Ucraina, attacco russo su Kiev: morti e feriti. Colpito ospedale pediatrico
Offensiva di Mosca contro la capitale e altre città
Strage in Ucraina, dopo l'attacco sferrato dalla Russia con circa 40 missili contro Kiev e altre città. Il bilancio dei raid è di 36 morti e oltre 140 feriti, secondo quanto ha reso noto via social da Andriy Yermak, capo dell'ufficio del presidente ucraino. Tra le città più colpite la capitale e Kryvyi Rih, la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Colpito ospedale pediatrico
Nel raid a Kiev, dove il bilancio è salito a 20 morti e 61 feriti, è stato colpito in particolarel'ospedale Okhmatdyt, il più grande centro medico pediatrico dell'Ucraina: almeno 4 morti. Diverse persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie, ha riferito Zelensky sui social media. "Ci sono persone sotto le macerie. In questo momento tutti stanno aiutando a rimuovere le macerie: medici e gente comune", ha scritto il presidente ucraino, che ha chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Dopo le conseguenze dell'attacco missilistico russo su Kiev nell'ospedale pediatrico non ci sono più ossigeno né acqua né elettricità. I piccoli pazienti sono stati portati via dalla struttura. Il ministro della Salute, Viktor Lyashko, ha confermato che i bambini sono stati trasferiti in altri ospedali. "Oggi la cosa più importante è non farsi prendere dal panico ma contribuire a salvare il maggior numero possibile di vite", ha detto alla tv ucraina, denunciando come al momento dell'attacco fossero in corso tre interventi chirurgici.
Attacco con oltre 40 missili
"I terroristi russi hanno di nuovo lanciato un attacco missilistico massiccio contro l'Ucraina. Diverse città - Kiev, Dnipro, Kryvyi Rih, Slovyansk, Kramatorsk. Più di 40 missili di vario tipo. Sono stati danneggiati condomini, infrastrutture e un ospedale pediatrico. Tutti i servizi sono impegnati per soccorrere quante più persone possibili", ha scritto su X Zelensky.
"Il mondo intero deve usare tutta la sua determinazione per mettere finalmente fine ai raid russi. Putin porta uccisioni. Solo insieme possiamo portare la vera pace e sicurezza", ha aggiunto il presidente ucraino.
I missili russi sono entrati nello spazio aereo ucraino questa mattina verso le 10 ora locale. Negli attacchi i russi hanno usato missili da crociera e missili ipersonici Kinzhal.
Italia: "Raid su ospedale crimine di guerra"
"Sono colpito per le immagini dei bombardamenti su Kiev con i quali è stato colpito anche un ospedale pediatrico. Crimini di guerra che vanno condannati da tutta la comunità internazionale. Il Governo continuerà a difendere la sovranità dell’Ucraina e del suo popolo", ha scritto su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Anche Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Attuazione del programma di Governo, ha sottolineato che "l’attacco missilistico russo contro l’ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev è un ignobile crimine di guerra che si aggiunge alla lunghissima serie di crimini del regime putiniano. La strategia della Federazione Russa di colpire volontariamente la popolazione civile in Ucraina per tentare di piegare la resistenza della popolazione è una barbarie che merita la più ferma condanna. Vicinanza e solidarietà al popolo ucraino".
Esteri
Israele, dal 7 ottobre 2023 al Libano: la settimana...
Si allargano i timori di allargamento del conflitto innescato dall'attacco di Hamas
Una settimana per l'escalation. Dal 7 ottobre dello scorso anno non sono mancati i timori di allargamento del conflitto innescato dall'attacco di Hamas di quel giorno in Israele. Ma mai come ora si teme per il Medio Oriente. Subito dopo l'attacco in Israele all'alba del 7 ottobre, costato la vita a quasi 1.200 persone secondo i dati israeliani, nella Striscia di Gaza sono iniziate le operazioni militari israeliane contro Hamas, che nel 2007 prese il controllo dell'enclave palestinese. Qui, stando alle denunce del ministero della Salute controllato da Hamas, si contano da allora 41.825 morti e 96.910 feriti. E nella Striscia di Gaza restano in ostaggio decine di persone rapite nell'attacco del 7 ottobre di un anno fa. Il giorno dopo 'scendevano in campo' anche gli Hezbollah libanesi, sponsor dell'Iran al pari di Hamas, con attacchi oltreconfine contro Israele.
