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Energia, l’11-13/9 a Piacenza l’Hydrogen Expo e H2It per promuovere filiera idrogeno

La più grande mostra-convegno italiana interamente dedicata al comparto tecnologico per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno

Energia, l'11-13/9 a Piacenza l'Hydrogen Expo e H2It per promuovere filiera idrogeno

Divulgare, sensibilizzare e fare rete per promuovere l’utilizzo delle tecnologie dell’idrogeno. È lo scopo della stretta collaborazione siglata tra H2it, l’associazione italiana idrogeno, e mediapoint & exhibitions, la società organizzatrice dell’Hydrogen expo, la più grande mostra-convegno italiana interamente dedicata al comparto tecnologico per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, la cui 3ª edizione è in programma nei padiglioni del Piacenza Expo dall’11 al 13 Settembre.

Alla tre giorni piacentina, che riunisce le principali novità del comparto, con particolare riguardo agli aspetti legati a produzione, trasporto e stoccaggio dell’idrogeno, oltre che alle varie applicazioni ed all’utilizzo finale, H2it porterà il suo fondamentale bagaglio di conoscenze ed esperienze accumulate in oltre due decenni di attività volta a promuovere il progresso delle conoscenze e lo studio delle discipline attinenti le tecnologie ed i sistemi per la produzione e l’utilizzazione dell’idrogeno.

"Siamo particolarmente soddisfatti di poter collaborare quest’anno con Hydrogen Expo di Piacenza, dove H2it parteciperà con uno stand ed una serie di convegni volti ad approfondire i temi legati al settore idrogeno”, spiega il presidente di H2it, Alberto Dossi. "Divulgare, sensibilizzare e fare rete sono le priorità per dare impulso ad un settore con un grande potenziale come il nostro. Hydrogen Expo di Piacenza rappresenta un evento importantissimo e fondamentale per rafforzare le collaborazioni tra le aziende, favorire il dialogo con le istituzioni e creare nuove opportunità di business. La filiera italiana dell’idrogeno ha bisogno di velocizzare i propri progetti ed investimenti, per essere competitiva a livello Europeo e globale. Siamo certi che queste occasioni, unite ad altre iniziative nazionali, come la strategia dell'idrogeno, attualmente in fase di stesura, possano supportare il percorso per rendere l’Italia leader tecnologico nella transizione energetica", conclude Dossi.

In particolare, alla kermesse - che con i suoi oltre 150 espositori accreditati, si configura come la prima mostra-mercato a livello italiano e tra le prime per importanza anche nel panorama europeo per quanto riguarda l’idrogeno - l’Associazione italiana idrogeno curerà una parte rilevante del ricco palinsesto di incontri e workshop che faranno da corollario alla tre giorni piacentina (il programma completo su https://hydrogen-expo.it).

A partire dal convegno di apertura della manifestazione, dal titolo “Per una filiera nazionale idrogeno competitiva a livello internazionale” (Mercoledì 11 Settembre, Sala A, ore 10:30), che vedrà la partecipazione, tra gli altri, dello stesso presidente H2IT, Dossi, di Valter Alessandria e Luigi Crema, rispettivamente Vicepresidente di H2IT e Presidente del Comitato scientifico dell’Associazione. Sempre a cura di H2IT gli incontri “Idrogeno adesso; i progetti più maturi in Italia di produzione e utilizzo dell’idrogeno” (Mercoledì 11 Settembre, Sala D, ore 14:30); “La catena di fornitura; competenze specializzate ed esperienza al servizio dei futuri progetti” (Giovedì 12 Settembre, Sala D, ore 11,30); “Ricerca e innovazione; dalle tecnologie all’avanguardia ai progetti di frontiera, l’idrogeno e le nuove prospettive” (Venerdì 13 Settembre, Sala D, ore 11:30).

Un particolare focus sarà inoltre dedicato alle prospettive di utilizzo dell’idrogeno nei settori dei trasporti su gomma, ferro e mare. Ampio spazio sarà poi destinato alle novità di mercato dei comparti delle macchine per le costruzioni, il sollevamento, la movimentazione, ma anche la pulizia industriale. Il programma degli eventi – in via di definizione - sarà stilato in strettissima collaborazione con le associazioni di categoria e gli enti che patrocinano l’Hydrogen expo, ma anche con le stesse aziende espositrici, le quali proporranno ai partecipanti le ultime novità tecnologiche e offriranno la loro esperienza attraverso workshop e case-histories.

