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Sonno migliore con gli esercizi della sera, ecco quali secondo una ricerca

Lo studio di ricercatori dell'università di Otago, in Nuova Zelanda: pochi minuti di attività fisica ogni mezz'ora allungano la durata del riposo notturno

Disturbi del sonno -

Qualche squat sulla sedia, sollevare i polpacci mentre si guarda un programma in Tv, ma anche marciare in salotto o farsi un ballo in soggiorno. Sessioni di pochi minuti di attività fisica prima di andare a letto potrebbero a sorpresa favorire un sonno migliore e più lungo. Il risultato di un nuovo studio suona come un contrordine: gli esperti, infatti, sulla base delle evidenze disponibili, hanno per molto tempo sconsigliato di fare esercizio intenso serale, prima di mettersi a dormire, perché aumenta la temperatura corporea e la frequenza cardiaca, il che può peggiorare la qualità del sonno. Ma un gruppo di ricercatori dell'università di Otago, in Nuova Zelanda, ha scoperto che brevi 'parentesi' di attività leggera possono regalare notti fra le braccia di Morfeo e sogni d'oro.

In uno studio - "il primo al mondo" di questo tipo, spiegano gli scienziati - pubblicato su 'Bmj Open Sport & Exercise Medicine' e finanziato dall'Health Research Council, gli autori hanno chiesto ai partecipanti di completare 2 sessioni nell'arco di 4 ore serali: in una si rimaneva seduti per un periodo prolungato, nell'altra si stava seduti interrompendo con pause di esercizi di 3 minuti ogni mezz'ora. Questi brevi momenti di 'sport' potrebbero bastare, assicurano. I ricercatori hanno infatti scoperto che, dopo aver completato l'intervento scandito dalle pause di attività, le persone dormivano 30 minuti in più. "Sappiamo che per molti di noi il periodo più lungo di 'seduta' ininterrotta avviene a casa la sera. Nei nostri studi precedenti abbiamo scoperto che alzarsi e fare 2-3 minuti di esercizio ogni mezz'ora riduce la quantità di zucchero e grassi nel flusso sanguigno dopo un pasto", sottolinea l'autrice principale del lavoro Jennifer Gale, Dipartimento di nutrizione umana dell'università di Otago, evidenziando che stare seduti per lunghi periodi è associato a un rischio maggiore di diabete, malattie cardiovascolari e morte.

"Tuttavia, molte linee guida sul sonno ci dicono che non dovremmo fare sessioni lunghe o esercizi ad alta intensità nelle ore prima di dormire, quindi volevamo sapere cosa succederebbe se si facessero tranche molto brevi di esercizi di intensità leggera ripetutamente durante la sera", illustra Gale. Il 'pacchetto' previsto nello studio, racconta la ricercatrice principale Meredith Peddie, docente del Dipartimento di nutrizione umana dell'ateneo, aveva 3 esercizi: squat sulla sedia, sollevamento dei polpacci e sollevamento delle ginocchia in posizione eretta con estensione dell'anca a gamba tesa. "Questi semplici esercizi a corpo libero sono stati scelti perché non richiedono attrezzatura né molto spazio e possono essere eseguiti senza interrompere il programma Tv che si sta guardando", chiarisce.

Per la ricerca sono stati reclutati 30 non fumatori, di età compresa tra 18 e 40 anni. Tutti hanno riferito di aver accumulato più di 5 ore di tempo sedentario durante il giorno al lavoro e 2 ore la sera. Per fotografare l'attività fisica abituale e i modelli di sonno, i partecipanti hanno indossato un 'activity tracker' al polso per 7 giorni consecutivi. Ed è stato chiesto loro anche di registrare le attività svolte, l'ora in cui andavano a letto e quando si svegliavano. I dati del rilevatore di attività hanno mostrato che prima dell'esperimento i partecipanti trascorrevano quotidianamente in media 10 ore e 31 minuti seduti, e 4 ore e 55 minuti praticando attività fisica intensa. Tre su 4 dormivano le 7 ore a notte raccomandate, mentre il resto dormiva meno (21%) o, all'opposto, dormiva per più di 9 ore (4%). I risultati, basati su 28 partecipanti, mostrano che, dopo le pause dell'attività, i partecipanti dormivano in media 27 minuti in più rispetto a quando erano seduti per un periodo prolungato.

