Da Australia a Usa banche, aeroporti e tv bloccati per ‘guasto’ globale
Società di telecomunicazioni, emittenti tv e supermercati 'off line'. Colpiti anche ospedali e farmacie. Ceo di CrowdStrike si scusa: "Al lavoro per ripristinare tutti i sistemi". Frattasi: “Per tornare alla normalità ci vorranno ancora 24 ore”
Sono circa 4.300 i voli cancellati in tutto il mondo a causa dell'interruzione globale dei sistemi informatici, ovvero il 3,9% di tutti i voli che erano stati programmati a livello mondiale. Lo rende noto Cirium, società di analisi sul settore dell'aviazione, precisato che il dato può cambiare.
Quasi il 9% di tutti i voli negli Stati Uniti sono stati cancellati a metà pomeriggio, sostiene ancora Cirium. Alle 15.30 ora di Washington l'8,9% di tutti i voli nazionali negli Stati Uniti è stato cancellato, ovvero circa 2.382 in totale. Delta ha registrato il maggior numero di voli cancellati, 1.176, pari al 23,5% del suo programma di oggi. United ha avuto 515 voli cancellati, mentre American Airlines ha cancellato 454 voli.
Cirium inoltre ha spiegato che il 57% dei voli negli Stati Uniti è partito con almeno 30 minuti di ritardo.
Il 'cyber guasto' mondiale ha mandato il tilt servizi informatici e banche, compagnie aeree, società di telecomunicazioni, emittenti radiotelevisive e supermercati 'off line'. Oltre a ospedali e farmacie. Un problema globale quello che si è verificato oggi, che sarebbe stato risolto. "Siamo a conoscenza di un problema che riguarda i dispositivi Windows a causa di un aggiornamento da una piattaforma software di parti terze. Prevediamo una soluzione imminente", quanto ha detto un portavoce di Microsoft.
I disagi e blocchi informatici che si sono verificati in diversi Paesi del mondo non sono legati a un attacco informatico a livello globale, ma a un problema tecnico, aveva chiarito quasi subito all'Adnkronos l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) che monitorava attentamente la situazione da subito anche in Italia dove in ogni caso la situazione sarebbe diversa.
Le scuse di CrowdStrike: "Al lavoro per ripristinare tutti i sistemi"
A finire nel mirino, in particolare, è stata la società CrowdStrike, con un "difetto individuato in un singolo aggiornamento del suo software sui sistemi operativi Windows di Microsoft", ha scritto George Kurtz su X, ceo della società responsabile dell'aggiornamento alla base del crash globale.
"Voglio scusarmi sinceramente e direttamente con tutti voi per l'interruzione di servizio di oggi. Tutta CrowdStrike comprende la gravità e l'impatto" che hanno avuto i disservizi. "Abbiamo identificato rapidamente il problema. "L'interruzione è stata causata da un difetto riscontrato in un aggiornamento di Falcon per gli host Windows. Gli host Mac e Linux non sono interessati. Non si è trattato di un attacco alla sicurezza o informatico", ha affermato Kurtz in un post pubblicato sul sito della società. "Stiamo lavorando a stretto contatto con i clienti e i partner interessati per garantire che tutti i sistemi vengano ripristinati, in modo da poter fornire i servizi su cui i clienti fanno affidamento", ha spiegato ancora.
"CrowdStrike - rileva - funziona normalmente e questo problema non influisce sui nostri sistemi di piattaforma Falcon. Non c'è alcun impatto su alcuna protezione se il sensore Falcon è installato. I servizi Falcon Complete e Falcon OverWatch non sono interrotti.Forniremo aggiornamenti continui".
Il Ceo ha spiegato che tutta CrowdStrike "è stata mobilitata. Sappiamo che avversari e malintenzionati cercheranno di sfruttare eventi come questo. Incoraggio tutti a rimanere vigili e ad assicurarsi di interagire con i rappresentanti ufficiali di CrowdStrike. Il nostro blog e il supporto tecnico continueranno ad essere i canali ufficiali per gli ultimi aggiornamenti. Niente è più importante per me della fiducia che i nostri clienti e partner hanno riposto in CrowdStrike. Mentre risolviamo questo incidente, vi impegno a fornire piena trasparenza su come si è verificato e sulle misure che stiamo adottando per evitare che qualcosa di simile accada di nuovo".
