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Roma, rapina con sparatoria al centro commerciale Roma Est: rubano gioielli e fuggono

E' caccia ai due banditi: trovata l'auto usata per il colpo

Due momenti della rapina

Rapina con sparatoria oggi, 10 luglio, al centro commerciale Roma Est della Capitale. I due rapinatori hanno portato via i gioielli che erano negli espositori e sono fuggiti.

Ad aprire il fuoco, secondo quanto ricostruito finora dalla polizia che indaga sul caso, è stata la guardia giurata nel tentativo di fermare i banditi che avevano appena rapinato la gioielleria all'interno del centro commerciale. I due rapinatori in fuga hanno risposto al fuoco. I rapinatori hanno rubato i gioielli presenti negli espositori e poi sono fuggiti

Individuata dalla polizia l'auto usata durante il colpo. Il veicolo, una Fiat Punto, è stato trovato abbandonato in via Luigi Crocco intorno alle 12.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Cronaca

Da disfonia a noduli, l’esperto: “Angelina...

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Il punto di Stefano Di Girolamo, direttore Unità operativa Otorinolaringoiatria del Policlinico Tor Vergata di Roma

Angelina Mango - Fotogramma /Ipa

L'ultima è Angelina Mango, che ha annunciato un periodo di riposo per la sua voce, ma la lista di cantanti che si sono fermati 'ai box' è lunga "perché loro possono incorrere nella malattia professionale di cui soffrono anche gli insegnanti: chi lavora tanto con la voce. I francesi dividono la disfonia in due gruppi: alterazioni della voce causate da un abuso (surmenage) o da un uso scorretto (malmenage) del sistema vocale. Tra i fattori di rischio, che spesso è sottostimato, c'è anche il reflusso gastroesofageo. Basta il riposo? Sì se siamo di fronte al surmenage, ma spesso dietro a certi episodi c'è una cattiva educazione vocale. Oppure la presenza di noduli". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Stefano Di Girolamo, direttore Unità operativa Otorinolaringoiatria del Policlinico Tor Vergata di Roma.

E' un problema anche dei cantanti lirici? "Questi artisti vanno meno incontro ai noduli perché hanno una voce impostata, tanti anni di scuola e usano molto bene il diaframma - risponde Di Girolamo - Purtroppo serve molto allenamento per non incorrere in certe problematiche della voce. Parliamo di una malattia professionale e, se fai un lavoro per cui la voce è sotto stress, ogni giorno i rischi aumentano e l'organo di ammala".

Quando è necessario operarsi? "Quando il nodulo vocale supera certe dimensioni - conclude il chirurgo - C'è proprio una specialità che è la fonochirurgia e si va a rimuovere l'inspessimento della corda vocale".

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Cronaca

Università, Midiri (UniPa): “In Sicilia 4° ateneo...

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Le parole del Rettore

Università, Midiri (UniPa):

“In una Sicilia che è all’ultimo posto per laureati in Italia, e con ogni probabilità in Europa, l’Università di Palermo ha l’intenzione di diventare un interlocutore serio e affidabile tra la politica e il territorio” per evitare la desertificazione giovanile del meridione italiano. Così all'Adnkronos il Rettore dell'Università di Palermo Massimo Midiri punta a un Sud giovane, fatto di giovani che scelgono liberamente di tornare in queste terre. “Se non facciamo qualcosa che convinca i ragazzi a non lasciare il territorio, a restare al Sud e di scegliere di andare fuori, anziché dover andare fuori, e magari tornando portando il know how imparato al nord Italia o in Europa, perderemo una occasione straordinaria”. (Video)

Una sfida complessa, che passa per la “capacità della nostra realtà di intercettare l’offerta lavorativa. Ogni nostro corso di laurea - spiega il Rettore - ha tutta una serie di player imprenditoriali che non solo sono degli stakeholder naturali, ma diventano interlocutori anche nel cambiamento dell’offerta formativa. I nostri corsi di studio vogliono mirare a dire soprattutto che non è soltanto imparare a sapere ma è importante imparare a saper fare, per cui il ragazzo appena esce dal corso di laurea è nella condizione di essere spendibile in un mondo del lavoro che non chiede soltanto un basso profilo professionale ma un’alta specializzazione”. Il Rettore Midiri parla con la consapevolezza di essere alla guida di un Ateneo enorme: “Siamo al 4° posto della classifica Censis dei mega-atenei dopo nomi blasonati come quelli di Padova, Bologna e della Sapienza di Roma. Siamo il più grosso ateneo del centrosud, con circa 1.600 docenti, in 16 dipartimenti, con sedi a Trapani, Caltanissetta ed Agrigento”. 45mila gli studenti dell'Università di Palermo, con due terzi del totale che “rientrano nella cosiddetta ‘no-tax area’, non pagano un euro di tasse.

