Il percorso di adesione di Kiev fa discutere
Anche solo azioni dirette in vista dell'ammissione futura dell'Ucraina alla Nato, come un calendario per l'adesione, rimangono tema di discussione fra i diversi Paesi alleati, sottolinea il Washington Post, precisando che, a oggi, non è stato ancora definito il comunicato del vertice di Washington e il piano di rendere gli impegni in sostegno di Kiev "a prova di Trump" è rimasto lettera morta.
L'ultima proposta, in ordine di tempo, parla di un percorso "irreversibile" dell'Ucraina verso la Nato, ma include riferimenti alla necessità, da parte di Kiev, di operare contro la corruzione e per il buon governo, ed è il frutto di un accordo fra il capo di gabinetto di Zelensky Andriy Yerkmak, e il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan.
Anche solo l'inclusione del termine "irreversibile" nella bozza di comunicato è stato oggetto di dibattito, con Joe Biden che aveva più volte espresso parere contrario. Per il Presidente americano il wording 'Bridge to Nato" sarebbe stato sufficiente. I suoi consiglieri, primo fra tutti Sullivan, sono poi riusciti a convincerlo, a patto di aggiungere i riferimenti ai progressi necessari sul fronte della politica interna. "L'Ucraina non è un Paese balcanico piccolo e giovane. Stiamo parlando di un Paese immenso e con un impatto riconoscibile", ha commentato una fonte americana.
L'approccio di Biden è sostenuto dalla Germania e da alcuni Paesi dell'Europa meridionale e Occidentale. Ma ha provocato frustrazione in altri, fra cui la Francia e Paesi dell'Europa orientale, convinti che le condizioni rischiano di far passare il messaggio che l'Alleanza preferirebbe fare a meno dell'Ucraina. La vera ragione dell'incertezza rimane tuttavia la modalità di garantire la sicurezza di un Paese in guerra con la Russia.
Starmer: "Messaggio chiaro a Putin"
E' ''un messaggio molto chiaro'' quello che, secondo il neo premier britannico Keir Starmer, sarà inviato dal summit della Nato al presidente russo Vladimir Putin dopo lo ''spaventoso'' attacco contro il principale ospedale pediatrico di Kiev.
"Questo vertice della Nato è un'opportunità per gli alleati di unirsi per rafforzare la loro determinazione, soprattutto alla luce di quel terribile attacco contro l'aggressione russa", ha aggiunto. "Oggi, domani e il giorno dopo ancora dobbiamo stare insieme ai nostri alleati, discutere concretamente su come fornire ulteriore supporto all'Ucraina e inviare un messaggio molto, molto chiaro a Putin: ci opporremo all'aggressione russa ovunque essa avvenga nel mondo", ha sottolineato Starmer.
Blinken: "Oltre 7 milioni di dollari a donne ucraine in prima linea"
La Nato stanzierà oltre sette milioni di dollari per equipaggiamento utile alle donne ucraine che combattono in prima linea contro l'aggressione russa, ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken intervenendo al Dipartimento di Stato Usa durante il Nato Women, Peace and Security Reception.
"Dal momento in cui Putin ha lanciato la sua invasione su vasta scala, le donne ucraine si sono fatte avanti in ogni modo possibile per difendere il loro Paese, le loro comunità e le loro famiglie", ha affermato Blinken. Alle donne ucraine verranno forniti, tra gli altri, più di 10.000 giubbotti antiproiettile, uniformi e stivali
Cronaca
Da Caretta a Carbone, tutti gli omicidi confessati in...
La confessione del 50enne non è la prima ammissione di un reato gravissimo davanti alle telecamere
Ha suscitato grande scalpore la confessione, in diretta televisiva, di Lorenzo Carbone, 50 anni, che ha ammesso davanti alle telecamere di 'Pomeriggio Cinque' - che stazionavano davanti all'abitazione della congiunta - di aver ucciso la madre malata. L'uomo è stato intercettato sotto casa a Spezzano di Fiorano, poco fuori Modena, dal giornalista del programma Fabio Giuffrida. Ma non è certo la prima volta che, in diretta tv, avviene l'ammissione di un reato gravissimo.
Un caso eclatante è stato quello di Ferdinando Carretta, che il 4 agosto del 1989 a Parma, all’epoca del fatto 27enne, ha ucciso i propri genitori, Giuseppe e Marta, e il fratello minore, Nicola. La confessione dell'assassinio è avvenuta nel 1998 durante un’intervista ai microfoni di ‘Chi l’ha visto?’, ancor prima di renderla al pubblico ministero. Il giornalista Rai, che si trovava a Londra dove il reo si era rifugiato a seguito dell’omicidio, lo ha scovato grazie ad una segnalazione della polizia londinese che lo aveva fermato per un controllo di routine. "Ho impugnato quell’arma da fuoco e ho sparato ai miei genitori e a mio fratello", ha dichiarato Carretta nell’intervista.