La durata media del sonno è stata di 7 ore e 12 minuti, rispetto alle 6 ore e 45 minuti dopo un periodo di sedentarietà prolungata. E mentre l'ora in cui i partecipanti hanno tentato di andare a dormire era più o meno la stessa, i tempi medi di risveglio erano diversi. I partecipanti si sono svegliati, in media, alle 7.35 del mattino dopo la sessione sedentaria e alle 8.06 del mattino dopo la sessione con pause di attività fisica. Inoltre, non sono state rilevate differenze significative nell'efficienza del sonno o nel numero di risvegli notturni tra i 2 interventi, il che indica che le pause di attività non hanno creato problemi o interrotto il sonno successivo, affermano i ricercatori.

"Da quello che sappiamo da altri studi - puntualizza Peddie - si potrebbe probabilmente ottenere un effetto simile se si camminasse per casa, se si marciasse sul posto o persino se si ballasse nel proprio soggiorno", appunto. "La cosa più importante è alzarsi regolarmente dalla sedia e muovere il proprio corpo", afferma. Il fatto che questo esercizio comporti un sonno più lungo è importante, evidenziano gli autori del lavoro, perché la mancanza di sonno può influire negativamente sulla dieta ed è stata associata a malattie cardiache e diabete di tipo 2. "Sappiamo che livelli più elevati di attività fisica durante il giorno favoriscono un sonno migliore, ma le attuali raccomandazioni sul sonno sconsigliano l'esercizio fisico ad alta intensità prima di andare a letto. Potrebbe essere il momento di rivedere queste linee guida, poiché il nostro studio ha dimostrato che interrompere regolarmente lunghi periodi trascorsi in posizione seduta è un promettente intervento sanitario", conclude Peddie.

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Salute e Benessere

Vaccino bronchiolite, il piano per le Regioni: cosa prevede

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Ministero della Salute: va individuata "una soluzione rapida per eliminare disparità di trattamento"

Manina di un neonato - (Xinhua)

Il picco dell'infezione da virus sinciziale nei bimbi è tra novembre e dicembre e dura fino a febbraio-marzo, fanno sapere gli esperti. Ma come si muoveranno le Regioni per la somministrazione del vaccino? Con una nota il ministero della Salute, che ieri ha annunciato di voler rendere disponibile gratis il trattamento in tutta Italia, fa sapere che oggi "si è svolto un incontro dei capi dipartimento e i direttori generali della Prevenzione e della Programmazione sanitaria con il presidente e il direttore tecnico scientifico di Aifa, in merito all'anticorpo monoclonale per le infezioni da virus respiratorio sinciziale" Rsv. E "si è condivisa la necessità di individuare una soluzione rapida per eliminare disparità di trattamento nelle Regioni in piano di rientro in merito all'utilizzo del monoclonale. Per questo è stato chiesto ad Aifa di valutare e indicare il percorso più idoneo e veloce per il raggiungimento dell’obiettivo". La precisazione arriva dopo le polemiche sorte in seguito all'annuncio da parte del ministero della Salute di voler rendere disponibile gratis in tutte le Regioni per il trattamento dei neonati.

Come ha ricordato all'Adnkronos Salute Luigi Orfeo, presidente della Società italiana di neonatologia (Sin), in merito al farmaco in grado di prevenire il 90% delle ospedalizzazioni da virus respiratorio sinciziale (Rsv), "è importante che a novembre ci facciamo trovare pronti e si possa cominciare a somministrare il nuovo anticorpo su tutto il territorio nazionale, senza differenze. Questo è quello che ci hanno assicurato e noi naturalmente abbiamo accolto con grande soddisfazione questa ipotesi".