Frattasi (Acn): "Per tornare a normalità ci vorranno ancora 24 ore"
“Per tornare alla normalità ci vorranno ancora 24 ore”, ha affermato al ‘Tg1’ il direttore generale di Acn Bruno Frattasi sul problema informatico globale che ha causato disservizi e disagi. “La previsione che faccio tiene conto del fatto che in vari settori c’è un ritorno graduale alla normalità”, ha sottolineato Frattasi.
Cosa è successo in Italia e nel mondo
A terra le principali compagnie aeree Usa. La Bbc ha riportato che a Londra il problema informativo avrebbe colpito il London Stock Exchange mentre i maggiori problemi si sono registrati in Australia con voli bloccati, supermercati nel caos e dalle reti di trasmissione a singhiozzo.
Aeroporti di Roma ha segnalato in una nota che, nonostante i propri sistemi non siano stati impattati dal guasto, "si stanno verificando ritardi e/o cancellazioni sui voli in partenza e in arrivo a causa di un problema generalizzato a livello mondiale sui sistemi informatici". Problemi tecnici dei sistemi informatici con disservizi sui voli previsti nella giornata odierna presso gli scali di Firenze e Pisa. Toscana Aeroporti sta garantendo la massima assistenza ai propri passeggeri. "Si invitano i passeggeri a verificare lo stato del volo sui siti delle compagnie aeree e/o degli aeroporti di Firenze e Pisa", informa Toscana Aeroporti.
Il guasto informatico ha generato problemi tecnici anche a Piazza Affari. All'apertura delle contrattazioni il sito di Borsa Italiana non risultava aggiornato, così come il valore dell'indice Ftbe Mib. Attorno alle 9.30 la stessa Borsa Italiana ha comunicato che la corretta diffusione dell'indice Ftse Mib era stata ripristinata. Disagi si sono verificati anche sul London Stock Exchange, dove un problema tecnico ha colpito la piattaforma che diffonde informazioni al mercato, e in apertura è risultato ritardato il valore del principale indice Ftse 100. Al momento, invece, nessun problema negli istituti di credito italiani. Come rilevato da Adnkronos, per Intesa Sanpaolo "non ci sono impatti significativi", mentre Bnl - Bnp Paribas è perfettamente operativa da stamattina. Non vengono segnalate problematiche nemmeno dalle banche completamente online, come Revolut, che in Italia non sta registrando malfunzionamenti.
"Nonostante il disservizio che questa mattina ha colpito diverse piattaforme informatiche a livello mondiale, il Gruppo Autostrade per l’Italia ha attivato nelle prime ore della giornata, nel giro di breve tempo, il proprio sistema di business continuity per tornare a garantire rapidamente sulla rete nazionale la piena funzionalità di tutti i servizi digitali, assicurando la continuità operativa e limitando al massimo i disagi per gli utenti in viaggio in queste ore. Il servizio è stato comunque sempre garantito". Lo comunica una nota.
"Sin dalle prime ore della mattina - si legge - è stato inoltre attivato contestualmente al problema informatico, il protocollo di emergenza che prevede un presidio fisico straordinario di uomini e mezzi su tutti i nodi nevralgici della rete, a supporto dei viaggiatori. Le attività di business continuity continueranno per tutto il giorno fino a risoluzione, onde garantire piena operatività del servizio", conclude la nota.
E ancora: forti disagi, almeno fino alle 10, per i voli da e per l'aeroporto di Berlino. "Ci sono ritardi nella gestione a causa di un problema tecnico - ha spiegato una portavoce dell'aeroporto Berlino Brandenburgo - Le operazioni di volo sono state sospese fino alle 10". Media locali hanno riferito di un guasto al server, ma la portavoce non ha confermato. Il sito ufficiale dello scalo riporta numerose cancellazioni di voli - soprattutto sul breve raggio - e forti ritardi in arrivi e imbarchi.Intanto all'aeroporto Stansted di Londra alcuni check-in vengono effettuati manualmente ma "i voli continuano a funzionare normalmente". "I nostri principali sistemi operativi non sono interessati", afferma un portavoce alla Bbc, ma "alcuni servizi delle macchine di pagamento al dettaglio sono stati interessati" dal tilt.
