Nordcorea, figlia di Kim “addestrata” per essere prossimo leader
Secondo l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, Kim Ju-ae verrebbe "istruita" per succedere al padre
La figlia adolescente del leader nordcoreano Kim Jong Un, Kim Ju-ae, verrebbe 'istruita' per diventare il prossimo leader. Lo ha riferito l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, citando fonti di intelligence di Seul.
Chi è Kim Ju-ae
Kim Ju-ae sarebbe nata nel 2013 e la sua prima volta in pubblico risale al novembre del 2022. L'occasione era il lancio di un missile intercontinentale. Da allora, evidenzia la Yonhap, le sue attività in pubblico sono state soprattutto a eventi 'militari'. Inoltre ormai i media nordcoreani si riferiscono a lei come la "rispettabile" figlia di Kim. Non più l' "amata". Tutto alimenta le voci sugli scenari della successione.
Secondo Cho Tae-yong, prescelto per la guida dei servizi d'intelligence della Corea del Sud (Nis), "sulla base delle analisi delle sue attività in pubblico e del livello di rispetto nei suoi confronti, Kim Ju-ae appare come il successore più probabile". Tuttavia, ha evidenziato, per l'intelligence nulla viene escluso anche perché Kim è giovane e "apparentemente" - riporta la Yonhap - non soffre di problemi di salute.
Ci sono anche molte altre variabili, compresa l'esistenza di fratelli (secondo Cho, si ritiene che il leader nordcoreano abbia un altro figlio del quale non si conosce il sesso). Ma almeno sinora l'intelligence sudcoreana aveva ritenuto "prematuro" ipotizzare un 'trono' per Kim Ju-ae in una società patriarcale come quella nordcoreana.
Il leader nordcoreano è al potere dal 2011 dopo la morte del padre Kim Jong-il, che a sua volta aveva 'ereditato' la Corea del Nord dal padre Kim Il-sung, il 'presidente eterno'.
Esteri
Mali, attacco al-Qaeda a Bamako: oltre 70 morti e 200 feriti
Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana
E' di oltre 70 morti e 200 feriti il bilancio di un duplice attacco sferrato dai jihadisti di al-Qaeda a Bamako, in Mali. Lo riferiscono fonti della sicurezza maliana parlando di 77 morti e 255 feriti. Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana. Il quotidiano Le Soir de Bamako ha seguito oggi un ''funerale di una cinquantina di studenti della gendarmeria''.
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Esplosione da 1,8 chilotoni, annientato deposito di...
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Ucraina, Pd vota risoluzione all’Europarlamento:...
Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.