Calcio, da Omnicom e Lega A primo studio per misurare impatto pubblicità durante partite
La partita in diretta è il catalizzatore intergenerazionale, il 66% di chi segue il calcio cerca di essere davanti allo schermo al momento della diretta
Beyond Visual Attention, il primo studio in Europa che ha integrato machine learning, AI e neuroscienze per misurare l’attenzione agli stimoli pubblicitari, ell’edizione 2024 il progetto di ricerca, promosso da Omnicom Media Group (OMG), vede una nuova collaborazione con Lega Serie A e si pone l’obiettivo di indagare l’ecosistema del calcio per capire come funziona l’attenzione alla pubblicità durante la fruizione di contenuti calcistici.
“Sono particolarmente orgoglioso di questo nuovo step del progetto Beyond Visual Attention, che ci ha permesso di studiare un ambito così articolato e così amato come quello del calcio, con un partner di eccellenza come Lega Serie A”, ha dichiarato Marco Girelli, CEO di Omnicom Media Group. “L’importanza di questo sport nell’ambito del business della comunicazione è cosa nota, ma la sfida è continuare a rendere sempre più efficace ed efficiente la comunicazione sia per le aziende che investono sia per i consumatori, attraverso la misurazione di tutti i canali esistenti. Il contesto di sovraffollamento informativo ci impone una continua riflessione su come migliorare la comunicazione e su come offrire ad aziende e persone esperienze di comunicazione di valore, che tengano conto di questo preziosa risorsa che è il nostro tempo di attenzione.”
"Il calcio si conferma il contenuto più efficace per catturare l’attenzione dei consumatori, e i risultati di questa ricerca dimostrano come continui a essere un linguaggio universale, compreso da tutte le generazioni - ha commentato Luigi De Siervo, Amministratore Delegato della Lega Serie A -. Il nostro compito, insieme a quello di chi investe in questo settore, è di fornire un prodotto sempre appetibile e coinvolgente per gli spettatori del futuro, i quali vivono in un'epoca ricca di offerte diversificate. Dobbiamo cercare di mantenere il calcio come il contenuto principale della dieta mediatica degli italiani, per rilevanza ed efficacia."
Annalect, divisione intelligence e data analytics di Omnicom Media Group, ha condotto una ricerca su un campione di 4.000 italiani maggiorenni. Ne emerge che il 69% di loro segue il calcio, si tratta di 34 milioni di persone. Uno sport che rappresenta un linguaggio universale, trasversale alle generazioni che utilizzano i diversi media con modalità differenti. Ad esempio, giornali e riviste cartacee sono utilizzati soprattutto dai Boomers, mentre la GenZ usa Twitch, Instagram e Tik Tok per alimentare la propria passione. I media che potremmo definire centrali nel consumo di calcio, proprio perché trasversali alle generazioni sono YouTube, la radio e i siti web e siti di giornali. Tra tutti i mezzi continua ad avere un peso specifico importante la TV dove la fruizione di contenuti calcistici è dell’82%, usata per condividere la passione con familiari e amici. Seguono i social media che raccolgono il 61% del pubblico interessato al calcio.
La partita in diretta è il catalizzatore intergenerazionale, il 66% di chi segue il calcio cerca di essere davanti allo schermo al momento della diretta. Ma c’è di più – un intero ecosistema mediatico che, prima, durante e dopo la partita in diretta contribuisce a creare occasioni di contatto con gli appassionati per informarli e aggiornarli. In tutti questi momenti la partita è oggetto di conversazione e socializzazione, sia tra chi condivide la visione in presenza sia tramite smartphone. Il second screen accompagna infatti tutto il percorso pre e post-partita: il 47% degli intervistati dichiara di usare lo smartphone prima della partita per cercare info e aggiornamenti su siti e app e il 51% lo usa durante l’intervallo per controllare gli aggiornamenti su altre partite (30%) o per controllare i social media (20%). Il 44% fruisce della TV dopo la partita per cercare altri contenuti calcistici, come programmi di approfondimento o altre partite.