Infine, sulla crescente attenzione verso gli Atenei telematici, Midiri ribadisce l'importanza delle Università in presenza: sulla differenza fra le lezioni online e in facoltà "si basa il futuro della Nazione, perché è chiaro che un titolo di studio acquisito in casa, pur con tutti i mezzi e la professionalità, che non metto in dubbio e che saranno elevatissimi, fa perdere al ragazzo quello che io chiamo ‘la consapevolezza di diventare un cittadino responsabile’. L’età fra i 18 e 25 anni, che è quella di chi frequenta i corsi di laurea, intercetta una fase della vita in cui si deve creare quel senso di responsabilità che fa mettere in connessione un ragazzo con il resto della propria comunità. Questo una università telematica non riesce a farlo. Vivere una dimensione di studente dietro a un computer non fa altro che incrementare, accelerare e peggiorare quello stato di isolamento che il nostro Paese ha vissuto con il Covid. Che ha lasciato, e purtroppo lascia, strascichi nella formazione e nella mentalità dei nostri ragazzi. Ragazzi che devono comprendere che vivere l’università non è solo seguire una lezione e fare un esame, ma significa - conclude il Rettore - mettersi in contatto, testarsi, provare, anche sentimenti di rabbia o frustrazione ma anche di collegamento con chi vive con te le stesse emozioni”.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Cronaca

Violenza contro le donne, la campagna di Rai Radio1...

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Studenti universitari, ma anche di scuola medie e superiori, coinvolti nella giornata, organizzata in collaborazione con l'Adnkronos, che alterna momenti di dibattito con l'interazione con i ragazzi, a momenti di musica e teatro

L'evento all'Università degli Studi di Roma

Gettare semi per una cultura diversa nel nostro Paese, fondamentale per sradicare la violenza contro le donne. Questo l'obiettivo della campagna nazionale itinerante di Rai Radio1 e del Giornale Radio Rai che oggi sbarca all'Università degli Studi Roma in collaborazione con Adnkronos. Una campagna (prima in assoluto nel suo genere per Rai Radio1) che durerà fino a marzo 2025 e coinvolge università e piazze, scuole e aule dei tribunali, palazzi del Comune e carceri di tutto il Paese per sensibilizzare sul tema. Filo rosso gli studenti fondamentali per porre le basi al cambiamento culturale.

"Siamo davvero molto felici di ospitare questa iniziativa. Da parte nostra c'è una grande attenzione, lo dimostrano le tante iniziative del nostro Ateneo che, tra le altre, ha visto anche l'inaugurazione del centro antiviolenza a Roma Tre, intitolato alla nostra ex studentessa Sara Di Pietrantonio (uccisa e bruciata dall'ex fidanzato nel 2016, ndr) e ringrazio il papà, Alberto Di Pietrantonio, che è qui con noi. Lo ringrazio anche per il suo impegno", sottolinea il Rettore di Roma Tre Massimiliano Fiorucci parlando nell'Aula Magna di Lettere, affollata di circa 400 tra studenti universitari, di medie e licei, coinvolti nella giornata, che alterna momenti di dibattito, con l'interazione con i ragazzi, a momenti di musica e teatro.

"Ci sono tante persone con cui collaboriamo contro la violenza sulle donne, così come contro le mafie. Questa è una bellissima occasione di confronto per sconfiggere con gli strumenti della cultura una violenza insopportabile che si manifesta in tante forme: fisica, psicologica ed economica. Su questi temi noi ci siamo: oggi come domani siamo pronti a dare il nostro contributo", aggiunge Fiorucci.

"Come direttore, come giornalista faccio i conti quotidianamente con le tragedie dei femminicidi, delle violenze di genere: una tortura questo bollettino di guerra", dice a sua volta Francesco Pionati, direttore Rai Radio1 e Giornale Radio Rai. In questo anno che la campagna ha girato "ho acquisito che il fenomeno è strutturale, è radicato, è profondo, non è un problema episodico - continua - Quindi non si risolve con la repressione, con il contenimento giudiziario, con le azioni di polizia, con la magistratura, purtroppo tutto questo non basta. Perché quello che serve è gettare semi - come stiamo facendo oggi - affinché la classe dirigente, l'opinione pubblica del futuro, gli adulti di domani crescano con una cultura diversa, con un rispetto diverso nei confronti della donna, con una volontà ferma di combattere la violenza".

