Femminicidio Roma, l’ex Manuela Petrangeli dopo gli spari: “Speriamo che l’ho presa bene”
Le parole di Gianluca Molinaro alla sua ex confessando l’omicidio compiuto poco prima. Sull'arma gli accertamenti dei Ris, l'uomo aveva altre due cartucce in borsa
“L’ho uccisa, speriamo che l’ho presa bene, ho visto il sangue che schizzava da tutte le parti”. Queste le parole che Gianluca Molinaro, l’uomo che giovedì pomeriggio ha aperto il fuoco contro la sua ex compagna e madre di suo figlio Manuela Petrangeli, ha riferito alla sua ex confessando l’omicidio compiuto poco prima. La donna lo ha poi convinto a costituirsi in una caserma dei carabinieri.
La testimonianza è riportata nell’ordinanza con cui il gip di Roma sabato ha convalidato il fermo e disposto per Molinaro, rimasto in silenzio nel corso dell’interrogatorio a Regina Coeli, la custodia cautelare in carcere. Gli inquirenti hanno anche acquisito gli sms scambiati con un amico prima del delitto “oggi forse prendo due piccioni con una fava” e dopo l’omicidio della fisioterapista 51enne “gli ho sparato du botti”. Messaggi che l’amico di Molinaro ha detto di aver visto quando ormai era troppo tardi.
Le accuse contestate dai pm del pool antiviolenza, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, all’uomo, difeso dall’avvocato Eleonora Nicla Moiraghi, sono di omicidio aggravato e detenzione abusiva di armi. Molinaro quando giovedì pomeriggio, alle 14.40, si è presentato alla caserma dei carabinieri ha dichiarato di aver appena ucciso la sua ex compagna raccontando “di aver saputo tramite un sistema di videosorveglianza da lui installato nell’abitazione della donna di continui tradimenti e che la donna si era iscritta a un sito di incontri”. Tutto falso. Una ricostruzione che non ha trovato riscontro nelle verifiche effettuate dagli inquirenti che non hanno rinvenuto alcun sistema di videorsoveglianza a casa della donna.
Nell’ordinanza il gip ha sottolineato come “gli elementi sono assolutamente convergenti” evidenziando la “pervicace gelosia” dell’uomo “nonostante la relazione si fosse conclusa da circa tre anni”. Agli atti è anche la testimonianza dell’attuale compagna che, sentita dagli investigatori, ha spiegato che con lei Molinaro era sempre stato calmo manifestando solo disagio per le difficolta avute con il figlio minorenne che non riusciva a frequentare assiduamente.
Un delitto compiuto con un fucile a canne mozze, detenuto illegalmente, e consegnato nella caserma dove si è presentato dopo l’omicidio. Sull’arma sequestrata sono in corso ora gli accertamenti dei carabinieri del Ris. Le indagini puntano a individuare oltre a chi abbia fornito l’arma a Molinaro anche a chi l’abbia modificata, un lavoro che viene compiuto da professionisti, rendendola di fatto un’arma da guerra. Oltre al fucile con cui ha esploso due colpi mentre era a circa un metro dalla vittima, sono state sequestrate altre due cartucce che aveva con sé in una borsa. E gli accertamenti proseguono anche sui telefoni sequestrati all’uomo e alla vittima.
Sport
Juventus-Cagliari 1-1, gol di Vlahovic e Marin
In classifica la Juve è terza con 13 punti come l'Udinese, a 3 lunghezze dal Napoli capolista e a una dall'Inter
Juventus e Cagliari pareggiano 1-1 nel lunch match della settima giornata di Serie A, disputato all'Allianz Stadium di Torino. Al vantaggio dei padroni di casa con Vlahovic su rigore al 15', replica all'88' Marin sempre con un tiro dagli 11 metri. Quello del centrocampista rossoblù è il primo gol subito dai bianconeri in questo campionato. La squadra di Motta resta in dieci uomini nel finale per l'espulsione per doppia ammonizione di Conceicao all'89' e al 95' i sardi prendono un palo con Obert. In classifica la Juve è terza con 13 punti come l'Udinese, a 3 lunghezze dal Napoli capolista e a una dall'Inter; mentre il Cagliari sale a quota 6 ed è 15°.
Spettacolo
‘Hanno ucciso l’Uomo Ragno’, arriva la serie...
Debutta l’11 ottobre su Sky e in streaming su Now, Sibilia 'una storia che appartiene a tutti, a loro è piaciuta
Una storia di musica e di grande amicizia sullo sfondo dei mitici Anni 90. Una storia di provincia, di illusioni, di coraggio ma anche di un successo travolgente, imprevisto e imprevedibile: quello di due ragazzi di Pavia, Max Pezzali e Mauro Repetto, che in pochi anni danno vita a una delle band più amate e iconiche della musica italiana. Una storia che appartiene a intere generazioni, raccontata in 'Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883', la serie Sky Original creata da Sydney Sibilia, dall’11 ottobre su Sky e in streaming su Now. "È una storia che appartiene a tutti perché i sentimenti che muovono Max e Mauro sono gli stessi dei ragazzi di oggi", racconta Sibilia alla presentazione della serie al Teatro Alcione di Milano, anticipando che gli ex 883 "l’hanno vista e l'hanno apprezzata".