“Il fatto che a poco più di 2 mesi dalla sua apertura, la Hydrogen expo 2024 abbia già superato per numero di espositori e superficie l’edizione dello scorso anno sarebbe già motivo di soddisfazione” afferma Fabio Potestà, direttore della Mediapoint & Exhibitions, società organizzatrice dell’evento “ma ciò che ritengo sia ancora più rilevante è l’aver ottenuto il supporto di tutte le principali associazioni italiane di categoria – in primis quello della H2IT – e ciò al fine di consolidare sempre di più anche all’estero la mostra piacentina quale principale appuntamento annuale per gli operatori italiani dello specifico comparto. A tal riguardo, sarà nostra cura incrementare ulteriormente i nostri sforzi promozionali sia in Italia che all’estero al fine di garantire ai nostri espositori il più elevato numero di contatti commercialmente utili, ricompensandoli in tal modo della fiducia che ci hanno voluto dimostrare.”

Da segnalare inoltre che Giovedì 12 Settembre si terrà la 2ª edizione degli IHTA–Italian Hydrogen Technology Awards, i riconoscimenti ideati per dare maggiore visibilità (anche internazionale) al lavoro delle imprese che operano sia in Italia che all’estero nella filiera tecnologica dell’idrogeno, riconoscendone la professionalità, il know-how, lo sviluppo ed il ruolo strategico, fattori che costituiscono un vero capitale a beneficio di tutta l’economia nazionale ed europea.

Come tradizione per tutti gli eventi organizzati dalla Mediapoint & Exhibitions, Mercoledì 11 Settembre (giornata inaugurale della manifestazione) si terrà la cena di gala riservata ai partecipanti della kermesse, in programma nella bellissima Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni di Piacenza, serata che darà modo agli espositori di fare “networking” in un’atmosfera conviviale e rilassata

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Economia

“Signora io non ho Facebook!”, Giorgetti e il...

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Il siparietto tra il ministro e un'imprenditrice che gli scrive via social. Il titolare dell'Economia: "Ho denunciato ma non so, andranno in Wisconsin o chissà dove. Però, non hanno prodotto alcun risultato"

Giancarlo Giorgetti - Fotogramma

Chi si spaccia per Giancarlo Giorgetti su Facebook? È la domanda curiosa che serpeggia alla Banca Popolare di Sondrio, dove il ministro dell'Economia ha appena concluso il suo intervento: ha parlato di banche e di come non siano algoritmi ma debbano continuare a finanziare chi rischia e produce. È il momento del confronto, la Sondrio produttiva è lì che ascolta e può commentare. Giorgetti conosce bene il territorio: ha appena finito di lodare l'operosità della Valtellina, che ha saputo sviluppare “una notevole intelligenza prima contadina, poi artigianale, ma anche professionale, creditizia, industriale, ben prima dell'intelligenza artificiale”.

A un certo punto, un'imprenditrice prende coraggio e punta il dito contro burocrazia e iper regolamentazione. Le parole curiose : “Ministro, io le scrivo sempre su Facebook…”. Giorgetti, divertito, risponde: “Signora, non so come faccia a parlare con me, io non ho Facebook!”.

Silenzio. Risate trattenute. Il ministro svela l'arcano: “È pieno di miei profili falsi. Usano la mia immagine, la mia voce con l'intelligenza artificiale per pubblicizzare prodotti finanziari assurdi. Molti amici mi scrivono: 'Ma cosa ti sei messo a fare?'”. Il pubblico ride, lui scherza. “Partono le denunce, ma non so, andranno in Wisconsin o chissà dove. Però, non producono alcun risultato”.

Giorgetti va avanti, risponde nel merito, poi prima di concludere si rivolge ancora all'imprenditrice scherzando: “Comunque poi le spiego come parlare con me senza usare quei profili su Facebook. Non so cosa le rispondono quelli lì… non vorrei che le avessero detto qualcosa di strano”. Le risate aumentano, l'imprenditrice dice che non rispondono: “Ah, non rispondono? Beh, questa è già una fortuna!”, dice Giorgetti divertito. (di Andrea Persili)

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Economia

A Torino presentata campagna per nuovo Sistema Qualità...

