Oltre 600 morti al giorno in Italia per malattie cardiovascolari, ma molti si potrebbero salvare
Milano, 11 luglio 2024 - Più di 224mila decessi in un anno, circa 600 al giorno, oltre un milione di pazienti ad alto rischio che, in otto casi su dieci, non raggiungono gli obiettivi di sicurezza in base alle linee guida internazionali. Bisogna partire dai numeri per comprendere il peso delle malattie cardiovascolari in Italia e, di conseguenza, l’importanza della prevenzione. Sono 47mila, infatti, i decessi che si potrebbero evitare attraverso un semplice controllo della colesterolemia. E molte altre vite potrebbero essere salvate intervenendo in maniera più efficace su quelle persone (circa 1% della popolazione) interessate dall’ipercolesterolemia genetica che, se non trattate, hanno una prevalenza di morbilità e mortalità precoce (sotto i 50-55 anni) molto alta.
Di questo, e molto altro, si è parlato oggi in occasione dell’incontro organizzato da Motore Sanità in partnership con la Società italiana studi sull’arteriosclerosi (Sisa) che ha visto confrontarsi sul tema i principali attori coinvolti in un percorso che - è emerso - deve portare ad affrontare le malattie cardiovascolari con una visione di sistema. Colmando il gap esistente tra velocità della ricerca, evidenze scientifiche da questa prodotte e applicazione delle stesse nei processi assistenziali. Con un duplice scopo: ridurre morbilità e mortalità, ma anche i costi per le casse del Servizio Sanitario Nazionale. Costi enormi, se si considera che, nel nostro Paese, soltanto il colesterolo comporta una spesa sanitaria diretta e indiretta di 16 miliardi di euro l’anno.
L’importanza dei dati e la necessità di un patto per la riduzione del rischio
Il punto di partenza, per affrontare il problema, non può che essere una fotografia della situazione attuale. E in questo senso risulta fondamentale la raccolta, da parte delle società scientifiche, di dati nella popolazione, come quelli sulle forme familiari ottenuti dalla Società italiana studi sull’arteriosclerosi nell’ambito del progetto nazionale Lipigen. “L’ipercolesterolemia – sottolinea il professor Alberico Catapano, Presidente della SISA e Past President di EAS – rimane un fattore di rischio causale determinante, ma gli interventi per ridurlo non sono ancora ottimali”. In Italia, oggi, “tendiamo a concentrare la nostra attenzione sulla prevenzione secondaria”, facendo leva su “armi formidabili di tipo farmacologico, ma trascuriamo il grande beneficio che potrebbe derivare da una prevenzione primaria, non necessariamente farmacologica, quando la malattia non è ancora sviluppata completamente”. Secondo il Professor Catapano, per abbassare il livello di rischio, occorrerebbe “sfruttare al meglio le grandi possibilità che abbiamo sulla modificazione degli stili di vita e sugli interventi anche terapeutici”. Ma “per fare questo - prosegue il presidente della SISA - occorre una grande sinergia tra le istituzioni e le società scientifiche per informare tutti gli stakeholders, a partire dal cittadino, per passare al paziente e ai provider di healthcare, senza escludere i dietologi, i dietisti, gli infermieri, per finire con la figura apicale del medico”. Catapano auspica dunque “un patto forte che, con le nuove tecnologie disponibili, permetta di avere un quadro chiaro di come spostare il rischio dell’intera popolazione”. I benefici possono essere concreti, e misurabili. “Con una riduzione di 15-20 milligrammi per decilitro di colesterolemia LDL (le lipoproteine aterogene) – conclude Catapano – si arriverebbe a una riduzione del 25% circa di eventi cardiovascolari fatali e non fatali nel medio e lungo termine”.
