L’iniziativa EUCOTTON: prodotti in cotone europei e sostenibili al 100%
• L'Europa fornisce il 2% della produzione mondiale di cotone, ma si conferma comunque ai primi posti tra gli esportatori internazionali grazie all'elevata qualità e popolarità dei prodotti.
• Decine di migliaia di famiglie in Grecia e in Spagna, paesi in cui si concentra il 100% della produzione europea di cotone, un settore impegnato nella sostenibilità sociale e ambientale, dipendono dal reddito generato da questa materia prima.
• Promossa dalla European Cotton Alliance (ECA), l'iniziativa EUCOTTON riunisce il settore europeo del cotone per garantire la qualità e la piena tracciabilità del prodotto, evidenziando anche il forte impegno dal punto di vista ambientale: dal ricorso a semenza non OGM all'uso responsabile dell'acqua.
• Le proprietà del cotone europeo in termini di sostenibilità sono state evidenziate al PhygitalbSustainability Expo 2024, il maggior evento di settore in Italia, dove EUCOTTON è stata presentata al pubblico italiano.
• A Milano, nel mese di luglio, si terrà un evento speciale dedicato ai marchi e ai produttori tessili italiani in cui saranno presentate le possibilità uniche dei capi d'abbigliamento tracciabili ed europei al 100%, realizzati in base a pratiche sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale.
Madrid, 8 luglio 2024 -- Alcune settimane fa decine di migliaia di agricoltori europei erano impegnati nella semina del cotone europeo non OGM. Sono i volti dietro a un settore che, nonostante rappresenti una percentuale ridotta della produzione mondiale di questa fibra (2%), si conferma ai primi posti nella classifica degli esportatori globali grazie all'elevata qualità e alla popolarità del prodotto. Si tratta inoltre di un settore sempre più alla ribalta perché impegnato per un futuro sostenibile, con iniziative come EUCOTTON che mostrano gli sforzi per la sostenibilità ambientale e sociale del settore del cotone europeo.
EUCOTTON, promossa dalla European Cotton Alliance (ECA), riunisce l'intera filiera del cotone in Europa per garantire la qualità e la tracciabilità di questo materiale. Dato che i consumatori richiedono ai marchi prodotti più sostenibili, con supply chain più corte e solidi valori sociali, il cotone europeo rappresenta la risposta per le industrie del tessile e della moda alla ricerca di materie prime sostenibili. Costituisce innanzitutto una parte tradizionale di intere comunità in Grecia e Spagna, i due paesi in cui si concentra il 100% della produzione europea di cotone, dove per decenni ha offerto occupazione di qualità e opportunità economiche a migliaia di lavoratori altamente qualificati.
Il settore del cotone in Europa sta compiendo passi importanti verso un'agricoltura più sostenibile. È una delle poche colture al mondo di questa materia prima a utilizzare sementi non OGM al 100%, mentre i produttori adottano pratiche di gestione integrata degli animali infestanti per ridurre il ricorso ai pesticidi e pratiche di monitoraggio dell'acqua per utilizzare le risorse idriche in modo regolamentato e sostenibile. L'intero ciclo produttivo è controllato tramite rigorosi criteri di controllo qualità fissati dall'Unione europea, tutelando i processi per un prodotto rispettoso dell'ambiente. Infine, la stretta vicinanza tra le aree di coltivazione e lavorazione del cotone e i marchi europei riduce l'impronta di carbonio dei prodotti finali per il consumatore.
Le proprietà del cotone europeo in termini di sostenibilità e di qualità sono state presentate di recente a Roma in occasione della Phygital Sustainability Expo, il maggior evento italiano sulla sostenibilità che ogni anno richiama oltre 10.000 visitatori e raggiunge un pubblico di oltre 70 milioni. L'evento di due giorni, organizzato dalla Sustainable Fashion Innovation Society il 4 e il 5 giugno presso l'imponente Museo dei Fori Imperiali, è stato patrocinato dalla Delegazione dell'Unione europea a Roma, dal Parlamento europeo, dal governo italiano, dall'UNESCO, dalla FAO e da molte altre organizzazioni nazionali e internazionali.
