenti efficienti nella crescita a sostegno del potere d’acquisto e quindi della domanda interna".
"E’ necessario prevedere - prosegue - un meccanismo di cristallizzazione degli scaglioni Irpef, per poter agire direttamente con misure a protezione dei redditi medio-bassi, fino alla totale abolizione della “tassa sulla povertà. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo dovrà essere il volano per creare i margini per garantire ai lavoratori e alle imprese una contrattazione collettiva di qualità, basata su un minimo retributivo tabellare di almeno 9 euro e su tutto un sistema di tutele per i lavoratori di cui, ad oggi, la maggior parte dei Ccnl sono sforniti. Fondamentale è anche destinare le risorse necessarie al rinnovo dei contratti pubblici per adeguare il potere d’acquisto alle dinamiche inflazionistiche". Dalla tax compliance, aggiunge, "dovrebbe arrivare un tesoretto di 2,2 miliardi da spendere per la riduzione della pressione fiscale nella prossima Legge di Bilancio. Ci auguriamo che dette risorse siano effettivamente impiegate per garantire detto fine e che sia incoraggiato - tramite un conto di debito per imposte e contributi sospesi - il comportamento virtuoso di aziende che, nonostante periodi di crisi temporanei, si impegnino a preservare i livelli occupazionali e retributivi", conclude Margiotta.
Economia
G7, Marcegaglia (B7): “Per piena inclusione donne...
“C’è ancora molta strada da fare per arrivare a una piena inclusione delle donne, abbiamo visto che tante cose sono migliorate ma se guardiamo, per esempio, l’imprenditoria femminile, nei grandi settori del futuro la presenza di donne è ancora molto bassa”. Ad affermarlo a margine della Ministeriale G7 sulle Pari Opportunità in corso a Matera è stata Emma Marcegaglia, Chair di B7 Italy, uno degli Engagement Group espressione del settore privato e delle confederazioni industriali che afferiscono ai paesi coinvolti. Durante l’appuntamento è emerso come puntare su diversità e inclusione sia la strada migliore per generare profitti.
“In settori come l’ingegneria e quelli relativi all’Ai la presenza di donne è ancora molto bassa – ha spiegato Marcegaglia - a questo aggiungiamo il fatto che ci sono ancora molte donne che non partecipano alla vita lavorativa. Quello che stiamo chiedendo è che ci sia un cambiamento culturale a partire dalle famiglie, perché a volte ci sono degli stereotipi, per esempio che le ragazze non siano brave a studiare matematica o che non abbiano capacità di leadership. Questo non è vero. In secondo luogo servono politiche che aiutino le donne, soprattutto nel mettere insieme lavoro e vita privata. Per esempio possono aiutare i congedi parentali o avere a disposizione asili che funzionino a buon prezzo".
"Occorre - aggiunge - un impegno anche dalle imprese, che devono concedere part-time e altre forme che siano di supporto. Ci vuole inoltre un’organizzazione diversa che permetta anche alle donne di diventare imprenditrici. Soprattutto serve un accesso facilitato all’educazione nelle materie scientifiche, che sono quelle che possono essere più importanti per il futuro. Se non ci sarà un cambiamento per le donne, il rischio demografico in Italia diventerà sempre più alto”.
Economia
G7, Roccella: “Prima inclusione deve essere quella...
"C’è bisogno che le donne siano libere di scegliere se avere una carriera o se avere una vita privata come vogliono, avendo figli senza che questo sia una penalizzazione la prima inclusione da realizzare è quella delle donne. Non siamo ancora a una piena inclusione delle donne, che purtroppo sono trattate ancora come una minoranza". Ad affermarlo è il ministro per le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella che è intervenuta alla “G7 – Industry Stakeholders Conference: Bridging Gaps and Building Futures”, organizzata a margine della Ministeriale G7 sulle Pari Opportunità a Matera e commentando la nota del B7 Flash di Confindustria e Deloitte che ha sottolineato come diversità e inclusione generino profitti.
"La prima forma di inclusione è dunque quella di raggiungere obiettivi di parità fra uomo e donna, lavorando anche sulla lotta contro la violenza sulle donne, che è un enorme problema, e dall’altra parte la parità nei ruoli apicali e nel lavoro", aggiunge il ministro.