Nella storia delle rivelazioni choc in diretta tv c’è anche quella relativa al ritrovamento del corpo di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana il 26 agosto 2010. Anche se il processo, conclusosi nel 2013, condannerà all'ergastolo per l'omicidio Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, lo zio Michele Misseri a un certo punto della vicenda confessa il delitto (poi ritratterà) e indica il luogo in cui ha occultato il cadavere: la scoperta del corpo e la comunicazione della notizia alla madre di Sarah avvengono in diretta nella trasmissione di Rai 3 Chi l'ha visto? mentre Concetta Serrano Spagnolo è ospite in collegamento (il caso sarà al centro della serie 'Avetrana - Qui non è Hollywood', che sarà presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e poi trasmessa dal 25 ottobre su Disney+).
Ma la confessione degli omicidi in diretta tv non è appannaggio solo dell'Italia. Giusto per ricordare un caso particolarmente scioccante, nel 2016 durante un programma tv in Turchia che si occupava di casi di cronaca e di sparizioni, era ospite Himmet Akturk, sospettato di essere uno dei responsabili della sparizione di una bimba di 4 anni, Irmak Kupal. L'uomo, intervistato dalla conduttrice in modo incalzante, all'improvviso cedette e confessò di essere proprio lui l'autore dell'assassinio della piccola, che uccise dopo averla stuprata per poi seppellirla in un vigneto. Intervenne subito la polizia, che arrestò l'uomo immediatamente.
Cronaca
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La confessione del 50enne non è la prima ammissione di un reato gravissimo davanti alle telecamere
Ha suscitato grande scalpore la confessione, in diretta televisiva, di Lorenzo Carbone, 50 anni, che ha ammesso davanti alle telecamere di 'Pomeriggio Cinque' - che stazionavano davanti all'abitazione della congiunta - di aver ucciso la madre malata. L'uomo è stato intercettato sotto casa a Spezzano di Fiorano, poco fuori Modena, dal giornalista del programma Fabio Giuffrida. Ma non è certo la prima volta che, in diretta tv, avviene l'ammissione di un reato gravissimo.
Un caso eclatante è stato quello di Ferdinando Carretta, che il 4 agosto del 1989 a Parma, all’epoca del fatto 27enne, ha ucciso i propri genitori, Giuseppe e Marta, e il fratello minore, Nicola. La confessione dell'assassinio è avvenuta nel 1998 durante un’intervista ai microfoni di ‘Chi l’ha visto?’, ancor prima di renderla al pubblico ministero. Il giornalista Rai, che si trovava a Londra dove il reo si era rifugiato a seguito dell’omicidio, lo ha scovato grazie ad una segnalazione della polizia londinese che lo aveva fermato per un controllo di routine. "Ho impugnato quell’arma da fuoco e ho sparato ai miei genitori e a mio fratello", ha dichiarato Carretta nell’intervista.
Nella storia delle rivelazioni choc in diretta tv c’è anche quella relativa al ritrovamento del corpo di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana il 26 agosto 2010. Anche se il processo, conclusosi nel 2013, condannerà all'ergastolo per l'omicidio Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, lo zio Michele Misseri a un certo punto della vicenda confessa il delitto (poi ritratterà) e indica il luogo in cui ha occultato il cadavere: la scoperta del corpo e la comunicazione della notizia alla madre di Sarah avvengono in diretta nella trasmissione di Rai 3 Chi l'ha visto? mentre Concetta Serrano Spagnolo è ospite in collegamento (il caso sarà al centro della serie 'Avetrana - Qui non è Hollywood', che sarà presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e poi trasmessa dal 25 ottobre su Disney+).
Ma la confessione degli omicidi in diretta tv non è appannaggio solo dell'Italia. Giusto per ricordare un caso particolarmente scioccante, nel 2016 durante un programma tv in Turchia che si occupava di casi di cronaca e di sparizioni, era ospite Himmet Akturk, sospettato di essere uno dei responsabili della sparizione di una bimba di 4 anni, Irmak Kupal. L'uomo, intervistato dalla conduttrice in modo incalzante, all'improvviso cedette e confessò di essere proprio lui l'autore dell'assassinio della piccola, che uccise dopo averla stuprata per poi seppellirla in un vigneto. Intervenne subito la polizia, che arrestò l'uomo immediatamente.
Esteri
Israele-Libano, Biden: “Lavoriamo per...
Pentagono: "Aumentiamo le nostre forze che sono già nella regione"
"Il mio team è stato in costante contatto con le controparti e stiamo lavorando per una de-escalation che permetta alle persone di tornare alle loro case in modo sicuro". Lo ha detto il presidente americano Joe Biden ai giornalisti, prima dell'incontro alla Casa Bianca con il presidente degli Emirati arabi uniti Mohammed bin Zayed, parlando dell'escalation tra Israele ed Hezbollah.
Dagli Usa truppe aggiuntive nella regione
"Alla luce delle crescenti tensioni in Medio Oriente, e per abbondanza di cautela, stiamo inviando un piccolo numero di truppe aggiuntive per aumentare le nostre forze che sono già nella regione". Così il portavoce del Pentagono, il generale maggiore Patrick Ryder, ha annunciato l'invio di rinforzi Usa in Medio Oriente, secondo quanto riporta la Cnn, senza fornire ulteriori dettagli sul numero dei militari inviati, sul corpo di appartenenza e su dove saranno inviati. "Per ragioni di sicurezza operativa non rilascerò altre dichiarazioni", ha affermato.