Lo studio riguarda anche la misurazione dell’attenzione visiva direttamente nelle case degli italiani, durante la fruizione della partita e dei contenuti extra, come talk show e programmi di approfondimento pre e post evento, grazie alla tecnologia messa a punto da Ipsos. Il dato che emerge è che il tempo di attenzione visiva dell’intero evento (compresi contenuti pre e post-partita) è del 62%, quota che sale al 66% se si isolano solo il primo e secondo tempo della partita. Ottima anche la percentuale di attenzione degli highlights che tocca il 71%. Il calcio tiene letteralmente attaccati allo schermo e anche sul fronte pubblicitario i dati sono interessanti con valori di attenzione della pubblicità tabellare pre e post-partita intorno al 39%.
Ma cosa succede se si va a studiare l’attenzione visiva alle partite in un luogo pubblico, ad esempio nei bar? Con la collaborazione di K2, che ha fornito il sistema di monitoraggio oculare del pubblico tramite telecamere a infrarossi, è stata misurata l’attenzione delle persone in questo contesto di visione condivisa presso Arena Piola a Milano. Sono 4 milioni gli italiani che dichiarano di guardare le partite in bar o pub, pari al 15% degli appassionati al calcio. Il primo dato che colpisce è che il 50% di loro fa parte della GenZ o dei Millenials, quindi persone al di sotto dei 34 anni. Inoltre, chi pensa che la visione in un contesto pubblico possa essere più distratta si sbaglia, il calcio catalizza anche in questo ambiente e i dati minuto per minuto mostrano un crescendo di attenzione tra i momenti pre-partita in cui si registra un dato medio del 41%, fino al culmine in corrispondenza del fischio finale dove si supera il 50%, con il fisiologico calo durante l’intervallo, dove l’attenzione si attesta intorno al 39%.
Ainem ha contribuito allo studio attraverso l’analisi neuroscientifica in laboratorio, con la quale ha monitorato due indicatori, la piacevolezza cognitiva e l’attivazione cognitiva durante la fruizione di contenuti calcistici, pre, durante e post la partita. Dalle analisi la partita registra un indicatore di piacevolezza del valore di 51, il pubblico è assorto nel contenuto e trasportato dall’emozione, il cervello si trova in un momento di “sospensione” in cui si dedica solo al vissuto dell’emozione, nel contesto partita l’attivazione cognitiva - intesa come elaborazione di informazioni e comprensione di logiche - è più ridotta, si attesta intorno ad un valore di 48. Diversa la situazione durante highlights e talk show nei quali l’attività cognitiva aumenta e supera la quota 50, è il momento in cui ci si trasforma in “allenatori” e si alimenta la conversazione sul calcio.
Se si vanno ad analizzare i singoli micro-momenti, si trovano variazioni interessanti tra indice dell’emozione e dell’elaborazione cognitiva, ad esempio il gap tra questi due indicatori è più alto al momento del gol (50 vs 46) e si attenua al momento del rigore (entrambi 49), segno che nel momento del gol esiste quello stato di sospensione, in cui si trattiene il fiato e non si fa altro che aspettare il risultato. Gli intervistati dichiarano di gradire maggiormente i contenuti pubblicitari che non interrompono il flusso della partita, come ad esempio l’adv a bordo campo o le sponsorizzazioni sulle maglie. Confrontando la partita in diretta TV con altre tipologie di contenuti televisivi, emerge dalla ricerca che la partita registra il più alto livello di attenzione da parte dello spettatore interessato al calcio.
L’insieme di queste elaborazioni ha permesso di valutare come il contesto del calcio influenzi in maniera significativa il ricordo spontaneo dei messaggi pubblicitari, che risulta essere del +26% rispetto a un contesto di trasmissione generalista, nel caso in cui si faccia riferimento a pubblicità televisiva. Il ricordo spontaneo di un brand o di un messaggio pubblicitario aumenta fino a +48% se, oltre alla pubblicità televisiva, sono presenti anche altre forme di pubblicità e sponsorizzazione, come l’adv in game (billboard, carpet, sala var).