Venerdì 27 settembre - Il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, viene ucciso in un raid israeliano nella periferia sud della capitale libanese Beirut, in un bunker nella storica roccaforte del Partito di Dio. Il giorno successivo fonti della sicurezza libanese confermavano il ritrovamento del suo corpo, intatto, passati dieci giorni dalle esplosioni dei cercapersone di Hezbollah con l'avvio di quella che è stata chiamata la "nuova fase della guerra". Dall'uccisione di Nasrallah, è crollata ogni speranza di de-escalation, con il premier israeliano Benjamin Netanyahu che rientrava in anticipo in Israele dagli Stati Uniti dove a margine dei lavori dell'Assemblea generale dell'Onu si parlava di una proposta di cessate il fuoco di 21 giorni. Proprio in quel momento scattava l'ordine per uccidere Nasrallah, quando Israele aveva già 'decimato' le fila di Hezbollah.
Lunedì 30 settembre - Nella notte tra lunedì e martedì scorsi le forze israeliane (Idf) hanno confermato un'operazione di terra "limitata e mirata" contro Hezbollah nel sud del Libano. Nel Paese dei Cedri, secondo i dati ufficiali di Beirut, si contano almeno 1,2 milioni di sfollati. E, dicono i libanesi, oltre 2.00 morti, la maggior parte nelle ultime due settimane. I militari israeliani stimano di aver ucciso circa 400 combattenti di Hezbollah. Si moltiplicano gli appelli per il rispetto - "non solo a parole, ma anche nei fatti" - della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che nel 2006 pose fine ai 34 giorni di guerra tra Israele e Hezbollah. Unifil, la forza Onu nel sud del Libano di cui fa parte il contingente italiano, "mantiene le posizioni".
Martedì 1 ottobre - L'Iran ha lanciato il suo attacco missilistico contro Israele, "in risposta al martirio" di Nasrallah e Ismail Haniyeh, morto a luglio a Teheran. Contro Israele sono stati lanciati quasi 200 missili. Usa e Regno Unito sono intervenuti 'a sostegno' del sistema di difesa israeliano. La maggior parte dei missili sono stati intercettati. L'unica vittima è un palestinese della Cisgiordania.
Mercoledì 2 ottobre - Israele conferma la morte di otto soldati nel sud del Libano, i primi caduti dall'avvio delle incursioni di terra. Il presidente americano Joe Biden chiarisce di non essere d'accordo con eventuali raid israeliani contro siti nucleari iraniani e sottolinea che la risposta all'attacco iraniano "deve essere proporzionata".
Giovedì 3 ottobre - Nella notte tra giovedì e venerdì un pesante raid aereo nella periferia sud di Beirut colpisce, secondo le forze israeliane, il quartier generale dell'intelligence di Hezbollah. Stando al New York Times, l'obiettivo era Hashem Safieddine, possibile successore di Nasrallah alla guida del Partito di Dio. Sulle sue sorti continua a non esserci alcuna certezza.
Venerdì 4 ottobre - La Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, torna a guidare la preghiera del venerdì a Teheran, dopo una cerimonia in ricordo di Nasrallah. Definisce "legittimo" l'attacco del 7 ottobre in Israele. "Se necessario attaccheremo ancora la Palestina occupata", minaccia nello stesso giorno in cui il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, sbarca a Beirut per la prima visita dall'escalation.
Sabato 5 ottobre - Per la prima volta viene segnalato un raid israeliano sul nord del Libano. Hamas dà notizia dell'uccisione di un comandante del suo braccio armato, le Brigate al-Qassam, in un'operazione contro il campo profughi di Beddawi, nei pressi di Tripoli. Insieme a lui, sostiene il gruppo, sono state uccise la moglie e due figlie.
Esteri
Israele colpisce moschea a Gaza, almeno 24 morti. Nuovi...