Dalle Regioni alle istituzioni nazionali: la roadmap per arrivare alla svolta
Giulia Gioda, presidente di Motore Sanità, ha posto l’accento sulla necessità di raggiungere obiettivi concreti attraverso un percorso progettuale che parta dai singoli territori regionali e arrivi alle istituzioni nazionali con proposte concrete. “L’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità, in partnership con la Società italiana studi sull’aterosclerosi, e con il coinvolgimento delle principali società scientifiche e degli attori della filiera, crede sia arrivato il momento di colmare il gap esistente tra velocità della ricerca, evidenze scientifiche da essa prodotte e applicazione di queste nei processi assistenziali. Inoltre, pensiamo sia arrivato il momento di sfruttare al meglio le nuove risorse introdotte a sistema in una fase in cui sono in atto grandi trasformazioni organizzative”. Per questo, Motore Sanità ha individuato un percorso progettuale che si concluda con l’individuazione di una strada che porti a risultati concreti. “Si partirà dai singoli territori regionali per raccogliere attuali bisogni, criticità e punti di forza da cui ripartire – spiega Gioda, quindi presenteremo il materiale raccolto e le proposte generate alle istituzioni nazionali, per poter adottare scelte e soprattutto azioni rapide e sostenibili”.
Terapie personalizzate in base alle esigenze di ciascun paziente
Il Professor Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC) ha dichiarato: “La malattia cardiovascolare, sia in Italia che globalmente, è la prima causa di disabilità e di mortalità, arrivando a provocare il 34% dei decessi totali”. Percentuale che, per quanto riguarda le donne, “che fanno un po’ meno prevenzione”, sale al 39%. “Il nostro compito - spiega il presidente della SIC - è quello di intervenire non soltanto sui pazienti che hanno già subìto un evento e sono già a rischio altissimo, ma in maniera sempre più anticipata, attraverso la prevenzione”. L’obiettivo, prosegue Perrone Filardi, è quello di “prevenire che la malattia si sviluppi fino a causare un evento cardiovascolare acuto che porterebbe un peggioramento drastico della prognosi, della aspettativa di vita, ma anche della qualità di vita”. Per fare questo, “dobbiamo trattare la malattia nelle fasi più precoci, possibilmente quando non si è ancora manifestata”. La scienza ha stabilito in maniera definitiva che il colesterolo è il principale fattore di rischio per lo sviluppo delle malattie cardiovascolari. “E le linee guida europee a cui facciamo riferimento ci raccomandano che i livelli di colesterolo devono essere abbassati in tutta la popolazione in maniera proporzionale al rischio cardiovascolare”. La Società Italiana di Cardiologia, insieme con la SIBioC, ha redatto un documento che, spiega il presidente della SIC, “sarà pubblicato a breve e servirà raccomandare che nelle refertazioni con valori analitici del colesterolo non venga indicato un valore di normalità per tutti, ma venga fatto riferimento al proprio profilo di rischio cardiovascolare e al corrispondente valore raccomandato dalle linee guida. Questo consentirà anche ai pazienti di avere più consapevolezza di quanto il loro valore di colesterolo sia distante da quello che dovrebbe essere il livello ottimale rispetto al loro profilo di rischio. In questa maniera contribuiremo alla cultura del colesterolo e alla personalizzazione delle terapie in relazione ai bisogni di ciascuno”. Anche perché oggi, “in Italia, abbiamo un sistema che ci consente come in nessun altro Paese del mondo l’accesso attraverso la sanità pubblica a terapie innovative per il colesterolo. E un colesterolo che non possa essere trattato – conclude Perrone Filardi - non esiste”.
