Assogasliquidi, Assemblea certifica il ruolo strategico per l’industria italiana di Gpl e Gnl
Matteo Cimenti presidente di Assogasliquidi-Federchimica: “Insieme alle nostre imprese continuiamo fortemente a credere e scommettere sul futuro dei gas liquefatti"
Grazie a una leadership tecnologica-industriale orientata sempre più alla sostenibilità e a infrastrutture-impiantistica già adeguati alle nuove miscele dei prodotti bio e rinnovabili, le imprese italiane del GPL e del GNL si presentano nelle migliori condizioni ai nastri di partenza dei rinnovati Parlamento ed Istituzioni europee che, tra le priorità della propria agenda, si troveranno presto ad affrontare gli impegnativi dossier in materia di energia, ambiente ed industria, per definire la strategia di medio lungo-periodo.
A fianco delle imprese il Governo italiano che – visto l’obiettivo di accrescere la disponibilità di prodotti decarbonizzati tra cui rientrano a pieno titolo il GPL ed il GNL quali carburanti e combustibili alternativi sempre più di origine bio e rinnovabile – è impegnato a convincere le Istituzioni UE affinché venga rivisto il bando delle nuove auto a motore endotermico dal 2035 e delle nuove caldaie a gas dal 2040, inserendo inoltre un fattore di correzione delle emissioni per valorizzare i biocarburanti anche nel trasporto pesante.
Non è un caso che l’Assemblea 2024 di Assogasliquidi-Federchimica si svolga proprio al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, visto che - si sottolinea in una nota - la componentistica italiana del GPL e GNL viene esportata in tutto il mondo e il nostro Paese è leader in Europa anche per la capillarità della rete infrastrutturale e di distribuzione dei gas liquefatti.
Proprio su impulso del MIMIT, il Decreto Ecobonus – oltre a incentivare l’acquisto delle nuove auto (anche a GPL) – quest’anno prevede anche un contributo per la trasformazione a metano e GPL dei veicoli già circolanti dalla classe di immatricolazione Euro 4 in su: provvedimento indispensabile per sostenere le imprese italiane della filiera oltre alle tante officine di installazione, considerato che negli ultimi 10 anni il mercato delle trasformazioni ha segnato una riduzione consistente (-80%). La misura supporta concretamente le famiglie che non possono permettersi di acquistare una nuova auto, e consente di ridurre notevolmente le emissioni del circolante.
Peraltro, la riduzione delle emissioni di CO2, grazie all’utilizzo del GPL e GNL, è destinata a crescere, visto che entro il 2030, il recente Piano nazionale Energia e Clima (PNIEC) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (insieme alle altre amministrazioni) ha indicato l’obiettivo di rendere disponibili quantità adeguate di gas rinnovabili liquefatti (1,5 milioni di tonnellate, di cui circa 700.000 tonn. di bioGPL e 750.000 tonn. di DME rinnovabile) con investimenti necessari di circa 4,3 miliardi di euro per sostenere il fabbisogno nazionale.
“Insieme alle nostre imprese continuiamo fortemente a credere e scommettere sul futuro dei gas liquefatti – afferma Matteo Cimenti presidente di Assogasliquidi-Federchimica – nonostante i provvedimenti o le prese di posizione dell’UE nel recente passato non proprio favorevoli. Oggi avvertiamo tutti un cambiamento a livello di politica energetica, il Governo ci sostiene ma c’è bisogno di conferme. A livello nazionale auspichiamo che provvedimenti di successo come quello dell’Ecobonus possano essere rinnovati già a partire dal 2025, e affiancati da altri a sostegno degli investimenti privati, per lo sviluppo bio e rinnovabile di GPL e GNL, come indicato dal PNIEC. A livello europeo, oltre ad atti concreti a conferma dell’inversione di rotta sulla politica di favore per il solo vettore elettrico, occorre promuovere normativamente i biocarburanti e tutte le altre soluzioni rinnovabili. Perché né oggi, né domani si potrà fare a meno di tutte le tecnologie, e tra queste i gas liquefatti, se vogliamo centrare gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione. Per consolidare lo sviluppo del comparto GNL, infine, servono misure strutturali di sostegno alle imprese dell’autotrasporto e dell’armamento che scelgono mezzi alimentati a GNL/bioGNL, anche utilizzando i proventi derivanti dalla nuova normativa in materia di ETS”.