Nel corso dell'evento ai ragazzi è stato anche mostra il videomessaggio inviato da Papa Francesco ai promotori dell'iniziativa: "La violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra società e che va eliminata dalle radici. E queste radici sono culturali e mentali, crescono nel terreno del pregiudizio, del possesso, dell'ingiustizia, ha detto Papa Francesco, sottolineando il "ruolo ambiguo" dei mass media, che "da una parte favoriscono il rispetto e la promozione delle donne, dall'altra trasmettono continuamente messaggi improntati all'edonismo e al consumismo, i cui modelli, sia maschili sia femminili, obbediscono ai criteri del successo, dell'autoaffermazione, della competizione, del potere di attrarre l'altro e dominarlo. Ma dove c'è dominio, c'è abuso. Non è amore quello che esige i prigionieri. Il Signore ci vuole liberi e in piena dignità". Davanti alla piaga degli abusi fisici e psicologici sulle donne, ha sottolineato il Papa, "è necessario agire subito, a tutti i livelli, con determinazione, urgenza, coraggio".

Tra gli interventi anche quello di Helena Dalli, commissaria europea per l’uguaglianza, in collegamento da Bruxelles. Dopo aver menzionato i dati di questa emergenza ("un femminicidio ogni 11 minuti nel mondo", "la violenza che colpisce una donna su tre in Ue"), Dalli ha spiegato come l'emancipazione economica delle donne sia un potente strumento di prevenzione della violenza: "Ecco perché abbiamo adottato una nuova direttiva europea sulla trasparenza salariale per fare della parità di retribuzione una realtà. Una direttiva che introduce misure vincolanti", ha detto rivolgendosi alla giovane platea la commissaria, ricordando poi la recente direttiva "adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio europeo che garantirà che tutti gli stati membri dispongano di norme minime per criminalizzare le forme più gravi di tale violenza, proteggere e sostenere le vittime e garantire loro l'accesso alla giustizia".

La prof. Anna Lisa Tota, Prorettrice vicaria dell’Università degli Studi Roma Tre con delega al Coordinamento delle attività di Terza Missione, si è chiesta e ha chiesto agli studenti "cosa possiamo fare noi oggi qui contro i femminicidi? Possiamo educare ed educarci, perché è vero che per combattere i femminicidi occorrono le forze dell'ordine e i magistrati, ma occorre anche molto altro. Serve sbriciolare, decostruire e trasformare tutto ciò che viene prima del gesto estremo di uccidere o compiere violenza fisica contro una donna". Poi rivolgendosi agli studenti (nell'Aula Magna di Lettere di Roma Tre ce ne sono oltre 400 che provengono da diverse scuole), dice: "Ci interessano i vostri dubbi, non le nostre certezze, le vostre domande e non solo le nostre risposte. Vogliamo fare uno scambio tra le generazioni, la consapevolezza che nessun processo educativo è unilaterale, ma che possiamo trasformare il mondo soltanto insieme, sulla base di un patto condiviso. Voi siete il futuro e faremo di tutto perché possiate diventare meglio di noi".

Prendendo la parola Mia Grassi, caporedattrice centrale dell'AdnKronos, media partner della campagna, riferendosi al film di Paola Cortellesi 'C'è ancora domani', ne mette in luce il linguaggio definito "assolutamente lieve, preciso, fuori dal sensazionalismo. Un messaggio importante per chi fa il nostro mestiere", dal momento che esso può contribuire in modo determinante nel combattere il fenomeno della violenza, per esempio nella lotta agli stereotipi, in una narrazione diversa della cronaca: "Il linguaggio cambia la nostra percezione del mondo". Grassi, nel suo intervento, si sofferma sulle molestie nel mondo giornalistico e ricorda alcuni dati di una ricerca Fnsi del 2019: "L'85% delle colleghe interpellate ha raccontato di aver subito almeno una volta molestie sessuali o verbali in redazione. Un dato inquietante. Tutto questo dovrebbe portare soprattutto noi giornalisti a riflettere, perché c'è un clima a volte molto pesante a cui noi donne non dobbiamo sottostare mai".

La giornata è proseguita con la lettura del messaggio di Papa Francesco dedicato alla campagna di Rai Radio1 e del Giornale Radio Rai: "La violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra società e che va eliminata dalle radici", esorta Bergoglio.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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