L’adv in game risulta quindi essere un media a tutti gli effetti e come tale va trattato, per questo Omnicom Media Group ha deciso di creare un sistema di misurazione e valorizzazione puntuale di questo mezzo integrando le analisi già presenti sul mercato (dati di audience, secondi di visibilità e porzione di schermo occupata da questi formati) con i dati relativi all’attenzione dello spettatore e gli strumenti proprietari di valorizzazione economica, in grado di fornire analisi dettagliate in pochi giorni.
Sport
Champions, Milan-Liverpool 1-3. Ibra: “Qui comando...
Rossoneri k.o. all'esordio. Lo svedese alza la voce: "Tutti lavorano per me"
Il Milan perde in casa per 3-1 contro il Liverpool nel match d'esordio nella Champions League 2024-2025. I rossoneri partono bene ma poi vanno sotto e nella ripresa non riescono a rimettere in piedi la sfida.
La partita
Fonseca per l'esordio opta per tre cambi rispetto alla formazione schierata dall'inizio contro il Venezia, con Calabria che viene preferito a Emerson Royal e Tomori che torna titolare al posto di Gabbia. Poi Morata dal 1' invece di Abraham. Il tecnico del Liverpool, Arne Slot, conferma il suo 4-2-3-1, ma in difesa dà spazio a Tsimikas, e con il trio alle spalle di Diogo Jota, con Gakpo preferito a Luis Diaz. Niente da fare anche per Federico Chiesa.
Rossoneri subito in gol. Al 3' Pulišić si invola sulla destra e scambia con Morata tagliando fuori Tsimikas. Arrivato all'interno dell'area, resiste al ritorno di Mac Allister e incrocia benissimo il destro battendo Alisson sul secondo palo per l'1-0. La gara sembra mettersi in discesa ma Maignan accusa un risentimento muscolare al quadricipite. Il Liverpool sale di intensità e al 17' Jota imbuca per Salah che con il destro calcia fortissimo dall'interno dell'area, colpendo in pieno la traversa. Al 23' arriva il pari degli inglesi: Alexander-Arnold pennella un calcio di punizione perfetto per la testa di Konatè che anticipa sia Tomori che l'uscita non perfetta di Maignan e schiaccia in porta il colpo di testa del pareggio, 1-1.
I rossoneri arretrano e al 26' Diogo Jota calcia a botta sicura sull'uscita di Maignan, ma non trova la porta. Il Milan traballa e al 30' altra doppia occasione per i Reds, prima Gakpo si fa respingere il tiro da Maignan e poi Salah che calcia fortissimo con il sinistro e colpisce la seconda traversa della sua partita. L'egiziano ci riprova di nuovo al 40' ma Maignan respinge ancora in corner. Il Milan capitola al 41': Tsimikas su calcio d'angolo trova la testa di van Dijk, che con un grande stacco batte il portiere del Milan da distanza ravvicinata per il 2-1. Poi in pieno recupero ancora il portiere rossonero salva su Gakpo.
Ad inizio ripresa la musica non cambia e al 48' è ancora Maignan a salvare i rossoneri su Diogo Jota che colpisce a botta sicura, ma viene fermato dall'uscita bassa del portiere. Il Milan prova a reagire e al 59' grandi proteste di Morata per un presunto fallo di Gravenberch nell'area del Liverpool ma per l'arbitro Eskaas non c'è nulla. La squadra di Slot quindi ricomincia a macinare gioco e al 64' arriva un'altra doppia occasione: Szoboszlai si gira e calcia, ma la sua conclusione viene respinta da Torriani, il giovanissimo portiere entrato al posto di Maignan costretto ad uscire per infortunio, poi sulla ribattuta il pallone finisce dalle parti di Tsimikas, che incrocia troppo il tiro.