L’Assemblea di Assogasliquidi-Federchimica è - si sottolinea - l’occasione per ribadire il forte impegno delle Imprese e dell’Associazione in sicurezza e legalità, tramite la costante collaborazione tecnica (sia sul versante normativo che della formazione) con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e con la Guardia di Finanza, anche grazie al supporto dei dati statistici della Banca Dati “Monitoraggio GPL” gestita dal Ministero dell’Ambiente. Particolare attenzione in Assemblea per ricerca e innovazione: la collaborazione con Enea permette di sviluppare progetti utili a implementare la disponibilità di GPL, GNL e DME bio e rinnovabili.
Quanto ai numeri, si consolida il ruolo del GPL nelle nuove immatricolazioni di auto con una quota gennaio-giugno al 10,1% del mercato e una rete distributiva di oltre 4.600 punti vendita, prima in Europa per efficienza. Sul fronte della combustione sono oltre 28 milioni le bombole in circolazione, 1,5 milioni di piccoli serbatoi, e circa 7 milioni di famiglie che utilizzano GPL, soprattutto nelle aree off grid (non raggiunte dalla rete dei metanodotti).
Per il GNL, l’Osservatorio di MBS Consulting Spa, società del gruppo Cerved, vede una crescita dei distributori di carburante GNL del 14% rispetto al 2022, per un totale di 160 punti vendita. Aumentano anche gli impianti a servizio di utenze off-grid (+10%), così come i depositi per reti canalizzate isolate (+8%). Nonostante la congiuntura sfavorevole, sono 218 le nuove immatricolazioni di camion a GNL alle quali se ne aggiungono 186 del primo semestre del 2024, per una flotta circolante di quasi 5.000 mezzi, la metà del totale in Europa, dove l’Italia è anche leader (con il 23%) per quanto riguarda l’infrastruttura di distribuzione.
Esteri
Ucraina, attacco-terremoto: distrutto arsenale Russia, cosa...
Oltre 100 droni colpiscono un deposito di munizioni, armi e missili: colpo durissimo per Mosca
Un attacco paragonabile a un terremoto per cambiare la guerra. L'Ucraina sferra un colpo durissimo alla Russia, con un'offensiva che rischia di condizionare le strategie di Mosca nel conflitto. Un'ondata di oltre 100 droni lanciata da Kiev, supera il confine e arriva nell'area di Toropets, a quasi 500 km dalla capitale ucraina, e riduce in cenere uno dei principali depositi di munizioni e missili del ministero della Difesa russo.
Le esplosioni in serie producono un effetto tale da 'svegliare' i sismografi, che si attivano come se si fosse verificato un terremoto. Gli incendi si diffondono per un'area larga oltre 6 km nella regione di Tver, tra gli 11mila civili che vivono nell'area sono molti quelli chiamati ad abbandonare la propria abitazione.
Armi e missili in fumo
Andriy Kovalenko, a capo del centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev, delinea la portata dell'azione ucraina: nei depositi, capaci di contenere armi e munizioni per centinaia di tonnellate, si trovavano missili S-300, S-400, sistemi Grad, Iskander e i Kn24 nordcoreani. Probabilmente, nelle strutture erano stoccate anche 'bombe plananti', che negli ultimi mesi hanno colpito obiettivi militari e civili.
L'arsenale colpito è una delle due strutture presenti nell'area. L'altra, già nei mesi scorsi, era stata colpita dai droni di Kiev. Il deposito di missili e munizioni era stato costruito a Toropets nel 2018 ed era stato presentato come una struttura di massima sicurezza.