Due studi confermano il miglioramento delle strategie
Il professor Leonardo De Luca, Direttore della struttura complessa di Cardiologia del Policlinico IRCCS San Matteo di Pavia e Vicepresidente dell’ANMCO, ha dichiarato: “Nell’ambito della prevenzione secondaria, come ANMCO, abbiamo recentemente condotto due registri focalizzati sulla gestione dell’infarto miocardico acuto a livello ospedaliero e sulla gestione dei pazienti con malattia aterosclerotica ad alto rischio in regime ospedaliero o ambulatoriale”. Complessivamente, in circa tre mesi, sono stati coinvolti più di 12mila pazienti. “Nell’ambito dell’ipercolesterolemia, - spiega De Luca - abbiamo registrato i valori di colesterolo ed il relativo trattamento farmacologico”. Il primo registro si chiama EyeShot 2, ed è stato condotto lo scorso febbraio in circa 180 terapie intensive cardiologiche italiane, collezionando dati su circa 3mila pazienti con infarto miocardico acuto, valutando la terapia, inclusa quella ipocolesterolemizzante, al momento della dimissione ospedaliera. “Abbiamo registrato un miglioramento delle strategie ipocolesterolemizzanti rispetto ai registri precedenti: il 90% circa dei pazienti è stato dimesso con terapia statinica, perlopiù con statine ad alta intensità, ed al 60-65% dei pazienti veniva prescritta una associazione, altamente raccomandata dalle attuali linee guida europee, con ezetimibe. I farmaci di seconda linea, i cosiddetti farmaci biologici inibitori del PCSK9, sia anticorpi monoclonali che SiRNA, erano impiegati in circa il 5,5% dei pazienti al momento della dimissione ospedaliera”. E questo, sottolinea De Luca, “fa pensare che il cosiddetto super fast-track, ossia l’impiego precoce della triplice terapia (statine ad alta intensità, ezetimibe, PCSK9 inibitori) possa essere nei prossimi anni implementato in termini numerici, con margini di miglioramento soprattutto per i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare con livelli di colesterolo LDL molto elevati”. Anche nell’altro registro – il Bring-up Prevenzione che ha valutato i pazienti con storia di aterosclerosi coronarica o malattia arteriosa periferica o cerebrovascolare – si sono ottenuti risultati analoghi. La ricerca è stata condotta, in tre mesi, su circa 4.500 pazienti arruolati in circa 200 cardiologie italiane in regime ospedaliero o ambulatoriale. “E i dati – sottolinea il Vicepresidente ANMCO - sono assolutamente consistenti anche in questi pazienti con patologia coronarica cronica: nel 65% dei casi si è prescritta un’associazione di statine ad alta intensità ed ezetimibe, con i farmaci di seconda linea impiegati in circa il 6% della popolazione, con livelli di colesterolo LDL medio attorno ai 110 milligrammi per decilitro”.
Ufficio stampa Motore Sanità
Laura Avalle - 320 098 1950
Liliana Carbone - 347 264 2114
Stefano Tamagnone - 338 3703951
comunicazione@motoresanita.it
Immediapress
Jiangxi’s Intangible Cultural Heritage: Preserving...
NANCHANG, CHINA - Media OutReach Newswire – 15 November 2024 - Recently, at the 8th China Intangible Cultural Heritage Expo, Jiangxi's paper-cutting, traditional Chinese medicine, ceramics, and other intangible cultural heritage crafts gained great attention from many media outlets and visitors.
https://youtu.be/nYpz08oadds
Jiangxi's intangible cultural heritage is rich and varied. These crafts and projects not only reflect the remarkable achievements of Jiangxi people in opera, textile, ceramic production, folk culture, and other areas but also showcase the diversity and uniqueness of Jiangxi culture.
Jiangxi Ruichang paper-cutting is one of the national-level intangible cultural heritages. During festivals such as the Spring Festival and Mid-Autumn Festival, local residents will use ordinary red paper to cut out patterns of flowers, birds, insects, fish, and other designs, expressing their aspirations for a wonderful life.
The skills of Chinese herbal medicine processing are also techniques accumulated over thousands of years by Jiangxi people, attracting the attention of many foreign friends. Jiayi, a graduate student majoring in acupuncture and thermosensitive moxibustion at Jiangxi University of Chinese Medicine, is currently learning the skill of processing Fructus Aurantii.
In Nanchang, Jiangxi, porcelain plate painting has been handed down through generations. This craft involves painting on porcelain and firing it, developing on the basis of traditional Chinese painting techniques, ceramic painting, and Western photography. It is now also popular among young people.
Jiangxi's intangible cultural heritages originate from the lives of ordinary people and reflect the unique local materials and culture. These special skills are also favored by many international students.
Recently, Jiangxi will also hold a series of intangible cultural heritage performances, hoping that more young people and overseas friends can learn about these crafts' culture and ensure they are passed down and preserved for future generations.
Immediapress
Trade Republic has passed on more than 1 billion euro in...
• Trade Republic set a new standard for the banking industry, by passing through the ECB interest rate directly to its customers since January 2023. This accumulated to more than 1 billion euro in interest payments in under 2 years.
• Europe's largest savings platform is thus once again demonstrating its commitment to change the status quo as the average European household loses over 700 euro per year, by not getting enough interest on their cash deposits.
• With 3.25 percent interest per year, 1 percent Saveback on card payments, and free savings plans, Trade Republic offers the fairest savings options for all Europeans.