"Ci auguriamo - auspica il presidente dei neonatologi - che in tempi ragionevoli si possa cominciare a somministrare questo anticorpo". Si tratta di un trattamento preventivo.

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Salute e Benessere

Influenza, arriva il vaccino spray nasale fai da te: ok...

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Via libera della Fda all'auto-somministrazione o alla somministrazione da parte di un assistente non sanitario

Una persona si misura la febbre

Via libera negli Usa al primo vaccino 'fai da te' contro l'influenza stagionale. Si chiama FluMist, è in formato spray nasale e si può fare senza bisogno di rivolgersi a un operatore sanitario. E' possibile auto-somministrarselo, oppure farselo 'spuzzare' da un'altra persona, purché over 18. Lo annuncia l'Agenzia del farmaco, Fda.

FluMist, di MedImmune, è un vaccino a virus attenuato approvato per la prevenzione dell'influenza da virus influenzali A e B nelle persone di età compresa fra 2 e 49 anni, spiega la Food and Drug Administration statunitense. Viene utilizzato in modo sicuro ed efficace da diversi anni. L'ente regolatorio Usa lo ha infatti autorizzato nel 2003 per l'uso dai 5 ai 49 anni, e nel 2007 ha incluso anche i bambini dai 2 ai 5 anni. Finora, però, doveva essere somministrato da un operatore sanitario. Da oggi, invece, le opzioni diventano due: il vaccino può essere somministrato da un operatore sanitario in contesti sanitari (farmacie comprese), oppure può essere auto-somministrato o somministrato da un assistente non sanitario di età pari o superiore ai 18 anni. Per ottenerlo è comunque necessaria una prescrizione.

"L'approvazione odierna del primo vaccino antinfluenzale per auto-somministrazione o somministrazione da parte di un caregiver offre una nuova opzione per ricevere un vaccino antinfluenzale stagionale sicuro ed efficace, potenzialmente con maggiore praticità, flessibilità e accessibilità per le persone e le famiglie", dichiara Peter Marks, direttore del Center for Biologics Evaluation and Research della Fda. "Vaccinarsi annualmente - sottolinea - è il modo migliore per prevenire l'influenza, che ogni anno causa malattie in una quota sostanziale della popolazione statunitense e può dare gravi complicazioni, tra cui ospedalizzazione e morte".

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani, tra il 2010 e il 2023 l'influenza ha provocato ogni anno negli Usa da 9,3 milioni a 41 milioni di casi di malattia, da 100mila a 710mila ricoveri in ospedale e da 4.900 a 51mila decessi.

Gli effetti collaterali più comunemente segnalati di FluMist, riporta la Fda, sono febbre nei bambini di età compresa tra 2 e 6 anni; naso che cola e congestione nasale nelle persone dai 2 e 49 anni; mal di gola negli adulti 18-49enni.

Le persone interessate ad auto-somministrarsi il vaccino o a farselo somministrare da un caregiver potranno acquistare FluMist tramite una farmacia online. Quando lo ordinano dovranno completare un test di idoneità. Se lo superano, la farmacia compila la prescrizione e spedisce il vaccino all'indirizzo fornito dall'acquirente, insieme alle istruzioni per l'uso, la conservazione e lo smaltimento. FluMist potrà quindi essere somministrato ai membri della famiglia per i quali è valida la prescrizione. Per i bimbi e i ragazzi dai 2 ai 17 anni è indicata la somministrazione da parte di un caregiver.

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Salute e Benessere

Via cataratta senza operarsi, dal segreto di uno scoiattolo...

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Via cataratta senza operarsi, dal segreto di uno scoiattolo possibile farmaco

Gli scoiattoli di terra a 13 strisce hanno un segreto: quando vanno in letargo, i cristallini dei loro occhi a una temperatura di 4 gradi diventano opachi, per poi rapidamente tornare trasparenti quando si riscaldano e la loro temperatura risale. Questa dote potrebbe essere utile anche all'uomo. La capacità di rendere l'opacità del cristallino reversibile è infatti proprio ciò che potrebbe servire in caso di cataratta. E studiando questi roditori ibernanti, un gruppo di ricercatori guidato dai National Institutes of Health (Nih) ha identificato una proteina chiave di questo processo, nota come RNF114, che inverte la cataratta.