I media ucraini attribuiscono i meriti ai servizi di sicurezza di Kiev, all'intelligence della Difesa e alle Forze speciali. L'attacco viene ampiamente discusso nei canali Telegram dei cosiddetti mil-blogger russi, esperti che monitorano il conflitto e spesso forniscono informazioni che non vengono ufficialmente diffuse. Il danno subito dalle forze armate russe, scrive in particolare Anastasia Kashevarova, è notevole: "Dopo 3 anni di operazione speciale siamo ancora a questo livello di idiozia".
Kiev ha usato droni o missili?
Ci si interroga sui mezzi utilizzati da Kiev: possibile che i droni siano riusciti a infliggere danni di portata così pesante? I depositi sono stati colpiti da missili a lungo raggio? Le domande si inseriscono nel dibattito di queste ultime settimane, caratterizzate dal pressing di Kiev per ottenere l'autorizzazione ad utilizzare i missili a lungo raggio - gli Atacms americani e gli Storm Shadwo anglofrancesi - contro obiettivi militari russi: basi e, appunto, depositi di armi.
La Russia, in ogni caso, continua a disporre di una macchina bellica capace di produrre ogni mese 42-56 missili balistici, 90-115 missili a lungo raggio e 500 droni, secondo le stime diffuse da Forbes.
Cronaca
Rigopiano, ‘l’ultimo sopravvissuto’...
Giampaolo Matrone è stato estratto vivo, ma con pesanti menomazioni, e lo strazio di aver perso la moglie e madre di sua figlia
"L’ultimo sopravvissuto, 62 ore sotto la neve, un disastro ancora senza colpevoli": titolo e sottotitolo dicono tutto dei temi e dell’intensità del libro sulla tragedia di Rigopiano di Giampaolo Matrone, pubblicato da Newton Compton Editori e che uscirà domani, venerdì 20 settembre. "Il pasticcere di Monterotondo (Roma), oggi quarantenne - viene detto in una nota - è uno dei simboli del più grave disastro sulle nevi mai accaduto in Italia, quello del resort nel comune di Farindola, nel Pescarese, spazzato via, il 18 gennaio 2017, da una valanga sotto la quale sono morte 29 persone, tra cui sua moglie Valentina Cicioni: è stato l’ultimo superstite a essere estratto dalle macerie dai soccorritori, dopo, appunto, 62 lunghe e interminabili ore, vivo ma con pesanti menomazioni, soprattutto agli arti, e con lo strazio di aver perso la sua compagna di vita nonché mamma della loro figlioletta, Gaia, che all’epoca aveva appena cinque anni (oggi ne ha dodici)".
Il volume, in 180 pagine, racconta "quell’inferno, la disperazione, la speranza, ma anche la rabbia, per le gravi lacune nei soccorsi e per l’amaro esito dei processi sulle responsabilità di questa "catastrofe di Stato" che ha visto il coinvolgimento delle massime istituzioni territoriali, Regione Abruzzo, Provincia e Prefettura di Pescara (è rimasta tristemente famosa la frase di una funzionaria prefettizia, "la mamma degli imbecilli è sempre incinta", rivolta a chi aveva segnalato per primo che l’hotel era crollato sotto la slavina, una "bufala" a suo dire), nonché il Comune di Farindola, dato che la stessa struttura, collocata in una posizione ad altissimo rischio, era di fatto abusiva. Anni di udienze alla fine non hanno prodotto quasi nulla, le vittime e i loro familiari fin qui di giustizia ne hanno ricevuta ben poca dai contestati verdetti".
"Scrivere questo libro era un sogno che cullavo da tanto tempo, per far conoscere a tutta l’Italia la verità su come sono andati davvero i fatti di Rigopiano e per lasciare un ricordo della mamma e della nostra storia a mia figlia Gaia - spiega l’autore, che nei prossimi mesi sarà impegnato in presentazioni in tutto il Paese – E' stato un 'parto' faticoso durato più di un anno e mezzo di lavoro, ripercorrere tutto non è stato facile, in alcuni momenti ero proprio stremato, anche perché contemporaneamente impegnato in un'altra battaglia, quella in tribunale. Ma rivisitare tutti questi eventi e metterli nero su bianco mi ha fatto bene, ha aiutato anche il mio continuo percorso fisico-riabilitativo, e poi confido sempre che questo volume possa smuovere anche le coscienze dei giudici, oltre che dell’opinione pubblica, in vista del processo di Cassazione previsto per il prossimo inverno e dei giudizi civili per i risarcimenti”.
