Elezioni Usa, W. Post: “Biden rafforza sua candidatura, arginate defezioni tra i Dem”
Alla ripresa delle attività a Capitol Hill, il presidente degli Stati Uniti ha incassato il sostegno di diversi dirigenti del partito
Joe Biden, ha rafforzato la sua candidatura alla rielezione e scongiurato ulteriori defezioni tra i membri democratici del Congresso. Lo scrive il Washington Post, secondo cui alla ripresa delle attività a Capitol Hill, il presidente degli Stati Uniti ha incassato il sostegno di diversi dirigenti del partito, riuscendo così a mettere da parte (almeno per il momento) le voci crescenti tra i Dem che chiedono che si ritiri dalla corsa a causa dei dubbi sulle sue capacità cognitive ed il calo nei sondaggi.
Per il giornale, questa potrebbe essere una settimana cruciale per la sua sopravvivenza politica, ma intanto Biden - che ieri in una lettera ai suoi compagni di partito è tornato a ribadire che non ha intenzione di fare alcun passo indietro - ha ricevuto l'appoggio pubblico di una serie di 'big' democratici come, tra gli altri, la deputata Alexandria Ocasio-Cortez, il leader della maggioranza al Senato Charles Schumer e la deputata Ilhan Omar oltre a quello del potente Congressional Black Caucus (Cbc). Una netta inversione di tendenza rispetto agli ultimi giorni, fa notare il Washington Post, mentre ancora domenica circolavano notizie di un'imminente ondata di richieste ufficiali da parte dei dirigenti del partito affinché rinunciasse al tentativo di farsi rieleggere.
"È stato il miglior presidente della mia vita, e noi lo sosteniamo", ha affermato Omar, che in passato era stata molto critica con Biden per la politica in Medio Oriente. Il senatore Mark Kelly, un centrista, ha detto che Biden dovrebbe rimanere il candidato Dem, definendolo "un presidente che ha portato risultati significativi per il popolo americano".
Anche i due deputati Nanette Barragan ed Adriano Espaillat, rispettivamente presidente e vice presidente del Congressional Hispanic Caucus, che conta 39 membri, hanno rilasciato una dichiarazione di sostegno a Biden e alla vice presidente Harris. Inoltre molti dei 60 membri de Cbc, gruppo cruciale data l'importanza degli elettori neri per il Partito Democratico, sarebbero ancora schierati con Biden.
Le difficoltà del presidente sono emerse chiaramente durante il dibattito del 27 giugno, quando la sua performance incerta ha scioccato il partito, spingendo molti democratici a suggerire che avrebbe dovuto farsi da parte lasciando spazio alla sua vice. Per diversi giorni il campo di Biden ha tergiversato, ma la recente attività frenetica del presidente - che ha partecipato a manifestazioni, telefonato ai parlamentari e rilasciato interviste - sembra almeno aver rallentato l'escalation.
Non mancano, tuttavia, ancora voci critiche che si sollevano contro la sua candidatura, come quella della senatrice Patty Murray, membro senior della leadership del Senato democratico, secondo la quale Biden deve fare di più per dimostrare di essere il miglior sfidante possibile di Trump. "Abbiamo bisogno di vedere un candidato molto più forte ed energico in campagna elettorale nel prossimo futuro in modo che possa convincere gli elettori che è all'altezza del compito", ha dichiarato Murray.
Ma a differenza dei giorni scorsi, Biden è riuscito anche a assicurarsi il sostegno di ambienti chiave, compreso quelli degli influenti membri di 'The Squad' (La Squadra), il gruppo di deputati di sinistra. Ocasio-Cortez ha detto di aver parlato con Biden durante il fine settimana e ha assicurato di non voler cercare un sostituto. "Ha chiarito che è in questa corsa - ha affermato - La questione è chiusa".
Esteri
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E' di oltre 70 morti e 200 feriti il bilancio di un duplice attacco sferrato dai jihadisti di al-Qaeda a Bamako, in Mali. Lo riferiscono fonti della sicurezza maliana parlando di 77 morti e 255 feriti. Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana. Il quotidiano Le Soir de Bamako ha seguito oggi un ''funerale di una cinquantina di studenti della gendarmeria''.
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Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.