Problemi anche per varie tv francesi. Canal+ ha confermato di subire gli effetti del guasto che impediscono la regolare trasmissione dei programmi. Disagi anche per Tf1. Un conduttore ha spiegato che il canale non è in grado di trasmettere tutto nella norma. Impossibile, ad esempio, mostrare ai telespettatori le mappe durante le previsioni meteo. E problemi anche per il comitato organizzatore dei Giochi Olimpici di Parigi a causa del guasto. Il comitato organizzatore dei Giochi ha confermato l'impatto sulle attività informatiche, a una settimana dalla cerimonia di apertura. "Lo staff tecnico di Parigi 2024 è pienamente mobilitato per limitare gli impatti e abbiamo attivati i nostri piani di contingenza per assicurare il proseguimento delle nostre operazioni", fanno sapere, come riporta Bfmtv.
In Israele il tilt dei servizi informatici riguarderebbe anche alcuni ospedali. Secondo il Times of Israel, il problema interessa alcuni ospedali e il servizio postale, oltre ad alcuni media. Possibili ritardi all'aeroporto Ben Gurion. Secondo il ministero della Salute, sono più di una decina gli ospedali interessati dai problemi in Israele, anche una struttura a Gerusalemme. Gli ospedali operano manualmente e i servizi digitali restano inaccessibili. Il ministero sottolinea come non ci siano ripercussioni nella cura dei pazienti. Le ambulanze vengono indirizzate verso le strutture non interessate dai problemi.
In Nuova Zelanda problemi informatici per diversi sistemi all'aeroporto internazionale di Christchurch. Problemi, ha dichiarato un portavoce del Parlamento citato dalla Bbc, anche per la rete informatica dell'Assemblea.
Il più grande terminal container della Polonia, il Baltic Hub nella città settentrionale di Danzica, è ancora una delle grandi infrastrutture ad essere colpita. "Vi informiamo che stiamo lottando con un'interruzione globale del sistema operativo Microsoft che sta ostacolando le operazioni del terminal", afferma la società. Baltic Hub ha chiesto alle aziende di non inviare container al porto.
Da Ita e Ryanair a Delta, cosa dicono le compagnie aeree
Ita Airways ha fatto sapere che i sistemi "hanno continuato a funzionare correttamente grazie a soluzioni di backup. L’operativo della compagnia, tuttavia, è stato inevitabilmente impattato dalle forti restrizioni del traffico aereo in Europa e dalle problematiche registrate da alcuni degli aeroporti su cui opera, causando ritardi e portando, suo malgrado, alla cancellazione di 60 voli, di cui 34 sull’aeroporto di Roma Fiumicino e 26 su Milano Linate. Oltre il 90% dei passeggeri coinvolti è stato riprotetto su voli operati tra oggi e domani". Ad affermarlo è il gruppo in un comunicato sottolineando che Ita Airways "sta monitorando costantemente l’evoluzione dell’emergenza e ha ripreso la piena operatività, prevedendo voli aggiuntivi anche con utilizzo di aeromobili con maggiore capacità di posti per ridurre al minimo i disagi dei passeggeri, causati da eventi che non rientrano nel controllo della Compagnia".
Da Edimburgo, la compagnia aerea Ryanair ha affermato che sta riscontrando "potenziali interruzioni sulla rete", che secondo l'azienda sono dovute a un'interruzione di terze parti, riporta ancora la Bbc. La compagnia consiglia quindi a chiunque viaggi oggi di controllare l'app Ryanair per gli aggiornamenti sul proprio volo.
Le compagnie United, Delta e American Airlines - tutte con sede negli Stati Uniti - hanno emesso uno "stop globale a terra" su tutti i loro voli. I voli attualmente in viaggio continueranno, ma per ora non decolleranno altri voli.
Come tutte le compagnie aeree oggi, Wizz Air ha affrontato "enormi sfide tecniche a causa dell'interruzione dei sistemi IT globali di terze parti". A seguito degli sforzi del team in tarda serata ha confermato "che i sistemi si stanno ora riprendendo. Secondo la nostra politica, anche se la causa del disservizio è stata al di fuori del nostro controllo, i clienti i cui voli sono stati cancellati riceveranno automaticamente un rimborso del 120% in crediti Wizz entro 24 ore dalla partenza del volo programmato. Se un cliente desidera riprenotare il proprio volo invece di ricevere un rimborso, è a disposizione la linea del call center non premium".
"A causa di un guasto informatico globale verificatosi oggi, anche i nostri sistemi sono stati coinvolti. Il nostro team sta lavorando per ridurre al minimo i disagi e garantire il miglior servizio possibile ai nostri passeggeri". E' quanto scrive in una nota Aeroitalia, invitando a "a consultare il nostro sito web per aggiornamenti continui e informazioni".