Tel Aviv annuncia ampliamento area umanitaria nel nord di Gaza. Almeno 24 morti in attacco su moschea. Idf: "In Libano colpiti siti stoccaggio armi Hezbollah". Mistero sulla sorte del capo della Forza Quds iraniana
Israele, in stato di allerta nel timore di attentati in vista dell'anniversario del 7 ottobre, continua con i bombardamenti su Gaza e Libano. Nuovi, pesanti raid israeliani sono stati registrati su Beirut, dopo che dal Paese dei Cedri sono stati lanciati due missili terra-terra, abbattuti, contro il nord di Israele.
E' invece di almeno 24 palestinesi uccisi e di 93 feriti il bilancio dell'attacco notturno dell'esercito israeliano contro una moschea e una scuola adibita a rifugio nella parte centrale di Gaza. Lo rende noto su Telegram l'ufficio stampa del governo di Gaza. La moschea colpita nel raid aereo, così come e la scuola Ibn Rushd, si trova vicino all'ospedale dei Martiri di al-Aqsa, nella città dei Deir al-Balah, nel centro della Striscia. Entrambe le strutture ospitavano centinaia di sfollati, ha affermato l'ufficio stampa. Secondo l'Idf, membri di Hamas erano attivi in entrambi i complessi.
L'esercito israeliano ha confermato di aver effettuato l'attacco, definendolo "preciso" e affermando che obiettivo era un centro di "comando e controllo" di Hamas che era "insediato all'interno del complessi".
Diversi filmati pubblicati dai media mostrano scene caotiche mentre i corpi venivano estratti dalle macerie del sito religioso dove civili, personale della protezione civile e personale ospedaliero lavorano al buio utilizzando solo la luce dei loro telefoni.
Israele lancia operazione di terra contro Jabaliya
Le Forze di difesa israeliane hanno lanciato una nuova operazione di terra contro Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, tra informazioni di intelligence secondo cui Hamas starebbe cercando di raggrupparsi nell'area. I carri armati hanno circondato il campo profughi, mentre l'aeronautica e l'artiglieria hanno colpito decine di siti, tra cui depositi di armi, tunnel e altre infrastrutture.
Israele annuncia ampliamento area umanitaria nel nord di Gaza
L'esercito israeliano ha annunciato l'ampliamento dell'area umanitaria ad Al-Mawasi, nel nord della Striscia di Gaza. "L'area umanitaria ampliata comprende ospedali da campo istituiti dallo scoppio della guerra, complessi di tende e scorte di cibo, acqua, medicine e attrezzature mediche", si legge in un comunicato del Coordinamento delle attività governative nei territori (Cogat).
Sono state riaperte due vie di evacuazione dal nord di Gaza: una lungo la strada Salah al-Din e l'altra lungo la strada costiera Al-Rashid, ha affermato l'esercito. L'Idf ha inoltre reso noto di aver pubblicato mappe per i civili palestinesi, evidenziando le aree di evacuazione nel nord di Gaza.
Nuovi raid su Beirut
Israele ha colpito oltre 30 volte la periferia sud di Beirut in quella che è stata definita "la notte più violenta". Lo ha riferito l'agenzia di stampa libanese Nna, secondo cui i raid aerei hanno preso di mira diverse zone del sobborgo di Dahiyeh, anche vicino all'aeroporto della capitale.
L'esercito israeliano ha confermato anche di aver "condotto una serie di attacchi mirati" nell'area della capitale libanese, affermando di aver preso di mira "i depositi di armi" e infrastrutture terroristiche di Hezbollah. L'esercito accusa Hezbollah di aver posizionato i suoi siti di stoccaggio e produzione di armi sotto edifici residenziali nella capitale libanese, mettendo in pericolo la popolazione, e promette di continuare a colpire con forza le risorse militari di Hezbollah.
Il portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane ha emesso nuovi ordini di evacuazione per diversi quartieri in vista di quelli che, a suo dire, sarebbero attacchi contro obiettivi appartenenti al gruppo militante sostenuto dall'Iran.
