Welfare, Bellucci: “In Italia situazione difficile, il tasso natalità è in calo e la speranza vita più lunga”
Così la viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, intervenendo all'appuntamento Adnkronos Q&A ‘La cura delle persone’ al Palazzo dell’Informazione, in occasione della Giornata mondiale della popolazione
"In Italia siamo in una situazione particolarmente difficile, abbiamo un tasso di natalità che costantemente scende sotto i 400mila nati, abbiamo quello che viene definito l'inverno demografico, che non è una notizia di questi anni, è un andamento che va avanti da 20 anni, 30 anni, insomma costantemente andiamo a diminuire. Abbiamo anche una speranza di vita sempre più lunga. Noi siamo il primo paese in Europa per numero di anziani, il secondo al mondo dopo il Giappone, abbiamo 14 milioni di abitanti attualmente, nel 2050 arriveremo dal 24 al 34%. E questa è una bellissima cosa, perché vuol dire che in Italia si vive di più. Siamo arrivati straordinariamente a 22mila anziani. Siamo centenari, che è un numero inimmaginabile 30 anni fa. Quindi questa è una bella cosa, ma è anche vero che le politiche di welfare devono essere all'altezza di questo fenomeno e negli ultimi 20 anni non lo è stata". A dirlo oggi Maria Teresa Bellucci, viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, intervenendo all'appuntamento Adnkronos Q&A ‘La cura delle persone’, in corso al Palazzo dell’Informazione, in occasione della Giornata mondiale della popolazione.
"In Italia siamo in una situazione particolarmente difficile, abbiamo un tasso di natalità che costantemente scende sotto i 400mila nati, abbiamo quello che viene definito l'inverno demografico, che non è una notizia di questi anni, è un andamento che va avanti da 20 anni, 30 anni, insomma costantemente andiamo a diminuire. Abbiamo anche una speranza di vita sempre più lunga. Noi siamo il primo paese in Europa per numero di anziani, il secondo al mondo dopo il Giappone, abbiamo 14 milioni di abitanti attualmente, nel 2050 arriveremo dal 24 al 34%. E questa è una bellissima cosa, perché vuol dire che in Italia si vive di più. Siamo arrivati straordinariamente a 22mila anziani. Siamo centenari, che è un numero inimmaginabile 30 anni fa. Quindi questa è una bella cosa, ma è anche vero che le politiche di welfare devono essere all'altezza di questo fenomeno e negli ultimi 20 anni non lo è stata".
"L'Italia non ha mai varato una legge in favore della terza età, ma l'ha fatto il governo Meloni. In 150 giorni abbiamo approvato il disegno di legge delega e in un anno abbiamo approvato il decreto attuativo. E stiamo lavorando a tutti i decreti ministeriali, le linee guida e tutte le attività che sono fondamentali. Per fare che cosa? Per preoccuparci anche delle politiche di prevenzione, delle politiche attive. Perché noi abbiamo la necessità di andare a sostenere dei piani di esistenza, oltre che di assistenza".
"Quando diciamo - afferma - che la speranza della vita è aumentata fino a 100 anni, diciamo che abbiamo oltre 30 anni, dai 65 fino ai 100, che sono uno spazio di tempo che va pensato, immaginato in maniera nuova, come mai prima di oggi. I piani di lavoro e di promozione delle politiche attive sono tantissimi. Bisogna immaginare un futuro che sia capace di eliminare, nel miglior modo possibile, i rischi, di portare sicurezza, salute e benessere nei contesti di lavoro e quindi di promuovere anche la presenza all'interno dei contesti di lavoro".
"Abbiamo poi - sottolinea Bellucci - la questione della rigenerazione urbana. Abbiamo 300 miliardi di patrimoni immobiliari non utilizzati in Italia. Abbiamo la necessità di creare dei contesti che siano, a misura anche democratica, a misura di persone anziane, con rapporti intergenerazionali".
Economia
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Economia
Fed taglia i tassi di 50 punti
La decisione, si sottolinea, perché il comitato di politica monetaria "ha acquisito maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2 per cento"
Come previsto dalla maggior parte degli analisti, la Federal Reserve colpisce duro e oggi taglia l'intervallo del range per il tasso dei fondi federali di 50 punti portandolo nel range al 4,75-5%. Una decisione, si sottolinea, motivata dal fatto che il comitato di politica monetaria "ha acquisito maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2 per cento e ritiene che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e inflazione siano più o meno in equilibrio".
Dopo questo taglio consistente, che in pratica compensa i due tagli da 25 punti già adottati dalla Bce, la Fed tuttavia non si impegna ad altri interventi, spiegando che "nel considerare ulteriori aggiustamenti per il tasso dei fondi federali, il Comitato valuterà attentamente i dati in arrivo, le prospettive in evoluzione e l'equilibrio dei rischi". Tuttavia le previsioni che accompagnano il comunicato finale del Comitato indicano la convinzione di un ulteriore taglio da 50 punti entro la fine dell'anno. Il voto odierno è stato adottato quasi all'unanimità visto che un membro del Fomc, Michelle W. Bowman, avrebbe preferito limitare l'intervento a 25 punti.
In nuove stime crescita Pil Usa costante al 2%
Insieme alla decisione sul taglio da 50 punti del tasso federale di riferimento la Federal Reserve ha diffuso anche le nuove stime sull'economia Usa, che vedono per il 2024 e per tutti i tre anni successivi una crescita stabile al 2% (a giugno la stima 2024 era del 2,1%). Un'altra variazione per l'anno in corso è quella sul tasso di disoccupazione che a fine 2024 dovrebbe toccare il 4,4%, contro il 4,0% della previsione precedente di giugno. Per la prima volta la Fed ha diffuso le previsioni per il 2027 che vedono - come detto - il Pil in crescita del 2%, con l'inflazione al 2% e la disoccupazione al 4,2%, mentre il tasso medio previsto è del 2,9%.