L'impatto su ospedali e farmacie nel mondo
Dalla Germania alla Gran Bretagna, fino a Israele, il 'cyber guasto' ha interessato anche il servizio sanitario. In Germania, l'ospedale universitario dello Schleswig-Holstein, uno dei più grandi d'Europa, è stato costretto ad annullare tutti gli interventi chirurgici non programmati e a chiudere i suoi ambulatori a causa dell'interruzione globale dei sistemi informatici. Lo Schleswig-Holstein ha dichiarato che entrambi gli ospedali di Kiel e Lubecca sono stati colpiti, aggiungendo tuttavia che il pronto soccorso e tutti i servizi di emergenza rivolti ai pazienti è ancora operativo.
Il Servizio Sanitario Nazionale britannico ha affermato di essere stato ampiamente colpito dal guasto informatico e che l'interruzione sta causando "interruzioni nella maggior parte degli studi medici di base". Problemi sono stati segnalati da vari ospedali britannici che hanno annullato interventi non urgenti, come il Wilmslow Health Centre, il Mass General di Brigham o il Ellergreen Medical Centre in Liverpool. Come riporta una fonte ospedaliera alla Bbc, i sistemi finora interessati includono: servizi informatici al desk, sistemi di prenotazione degli appuntamenti, refertazione radiologica, sistemi di turnazione, un sistema utilizzato dai medici di base per consentire ai pazienti di prenotare appuntamenti o richiedere prescrizioni consuete, il software di riconoscimento vocale e l'app del Servizio Sanitario Nazionale.
I medici di famiglia nel Regno Unito non possono quindi accedere a Emis, il sistema per prenotare appuntamenti e accedere alle cartelle cliniche dei pazienti, ha affermato un portavoce del Servizio Sanitario Nazionale, aggiungendo che le receptionist "utilizzeranno cartelle cliniche cartacee e prescrizioni scritte a mano".
In Gran Bretagna è stata compromessa anche la capacità di distribuire medicine. In una nota, la National Pharmacy Association ha affermato di essere "consapevoli che a causa di interruzioni informatiche globali, i servizi in alcune farmacie comunitarie, tra cui l'accesso alle prescrizioni dei medici di base e le consegne di medicinali, sono interrotti oggi". L'associazione ha esortato le persone ad avere pazienza quando si recano in farmacia e ha affermato che stava "sollevando urgentemente questo problema con il Sistema sanitario nazionale", come riporta il Financial Times.
In Israele, il ministero della Salute ha fatto sapere che sono più di una decina gli ospedali interessati dai problemi conseguenti al guasto informatico globale. Tra questi anche una struttura a Gerusalemme. Gli ospedali operano manualmente e i servizi digitali restano inaccessibili, spiega il ministero sottolineando come non ci siano ripercussioni nella cura dei pazienti. Le ambulanze vengono indirizzate verso le strutture non interessate dai problemi informatici, scrive il Times of Israel.
Microsoft nel mirino, cosa dice la società
Sotto accusa il sistema operativo Windows di Microsoft. "Siamo a conoscenza di un problema che riguarda i dispositivi Windows a causa di un aggiornamento da una piattaforma software di parti terze. Prevediamo una soluzione imminente". E' quanto ha detto, secondo la Bbc, un portavoce di Microsoft.
Un post su X del servizio Microsoft 365 ha spiegato in mattinata che i tecnici della società "stanno indagando su un problema che influisce sulla capacità degli utenti di accedere a varie app e servizi Microsoft 365". Al tempo stesso tuttavia, un portavoce di Microsoft ha detto alla Bbc che "la maggior parte dei servizi sono stati ripristinati".
Microsoft 365 va intanto avanti con "misure di mitigazione" e su X precisa che "molti servizi continuano a riscontrare miglioramenti nella disponibilità mentre proseguono i nostri interventi di mitigazione" dei problemi.
CrowdStrike e l'aggiornamento "andato terribilmente storto"
"Ci sono state segnalazioni che suggeriscono che una società di sicurezza informatica chiamata CrowdStrike, che produce software antivirus, abbia rilasciato un aggiornamento software che andato terribilmente storto e che sta bloccando i dispositivi Windows, provocando la cosiddetta "schermata blu della morte' sui pc". Aveva rivelato in mattinata la Bbc, che spiegava come tuttavia non fosse dato sapere se il tilt globale e queste segnalazioni fossero parte dello stesso problema o se si trattasse "di una tempesta perfetta di due grandi eventi che accadono simultaneamente".