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Presentata a Terra Madre Salone del Gusto a Torino

A Torino presentata campagna per nuovo Sistema Qualità Nazionale per i mieli

Un grande patrimonio, quello dei mieli del nostro Paese, ma anche un 'unicum' in termini di qualità da proteggere, da valorizzare e da far conoscere per sostenere gli sforzi degli oltre 75.000 apicoltori italiani (+32% rispetto al 2019) con oltre 1,8 milioni di alveari (+23% rispetto al 2019). La produzione però (22.000 tonnellate nel 2023, con un calo del 12% rispetto all’anno precedente), non cresce in parallelo al numero degli alveari presenti per via delle condizioni meteoclimatiche sempre più spesso anomale che compromettono le fioriture e quindi anche le rese degli stessi. L’avvicendarsi di eventi e situazioni meteo avverse, anche di opposta natura, conferma quanto il cambiamento climatico sia il principale fattore limitante delle produzioni nell’ultimo decennio. Anche nelle annate migliori, la produzione nazionale sfiora il 50% del consumo nazionale. Le nostre produzioni si confrontano con un mercato che è oramai unicamente globale, dominato da prezzi molto bassi e da prodotti molto diversi.

Inoltre, se è vero che in Italia si stima un consumo pro-capite annuo di quasi 700 gr, a fronte di una media europea di 600g (con Germania al primo posto con 1,5 Kg pro-capite), occorre sottolineare come l’indice di penetrazione sia ancora basso e la tendenza dei consumi domestici nel quinquennio si mostri cedente. L’anello debole è proprio nella fascia di età più giovane. Si pensi che, per quanto riguarda lo share di acquisti in volume, il 43% è costituito da acquirenti oltre i 63 anni; il 21% fra i 55 e i 64 anni; il 18% da 45 a 54 anni e solo il 12% per gli acquirenti tra i 35 e i 44 anni e il 6% per quelli fino a 34 anni.

E' lo scenario da cui prende le mosse la Campagna per la promozione di un Sistema di Qualità Nazionale per i mieli, presentata oggi a Terra Madre Salone del Gusto a Torino alla presenza di Barbara Nappini – Presidente Slow Food Italia, Livio Proietti – Presidente Ismea, e di Luigi D’Eramo – Sottosegretario di Stato Masaf. La campagna ha infatti l’obiettivo di preparare operatori e mercato alla discesa in campo di un Sistema che stabilisca parametri in grado di tutelare la qualità dei mieli prodotti dai nostri apicoltori.

"Grazie alla collaborazione tra il Masaf e l’intera filiera apistica, a breve sarà realtà il Sistema di qualità nazionale per i mieli” - ha affermato il Sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo. “L’SQN si baserà su parametri di qualità oggettiva più restrittivi e indicazioni vincolanti del processo produttivo che garantiscano naturalità, qualità, salubrità, benessere delle api e sostegno alla biodiversità. Riguarderà le caratteristiche qualitative del miele, così come le regole per la conduzione di alveari e dei locali di lavorazione e conservazione; sono inoltre previste indicazioni sulle analisi obbligatorie, la tracciabilità e la presentazione del prodotto, sull'etichettatura e le procedure di controllo. L’auspicio è che le imprese apistiche aderiscano in maniera convinta e capillare. La qualità – ha aggiunto il sottosegretario D’Eramo - resta l’elemento vincente e il valore aggiunto dei prodotti dei nostri apicoltori”.

“Quello dei mieli è un mondo che si presta perfettamente a una campagna di comunicazione dai forti contenuti” – ha dichiarato il Presidente di ISMEA Livio Proietti. “Avere, nel nostro Paese, oltre 50 mieli uniflorali e una miriade di millefiori identitari è un punto di forza che permette di generare contenuti accattivanti in termini di storytelling per il pubblico più giovane, ma anche più in generale, lo scopo della campagna è quello di rafforzare la cultura dei mieli a livello intergenerazionale: per scegliere occorre conoscere. Parlare di “mieli” ci avvicina a questa realtà che è fatta di cura, attenzione al lavoro, all’ambiente e alla biodiversità da parte dei nostri apicoltori che devono essere aiutati perché il miele e gli altri prodotti dell’apicoltura trovino idoneo posizionamento sul mercato.”

“Raccontare i mieli e le storie di chi li produce è oggi ancora più importante perché le apicoltrici e gli apicoltori svolgono un lavoro sempre più complesso, anche a causa dei cambiamenti climatici e della crisi ambientale - ha sottolineato Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia - . Per questo una campagna di sensibilizzazione su questo tema, a partire dai più giovani è più che mai fondamentale, e noi siamo felici che il sottosegretario D'Eramo abbia scelto di lanciare questo messaggio a Terra Madre”.