Mistero sulla sorte del capo della Forza Quds iraniana
Che fine ha fatto il generale Esmail Ghaani, il capo della Forza Quds dei Pasdaran, visto l'ultima volta a Beirut domenica scorsa, due giorni dopo l'uccisione di Hassan Nasrallah? E' la domanda che si rincorre tra Teheran e la capitale libanese, da dove ieri arrivavano voci secondo cui potrebbe essere rimasto ucciso o ferito nel raid della notte tra giovedì e venerdì, in cui sarebbe morto anche il successore designato di Nasrallah, Hashem Safieddine. "L'opinione pubblica aspetta la notizia che il nostro generale è vivo e vegeto", scrive il sito iraniano Tabnak, mentre un altro, Shahreh Khabar ha pubblicato una lunga biografia del 67enne Ghaani. Quasi fosse un necrologio. Nulla invece arriva dai Guardiani della rivoluzione.
Secondo il New York Times, Ghaani - che, in quanto comandante della Forza Quds, si occupa delle operazioni esterne dei Pasdaran e supervisiona le attività dei proxy - sarebbe stato visto in pubblico l'ultima volta una settimana fa (come mostrano alcune foto pubblicate dai media iraniani), due giorni dopo il raid del 27 settembre su Beirut nel quale è stato ucciso Nasrallah, ma anche il generale iraniano Abbas Nilforushan, mandato da Khamenei per avvertire il leader di Hezbollah di lasciare il Libano. E Ghaani era assente al sermone di venerdì della guida spirituale iraniana.
Secondo tre fonti iraniane citate dal giornale americano, il generale - che aveva ereditato i 'progetti' di Qassem Soleimani, ucciso in un raid americano nel gennaio del 2020 - sarebbe andato a Beirut la settimana scorsa per incontrare i vertici di Hezbollah e aiutare il gruppo dopo la serie di attacchi israeliani che ne hanno decapitato la leadership. Il silenzio di Teheran sulla sua sorte, secondo una fonte dei Guardiani a Beirut, starebbe creando il panico nei vertici dei Pasdaran. "Se Ghaani è vivo e vegeto - scrive Tabnak - il modo migliore per chiarire e rassicurarci che sta bene è pubblicare un breve video con lui".
Allerta per l'attacco di Israele all'Iran
Sale intanto l'attesa per l'attacco di Israele all'Iran, che potrebbe essere ormai "imminente". Ci sarebbe anche un ruolo degli Stati Uniti nell'operazione, alla quale non dovrebbero partecipare i caccia, mentre ci sarà senz'altro un coordinamento tra Washington e Tel Aviv.
Ieri in una dichiarazione video, Benjamin Netanyahu ha promesso che Israele risponderà all'attacco con missili balistici sferrato dall'Iran martedì scorso. "Nessun Paese al mondo accetterebbe un simile attacco alle sue città e ai suoi cittadini, e nemmeno Israele", afferma il primo ministro. "Israele ha il dovere e il diritto di difendersi e rispondere a questi attacchi - e lo faremo".
Esteri
Trump torna a Butler, Musk sul palco: “Votate per lui...
L'ex presidente in comizio in Pennsylvania, nello stesso luogo dove venne colpito nell'attentato del 13 luglio
Donald Trump torna a Butler, in Pennsylvania, per un comizio nel luogo in cui il 13 luglio è stato ferito in un attentato. Con lui, sul palco, c'è Elon Musk. Il magnate, numero 1 di X e di Tesla, partecipa al comizio che l'ex presidente tiene nello stesso luogo in cui il 13 luglio è scampato ad un attentato. "Torno a Butler per un messaggio: vinceremo le elezioni, renderemo l'America di nuovo grande", dice Trump davanti a migliaia di persone, con Musk in prima fila, con cappellino 'Maga' d'ordinanza.
"Questa folla è enorme, enorme", esordisce Trump, che parla protetto da vetri antiproiettile. L'ex presidente ricorda in particolare Corey Comperatore, ucciso nell'attentato di 3 mesi fa, e rende omaggio agli agenti del Secret Service, ai soccorritori, ai medici.