La CrowdStrike, azienda fino a oggi sconosciuta per la maggior parte delle persone coinvolte dalle conseguenze del bug informatico sui sistemi Microsoft, non solo avrebbe diffuso l'aggiornamento software al centro dei problemi odierni a livello globale ma in passato aveva partecipato alle indagini sugli attacchi informatici russi ai server del Comitato nazionale democratico durante la campagna del 2016, come ad altri importanti violazioni dei sistemi. Il caos di oggi tuttavia non è il risultato di una violazione, bensì di un errore.
CrowdStrike è una azienda multimiliardaria americana specializzata in cybersicurezza. Il problema emerso in queste ore nasce da un "difetto individuato in un singolo aggiornamento del suo software sui sistemi operativi Windows di Microsoft", come ha scritto su X il ceo, George Kurtz. Il problema è specifico di "Falcon", uno dei principali prodotti software della società, progettato per individuare e bloccare minacce di hacker, e non ha impatto sui sistemi operativi dei Mac o Linus.
Il software ha bisogno di aver accesso in profondità al sistema operativo del computer su cui viene fatto girare per cercare possibili minacce. L'aggiornamento di Falcon interagisce in modo scorretto con il sistema operativo, provocandone il crash. Quindi, non c'è stato un attacco informatico o una violazione della sicurezza, ha precisato Kurtz.
Cronaca
Covid 2024, cosa c’è di nuovo su XEC la variante che...
Dall'efficacia dei vaccini alla trasmissibilità: tutte le informazioni sulla mutazione che potrebbe rovinarci il Natale
Sarà probabilmente il 'convitato di pietra' a cenoni, aperitivi e festeggiamenti di Natale e Capodanno. Anche se ormai la luce dei riflettori sembra essersi abbassata, il Covid continua a circolare in versioni sempre nuove. L'ultima è XEC. In un focus pubblicato su 'Jama' si fa il punto su origini e ascesa di questa variante che per gli esperti è ormai "destinata a dominare l'ondata invernale" di Covid.
L'efficacia del vaccino
"Ricombinante di discendenti di Omicron, fortunatamente", si evidenzia nell'analisi, XEC non sembra discostarsi troppo dalle varianti a cui mirano gli ultimi vaccini Covid (JN.1 e KP.2), dicono gli scienziati. "Sono molto simili", afferma Nicole Doria-Rose, capo della sezione Antibody Immunity al Vaccine Research Center del National Institute of Allergy and Infectious Diseases. XEC presenta solo 4 cambiamenti di aminoacidi sia rispetto a JN.1 che a KP.2, spiega.
Europei e Olimpiadi: la genesi di XEC
Com'è nata? Si ritiene che la ricombinazione avvenga di solito in una persona immunodepressa, infettata contemporaneamente da più varianti di Sars-CoV-2, dice l'epidemiologo Bill Hanage, direttore associato del Center for Communicable Disease Dynamics dell'Harvard TH Chan School of Public Health. L'ipotesi, dato che XEC è stata rilevata per la prima volta in Germania il 7 agosto, è che - vista tempistica e luogo dell'identificazione iniziale - possa essere emersa in un tifoso che ha assistito al torneo di calcio Euro 2024, tenutosi da metà giugno a metà luglio negli stadi di tutta la Germania, ragiona Hanage. Sebbene "non sapremo mai esattamente dove è successo", ha detto, "eventi come questo offrono sicuramente opportunità per l'affermarsi di nuove varianti". Oppure, XEC potrebbe essere nata alle Olimpiadi di Parigi, iniziate a fine luglio, interviene Doria-Rose, facendo eco ad Hanage: "Non lo sapremo mai".
La diffusione nel mondo
Non importa però dove sia nata, precisano gli esperti. XEC ha preso piede in tutto il mondo: già nella seconda settimana di ottobre costituiva circa il 17% delle sequenze Sars-CoV-2 a livello globale, in aumento rispetto al 9% circa della settimana conclusasi il 22 settembre, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Tra quei 2 periodi, XEC è cresciuta nelle Americhe, in Europa e nel Pacifico occidentale. E' considerata da fine settembre una variante sotto monitoraggio per l'Oms, il che significa che le autorità sanitarie pubbliche dovrebbero tenerla d'occhio nel caso in cui diventasse una minaccia più grande di altre varianti circolanti. Negli Stati Uniti, il sistema nazionale di sorveglianza genomica l'ha sequenziata per la prima volta nella seconda metà di agosto. Al 9 novembre, i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) stimavano che fosse al 28%, in aumento rispetto al 17% delle 2 settimane precedenti.