BERLIN, GERMANY - EQS Newswire - 15 November 2024 - Trade Republic, Europe's largest savings platform, has reached the next milestone: Since the introduction of the interest offer in January 2023, over 1 billion euro in interest has been passed on to customers across Europe. For several months now, Trade Republic has been setting a new standard in the banking industry by passing the full ECB interest rates directly through to its customers. The average European household loses over 700 euro per year by not receiving enough interest on their cash deposits according to the latest figures shared from the European Central Bank.
"It's a wide belief that banks only serve their needs and neglect the customer. With Trade Republic we strive to change that. We pursue to offer the most attractive banking offering, fair and transparent. That's why we pass the full ECB interest rate to our customers. While all other banks keep a margin to themselves, introduce hidden conditions and time limits", says Christian Hecker, co-founder of Trade Republic. "With our 1 percent Saveback offering on all payments, free ETF savings plans and 3.25 percent interest per year on uninvested cash, a new generation of European savers can now shape their entire financial life with Trade Republic."
According to the latest figures from the European Central Bank the average European household receives just 0.37 percent interest per year. At the same time, 200 Million European households hold around 5 trillion euro in overnight deposits in their accounts. To put this into perspective: The average European household receives an annual interest of 93 euro on their savings, losing over 700 euro by not getting the full ECB interest rate, unlike Trade Republic customers.
Over recent years Trade Republic evolved from a brokerage platform to a broad savings platform with a banking license including an interest bearing account and a card that automatically invests 1 percent of card payments into an asset of your choice, free of charge. Connecting every banking feature with the most efficient way of saving and investing underlines the company's claim to continue to be an innovation driver in the financial technology industry in Europe.
About Trade Republic
Trade Republic is on a mission to set millions of Europeans up for wealth creation with secure, easy and commission-free access to capital markets. With customers across 17 European countries and billions of assets under management, Trade Republic is already the home screen app for many Europeans to manage their wealth. It offers savings plans, fractional trading of shares, ETFs, bonds as well as derivatives and crypto and, from January 2024, the Trade Republic card with a 1 percent Saveback reward. Trade Republic is a full-service bank and is supervised by the Bundesbank and BaFin. As Europe's largest broker and leading savings platform, Trade Republic has received growth capital from leading global investors such as Accel, Peter Thiel's Founders Fund, Ontario Teachers', Sequoia and TCV. The Berlin-based company was founded in 2015 by Christian Hecker, Thomas Pischke and Marco Cancellieri.
Immediapress
Chancay to Shanghai — Alpacas on the Move
LIMA, PERU / SHANGHAI, CHINA - Media OutReach Newswire - 15 November 2024 - "From Chancay to Shanghai," this expression has become quite popular in Peru, and it has finally become a reality.
https://www.youtube.com/watch?v=0xQOius-1i4&t=1s
China's financial hub Shanghai, which has the world's largest port, is expected to welcome more goods from Latin America. And from Shanghai, these products will be shipped throughout Asia.
The Chancay Port, which was constructed by Chinese companies, allows cargos to be shipped directly from Peru to China — the short transit time will only be 23 days. It has officially opened on November 14.
The port is expected to generate 4.5 billion US dollars of annual economic benefit for Peru, accounting for 1.8% of the GDP. It will also provide thousands of direct and indirect jobs for local people.
All these mean immense business opportunities to Peruvian entrepreneurs.
Alpaca plush toy makers Ysabel Zea has been doing business with China for eight years. She has been attending the China International Import Expo for three years for showing her new products to Chinese consumers.
In the past, it took over 60 days for goods to be shipped from Lima to Shanghai. But the shortening transit means a lot to her.
"It means future. It means works for more artisans in Peru. It means opportunities, more income for families, better education for sons and daughters. It means just hope," says Zea.
It's not only about China and Peru. The Chancay Port also provides growing space to the Asia-Pacific region.
Cargo shipped from Peru to China can make a stop in Shanghai and then go to places like Japan, South Korea and South East Asia.
That means residents in Asia will have better opportunities to enjoy fresher coffee, avocados and blueberries from Latin America.
To Peruvian exporters like Ysabel Zea, the Chancay Port also means their products can reach a larger market.
"Now with the new port of Chancay, many opportunities acome. It will be easier for us to bring our products here to Chancay and then to Shanghai," says Zea.
Now, "From Chancay to Shanghai," this expression has become a reality.