Del resto la cataratta altro non è che un'opacizzazione del cristallino dell'occhio, che si verifica comunemente nelle persone con l'avanzare dell'età. Lo studio condotto sullo scoiattolo di terra a 13 strisce e sui ratti potrebbe rappresentare una possibile strategia per trattarla senza intervento chirurgico, facilitando l'attività di contrasto contro una causa comune di perdita della vista. La chirurgia è "efficace, ma non priva di rischi" e "gli scienziati hanno cercato a lungo un'alternativa" al 'bisturi', spiega Xingchao Shentu, chirurgo della cataratta e co-ricercatore principale della Zhejiang University in Cina. Anche perché, ricorda, "in alcune parti del mondo la mancanza di accesso alla chirurgia della cataratta è un ostacolo alle cure, e ciò fa sì che la cataratta non trattata sia una delle principali cause di cecità in tutto il mondo".

Lo studio è stato pubblicato sul 'Journal of Clinical Investigation' e descrive questa nuova scoperta ottenuta nell'ambito di una ricerca in corso al National Eye Institute (Nei), centro dei Nih, realizzata coinvolgendo lo scoiattolo di terra a 13 strisce. In questo animale le cellule fotorecettrici sensibili alla luce nella retina sono per lo più coni, il che lo rende utile per studiare proprietà come la visione dei colori. Inoltre, la capacità del roditore di resistere a mesi di freddo e stress metabolico durante il letargo lo rende un modello per gli scienziati della vista, per studiare una serie di malattie degli occhi. La capacità di rendere l'opacità del cristallino reversibile è stata osservata negli scoiattoli protagonisti dello studio, mentre nei ratti (specie non ibernante) no. Questi ultimi sviluppavano cataratte a basse temperature, che non si risolvevano con il riscaldamento.

La formazione di cataratta negli animali in letargo esposti a basse temperature, osservano gli esperti, è probabilmente una risposta cellulare allo stress da freddo ed è uno dei tanti cambiamenti che subiscono i loro corpi mentre i tessuti si adattano alle temperature gelide e allo stress metabolico. Gli esseri umani non sviluppano cataratta quando esposti a basse temperature. "Comprendere i fattori molecolari che determinano questo fenomeno di cataratta reversibile potrebbe indicarci la direzione verso una potenziale strategia di trattamento", afferma il co-ricercatore principale dello studio Wei Li, ricercatore senior nella sezione di neurofisiologia retinica del Nei.

Con l'avanzare dell'età, la cataratta si forma quando le proteine nel cristallino iniziano a ripiegarsi in modo errato e a formare cluster che bloccano, disperdono e distorcono la luce mentre passa attraverso il cristallino. Per esplorare le cataratte reversibili dello scoiattolo di terra a livello molecolare, il team ha sviluppato in laboratorio un modello di cristallino usando cellule staminali ingegnerizzate da cellule di scoiattolo. Utilizzando questa piattaforma, i ricercatori sono arrivati a scoprire che la proteina RNF114 era significativamente elevata durante la fase di riscaldamento nello scoiattolo di terra, rispetto al ratto non in letargo. In precedenza era stato dimostrato che RNF114 aiutava a identificare vecchie proteine e a facilitarne la degradazione. E in effetti, quando gli scienziati hanno pretrattato con la proteina i modelli di cristallini, si è verificata una rapida scomparsa della cataratta al momento del riscaldamento.

Queste scoperte, evidenziano, sono la prova di principio che è possibile indurre la rimozione della cataratta negli animali. In studi futuri, il processo dovrà essere perfezionato. Ma questo meccanismo viene ritenuto promettente, e, fanno notare gli autori, è anche un fattore importante in molte malattie neurodegenerative.

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