Sarà la variante dominante?
Sebbene XEC potrebbe non aumentare così rapidamente come suggeriscono le stime Cdc, "sarà responsabile di una parte sostanziale della trasmissione che vedremo nelle prossime settimane", prevede Hanage. "Penso che ci siano buone probabilità che diventi la variante dominante". Ma gli esperti non prevedono che causi sintomi peggiori delle altre varianti attuali o comprometta la capacità degli ultimi vaccini Covid di prevenire la malattia grave. "Non ci sono prove che stia rendendo le persone più malate", puntualizza Hanage. Negli anni precedenti, Covid è salito dopo le Feste di dicembre. Difficile però dire stavolta come andrà, dicono alcuni esperti. XEC non è la prima variante ricombinante ed è improbabile che sarà l'ultima.
La strategia del virus
La ricombinazione "aiuta il virus a mutare più velocemente", spiega Doria-Rose. E questo può rivelarsi vantaggioso, poiché aumenta la trasmissibilità e l'evasione immunitaria, sottolinea in una e-mail il virologo Kei Sato, professore all'Istituto di scienze mediche dell'Università di Tokyo. Entro la fine del 2022, erano state designate 60 varianti ricombinanti di Sars-CoV-2; alcune hanno viaggiato per il mondo, mentre altre sono rimaste cluster locali. Tuttavia, avvertono gli studiosi, rilevare, monitorare e rispondere alle nuove varianti ricombinanti è diventato più difficile, anche a causa della diminuzione dei sequenziamenti in tutto il mondo dopo la fine delle emergenze di sanità pubblica. "Non stiamo più spendendo soldi per questo", osserva Doria-Rose a proposito della sorveglianza genomica.
E quindi oggi cosa si sa di XEC, qual è il suo profilo? Secondo Sato, praticamente ogni anno si verifica un evento importante nell'evoluzione della variante Omicron. "Non sono ancora sicuro che il grande evento del 2024 sia XEC", precisa però nella sua email. Il 6 novembre, Sato ha pubblicato insieme ad altri coautori una lettera di ricerca su 'The Lancet' in cui si illustravano le caratteristiche virologiche di XEC. Gli autori hanno stimato il numero di riproduzione effettiva (quante persone suscettibili possono essere infettate da un singolo individuo): negli Usa risulta che sia superiore del 13% rispetto a quello di KP.3.1.1, la variante predominante nel mondo a inizio novembre. "Penso che il livello di attività di neutralizzazione tramite infezione naturale stia diminuendo", ha detto Sato a Jama Medical News, spiegando che con i suoi collaboratori sta ora studiando gli anticorpi neutralizzanti nei sieri di chi ha ricevuto i vaccini Covid 2024-2025. Se in ogni caso il Covid per la maggior parte delle persone sane è ormai diventato una malattia più lieve, continua a provocare più ricoveri dell'influenza, si precisa nel focus evidenziando la necessità di continuare a fare attenzione ai più fragili.
Cronaca
Daniele, nato due volte, dal trapianto di cuore alla mezza...
Oggi correrà la Milano21 e sogna già la sfida del mezzo Ironman: "Da un dono la mia seconda vita, lo sport fa bene al corpo e alla mente"
Ci vuole cuore per affrontare le salite della vita, per lasciarsi alle spalle le paure e correre fino al traguardo. Anche se quel cuore è di un altro e adesso batte nel tuo petto. Daniele Sironi, 32 anni, di Pregnana Milanese, onora questo impegno - sfidando se stesso ogni giorno di più - dal giorno del suo 'secondo compleanno': 2 aprile 2021, data del suo trapianto di cuore. Una 'sliding door' che si è aperta grazie al dono di un 42enne di Bologna - morte e vita, destini che si incrociano - e che lo ha portato fino a qui, ai nastri di partenza della Milano21, dove oggi, 24 novembre, esordirà con la sua prima mezza maratona.
Il sogno della maratona di New York
"Chi l'avrebbe detto, pensando al primo giorno di riabilitazione post intervento quando stare seduto 6 ore sul letto dopo una settimana in terapia intensiva era già un traguardo", sorride. Sono passati solo poco più di 3 anni da quei giorni. E oggi Daniele, sommelier nella vita, ha grandi aspirazioni e si allena a colpi di triathlon per raggiungere le prossime tappe: "Mezzo Ironman - elenca - il sogno di correre un giorno la maratona di New York".