La campagna di comunicazione vede l’esordio delle attività proprio in questi giorni, con le attività organizzate per le scuole e le famiglie al Salone del Gusto, volte a promuovere la conoscenza del miele e del suo ciclo produttivo con attività didattiche e degustazioni, edugame e materiale informativo. È partita, sempre in questi giorni la campagna social (pensata proprio per raggiungere il pubblico dei più giovani) affidata ai talent su TikTok e Instagram, con ben 75 contenuti sulla cultura del miele, in grado di raggiungere un pubblico vastissimo su un arco temporale di circa due mesi.

A breve, un minisito internet di campagna permetterà gli approfondimenti relativi alle tipologie di miele, alle caratteristiche organolettiche e alle proprietà nutrizionali, oltre che alla parte informativa specifica del nuovo Sistema di Qualità Nazionale. Inoltre, dei videotutorial sulle caratteristiche dei mieli del nostro Paese e sui passaggi fondamentali su cui si basa il Sistema di Qualità Nazionale, saranno messi a disposizione della filiera miele e veicolati su web e social (in questo caso anche su Facebook, per un pubblico più “maturo”).

Anche la Gdo è naturalmente un canale di comunicazione che viene preso in considerazione dalla campagna, con l’inserimento di pagine pubblicitarie all’interno di house organ di riferimento della Gdo, così da diffondere il messaggio della campagna istituzionale in modo diretto ed efficace ad un pubblico particolarmente attento e coinvolto rispetto alle proprie abitudini di acquisto.

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Economia

Dopo quota 2700 dollari l’oro punta a nuovi record

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Dopo quota 2700 dollari l'oro punta a nuovi record

Solo un piccolo aggiustamento al ribasso ha impedito all'oro di chiudere la settimana con l'ennesimo record delle quotazioni, dopo i 30 'picchi' già toccati nel 2024: ieri il metallo prezioso ha chiuso a 2.650 dollari l'oncia dopo avere superato brevemente giovedì mattina una delle tante soglie psicologiche, ovvero i 2700 dollari. Il numero di record annui in realtà spetta ancora al 1979 (+126% le quotazioni nei dodici mesi, nel 2024 siamo a oltre il 30%) ma a differenza di allora, quando da 850 dollari l’oncia l'oro crollo' intorno a 500 dollari a fine marzo 1980, questa volta è difficile ipotizzare una discesa repentina.

Infatti questo balzo dei prezzi dell'oro è legato a diversi fattori che difficilmente scompariranno a breve, tra cui la robusta domanda delle banche centrali e l'interesse degli investitori al dettaglio in una fase di grande incertezza globale. Senza contare che i tagli dei tassi - a iniziare dall'ultimo da 50 punti operato dalla Federal Reserve - non fanno altro che sostenere le quotazioni dell'oro. Negli ultimi 12 mesi le banche centrali hanno fatto incetta di oro continuando gli acquisti avvviati nel 2022. Solo nei primi sei mesi del 2024 hanno acquistato 483 tonnellate di oro, la quantità più alta dal 2000 a oggi.

Spiccano gli acquisti della Banca centrale cinese che ha aggiunto 316 tonnellate di oro alle sue riserve tra novembre 2022 e aprile 2024. Ma acquisti consistenti si registrano anche per le banche centrali di Polonia, Uzbekistan e India. Gli esperti evidenziano come l'aumento delle riserve in lingotti abbia come conseguenza la riduzione della dipendenza di queste economie dal dollaro statunitense. Non a caso, si segnala, gli acquisti di oro sono balzati al livello record di 459 tonnellate nel terzo trimestre del 2022, poco dopo che gli Stati Uniti hanno congelato gli asset denominati in dollari russi e hanno escluso il paese dal sistema di pagamenti globali SWIFT.

Il picco di volatilità del mercato registrato ad agosto ha poi anche indirizzato gli investitori verso l'oro, che supera le azioni in tempi di incertezza economica a causa della convinzione diffusa che sia un affidabile deposito di valore. Anche la geopolitica, tra cui le guerre in Medio Oriente e in Ucraina, e le elezioni presidenziali americane di novembre hanno aumentato la paura nei mercati finanziari, spingendo gli investitori a considerare l'oro un bene rifugio. E siccome tutti questi elementi non sembrano destinati a scomparire presto, la convinzione è che la corsa dei record non è destinata a fermarsi.

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