La pubblicazione del volume, viene ancora spiegato, "è stata possibile grazie anche a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela del diritti dei cittadini, che ha assistito fin dall’inizio Giampaolo Matrone facendosi carico di tutte le sue necessità e assecondando, sostenendo e contribuendo a realizzare, tra gli altri, anche il suo desiderio di raccontare la sua storia, oltre ovviamente alla casa editrice Newton Compton che ha 'scommesso' su un 'prodotto editoriale' ma anche dall'alta valenza civile".
Spettacolo
Agatha All Along, tutto quello che c’è da sapere...
Trama, cast e quali serie tv e film vedere per capire al meglio questo nuovo titolo
Arriva una nuova serie tv Marvel, tra le più attese degli ultimi anni e sicuramente una delle più particolari: la dark comedy 'Agatha All Along', con protagonista Kathryn Hahn nei panni della strega Agatha Harkness, personaggio già introdotto in 'WandaVision'.
Quali film e serie tv Marvel (ri)vedere prima di 'Agatha All Along'
L'universo cinematografico Marvel è ormai gigantesco, ma non è necessario aver visto ogni film e ogni serie tv dello studio per comprendere al meglio 'Agatha All Along'. Ci sono solo due titoli che vanno recuperati primadella nuova visione: 'WandaVision', serie uscita nel 2021 di cui 'Agatha All Along' è proprio uno spin-off, e il lungometraggio del 2022 'Doctor Strange nel Multiverso della Follia'. Entrambi mostrano Scarlet Witch dopo la morte di Visione in 'Avengers: Infinity War' e l'utilizzo della magia nell'Universo Marvel.
Girata come una sit-com anni '50, 'WandaVision' introduceva il personaggio di Agatha e il suo 'Darkhold', un libro malvagio consultato poi sia da Scarlet Witch sia da Doctor Strange. L'ultima volta che il pubblico ha visto il personaggio di Kathryn Hahn era appunto in 'WandaVision': Agatha veniva imprigionata da Wanda nel mondo fittizio e idilliaco di Westview, costretta a dimenticare la propria identità e ad assumere invece quella della gentile vicina Agnes.
La trama di 'Agatha All Along'
La famigerata Agatha Harkness si ritrova sconfitta e senza potere dopo che un misterioso goth Teen la aiuta a liberarsi da un incantesimo distorto. Il suo interesse si accende quando lui la prega di accompagnarlo sulla leggendaria Strada delle Streghe, una serie di prove magiche che, se superate, ricompensano una strega con ciò che le manca. Insieme, Agatha e questo misterioso adolescente mettono insieme una congrega spietata e si incamminano lungo la Strada...
Cast, registi e produttori
A interpretare ancora Agatha (che torna a tre anni da 'WandaVision') è Kathryn Hahn. Nel resto del cast ci sono Joe Locke, Sasheer Zamata, Ali Ahn, Maria Dizzia, Paul Adelstein, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili, Debra Jo Rupp, Patti LuPone e Aubrey Plaza. I produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D'Esposito, Brad Winderbaum, Mary Livanos e Jac Schaeffer. I registi della serie sono Jac Schaeffer, Rachel Goldberg e Gandja Montiero.
Quando e dove vedere la serie
I primi due episodi di 'Agatha All Along', consigliata a un pubblico di età superiore ai 12 anni, arrivano in Italia giovedì 19 settembre 2024 in esclusiva su Disney+. Gli episodi sono nove in tutto e i successivi usciranno settimanalmente sulla piattaforma, uno ogni giovedì, fatta eccezione per gli ultimi due che arriveranno insieme il giorno di Halloween, il 31 ottobre.