La sua storia
Nato in Brianza nel 1992, "vita tranquilla fino ai 27 anni", poi "nel 2019 tutto cambia", racconta all'Adnkronos Salute. E a cambiare non è solo il fatto che a febbraio Daniele ha provato la gioia di diventare papà di Ludovica, uno dei 3 amori della sua vita, insieme alla compagna Alice e alla seconda figlia Sofia. E' una diagnosi a scombinare il futuro: cardiomiopatia dilatativa, patologia del cuore che causa insufficienza cardiaca. Qualche 'spia rossa' si era già accesa. "Ma l'epilogo di quello che avrebbe dovuto essere un breve ricovero di 3 giorni è totalmente inaspettato per me", ripercorre. "Mi dicono che il cuore va molto male e che la mia ultima speranza di vita è il trapianto". Siamo a novembre-dicembre. "Dopo lo sconforto iniziale scopro anche che cosa vuol dire aspettare un trapianto, senza sapere se riuscirai a farlo. Vengo trasferito dal Monzino al Niguarda dove viene valutata la mia idoneità all'intervento. Dopo un mese sono ufficialmente in lista d'attesa".
Nel frattempo ci si mette anche il Covid a complicare le cose. "La mia fortuna - dice Sironi - è stata mia figlia, che allora aveva poco più di un anno e mi ha permesso di non pensarci troppo, tutte le energie erano concentrate su di lei. Intanto, durante le visite imparo cosa vuol dire trapianto di cuore e cosa avrei potuto fare dopo. Una dottoressa mi mette una pulce all'orecchio. Mi dice: 'ci sono anche trapiantati che fanno le maratone'. Ma la strada è lunga e non ci penso più".
Il cuore nuovo
La vita intanto continua a scorrere. "Finché l'1 aprile del 2021, neanche fosse uno scherzo, ricevo la chiamata che tutti i trapiantati si ricordano. Ero tornato in ufficio, rispondo al telefono: 'Ci sarebbe un cuore per lei', la frase che mi resterà per tutta la vita". Uno tsunami di emozioni, e il 2 aprile Daniele è sotto i ferri. "L'operazione dura 6-8 ore e si conclude bene. Da lì comincia una lenta riabilitazione".
All'inizio "cammino a fatica", ricorda. Poi "la cyclette", e "con la bella stagione le camminate fuori. A giugno rientro a casa, dopo un periodo dai miei in un contesto un po' più protetto. Neanche 10 giorni dopo nasce la mia seconda figlia e riesco anche ad assistere al parto". E' estate, e il mare è un'occasione: "Comincio a fare più chilometri. Poi a ottobre riprendo anche a correre un po'. Prima dello stop forzato imposto dal mio cuore facevo una vita attiva, giocavo a tennis, a calcio con gli amici". I sintomi? "In realtà i medici si stupiscono del fatto che stessi ancora in piedi. Erano preoccupati, tanto che mi hanno anche messo un defibrillatore nell'attesa. Conosco persone che hanno passato mesi in ospedale prima del trapianto".
Lo sport
Comunque pian piano Daniele, con il suo cuore nuovo, riprende a fare sport, "anche il padel, un po' di tennis. Supero un po' la paura di riprendere la corsa. E nell'estate del 2022 incomincio a vedere qualche progresso in più". Una delle tante svolte della sua vita è l'incontro con le associazioni Aido e Aned. "Quest'ultima in particolare si occupa di sport per trapiantati e con loro partecipo ai giochi nazionali. Conosco altri che hanno fatto il trapianto e fanno sport. E con Aido inizio ad andare a parlare nelle scuole ai ragazzi di quello che mi è successo. Ne parlo anche per quelle persone che ho conosciuto e che purtroppo non ho più rivisto. E a settembre 2023 mi viene in mente che il mio messaggio posso farlo arrivare attraverso lo sport".
