Biden, segnali di resa? Il presidente chiede: “Kamala Harris può vincere?”
Il segnale dell'apertura del presidente degli Stati Uniti all'ipotesi di ritirare la propria candidatura e cedere il passo alla vicepresidente nelle elezioni del 5 novembre
"Kamala Harris può vincere?". E' la domanda che Joe Biden avrebbe posto nelle conversazioni delle ultime ore. Un segnale dell'apertura del presidente degli Stati Uniti all'ipotesi di ritirare la propria candidatura e cedere il passo alla vicepresidente nelle elezioni del 5 novembre contro Donald Trump. Biden, appena risultato positivo al Covid e rientrato in Delaware, secondo il quadro delineato dalla Cnn avrebbe modificato il proprio atteggiamento. Un primo segnale pubblico è arrivato con una delle ultime interviste, in cui Biden ha vincolato la possibilità di un passo indietro a condizioni di salute non ottimali: non è chiaro se il Covid, però, rientri in questo discorso.
Il pressing dem sul presidente
Il pressing del partito democratico prosegue, con le posizioni assunte pubblicamente da figure rilevanti del partito - come Adam Schiff - e con i contatti che proseguono dietro le quinte. "Le conversazioni private" con i membri del Congresso "continuano", dice una figura democratica di spicco alla Cnn. Biden "è recettivo, non provocatorio come si mostra in pubblico. E' passato da dire 'Kamala non può vincere' a 'pensate che Kamala possa vincere?'. Non è chiaro dove porterà tutto questo, ma sembra che stia ascoltando".
Secondo ABC News, il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, avrebbe parlato sabato con Biden dicendo al presidente che il passo indietro sarebbe la soluzione migliore. Un portavoce del senatore, però, smentisce categoricamente definendo le notizie ''chiacchiere''. Manca, allo stesso tempo, un riferimento esplicito al sostegno di Schumer nei confronti di Biden, sempre espresso nelle scorse settimane.
Pelosi: "Joe, non puoi vincere"
A completare il quadro, il colloquio recente che - secondo la Cnn - il presidente avrebbe avuto con Nancy Pelosi. L'ex Speaker avrebbe detto a Biden che, sulla base dei sondaggi attuali, è impossibile battere Trump nelle elezioni del 5 novembre e il voto metterebbe in serio pericolo anche la maggioranza democratica alla Camera.
Una delle fonti ha spiegato che il presidente americano ha risposto all'appello di Pelosi sostenendo di aver visto i sondaggi che indicano che può vincere, ha detto una fonte. Un'altra delle fonti ha descritto un Biden sulla difensiva riguardo ai sondaggi. Pelosi avrebbe chiesto a Mike Donilon, consigliere di lunga data di Biden, di intervenire per parlare dei dati.
La risposta di Biden ai dubbi dem
"Guardi, la notte del dibattito è stata terribile, ero esausto, avevo viaggiato in giro per il mondo, non ero pronto, la mia performance è stata terribile". E' quanto ha ammesso intanto Biden nell'intervista rilasciata a Univision poco prima che ieri risultasse positivo al Covid. Ma a chi gli chiedeva degli appelli dei democratici, tra i quali l'esponente di rilevo Adam Schiff, affinché faccia un passo indietro, l'81enne presidente ha risposto che "con l'età viene la saggezza".
"Riconosco la differenza tra verità e bugie - ha aggiunto -, riconosco la differenza tra bene e male, e so la differenza di quello che si deve fare". Riguardo poi al sostegno da parte della comunità ispanica, Biden ha detto di avere "una buona sensazione", affermando che è troppo presto per considerare validi i sondaggi che stanno circolando, e che danno Donald Trump in ampio vantaggio.
"Gran parte delle comunità non si concentrano sulle elezioni prima di settembre - ha detto - tutto questo parlare di chi è in testa dove, finora tutto tra me e Trump è praticamente alla pari".
Esteri
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Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.