Dal Fabbro (Iren): “Hub RigeneRare utile per analisi e ricerche”
"Il tema della dipendenza dei materiali critici è sicurezza nazionale"
E' un hub che "serve a tre funzioni: la prima quella di aprire il dibattito su queste materie, che sono ancora poco illuminate dal punto di vista dell'analisi e della ricerca. La seconda funzione è quella di fare degli studi e delle analisi per capire come il nostro sistema industriale, che continua ad essere il secondo sistema industriale europeo, può beneficiare soprattutto dell’European Critical Raw Materials Act, che impone obiettivi di riciclo, di estrazione e di raffinazione. Infine, la terza funzione è creare un vero e proprio network di aziende che producono tecnologia, che lavorano le materie, che estraggono e che le raffinano. I numeri sono in forte dipendenza dall'Europa, ma anche dagli Stati Uniti. Quando avvenne la crisi della guerra russo-ucraina, dovemmo sostituire il 30% di greggio che veniva dalla Russia con gas e greggio provenienti da altri Paesi”. Lo ha sottolineato Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo del Gruppo Iren, intervenuto oggi alla Camera dei Deputati durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Hub del Gruppo Iren, RigeneRare, una piattaforma che si propone come punto di riferimento nazionale per lo sviluppo sostenibile della filiera del riciclo delle materie prime critiche che guarda all’implementazione di una strategia per garantirne un approvvigionamento sicuro, diversificato, economicamente sostenibile e di lungo periodo.
“Noi - ricorda - dipendiamo dalla Cina per il 100% di tutte le terre rare e pesanti, per l'80% delle terre rare e leggere, e per il 56% di tutti i materiali critici che vengono dalla Cina, appunto, per la nostra industria. Il che significherebbe che più del 50% del Prodotto Interno Lordo dell'industria italiana dipendente dai materiali critici si fermerebbe, se ci fosse una crisi con la Cina. Le industrie di riferimento sono l'aerospazio, la difesa, l’elettromedicale, il digitale. Si tratta, quindi, del business, tra i più strategici di cui disponiamo e che produciamo".
"Il tema della dipendenza dei materiali critici è sicurezza nazionale, sovranità nazionale ed è sicurezza europea - spiega Dal Fabbro - L'Europa, con l’European Critical Raw Materials Act di marzo 2023 ha iniziato a discuterlo, ma ora è necessario passare alla pratica, creando una comunità di portatori di interessi. Se c'è un'area dove l'Italia può fare da leader è sicuramente nel campo del riciclo, dove si trovano aziende a vario titolo che dispongono di tecnologia, impianti e capacità di riciclare”. “Pensate che oggi, con una decina di impianti potremmo recuperare più del 30% di molti dei materiali critici che ci servono. Non sono tutti e 34 i materiali critici di cui ha bisogno un sistema Paese, ma molti meno, circa 5 o 6. Su questi occorre concentrare l'attenzione: argento, rame (anche se non è materiale critico è molto importante), oro e platino. Questi quattro sono essenziali per le nostre imprese e per tutto ciò che è transizione energetica”, conclude.
Economia
Italia Economia n. 38 del 18 settembre 2024
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Rotocalco n. 38 del 18 settembre 2024
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Fed taglia i tassi di 50 punti
La decisione, si sottolinea, perché il comitato di politica monetaria "ha acquisito maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2 per cento"
Come previsto dalla maggior parte degli analisti, la Federal Reserve colpisce duro e oggi taglia l'intervallo del range per il tasso dei fondi federali di 50 punti portandolo nel range al 4,75-5%. Una decisione, si sottolinea, motivata dal fatto che il comitato di politica monetaria "ha acquisito maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2 per cento e ritiene che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e inflazione siano più o meno in equilibrio".
Dopo questo taglio consistente, che in pratica compensa i due tagli da 25 punti già adottati dalla Bce, la Fed tuttavia non si impegna ad altri interventi, spiegando che "nel considerare ulteriori aggiustamenti per il tasso dei fondi federali, il Comitato valuterà attentamente i dati in arrivo, le prospettive in evoluzione e l'equilibrio dei rischi". Tuttavia le previsioni che accompagnano il comunicato finale del Comitato indicano la convinzione di un ulteriore taglio da 50 punti entro la fine dell'anno. Il voto odierno è stato adottato quasi all'unanimità visto che un membro del Fomc, Michelle W. Bowman, avrebbe preferito limitare l'intervento a 25 punti.
In nuove stime crescita Pil Usa costante al 2%
Insieme alla decisione sul taglio da 50 punti del tasso federale di riferimento la Federal Reserve ha diffuso anche le nuove stime sull'economia Usa, che vedono per il 2024 e per tutti i tre anni successivi una crescita stabile al 2% (a giugno la stima 2024 era del 2,1%). Un'altra variazione per l'anno in corso è quella sul tasso di disoccupazione che a fine 2024 dovrebbe toccare il 4,4%, contro il 4,0% della previsione precedente di giugno. Per la prima volta la Fed ha diffuso le previsioni per il 2027 che vedono - come detto - il Pil in crescita del 2%, con l'inflazione al 2% e la disoccupazione al 4,2%, mentre il tasso medio previsto è del 2,9%.