"Non è una serie didattica - sottolinea il regista e sceneggiatore - ma un teen drama ed è un caso che sia vera e che racconti gli 883". Tra i riferimenti ci sono "'Ovo sodo', 'Superbad' e 'Notte prima degli esami'", spiega il regista, "ma anche 'Beverly Hills 90210'". L’idea della serie è nata "riascoltando le loro canzoni, che sentivo da piccolo anche se non capivo molto lo slang pavese”, ricorda Sibilia. "Ma anche dopo aver letto il libro di Pezzali 'I cowboy non mollano mai'. Quello di Repetto, 'Non ho ucciso l’Uomo Ragno', è arrivato quasi alla fine delle riprese, quindi ciò che non sapevamo di lui ce lo hanno detto le canzoni". Il regista di 'Smetto quando voglio' ha capito fin da subito che c’era una storia da raccontare. "Abbiamo chiesto a Max e Mauro, che ci hanno detto di sì. Poi siamo andati un po’ da soli con l’obiettivo di restare aderenti alla storia vera. Max lo abbiamo coinvolto per alcune consulenze su Pavia".
Non è un’operazione 'Amarcord', come ha più volte sottolineato Sibilia, ma è inevitabile che per le generazioni degli Anni 90 la serie è un’occasione per riavvolgere il nastro dei ricordi. "Un periodo storico che rappresenta la mia infanzia - dice il creatore della serie - in cui c’era la genesi di tante colonne portanti dell’intrattenimento in Italia”. Vengono raccontati, tra i tanti, Claudio Cecchetto, Fiorello e Maria De Filippi, che ancora non era la regina della televisione ma aveva un corteggiatore: Maurizio Costanzo. Un ritratto di personaggi del passato e del presente attraverso gli occhi dei protagonisti, interpretati da Elia Nuzzolo (Pezzali) e Matteo Oscar Giuggioli (Repetto). "Eravamo disposti a fermarci se non avessimo trovato i protagonisti giusti", ricorda il regista di 'Mixed by Erry'. E quelli giusti li hanno trovati. "Io e Matteo abbiamo seguito le lezioni di canto per diversi mesi con Ciro Carovano dei Neri per Caso, il lavoro con lui è stato fondamentale”, racconta Nuzzolo. "All’inizio la situazione è stata tragica", scherza Sibilia.
Nel cast anche Davide Calgaro, interprete di Cisco. "Lo conoscevo perché è citato in alcune canzoni degli 883. Non è solo il migliore amico di Max - spiega Calgaro - ma anche la sua coscienza critica, è l’unico pronto a dirgli tutto". Anche Sibilia e Matteo Rovere, che hanno prodotto la serie con la loro Groenlandia insieme a Sky Studios, si rivedono in Max e Mauro. "Una volta Max mi disse 'era bello fare il cantante famoso ma ancora più bello farlo con il mio migliore amico'. Io posso dire che è bello produrre cose ma è ancora più bello farlo con il mio migliore amico", dice Sibilia riferendosi a Rovere. "Io e Sydney ci siamo conosciuti nel periodo universitario - ricorda Rovere - condividevamo il sogno di fare questo mestiere. Ce l'abbiamo fatta nonostante le nostre famiglie non facciano parte del mondo del cinema. Con Sydney, una delle persone più importanti della mia vita, continuiamo a divertirci esattamente come lo facevamo a 20 anni".
'Hanno ucciso l'Uomo Ragno, per Nils Hartmann, Executive Vice President Sky Studios per l’Italia, è "grande cinema come ‘Dostoevskij’ dei fratelli D’Innocenzo, ’L’arte della gioia’ di Valeria Golino e ‘M - Il figlio del secolo’ diretta da Joe Wright. Tutto questo per me - ribadisce - è grande cinema e questa è la linea di Sky”, conclude. Sibilia ha scritto la serie con Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio Nerone e l’ha diretta insieme ad Alice Filippi e Francesco Ebbasta. (di Lucrezia Leombruni)
Economia
Sciopero porti Usa, a rischio 6,4 miliardi export cibo...
A lanciare l’allarme è la Coldiretti
Lo sciopero ad oltranza dei lavoratori portuali Usa colpisce anche le esportazioni marittime di cibo Made in Italy negli Stati Uniti che nel 2023 sono state pari a 6,4 miliardi di euro in valore. A lanciare l’allarme è la Coldiretti, sulla base dei dati Istat sul commercio estero. in riferimento all’agitazione, proclamata dall'International longshoremen's association, che coinvolgerà circa 45 mila addetti in 36 porti americani, situati sulla costa orientale e nella zona del Golfo del Messico. Questo potrebbe influire sulla spedizione di beni deperibili come i prodotti alimentari, causando ritardi significativi che potrebbero comprometterne la qualità o aumentare i costi di trasporto.