Al 67' arriva il tris dei Reds: perfetto contropiede con Gakpo che scappa via a Pavlovic, entra in area e appoggia all'indietro per Szoboszlai che di prima deposita il pallone in rete per il 3-1. Il Milan si sistema con il 4-4-2 con Reijnders che arretra la sua posizione vicino a Fofana, mentre Abraham entra per affiancarsi a Morata. Il Milan alza il baricentro e al 73' grande azione personale di Leao, ma Gravenberch respinge in corner. I rossoneri non mollano e all'85' Theo Hernandez recupera un pallone sulla trequarti e calcia dai 20 metri a incrociare ma il pallone esce di poco. Al 97' ultimo squillo con Leao che va via sulla sinistra e calcia fortissimo, colpendo il palo, ma ormai è troppo tardi.
Ibra: "Sono il boss, comando io"
Il match viene preceduto dalle dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, uomo forte in società per decisione della proprietà, ricompare dopo un breve periodo di assenza. "Quando il leone va via, i gatti si avvicinano. Quando il leone torna, i gatti spariscono. Mi sto concentrando sul lavoro, sono stato via per qualche giorno per motivi personali, però sono sempre presente. Si lavora, si pedala", dice a Sky. "Comando io, sono io il boss e tutti lavorano per me. Si lavora in silenzio".
Sport
Juve-Psv, gol di Yildiz: “Come Del Piero”
Il talento turco sblocca la gara al 21’
Kenan Yildiz a segno nel match di Champions League oggi tra Juventus e Psv Eindhoven. Il talento turco sblocca la gara al 21' con una prodezza che ricorda i gol realizzati in serie da Alex Del Piero con la maglia bianconera. Esecuzione simile e esultanza identica, con la linguaccia per celebrare la prodezza.
LE PRÉDESTINÉ. LE DON DIVIN. #Yildiz pic.twitter.com/dLBDEiHdQz
— (@BVL_21) September 17, 2024
Controllo, destro a giro dal vertice sinistro dell’area e palla in rete con bacio al palo. Un gol alla Del Piero, sentenziano i tifosi su X, con Yildiz che onora la maglia numero 10 indossata per 2 decenni da Pinturicchio.
Alla Del Piero, alla prima in Champions, zittendo chi lo ha definito un "giocatorino".#Yildiz 👏
— Mirko Di Natale (@_Morik92_) September 17, 2024
Il gol di Yildiz, all’esordio assoluto in Champions, ricorda da vicino quello che Del Piero, anche lui alla prima avventura nel torneo più prestigioso, realizzó nel 1995-1996 contro Borussia Dortmund e Steaua.
Settembre, Champions League, tiri a giro di destro.
— Claudio Pellecchia (@clape87) September 17, 2024
Kenan, mi fai piangere così.#Yildiz#UCL
L'attaccante turco diventa, inoltre, il più giovane juventino a segnare in Champions League all'età di 19 anni e 136 giorni.
Sport
Yildiz, gol alla Del Piero in Juve-Psv
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LE PRÉDESTINÉ. LE DON DIVIN. #Yildiz pic.twitter.com/dLBDEiHdQz
— (@BVL_21) September 17, 2024
Controllo, destro a giro dal vertice sinistro dell’area e palla in rete con bacio al palo. Un gol alla Del Piero, sentenziano i tifosi su X, con Yildiz che onora la maglia numero 10 indossata per 2 decenni da Pinturicchio.
Alla Del Piero, alla prima in Champions, zittendo chi lo ha definito un "giocatorino".#Yildiz 👏
— Mirko Di Natale (@_Morik92_) September 17, 2024
Il gol di Yildiz, all’esordio assoluto in Champions, ricorda da vicino quello che Del Piero, anche lui alla prima avventura nel torneo più prestigioso, realizzó nel 1995-1996 contro Borussia Dortmund e Steaua.
Settembre, Champions League, tiri a giro di destro.
— Claudio Pellecchia (@clape87) September 17, 2024
Kenan, mi fai piangere così.#Yildiz#UCL
L'attaccante turco diventa, inoltre, il più giovane juventino a segnare in Champions League all'età di 19 anni e 136 giorni.