In rappresentanza di EUCOTTON è intervenuto il presidente della European Cotton Alliance, AntoniosSiarkos, che ha illustrato l'iniziativa nel corso della 1a International Round Table on Cotton: From Crop to Shop (Tavola rotonda internazionale sul cotone: dal raccolto al punto vendita) dedicata a questa fibra, insieme a relatori provenienti da Europa, Africa e Stati Uniti. Il dibattito, trasmesso dalla RAI, ha toccato argomenti quali le proprietà del cotone in materia di sostenibilità, il suo contesto commerciale globale e le opportunità per le supply chain locali. Siarkos ha sottolineato: "Il cotone europeo è una materia sostenibile di qualità elevata prodotta in modo responsabile. EUCOTTON è un'iniziativa esclusiva del settore del cotone europeo dedicata alla crescente consapevolezza sulle proprietà di sostenibilità e qualità del prodotto in Europa, nonché alla nostra piattaforma per la tracciabilità, lanciata di recente, in grado di garantire l'origine europea dei prodotti per l'intera supply chain".
Nel corso dei due giorni della PhygitalSustainability Expo, presso il Museo dei Fori Imperiali è stato allestito uno stand di EUCOTTON, che ha incluso la presentazione di abiti ispirati alla mitologia greca e realizzati con cotone europeo dagli studenti e dai docenti dell'Università Ellenica Internazionale – Dipartimento di Creatività, Design e Abbigliamento.
I prossimi passi per EUCOTTON in Italia includono la presentazione dell'iniziativa al settore tessile e della moda nazionali, con un evento dedicato in programma a Milano il 10 luglio. Nel corso dell'evento, la delegazione greca e quella spagnola di EUCOTTON presenteranno ai marchi italiani l'approccio innovativo di EUCOTTON alla creazione di capi di qualità europei, sostenibili e tracciabili al 100%, lungo tutta la filiera dai campi al punto vendita.
INFORMAZIONI SULLA EUROPEAN COTTON ALLIANCE
La European Cotton Alliance (ECA) è un'associazione a livello europeo nata dalla collaborazione attiva di produttori e associazioni del settore del cotone nei paesi europei che producono questa fibra. I fondatori dell'associazione sono le organizzazioni interprofessionali e le associazioni industriali e manifatturiere di Grecia e Spagna, in cui si concentra il 100% del cotone coltivato in Europa.
La campagna EUCOTTON è implementata dall'ECA nell'obiettivo di aumentare la visibilità del cotone europeo e di accrescere la consapevolezza delle sue caratteristiche in termini di sostenibilità e di qualità in numerosi mercati target dell'Europa. Campagna co-finanziata dall'Unione europea ai sensi del regolamento (CE) 1144/2014 – Enjoy, it's from Europe.
Contatto stampa:
IvánFombella Alvarez
ivan.fombella@thetacticsgroup.com
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Arte e spettacolo al Festival Nazionale dell’Economia...
Arte e cultura al Festival Nazionale dell’Economia Civile. Nel panel dal titolo “La cultura come strumento di partecipazione e inclusione” si è parlato di come la cultura può fornire un grande contributo al benessere delle persone e allo sviluppo delle Comunità se è capace di individuare e sperimentare nuovi modelli di partecipazione e produzione culturale. L’idea è che la cultura possa e debba essere usata come uno strumento di inclusione sociale e partecipazione attiva, e per questo motivo si indagherà su come connettere i 6 temi dell’impatto culturale: servizi di prossimità, economia civile, società inclusive, sviluppo locale, efficientamento energetico ed economia circolare.
Matteo Spanò (Presidente MUS.E e Vice presidente Federcasse) ha dichiarato: «Partecipazione e cultura sono due elementi imprescindibili, per questo dobbiamo diffondere esperienza culturale; uno strumento sono i mass media. Quello alla cultura deve essere un diritto, capace di portare al bene comune e alla felicità pubblica, come affermava già Genovese. In questo momento in cui lo Stato ha meno possibilità di investire nel sistema culturale, oltre ai privati bisogna cercare altre soluzioni, anche territoriali».