"Penso al triathlon - dice Daniele - Scopro che un coach importante, Simone Diamantini, allena a pochi chilometri da casa mia. Gli spiego la mia storia, il mio progetto, e lui lo sposa. La cosa divertente è che non ho mai avuto una bici da corsa, l'ho letteralmente presa nella cantina di uno zio. Alle prime due uscite sono caduto perché non riuscivo a staccarmi dai pedali. La corsa non l'avevo mai fatta in maniera seria e quando ho iniziato ad aumentare un po' i chilometri mi sono subito infortunato. Il nuoto l'avevo fatto da bambino, sapevo giusto stare a galla. Eppure il mese scorso ho esordito nel triathlon sprint a Peschiera del Garda e domani correrò 21 chilometri. Sono fiducioso - conclude Sironi - Il mio messaggio lo porto sulla maglietta. Ho 'riscritto' lo slogan di Aido ('Io dono, non so per chi ma so perché'). Per me è 'Io corro, non so per chi ma so perché", sorride. "Il senso - spiega - è che fare sport, ognuno come vuole e ognuno al proprio livello, fa bene sia al fisico che alla mente. Voglio anche dimostrare che dopo un trapianto si può tornare a vivere, e sensibilizzare le persone sulla donazione di organi". Prossime tappe? "A parte l'obiettivo di un triathlon medio, l'anno prossimo vorrei sfidarmi con la maratona, magari già a Milano il 6 aprile. Sarebbe un bel 'compleanno'. Un bel modo di festeggiare 4 anni dal trapianto".
Esteri
Ucraina-Russia, Zelensky: “Guerra può finire nel...
Il presidente ucraino e l'incognita della nuova amministrazione Usa: "Voglio sentire le proposte di Trump"
L'Ucraina punta su Donald Trump per chiudere la guerra con la Russia nel 2025. Mentre Vladimir Putin spaventa l'Europa con il nuovo missile Oreshnik che "può colpire ovunque" nel Vecchio Continente, Kiev attende l'insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti per una svolta negoziale che apra la strada alla pace. Trump, com'è noto, da mesi si dice convinto di poter portare Ucraina e Russia al tavolo per una rapida intesa.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua a dirsi fiducioso che la guerra con la Russia possa finire nel 2025 e che "a gennaio avremo un piano", ribadisceai media stranieri a margine della terza conferenza internazionale 'Grain from Ukraine'.
Cosa ha detto Zelensky
"Per quanto riguarda il momento in cui la guerra finirà... finirà quando la Russia deciderà di farla finire. Quando gli Stati Uniti assumeranno una posizione più forte. Quando il Sud globale si schiererà con l'Ucraina e a favore della fine della guerra", dice Zelensky, sottolineando di essere fiducioso che questi sviluppi si verificheranno prima o poi e che verranno prese delle decisioni.
"Sarà un percorso difficile, ma sono convinto che abbiamo tutte le possibilità di raggiungere questo obiettivo l'anno prossimo - afferna - capiamo che la Russia non sarà d'accordo con tutti questi passi, ma c'è la Carta delle Nazioni Unite e tutte le nostre azioni si basano su di essa. Speriamo che siano sostenute dai nostri partner".
"Voglio sentire le proposte di Trump"
L'incognita maggiore per Zelensky - e allo stesso tempo la principale speranza - è la nuova amministrazione Usa. È necessario ascoltare le proposte d Trump sul piano per porre fine al conflitto. "Siamo aperti - dice Zelensky -; lo dirò ancora una volta, e tra l'altro, ai leader dei paesi africani, asiatici e arabi... Siamo pronti a vedere le loro proposte. Voglio anche vedere quelle del nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Penso che avremo queste proposte a gennaio e che avremo un piano per porre fine a questa guerra".
"Sono sicuro che l'anno prossimo avremo tutte le possibilità di porre fine alla guerra - aggiunge il presidente ucraino - Ci sono passi appropriati per questo... Comprendiamo che la Russia non farà tutti questi passi. Ma esiste una carta delle Nazioni Unite e tutti i nostri passi basati sulla Carta delle Nazioni Unite saranno sostenuti dai partner".
Il messaggio (quotidiano) da Mosca
Putin, particolarmente loquace negli ultimi giorni con 2 messaggi, tace lasciando spazio ai proclami di Dmitry Medvedev, ex presidente e attuale numero 2 del Consiglio di sicurezza. Il presidente, dopo il lancio di un nuovo missile a medio raggio contro il territorio ucraino, ha avvertito in particolare l'Europa: "Possiamo colpire ovunque", ha detto come reazione alle azioni condotte da Kiev, che ha colpito il territorio russo con missili americani (Atacms) e britannici (Storm Shadow).
A stretto giro, tocca a Medvedev indicare la soluzione ideale del conflitto per i parametri russi: "Se il blocco Nato smette di soffiare sul fuoco della guerra in Ucraina, questo conflitto può finire senza alcun ulteriore costo per l'umanità", dice Medvedev.