Dall’eliminazione dell’epatite C agli ospedali virtuali: la Sanità del futuro alla Midsummer School
Dal 10 al 12 luglio, a Palazzo Pirelli, tre giorni di convegni organizzati da Motore Sanità.
8 luglio 2024. Dalla lotta alle infezioni virali, con la sfida di eliminare l’epatite C entro il 2030, al piano oncologico nazionale che, grazie al fondo Ngs, può e deve garantire un accesso equo e sostenibile al percorso di cura attraverso una riorganizzazione della filiera in tutte le Regioni. E poi focus specifici sulle malattie rare, sull’evoluzione delle farmacie come possibile presidio sanitario, sulla riduzione del rischio come possibile strategia di prevenzione. Con un confronto serrato tra i massimi esperti di innovazione applicata al sistema Salute per immaginare la sanità del futuro, analizzando le applicazioni più avanzate di telemedicina e il ruolo dell’IA come tecnologia fondamentale nella diagnostica e nella terapia, ma anche nella creazione di nuovi modelli di governance. Si parlerà anche di gemello digitale umano e di ospedali virtuali.
Tre giorni di convegni a Palazzo Pirelli
È un programma davvero fitto quello della Midsummer School 2024 organizzata da Motore Sanità con il patrocinio di Regione Lombardia che si svolgerà dal 10 al 12 luglio a Palazzo Pirelli, in via Fabio Filzi 22 a Milano. Con tre giorni di convegni, tavoli di studio e dibattiti nel cuore di Milano per ragionare sul presente e sul futuro della Sanità. E sono già tantissime le adesioni all’evento pensato come occasione di confronto tra i maggiori stakeholder della filiera, noti accademici, rappresentanti delle Aziende Sanitarie di tutta Italia e numerosi esponenti delle Istituzioni politiche locali e nazionali. Dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che alle 10 del 10 luglio aprirà i lavori, al presidente del Senato, Ignazio La Russa, che interverrà con un video saluto nella terza giornata, quando è previsto anche l’intervento di Alessio Butti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’innovazione tecnologica.
Il focus su evoluzione delle tecnologie in Sanità
Il focus di quest’anno saranno le tecnologie informatiche e biologiche che stanno rivoluzionando il mondo della medicina, gettando le basi per un futuro in cui diagnosi, cure personalizzate, terapie mirate e predizione dei risultati raggiungeranno livelli di precisione ed efficacia inimmaginabili fino a poco tempo fa. Questa evoluzione, da un lato, impone una riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, chiamato a rispondere in modo rapido e semplificato ai continui cambiamenti di scenario, e dall’altro richiede un cambio di prospettiva rispetto a una politica industriale dei farmaci e dei dispositivi medici che va ripensata come una componente fondamentale della crescita economica del Paese.
Nuove sinergie tra istituzioni, cittadini, Servizio Sanitario Nazionale e aziende
L’Italia, seconda in Europa per produzione di farmaci e con un comparto dispositivi medici con oltre 4.400 imprese che generano un mercato che vale 17,3 miliardi di euro, non può non accettare la sfida per una crescita della ricerca e una formulazione di tecnologie innovative che ne accompagnino la crescita produttiva. Per raggiungere nuovi ambiziosi traguardi, però, sono indispensabili nuove sinergie tra istituzioni e aziende del settore, così come tra cittadini e tecnici gestori di un Servizio Sanitario Nazionale proiettato nel futuro. Il confronto tra i vari attori, durante la Midsummer, servirà a fare il punto sulla situazione attuale, analizzando i punti di forza e di debolezza della “filiera Salute”, per individuare una strada comune che porti ad adottare azioni concrete.
La partecipazione è libera e gratuita, l’iscrizione obbligatoria al seguente link che porta alla pagina dell’evento con il programma completo https://www.motoresanita.it/eventi/midsummer-school-2024/
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Oltre il PIL, verso la felicità: presentato a Firenze il...
“Noi giovani ci impegniamo a sostenere e sviluppare imprese che abbiano come obiettivo non solo il profitto ma anche il miglioramento delle condizioni sociali e ambientali dei nostri territori. Ci impegniamo ad acquistare consapevolmente, informandoci sul luogo di provenienza dei prodotti e sulle condizioni di lavoro”. Sono questi i cardini del “Manifesto dei giovani per una Nuova Economia Sociale e Civile”, redatto dai molti studenti provenienti da tutta Italia durante la tre giorni del Festival Nazionale dell’Economia Civile che si è chiuso oggi a Firenze.