Per Stefano Zamagni (Professore di Economia Politica all’Università di Bologna) «uno degli elementi che caratterizzano questa epoca di trasformazione è la crisi della cultura, e in questo ovviamente ha un ruolo la scuola. Già Genovesi affermava che la scuola anziché educare si limitava ad istruire. Negli anni del boom economico, nel nostro Paese, ci fu l’industrializzazione anche della cultura, che anche in questo campo condusse al “monoprodotto”. A partire da fine secolo scorso quel modello entrò però in crisi in tutto il mondo, e si verificò una frammentazione in subculture. Il risultato lo vediamo oggi, con il nostro ceto medio che soffre, perché non ha più accesso a un livello culturale intermedio, problema a cui ancora non si trova risposta».
Una risposta culturale ai tempi, però, ha cercato di darla il Festival stesso con serate ad hoc all’interno di Palazzo Vecchio. Le serate del FNEC, infatti, hanno reso protagonista l’arte, in tutte le sue forme. “L’Economia Civile a teatro. “Scoop. Donna Sapiens” è stato lo spettacolo che Giobbe Covatta ha portato a Firenze e con il quale, attraverso il suo linguaggio dissacratorio, ha dimostrato la superiorità della donna sull’uomo. Covatta ha poi affrontato anche temi di stretta attualità: «Ho dei figli in età lavorativa, in quel momento in cui cominciano a entrare nel mondo del lavoro, per cui ne condivido ovviamente tutte le difficoltà. Quello del lavoro è uno di quei problemi per cui i giovani cominciano a porsi alcune domande esistenziali: se qualcuno comincia a lavorare in maniera stabile a 40 anni, è chiaro che i progetti che si possono avere sono profondamente diversi da quelli che si avrebbero a 20 o 30 anni, quindi è proprio una logica di progettualità che entra in difficoltà. Non è soltanto la mancanza di lavoro o la precarietà, è un problema che incide su tutta la società e il “sistema paese”, se poi pensiamo a tutti i giovani che abbandonano l’Italia in cerca di altre opportunità».
Spazio poi alla musica con il suo linguaggio universale. In un talk sull’arte, si sono affrontati i temi della partecipazione e della promozione dell’Economia Civile attraverso la cultura. Sul palco del Salone dei Cinquecento di Palazzo vecchio è tornato il format “Artisti per la sostenibilità”. Il talk – organizzato con la direzione artistica di Massimo Bonelli (Ceo di ICompany) – è stato moderato dalla conduttrice televisiva e radiofonica Carolina Di Domenico ed ha visto la partecipazione dei cantautori Ermal Meta e Fabrizio Moro.
Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.
https://www.adnkronos.com/arte-e-spettacolo-al-festival-nazionale-delleconomia-civile-spano-muse-federcasse-la-cultura-e-un-diritto_6ldAScCFq3yY8tTTIVBQXY
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Festival Nazionale dell’Economia Civile, Parke (ICAN):...
“Partecipare e non rassegnarsi alla guerra e alle armi” è stato il titolo del panel dedicato al disarmo, tenutosi nel corso del Festival Nazionale dell’Economia Civile.
Francesco Vignarca (Coordinatore Campagne – Rete Italiana Pace e Disarmo) ha dialogato sul palco di Palazzo Vecchio a Firenze con Melissa Parke (Direttrice esecutiva della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari – ICAN, Premio Nobel per la pace 2017).
«Immaginate – ha detto Melissa Parke – una guerra nucleare tra Russia e USA: la civiltà verrebbe distrutta. Sfortunatamente il rischio nucleare non è mai stato così alto, la minaccia nucleare non è mai stata così alta. La cosa agli armamenti nucleari è sempre più rapida. Quindi adesso è il momento che la comunità internazionale e che la società civile agiscano contro questi rischi perché non c'è più tempo.