Quindi, il comizio entra nel vivo. "Non ho mai smesso di lottare, non mi arrenderò mai. Negli ultimi 8 anni hanno provato a mettermi sotto impeachment, a escludermi dalle elezioni e, chissà, anche a uccidermi. Io non mi fermerò mai", dice Trump.
"Io potrei starmene in spiaggia, potrei andarmene a Montecarlo. Non ho bisogno di fare tutto questo, ma sono qui con voi a Butler. Tra 31 giorni voteremo insieme e vinceremo insieme nelle più grandi elezioni della storia del nostro paese. Nessuno ha superato quello che abbiamo dovuto affrontare noi, con nemici interni e nemici esterni. Con un presidente abile, non ci saranno problemi con Russia, Cina, Corea del Nord. Diventa un problema se non c'è un presidente intelligente", afferma. Quindi, il primo affondo contro Kamala Harris: "Chi vuole i confini aperti? Chi vuole uomini negli sport femminili? Chi vuole operazioni per il cambio di sesso di migranti illegali?", chiede Trump ricevendo cori di 'buuuu' in risposta. L'avversaria viene identificata sempre come ''Kamala", "se dico il suo cognome, Harris, nessuno sa di chi io stia parlando". La vicepresidente viene attaccata per la risposta tardiva all'emergenza legata all'uragano Helene, per le politiche fiscali, per i danni creati all'economia negli ultimi 4 anni.
Il punto forte, come spesso accade, è la lotta all'immigrazione illegale: "In tutto il mondo i tassi di criminalità sono in calo perché arrivano tutti qui: dal Venezuela, dal Congo, dallo Yemen. Deporteremo tutta questa gente dal nostro paese o non avremo più un paese. Combatteremo per il nostro paese: fight, fight, fight", dice ripetendo le parole pronunciate sul palco subito dopo l'attentato di luglio.
Musk sul palco: "Votate Trump o è la fine"
Dopo tre quarti d'ora, arriva il momento di presentare "un uomo incredibile: il suo nome è Elon Musk", dice Trump, snocciolando le imprese del magnate, che da tempo si è apertamente schierato a favore dell'ex presidente in vista delle elezioni. Trump evidenzia l'aiuto che Musk, con la sua rete satellitare Starlink, ha fornito recentemente alle zone colpite dall'uragano Helene: "Io non avevo nemmeno idea di cosa fosse Starlink -confessa l'ex presidente-. Non ha voluto niente, è una gran persona".
Il numero 1 di Tesla, X e SpaceX prende la parola sul palco con un intervento che scalda la folla solo a tratti. "Il vero test per verificare il carattere di una persona è vedere come si comporta quando è sotto il fuoco: avevamo un presidente (Biden, ndr) che non riusciva a salire le scale e un altro che mostrava il pugno, con il volto coperto di sangue dopo essere stato colpito da un proiettile. Chi volete che rappresenti l'America?", chiede Musk.
"Queste non sono elezioni ordinarie, sono le più importanti della nostra vita. L'altra parte vuole togliervi la libertà di parola, di tenere un'arma. Vogliono cancellare il vostro diritto di voto. La libertà di parola è la base della democrazia. Il presidente Trump deve vincere per proteggere la Costituzione e la democrazia in America", aggiunge Musk.
"Bisogna vincere, ho una sola richiesta a tutti: andate a registrarvi per votare. Portate le persone, mandate messaggi, assicuratevi che tutti votino. Se non lo faremo, questa sarà l'ultima elezione: è la mia previsione", dice ancora prima di congedarsi con le parole "Vote! Vote! Vote! Fight! Fight! Fight!".
Trump riprende la parola per chiudere il comizio, elencando gli obiettivi che intende raggiungere. Tra questi, anche i progressi nello spazio: "Saremo davanti a tutti nelle esplorazioni spaziali. Andremo su Marte prima della fine del mio mandato. Elon, promettimi che lo faremo. Elon, ce la faremo? Io penso che ce la faremo... Mi ha detto che vinceremo e andremo su Marte prima di chiunque altro: io punto su di lui... Dobbiamo battere Kamala per tenere vivo il sogno americano, così ogni bambino potrà sognare di guadagnare 200 miliardi di dollari e sognare di diventare come Elon Musk!".