Il Festival, giunto alla 6ª edizione, ha scelto il tema della partecipazione. Quella delle ragazze e dei ragazzi ha preso forma nel Manifesto che è stato presentato e consegnato al comitato promotore del Festival: al presidente di Federcasse -BCC Augusto Dell’Erba, al presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, al Direttore Generale di NeXt Economia Luca Raffaele. Promuovere un nuovo paradigma, capace di andare oltre l’homo oeconomicus; andare oltre il PIL e guardare piuttosto alla felicità individuale e collettiva, come nei riferimenti della Ricerca del Benvivere, facendo del profitto uno strumento e non un fine: è la ricetta dei giovani autori del Manifesto, pienamente consapevoli che la qualità della vita non dipende solo dal denaro.
«Ogni anno aggiungiamo un mattoncino al ponte dell’Economia Civile, cercando di costruire la società che vogliamo - ha dichiarato Luca Raffaele Direttore Generale di NeXt Economia -. In questa sesta edizione abbiamo lavorato sulle città e su come il loro sviluppo può essere inclusivo e sostenibile: la Civil Social Business City che sperimenteremo qui a Firenze è un modello basato sulla partecipazione, in particolare dei giovani, che unisce l’impostazione dei 3 zeri di Yunus al sistema di azione dal basso e per le persone di La Pira».
Il Festival Nazionale dell’Economia Civile è impegnato a rendere sempre più protagonisti i giovani, sia con percorsi formativi (vedi l’impegno per la realizzazione della Lezione di Introduzione all’Economia Civile e alla sostenibilità integrale) sia lasciando spazio di elaborazione e proposta, come è accaduto per la stesura di questo Manifesto dei Giovani per la Nuova Economia che deve diventare a sua volta un punto di riflessione e azione.
«Un’edizione che ha dato tanto spazio ai giovani. Alle loro idee ed ai loro progetti concreti. È l’Italia migliore, inclusiva e generativa, quella che ha potuto esprimersi in questi quattro giorni a Firenze» ha detto il presidente di Federcasse - BCC Augusto dell’Erba. «Abbiamo discusso anche di nuove modalità di attenzione ai territori attraverso la creazione di reti di comunità dove, nello specifico della cooperazione di credito, un ruolo centrale potranno avere le banche di credito cooperativo. Individuare i migliori agenti del territorio, cucire relazioni, focalizzarsi sul bene comune. Partecipare. Questo l’impegno che ci lascia la sesta edizione di FNEC».
«Alla crescita del Pil deve far seguito la crescita del BES,il benessere equo e sostenibile. Quando l’economia risponde solo alla remunerazione del capitale accentua le diseguaglianze. Le famiglie in povertà assoluta sono 1,9 milioni, erano 800.000 nel 2005. Il 12% di italiani ha scelto, secondo il Censis, di non curarsi per mancanza di disponibilità economica pur avendone bisogno. Nella fascia 18-35 anni abbiamo 2 milioni di Neet. A questi ragazzi prima che un lavoro dobbiamo dare una speranza, un orizzonte», ha detto il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini.
https://www.adnkronos.com/oltre-il-pil-verso-la-felicita-presentato-a-firenze-il-manifesto-dei-giovani-per-una-nuova-economia-sociale-e-civile_3g2HrQBI96CUHTxvNlbDjM
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Festival Nazionale dell’Economia Civile, Sachs: «La terra...
Jeffrey Sachs (Professore di Economia della Columbia University) è tornato al Festival Nazionale dell’Economia Civile.
L’economista americano ha preso parte al panel “Partecipare a un nuovo modello di coesione e giustizia sociale”, durante il quale si è parlato dell’impatto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, mettendoli a confronto con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in Europa e il Patto delle Nazioni Unite per il Futuro.
Sachs ha dichiarato: «Abbiamo bisogno di un nuovo pensiero, perché molto è cambiato e la terra trema sotto i nostri piedi. Pensiamo per esempio a tutti gli eventi degli ultimi anni, destabilizzanti e pericolosi, risultato di un mondo che cambia velocemente senza direzione. Il primo cambiamento è quello geopolitico, perché dopo che per molti decenni abbiamo vissuto in un mondo guidato dalla regione nordatlantica, ora la situazione è cambiata, ci troviamo in un mondo multipolare con una Cina sempre più forte, un est-asiatico in crescita, un aumento dell’unificazione africana. Abbiamo poi il cambiamento ambientale, causato dall’inquinamento, dalla distruzione ecosistemi e dalla perdita delle biodiversità. Il terzo dramma del nostro tempo è infine quello del cambiamento tecnologico, diseguale e iniquo e che a sua volta causa altra ineguaglianza nel mondo. L’idea dell’ONU è un’idea di equità, di pace e di sostenibilità ambientale».
Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.
https://www.adnkronos.com/festival-nazionale-delleconomia-civile-sachs-la-terra-trema-sotto-i-nostri-piedi-serve-un-nuovo-pensiero_230iC9HyC12lGdOTBAuFH0
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Arte e spettacolo al Festival Nazionale dell’Economia...
Arte e cultura al Festival Nazionale dell’Economia Civile. Nel panel dal titolo “La cultura come strumento di partecipazione e inclusione” si è parlato di come la cultura può fornire un grande contributo al benessere delle persone e allo sviluppo delle Comunità se è capace di individuare e sperimentare nuovi modelli di partecipazione e produzione culturale. L’idea è che la cultura possa e debba essere usata come uno strumento di inclusione sociale e partecipazione attiva, e per questo motivo si indagherà su come connettere i 6 temi dell’impatto culturale: servizi di prossimità, economia civile, società inclusive, sviluppo locale, efficientamento energetico ed economia circolare.
Matteo Spanò (Presidente MUS.E e Vice presidente Federcasse) ha dichiarato: «Partecipazione e cultura sono due elementi imprescindibili, per questo dobbiamo diffondere esperienza culturale; uno strumento sono i mass media. Quello alla cultura deve essere un diritto, capace di portare al bene comune e alla felicità pubblica, come affermava già Genovese. In questo momento in cui lo Stato ha meno possibilità di investire nel sistema culturale, oltre ai privati bisogna cercare altre soluzioni, anche territoriali».
Per Stefano Zamagni (Professore di Economia Politica all’Università di Bologna) «uno degli elementi che caratterizzano questa epoca di trasformazione è la crisi della cultura, e in questo ovviamente ha un ruolo la scuola. Già Genovesi affermava che la scuola anziché educare si limitava ad istruire. Negli anni del boom economico, nel nostro Paese, ci fu l’industrializzazione anche della cultura, che anche in questo campo condusse al “monoprodotto”. A partire da fine secolo scorso quel modello entrò però in crisi in tutto il mondo, e si verificò una frammentazione in subculture. Il risultato lo vediamo oggi, con il nostro ceto medio che soffre, perché non ha più accesso a un livello culturale intermedio, problema a cui ancora non si trova risposta».
Una risposta culturale ai tempi, però, ha cercato di darla il Festival stesso con serate ad hoc all’interno di Palazzo Vecchio. Le serate del FNEC, infatti, hanno reso protagonista l’arte, in tutte le sue forme. “L’Economia Civile a teatro. “Scoop. Donna Sapiens” è stato lo spettacolo che Giobbe Covatta ha portato a Firenze e con il quale, attraverso il suo linguaggio dissacratorio, ha dimostrato la superiorità della donna sull’uomo. Covatta ha poi affrontato anche temi di stretta attualità: «Ho dei figli in età lavorativa, in quel momento in cui cominciano a entrare nel mondo del lavoro, per cui ne condivido ovviamente tutte le difficoltà. Quello del lavoro è uno di quei problemi per cui i giovani cominciano a porsi alcune domande esistenziali: se qualcuno comincia a lavorare in maniera stabile a 40 anni, è chiaro che i progetti che si possono avere sono profondamente diversi da quelli che si avrebbero a 20 o 30 anni, quindi è proprio una logica di progettualità che entra in difficoltà. Non è soltanto la mancanza di lavoro o la precarietà, è un problema che incide su tutta la società e il “sistema paese”, se poi pensiamo a tutti i giovani che abbandonano l’Italia in cerca di altre opportunità».
Spazio poi alla musica con il suo linguaggio universale. In un talk sull’arte, si sono affrontati i temi della partecipazione e della promozione dell’Economia Civile attraverso la cultura. Sul palco del Salone dei Cinquecento di Palazzo vecchio è tornato il format “Artisti per la sostenibilità”. Il talk – organizzato con la direzione artistica di Massimo Bonelli (Ceo di ICompany) – è stato moderato dalla conduttrice televisiva e radiofonica Carolina Di Domenico ed ha visto la partecipazione dei cantautori Ermal Meta e Fabrizio Moro.
Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.
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