Il disarmo è una questione che riguarda l’umanità intera. Una guerra nucleare non sarebbe solo genocida, ecocida ma anche suicida. La storia ci insegna che le armi nucleari non hanno fatto nulla per la pace o per evitare conflitti, visto che anziché fornire sicurezza e stabilità sono usate per intimidire e costringere. La concezione egoistica della sicurezza nazionale, propria delle potenze nucleari, si basa sull’errata concezione della deterrenza nucleare, mentre contemporaneamente mette a rischio la sicurezza dell’intera umanità. La realtà è che finché le armi nucleari esisteranno, ci sarà la possibilità che vengano usate anche solo per incidente, come già è accaduto. Oggi possiamo e dobbiamo scegliere di eliminare le armi nucleari e il rischio che rappresentano, perché noi le abbiamo costruite e noi le possiamo smontare, serve solo volontà politica».
Parke ha poi esortato i partecipanti e soprattutto i giovani alla partecipazione. «Ci sono molte cose che possiamo fare a livello individuale e collettivo. Più di 800 città nel mondo hanno firmato l'appello di Ican per il disarmo nucleare, abbiamo 100 città italiane che hanno aderito all'appello, anche Roma e speriamo che anche Firenze aderisca presto. È importante - ha concluso Parke - che qualsiasi siano le nostre possibilità tutti noi ci rendiamo conto che possiamo mettere piccoli pezzetti del puzzle per pretendere dai nostri governi di rispettare gli accordi internazionali, come quelli sui diritti umani e sulla sostenibilità».
Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.
https://www.adnkronos.com/festival-nazionale-delleconomia-civile-parke-ican-rischio-nucleare-mai-cosi-alto-urge-agire_1x6FuMu8bZKytU1OYIN4fk
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Festival Nazionale dell’Economia Civile, Bellucci...
Nel corso dei lavori per la 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile si è parlato anche di welfare. La comunità locale, infatti, può ancora contribuire a rafforzare un nuovo sistema di welfare locale accessibile e di prossimità. Ne hanno discusso, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, Maria Teresa Bellucci (Viceministro del lavoro e delle politiche sociali) e Luca Di Lorenzo (Sviluppo cooperazione, Terzo settore e consumo responsabile Assimoco).
La Viceministro Bellucci ha dichiarato: «Vogliamo cambiare il paradigma delle politiche sociali, non più da intendere semplicemente come assistenzialismo e sussidiarietà. Per anni siamo stati abituati ad un trasferimento economico diretto verso il basso, ma che lasciava un po’ troppo poco a tutti, soprattutto ai più fragili. Questo non è nel nostro indirizzo politico, per questo abbiamo ribaltato da subito questa visione. Terzo settore e cooperazione in sono strumenti strategici del welfare di prossimità, perché dal basso danno la possibilità di rispondere alle necessità della comunità e dei cittadini. Per questo noi vogliamo costruire uno Stato di politiche sociali che favoriscano l’iniziativa dei cittadini come singoli e collettività».
Bellucci ha rimarcato l’importanza della riforma della non autosufficienza rivolta alle persone anziane: «Abbiamo approvato un disegno di legge delega in tempi record, abbiamo approvato il conseguente decreto legislativo, stiamo scrivendo i provvedimenti attuativi di questa riforma epocale che cerca di dare risposte alle persone anziane che hanno costruito la nostra nazione e che oggi devono vedere uno stato che è in grado di poterle accompagnare in questa fase della vita. Con questa riforma stiamo parlando di diritto di ogni persona di poter rimanere a casa per avere lì le cure, quindi l’assistenza domiciliare, la possibilità delle nuove tecnologie quindi della telemedicina, e anche tutta una serie di azioni che permettono di promuovere una migliore qualità della vita».
Per Di Lorenzo «Quella assicurativa è un tipo di impresa che per definizione deve svolgere un ruolo sociale, una sorta di ammortizzatore al fianco di persone famiglie imprese e organizzazioni in eventi improvvisi. Col passare del tempo è diventata sempre più un’impresa chiamata al fianco dello stato al verificarsi di fenomeni di portata significativa. Ha anche, non secondariamente, il grande dovere di svolgere formazione, preparazione e prevenzione per gestire queste evenienze. In queste attività come Assimoco siamo e saremo vicini soprattutto a tutte quelle imprese che operano nel perimetro dell’economia civile».
Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.
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